Barcellona: "Referendum si fa". Madrid: "No"
ESTERI
Pubblicato il: 29/09/2017 13:41
Il referendum sulla secessione della Catalogna si farà, sono pronti 2.315 seggi per il voto di domenica. E' quanto ha dichiarato il governo autonomo catalano in una conferenza stampa oggi a Barcellona, in aperta sfida al governo centrale di Madrid che ritiene la consultazione illegale.
L'esecutivo catalano - rappresentato dal portavoce Jordi Turull, il ministro degli Esteri Raul Romeva e il vicepresidente della Generalitat Oriol Junqueras - ha garantito che il referendum si terrà domenica dalle nove alle venti malgrado i "tentativi di chiudere i seggi". Alle urne, hanno detto, sono chiamati 5,3 milioni di catalani.
El Mundo riferisce che comitati di difesa per il referendum, sorti in diverse località della Catalogna, si stanno apprestando a occupare da questa notte i seggi dove è prevista la consultazione di domenica. L'obiettivo è di presidiarli per impedirne la chiusura e permettere le operazioni di voto.
Il tribunale Superiore della Catalogna ha ordinato alla polizia regionale dei Mossos d'Esquadra di chiudere i seggi entro sabato, per impedire il referendum. Ma i Mossos hanno già messo le mani avanti, paventando problemi di ordine pubblico.
"Non ci sarà nessun referendum" in Catalogna, la dura risposta di Madrid alla Catalogna. Al termine del Consiglio dei ministri, il portavoce del governo spagnolo, Inigo Mendez de Vigo, ha avvertito che "i responsabili di questa situazione risponderanno davanti ai Tribunali in forma personale e patrimoniale", riferisce il quotidiano catalano La Vanguardia.
Mendez de Vigo ha avvertito il presidente della Generalitat Carles Puigdemont e il suo vice Oriol Junqueras che il loro comportamento manifesta "reiterata disobbedienza e grave slealtà".
Il primo ottobre, ha affermato il portavoce, "non vi sarà alcun referendum" in Catalogna. "Questo è un processo illegale fin dal suo inizio e il governo impedirà che possa realizzarsi", ha detto Mendez de Vigo, sottolineando come la consultazione si svolga fuori dalla legalità e sia priva di garanzie.
Il governo spagnolo ha escluso che i vertici della Generalitat catalana possano essere degli interlocutori per il primo ministro Mariano Rajoy all'indomani del referendum. E' quanto sottolinea El Pais. Fonti governative, scrive il quotidiano, sono state ancora più esplicite nello spiegare che nessun membro del governo catalano né il partito separatista antisistema Cup che lo sostiene potranno aprire alcun tipo di dialogo con il governo di Madrid dopo lo svolgimento del referendum.