Originariamente inviata da
tato
Perdonatemi l'off topic che centra poco sia con i mezzi pubblici che con l'articolo, ma vorrei sfatare alcuni luoghi comuni verso questo mezzo privato non motorizzato. Prima di tutti la percezione che la bici sia scomoda: niente di più falso, chi la utilizza giornalmente confermerà, piuttosto la scomodità di stare fermi nel traffico, stressati, muovendosi nelle nostre congestionate città ad una media di 7 km orari, chiusi nelle scatolette di metallo aspettando un qualche segnale dall'alto che ci permetta di muoverci di qualche metro. E' un sistema che vuole che paghiamo sempre, sia per stare fermi che per muoverci: per stare fermi con le auto, poi magari perdiamo un ora in palestra a muoverci, pagando naturalmente. E tutta questa la chiamate comodità?
Un secondo luogo comune è la possibilità di utilizzare la bici solo in certi periodi, città come Copenaghen possono testimoniare un utilizzo quotidiano della famiglie di questo mezzo per spostarsi, una consistente fetta di popolazione la utilizza per tutto, andare a lavoro, uscire, scuola, trasporto pacchi ed oggetti ingombranti con le cargo-bike (come sta già avvenendo da parte di start-up e nuove società a Milano e Torino), trasporto figli a scuola con dei moduli aggiuntivi attaccati sulla ruota posteriore. Tutto questo avviene in tutti i periodi dell'anno, inverno compreso, neve compresa. Al di la di quello che fanno a Copenaghen o fuori dai confini italiani anche qui si utilizza in tutti i periodi dell'anno e alcune città italiane come Ferrara possono testimoniare questo. Si tratta insomma di cambiare la nostra percezione di vedere le cose, che è forse la parte più difficile di questo percorso che è la transizione verso una società diversa, fatta a misura d'uomo.