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stavo pensando premiare una prostituta da parte chi ha organizzato questo concorso, non ha, in certo senso,come scopo dello di fare passare un messaggio ?
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Originariamente inviata da
Omino Nero
Diciamo che definire "lavoro" una cosa dove devi svendere il tuo corpo solo per soldi, beh, mi sembra una mancanza di rispetto per tutti gli altri lavori. Nessuna donna, o almeno, la stragrande maggioranza di donne che fanno questo "lavoro" sono sfruttate e sicuramente non desiderano farlo.
ma non vivendo in un mondo perfetto , anche questo è un lavoro che vale come gli altri dipende dall'atteggiamento che hai e dalla scelta che ci sta la base , se fatto senza imposizioni esterne perchè no. Forse collide con il tuo concetto di pudore e nascondi cio con questo tipo di argomentazione? Certo molte donne la penseranno come te ma altre no perche sono loro scelte di vita ha la stessa dignità di altri lavori se questa è veramente voluta
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Originariamente inviata da
Usher
stavo pensando premiare una prostituta da parte chi ha organizzato questo concorso, non ha, in certo senso,come scopo dello di fare passare un messaggio ?
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ma non vivendo in un mondo perfetto , anche questo è un lavoro che vale come gli altri dipende dall'atteggiamento che hai e dalla scelta che ci sta la base , se fatto senza imposizioni esterne perchè no. Forse collide con il tuo concetto di pudore e nascondi cio con questo tipo di argomentazione? Certo molte donne la penseranno come te ma altre no perche sono loro scelte di vita ha la stessa dignità di altri lavori se questa è veramente voluta
Dai, la prostituzione non puo' essere paragonata ad altri lavori.
Perche' a differenza degli altri mestieri, seppur consapevole, e' un tipo di lavoro che distrugge il rispetto individuale di chi lo pratica e quindi anche la propria dignita'.
E poi, di che messaggio parliamo?
Il messaggio che arriva con una iniziativa simile, non e' promuovere una riflessione verso la legalizzazione delle prostitute ma e' l'ennesima conferma di una societa' priva di valori.
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mah..che concorso ridicolo
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Originariamente inviata da
Pink cloud
Dai, la prostituzione non puo' essere paragonata ad altri lavori.
Perche' a differenza degli altri mestieri, seppur consapevole, e' un tipo di lavoro che distrugge il rispetto individuale di chi lo pratica e quindi anche la propria dignita'.
E poi, di che messaggio parliamo?
Il messaggio che arriva con una iniziativa simile, non e' promuovere una riflessione verso la legalizzazione delle prostitute ma e' l'ennesima conferma di una societa' priva di valori.
Hai spiegato in modo migliore quello che volevo dire :)
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Originariamente inviata da
Pink cloud
Dai, la prostituzione non puo' essere paragonata ad altri lavori.
Perche' a differenza degli altri mestieri, seppur consapevole, e' un tipo di lavoro che distrugge il rispetto individuale di chi lo pratica e quindi anche la propria dignita'.
E poi, di che messaggio parliamo?
Il messaggio che arriva con una iniziativa simile, non e' promuovere una riflessione verso la legalizzazione delle prostitute ma e' l'ennesima conferma di una societa' priva di valori.
ma tu hai sentito, cosi a titolo di discorso esemplificativo, parlare di porno attrici ? sono delle prostitute patinate che trombano cmq per soldi, ma non mi sembrano gente che si sentiva sfruttatata:nelle interviste dicono che hanno vite normali e non si sentono lese nella loro invidualità o sentirsi inferiori
mettiamola cosi il nostro discorso possiamo dividerlo in questo modo :
Tu sostieni una visione negativa : danno individuale e un falgello sociale
io sostengo una visione positiva : risorsa e lavoro
E un punto che un tempo si discuteva al corso di sociologia del diritto e politiche criminali che ho frequentato, per cui da come la vedo io ,si trattala tua di una stigmatizzazione della prostituzione in base al genere mi spiego il male che tu vedi nasce dalla stigmatizzazione e dalla costruzione sociale dei ruoli maschile e femminile:
Un uomo che fa uso di prostitute è spesso considerato come qualcuno che agisce inuna maniera che si confà agli attributi legati al suo genere (è attivo e predatore sessuale, impersonale e strumentale), e la sua trasgressione sessuale è così un'infrazione minore, in quanto essa non compromette la sua identità di genere e l'appartenenza ad una comunità sessuale immaginaria.
All'opposto, una donna che lavora come prostituta viene vista come qualcuno che agisce in modo totalmente incompatibile con la sua identità di genere.
Il punto quindi è se sia giusto accettare questa stigmatizzazione o cercare di cambiarla ?.
