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La fonte dell'articolo, quella originaria, appartiene ad un negozio di t-shirt on-line per gay che ha pubblicato la foto nella sua pagina Facebook:
Welcome to FCKH8 -
Se clikkate su Facebook vi comparirà il post sul quale i giornali italiani hanno fatto l'articolo. Le basi sono il nulla.
Se fosse vero, nulla toglie che sia un gesto bello eh.
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Originariamente inviata da
Demigod87
La lettera sicuramente è di pura fantasia ma ti assicuro che il coming out è una cosa spesso molto difficile e che si medita molto molto bene. E' il passo più difficile per un omosessuale. A me ci sono voluti 2 anni prima di trovare la convinzione di farlo... Alla fine a 16 anni ho rotto gli indugi e l'ho fatto...
Una volta fatto il mondo cambia in mezz'ora...
Avendo vissuto sulla tua pelle esperienze simili, sei senz'altro il più autorevole.
Però io credo, dimmi se sbaglio, che tu ti riferisca a un coming out fatto a se stessi più che a nostro padre o madre o amico o chicchessia. Intendo dire che ci sono due modi di viviere l'omosessualità: 1) come se fosse una cosa da nascondere, una sorta di trasgressione 2) come se fosse il nostro modo naturale di concepire la vita.
Io credo che quando un ragazzo/a scopra di essere omosessuale inizialmente viva questa cosa come esclusivamente propria, se la tiene per se e cerca di metabolizzarla in qualche modo: si trova nel punto 1) che ho scritto sopra.
A un certo punto della propria vita decidere di fare il coming out significa passare dal punto 1) al punto 2).
Quindi la persona a cui si fa 'sto coming out è a se stessi (una sorta di accettazione di quel che abbiamo concretizzato di essere): quando si dice a chi ci sta intorno, sappi che io sono omosessuale, di fatto gli si sta dicendo: da oggi mi sono rotto di fare il clandestino del sesso e quindi ufficializzo a voi che mi state intorno che io sono questo e così mi presenterò da oggi in poi, senza più finzioni.
Poi può darsi che mi sfugge qualcosa e sto dicendo caxxate...
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Quote:
Originariamente inviata da
Abel Balbo
Avendo vissuto sulla tua pelle esperienze simili, sei senz'altro il più autorevole.
Però io credo, dimmi se sbaglio, che tu ti riferisca a un coming out fatto a se stessi più che a nostro padre o madre o amico o chicchessia. Intendo dire che ci sono due modi di viviere l'omosessualità: 1) come se fosse una cosa da nascondere, una sorta di trasgressione 2) come se fosse il nostro modo naturale di concepire la vita.
Io credo che quando un ragazzo/a scopra di essere omosessuale inizialmente viva questa cosa come esclusivamente propria, se la tiene per se e cerca di metabolizzarla in qualche modo: si trova nel punto 1) che ho scritto sopra.
A un certo punto della propria vita decidere di fare il coming out significa passare dal punto 1) al punto 2).
Quindi la persona a cui si fa 'sto coming out è a se stessi (una sorta di accettazione di quel che abbiamo concretizzato di essere): quando si dice a chi ci sta intorno, sappi che io sono omosessuale, di fatto gli si sta dicendo: da oggi mi sono rotto di fare il clandestino del sesso e quindi ufficializzo a voi che mi state intorno che io sono questo e così mi presenterò da oggi in poi, senza più finzioni.
Poi può darsi che mi sfugge qualcosa e sto dicendo caxxate...
Il giudizio delle persone purtroppo gioca un ruolo fondamentale per trovare la convinzione di fare il coming out. Non è accettare che sia una cosa 'normale' ma avere la consapevolezza e le tranquillità che le proprie amicizie o genitori ci possano accettare senza problemi.
Perchè la cosa che più ti consuma dentro è il timore di non essere accettato ed escluso. Almeno per me è stato così anche se poi fortunatamente nessun genitore o amico mi ha voltato le spalle...
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Quote:
Originariamente inviata da
Demigod87
Sarà che mio padre quando gli ho confessato di essere omosessuale se ne è strafregato. Le sue testuali parole sono state: 'Pensavo volessi confessarmi di aver fatto qualche cagata. Per me resti sempre mio figlio anche se gay; mi spiace solo che il mondo ti pregiudicherà per questo'.
Fortunatamente è una persona di aperte visioni e non si chiude dietro stupidi pregiudizi.
Diversa mia madre che mi ha fatto fare 4/5 sedute da uno psicologo pensando che esso potesse farmi diventare etero. Alla fine si è ritrovata con 500 euro di meno e un nulla di fatto...
