Ancora una volta una storia di violenza tra i giovani, anche stavolta la vittima è un disabile. Si pensa subito alla scuola, ormai sempre in cronaca in questi giorni, ma invece il luogo è impensabile: un oratorio, il "Don Bosco" di Bariano, paese in provincia di Bergamo.
Un ragazzo di 12 anni affetto da autismo, di nazionalità brasiliana, è stato preso e picchiato davanti ad altri coetanei, i ragazzi lo insultavano ed alcuni lo riprendevano con il telefonino, come già accaduto in passato in altre città. La madre, una volta saputo della faccenda è stata addirittura minacciata. Il brutto caso è successo mercoledì scorso, all'interno del cortile dell'oratorio. "Erano più o meno le 16.30, alcuni amici di mio figlio mi hanno bussato alla porta, erano spaventati, dicevano che era stato picchiato - è la testimonianza della madre del bambino, Zuelya Da Silveira Santos, residente in paese - Mi sono precipitata all’oratorio e ho trovato il bambino circondato da alcune mamme, l’ho portato a casa e lì lui mi ha raccontato che era stato aggredito da un ragazzo grande".
Il racconto del piccolo è chiaro quanto allucinante, un ragazzo più grande lo avrebbe prima insultato apostrofandolo con "sporco brasiliano", e quando il piccolo ha reagito con forza, è stato picchiato: il ragazzo più grande gli ha preso la testa e gliel’ha schiacciata contro un gradino. Portato in ospedale gli è stato diagonistico un trauma cranico non commotivo. A quel punto la madre è tornata all'oratorio per le doverose spiegazioni e invece di trovare conforto si è vista insultata a sua volta. "I giovani e le madri che si erano radunati lì invece mi dicevano di tornare al mio Paese, qualcuno mi ha anche gridato “brutta nera” e qualcun altro scattava foto col telefonino".
Il figlio ha ricostruito la faccenda e la donna è riuscita a individuare chi l’aveva picchiato: "Era un ragazzone più alto di me - racconta al Giornale di Treviglio - stava fra gli altri che mi insultavano e io ho avuto paura". Il bambino, chiaramente colpito dall'accaduto si rifiuta di tornare a scuola. "Sono molto religiosa e credo nei valori insegnati da don Bosco - dice la madre del bambino - Quando sono venuta a vivere a Bariano ero contenta di stabilirmi in un paese piccolo, dove tutti si conoscono, dove i miei figli non avrebbero corso rischi. Quello che è accaduto è grave. Mio figlio è malato e la sua malattia lo rende iperattivo, non sa distinguere fra lo scherzo e la provocazione. È seguito costantemente da un’assistente ma negli ultimi tempi provava ad andare un po’ da solo all’oratorio e noi lo sorvegliavamo da lontano. Più volte abbiamo visto che i grandi lo provocano, lo colpiscono con il pallone".
Lasciando di parte le solite cazzate da bulli,ma quelle madri lì sono delle vere e propie TrOiE..