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Originariamente inviata da
Pink cloud
Dai, la prostituzione non puo' essere paragonata ad altri lavori.
Perche' a differenza degli altri mestieri, seppur consapevole, e' un tipo di lavoro che distrugge il rispetto individuale di chi lo pratica e quindi anche la propria dignita'.
Anche fare lo spalatore di merda di certo non ti fa sentire un dio anzi degrada completamente la dignità di un individuo eppure mica nessuno lo critica
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Originariamente inviata da
Omino Nero
Diciamo che definire "lavoro" una cosa dove devi svendere il tuo corpo solo per soldi, beh, mi sembra una mancanza di rispetto per tutti gli altri lavori. Nessuna donna, o almeno, la stragrande maggioranza di donne che fanno questo "lavoro" sono sfruttate e sicuramente non desiderano farlo.
Tutti lavorando sfruttano una parte del loro corpo: un impiegato usa il suo cervello, una ballerina le sue gambe, un muratore la forza delle sue braccia, la prostituta usa la vagina quindi che differenza c'è? ovviamente io difendo solo chi lo fa senza condizionamenti alcuni, lo sfruttamento è assolutamente da condannare.
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Originariamente inviata da
Oibaf
Anche fare lo spalatore di merda di certo non ti fa sentire un dio anzi degrada completamente la dignità di un individuo eppure mica nessuno lo critica
Tutti lavorando sfruttano una parte del loro corpo: un impiegato usa il suo cervello, una ballerina le sue gambe, un muratore la forza delle sue braccia, la prostituta usa la vagina quindi che differenza c'è? ovviamente io difendo solo chi lo fa senza condizionamenti alcuni, lo sfruttamento è assolutamente da condannare.
Certo, non c'e' proprio nessuna differenza.
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Originariamente inviata da
Usher
ma tu hai sentito, cosi a titolo di discorso esemplificativo, parlare di porno attrici ? sono delle prostitute patinate che trombano cmq per soldi, ma non mi sembrano gente che si sentiva sfruttatata:nelle interviste dicono che hanno vite normali e non si sentono lese nella loro invidualità o sentirsi inferiori
mettiamola cosi il nostro discorso possiamo dividerlo in questo modo :
Tu sostieni una visione negativa : danno individuale e un falgello sociale
io sostengo una visione positiva : risorsa e lavoro
E un punto che un tempo si discuteva al corso di sociologia del diritto e politiche criminali che ho frequentato, per cui da come la vedo io ,si trattala tua di una stigmatizzazione della prostituzione in base al genere mi spiego il male che tu vedi nasce dalla stigmatizzazione e dalla costruzione sociale dei ruoli maschile e femminile:
Un uomo che fa uso di prostitute è spesso considerato come qualcuno che agisce inuna maniera che si confà agli attributi legati al suo genere (è attivo e predatore sessuale, impersonale e strumentale), e la sua trasgressione sessuale è così un'infrazione minore, in quanto essa non compromette la sua identità di genere e l'appartenenza ad una comunità sessuale immaginaria.
All'opposto, una donna che lavora come prostituta viene vista come qualcuno che agisce in modo totalmente incompatibile con la sua identità di genere.
Il punto quindi è se sia giusto accettare questa stigmatizzazione o cercare di cambiarla ?.
Io credo che l'iniziativa proposta, quella di un concorso con coronamento finale per miss Prostituta, sia sbagliata per un argomento cosi' delicato e importante. Perche' appunto il messaggio che mandi non e' solo quello di una ipotetica legalizzazione che, per carita', puo' portare vantaggi come diminuirne lo sfruttamento, ma e' una festa per l'inesistenza di valori e rispetto personale.
Insomma, ci sono mezzi molto piu' seri e meno superficiali per proporre una riflessione sull'argomento.
Esponendo le mie opinioni tendo a giudicare involontariamente e mi dispiace, devo imparare a esprimermi meglio.
Io non voglio stigmatizzare nessuno, semplicemente non condivido questo lavoro ne chi partecipa al suo sviluppo.
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Originariamente inviata da
Echoes
Almeno è una prostituta premiata per essere una brava prostituta e non per essere una brava consigliere di regione.
Se ci fossero piu concorsi del genere e se la prostituzione fosse realmente legale, forse, le prositute farebbero solo le prostitute!
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Originariamente inviata da
Omino Nero
Diciamo che definire "lavoro" una cosa dove devi svendere il tuo corpo solo per soldi, beh, mi sembra una mancanza di rispetto per tutti gli altri lavori. Nessuna donna, o almeno, la stragrande maggioranza di donne che fanno questo "lavoro" sono sfruttate e sicuramente non desiderano farlo.
ma anche no xD
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1 allegato(i)
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Speriamo che almeno faccia qualche sconto a quei grandi uomini dei suoi clienti.