Punti di vista e modi diversi di vedere...
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La lettera sicuramente è di pura fantasia ma ti assicuro che il coming out è una cosa spesso molto difficile e che si medita molto molto bene. E' il passo più difficile per un omosessuale. A me ci sono voluti 2 anni prima di trovare la convinzione di farlo... Alla fine a 16 anni ho rotto gli indugi e l'ho fatto...
Una volta fatto il mondo cambia in mezz'ora...
e i tuoi parenti come l'hanno presa la storia ? oppure non avete detto niente?
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Originariamente inviata da
Demigod87
Il giudizio delle persone purtroppo gioca un ruolo fondamentale per trovare la convinzione di fare il coming out. Non è accettare che sia una cosa 'normale' ma avere la consapevolezza e le tranquillità che le proprie amicizie o genitori ci possano accettare senza problemi.
Perchè la cosa che più ti consuma dentro è il timore di non essere accettato ed escluso. Almeno per me è stato così anche se poi fortunatamente nessun genitore o amico mi ha voltato le spalle...
bhe tu ti sentirai realizzato ma il tuo ragzzo no perchè i suoi genitori non l'hanno accettato ( se non ricordo male come hai detto tempo fa) Domanda: a che serve avere l'appoggio dei tuoi amici e dei tuoi genitori quando il tuo compagno non e sostenuto dalla sua famiglia? e una felicità a metà comunque si puo far finta di niente ma e una cosa che che pesa cmq in un rapporto .
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Originariamente inviata da
Usher
e i tuoi parenti come l'hanno presa la storia ? oppure non avete detto niente?
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bhe tu ti sentirai realizzato ma il tuo ragzzo no perchè i suoi genitori non l'hanno accettato ( se non ricordo male come hai detto tempo fa) Domanda: a che serve avere l'appoggio dei tuoi amici e dei tuoi genitori quando il tuo compagno non e sostenuto dalla sua famiglia? e una felicità a metà comunque si puo far finta di niente ma e una cosa che che pesa cmq in un rapporto .
Parli del mio ex :) comunque è una situazione difficile... Purtroppo il non avere l'appoggio dei genitori fa male... Personalmente cercavo di essere io il suo supporto ma non ti nego tutte le sere passate a piangere perchè i suoi lo umiliavano.
Questo è il difficile del coming out. Se ti va bene vivi felice ma se ti va male...
Ora fortunatamente tra me e il mio attuale ragazzo non ci sono problemi con i genitori :D anzi.... i miei e i suoi si conoscono!
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sarà che sono illuso ma io ci credo..
oh alla fine io e i miei non abbiamo mai parlato di sesso.. e tutto quello che sanno lo hanno sbirciato.. se fossi gay se ne sarebbero accorti ma sarebbe stato un taboo lo stesso
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Non so l'inglese... cmq bel gesto
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@Abel Balbo **Io ho un ragazzo preadolescente, parliamo quotidianamente di sesso**.
Ma che età e in che termini?
Io aspetto le domande. Pochi mesi fa mi ha chiesto 'semplicemente' la differenza tra parto cesareo e parto naturale perché si trova sempre in mezzo a discorsi da adulti. Ma visto che conosce la teoria delle mestruazioni, è stato facile spiegarglielo, Fiuuu.
Ma non so davvero se sia il caso di chiederle di sedersi a tavola e spiegarle come funziona l'impollinazione e tutto il resto :roll:
Quanto alle discriminazioni, l'omosessualità etc.. Credo di trovarmi in vantaggio perché conosce delle ragazze lesbiche, e che vivono insieme.
Stranamente non mi ha mai chiesto perché vivono insieme. Dovrei chiederle se se lo è mai domandato?
Il coming out da parte del genitore mi confonde :roll:
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Originariamente inviata da
RudeMood
@
Abel Balbo **Io ho un ragazzo preadolescente, parliamo quotidianamente di sesso**.
Ma che età e in che termini?
L'età è 12 e mezzo, seconda media.
I termini sono espliciti e si parla di tutto, come avviene l'atto sessuale, gli anticoncezionali, la prevenzione alle malattie, etc.
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Originariamente inviata da
Abel Balbo
L'età è 12 e mezzo, seconda media.
I termini sono espliciti e si parla di tutto, come avviene l'atto sessuale, gli anticoncezionali, la prevenzione alle malattie, etc.
Considerata l'età del sesso molto bassa secondo me è giusto che già a 12 anni si sensibilizzi su certi argomenti...