La notizia la conoscerete tutti, è quella del crollo del ponte Morandi di Genova.
Si parla di responsabilità, sul banco degli imputati c'è innanzitutto la società incaricata e profumatamente pagata per la manutenzione, ma io vorrei in questo post parlare del progettista, Ing. Riccardo Morandi.
Parlando di lui tutti gli ingegneri intervenuti a tutti i livelli su tutte le televisioni, hanno fatto un gran dire di questo genio delle strutture iperstatiche, vanto della tecnologia costruttiva italiana.
Io nel mio piccolo e nella mia ignoranza, mi permetto timidamente di accampare qualche dubbio sull'operato di costui.
Mi chiedo se sia plausibile che un'opera edilizia debba trovarsi dopo appena 60 anni dalla sua realizzazione a che I lavori di manutenzione straordinaria abbiano superato il valore dell'opera stessa e comunque se sia lecito che un'opera dopo mezzo secolo crolli, manutenzione o non manutenzione...
Dicono che il cemento armato non sia eterno, che quei tiranti andavano verificati al pari delle corde degli ascensori... però un ingegnere, oltre a essere uno che dovrebbe progettare strutture che non crollino, è anche uno che deve progettare opera che abbiano un loro perché anche nell'ottica della spesa. Un ponte che va rifatto di sana pianta dopo mezzo secolo, io penserei che sia frutto di uno studio molto superficiale.
Pensate se tutti i palazzi in cemento armato con più di 50 anni dovessero essere demoliti e ricostruiti.
Qualcuno più esperto di me saprebbe motivarmi i motivi per cui Morandi viene difeso così a spade tratta, pace all'anima sua?