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Originariamente inviata da
Nuvolablu
Speriamo che almeno faccia qualche sconto a quei grandi uomini dei suoi clienti.
No, non hai capito.
Mo che c'ha avuto visibilità può aumentare il tariffario e puntare a clienti di diverso target ... :079:
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Originariamente inviata da
RudeMood
No, non hai capito.
Mo che c'ha avuto visibilità può aumentare il tariffario e puntare a clienti di diverso target ... :079:
Vabbè ma se guadagna qualcosina in più grazie a esibizioni varie potrebbe essere un tantino generosa:roll:
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Originariamente inviata da
Nuvolablu
Vabbè ma se guadagna qualcosina in più grazie a esibizioni varie potrebbe essere un tantino generosa:roll:
per quello che ne sappiamo potrebbe fare formule iper tipo paghi 2 e s... 3, sconti comitive, militari e pensionanti trombati "alla mascetti"
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Pink cloud
Certo, non c'e' proprio nessuna differenza.
Io credo che l'iniziativa proposta, quella di un concorso con coronamento finale per miss Prostituta, sia sbagliata per un argomento cosi' delicato e importante. Perche' appunto il messaggio che mandi non e' solo quello di una ipotetica legalizzazione che, per carita', puo' portare vantaggi come diminuirne lo sfruttamento, ma e' una festa per l'inesistenza di valori e rispetto personale.
Insomma, ci sono mezzi molto piu' seri e meno superficiali per proporre una riflessione sull'argomento.
Esponendo le mie opinioni tendo a giudicare involontariamente e mi dispiace, devo imparare a esprimermi meglio.
Io non voglio stigmatizzare nessuno, semplicemente non condivido questo lavoro ne chi partecipa al suo sviluppo.
insomma, ancora una volta stai ribadendo,con altre parole lo stesso punto: la stigmatizzazione di chi si prostituisce e da li no ti schiodi. Che la puttana stia nascosta . Tu la pensi, per fare un esempio, po' come faceva l'esercito americano con gli omossesuali fino a poco tempo fa tu non dici che sei gay e io non te lo chiedo .
Conclusione, tu prostituta non fare troppo chiasso e renderti visibile e stai rintanata nei ghetti delle favelas che così non turbi la mia morale e miei valori ( ma e' una festa per l'inesistenza di valori e rispetto personale.) e un poi come dire il gay praid è una carnevalata un celebrare l'inesistenza di valori e mancanza di rispetto personale fatta da gente esibizionista. ( su questo punto sarei curioso sapere che ne pensa il nostro attivista Lukinho92 )
Infatti non è un caso che, la premiazione, non è organizzata non da da uno Schicchi locale ma dalla comunità omosessuale e secondo te lo fanno per esaltare la deprevazione sessuale o paradossalmente con il concorso vogliono denunciare un sistema di ipocrisie che persistono nella nostra società facendo riflettere .( a proposito quali sono i mezzi piu seri e meno superficiali a cui ti richiami? )
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bah, secondo me la prostituzione (quando non obbligata) è un lavoro come un altro. Anzi, forse è anche quasi meglio di molti altri dato che non rompi le palle a nessuno. Se una ha un bel corpo perchè non usarlo? Che poi quella della presunta 'dignità' è solo una nostra costruzione mentale.
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Originariamente inviata da
Jamila
bah, secondo me la prostituzione (quando non obbligata) è un lavoro come un altro. Anzi, forse è anche quasi meglio di molti altri dato che non rompi le palle a nessuno. Se una ha un bel corpo perchè non usarlo? Che poi quella della presunta 'dignità' è solo una nostra costruzione mentale.
quindi pensare questo premio e come pensare a fare miss italia in un certo senso ( se hai un bel corpo perchè non usarlo) è uguale .
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Originariamente inviata da
Usher
quindi pensare questo premio e come pensare a fare miss italia in un certo senso ( se hai un bel corpo perchè non usarlo) è uguale .
esattamente.
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Originariamente inviata da
Oibaf
esattamente.
Voglio un tuo parere,secondo te cambia qualcosa ,come valore etico, ad esempio se una fa la prostituta lo fa per soldi e fa un concorso come qualcuno sostiene e chi mostra la sua merce come nel caso di miss italia dove assistiamo al mercato delle vacche dove la piu bella reame viene premiata?
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Originariamente inviata da
Jamila
bah, secondo me la prostituzione (quando non obbligata) è un lavoro come un altro. Anzi, forse è anche quasi meglio di molti altri dato che non rompi le palle a nessuno. Se una ha un bel corpo perchè non usarlo? Che poi quella della presunta 'dignità' è solo una nostra costruzione mentale.
Che bel messaggio che dai complimenti....e mi fermo qui giusto perchè ho già fatto 30 pagine di discussione sull'argomento
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Originariamente inviata da
Usher
Voglio un tuo parere,secondo te cambia qualcosa ,come valore etico, ad esempio se una fa la prostituta lo fa per soldi e fa un concorso come qualcuno sostiene e chi mostra la sua merce come nel caso di miss italia dove assistiamo al mercato delle vacche dove la piu bella reame viene premiata?
no eticamente la differenza non esiste, sia la prima che la seconda usano la loro dote ossia il bel fisico per soldi e per notorietà (nel caso della prostituta avviene facendo il concorso) tecnicamente invece la prostituta è la puttana di merda la miss è la bella tra le belle e quindi lode alla miss. Contando però che la prostituta offre un "servizio" e diciamo fa del "bene" a chi lo richiede, la miss si trova a prendere per il culo la gente facendo pubblicità e sponsorizzando prodotti esempio: la miss che parla con il calciatore e l'uccello che promuove l'acqua della bellezza e giovinezza, studiando un po quel tipo di acqua, scopri che come acqua è un vera e propria merda ma la gente non sapendone nulla pensa "oh guarda la miss beve quest'acqua vedi quanto è bella ora la bevo anche io cosi mi fa bene". Chi ci guadagna alla fine? L'azienda che vende quel prodotto, la miss che viene pagata per la pubblicità oltre ad avere visibilità ulteriore a discapito dei poveri coglioni che spendono denaro per bersi un'acqua di merda.
Però meglio continuare a dire puttana di merda u.u
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Originariamente inviata da
Nickname
Che bel messaggio che dai complimenti....e mi fermo qui giusto perchè ho già fatto 30 pagine di discussione sull'argomento
Si possono fare tutti i ragionamenti che si vogliono ma un fatto è certo: Lo stato considera la prostituzione un lavoro come un altro.
La legge considera, in se la prostituzione (la donna che vende il suo corpo) , non come reato ma il suo sfruttamento ( da parte di terzi) per cui se ne conclude che è una attività lecità come altri lavori se questa è una scelta personale della donna .
Per cui se qualcuno contesta questa equazione è un problema suo,( la legge è legge) se non gli sta bene deve farsene una ragione.
Se poi la morale ed eticità è il punto allora ognuno puo rendere questo aspetto disputabile quanto vuole: puo tenere la sua opinione pro o contro o le sue ipocrisie stigmatizzandole oppure no .
Il problema semmai è discutere se e giusto tassarle oppure no?
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Non condanno la prostituzione con stupidi moralismi e bla bla bla.
Però sto concorso è proprio trash. Manco Barbara D'Urso ci farebbe un servizio.
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Originariamente inviata da
Usher
Si possono fare tutti i ragionamenti che si vogliono ma un fatto è certo: Lo stato considera la prostituzione un lavoro come un altro.
La legge considera, in se la prostituzione (la donna che vende il suo corpo) , non come reato ma il suo sfruttamento ( da parte di terzi) per cui se ne conclude che è una attività lecità come altri lavori se questa è una scelta personale della donna .
Per cui se qualcuno contesta questa equazione è un problema suo,( la legge è legge) se non gli sta bene deve farsene una ragione.
Se poi la morale ed eticità è il punto allora ognuno puo rendere questo aspetto disputabile quanto vuole: puo tenere la sua opinione pro o contro o le sue ipocrisie stigmatizzandole oppure no .
Il problema semmai è discutere se e giusto tassarle oppure no?
Perchè sarebbe un problema?
Se lo consideriamo lavoro si tassa per forza.
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Originariamente inviata da
Elaine Marley
Perchè sarebbe un problema?
Se lo consideriamo lavoro si tassa per forza.
E qui casca l'asino. Paradossalmente la legge fiscale generale dello stato non lo prevede, nemmeno monti ha voluto metterci mano e naso sull'argomento fiscale. Si procede in ordine sparso, nel senso che, ci sono regioni in cui non si paga in altre per iniziativa delle singole agenzie dell'entrate si paga per cui vista l'evasione che c'e in questo campo ..i conti fateli voi dell ipocrisia che ci sta dietro
Cmq per chi vuole farsi una idea del problema ecco del materiale
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L'ipocrisia in materia di prostituzione tocca punti grotteschi. L'attivita' non viene riconosciuta dallo Stato, ma lo stesso chiede tramite l'Agenzia delle Entrate che i proventi siano assoggettati al fisco. L'ultima sentenza 109/10/10 della Commissione tributaria del Lazio depositata lo scorso 3 maggio: i guadagni di una prostituta che non riesce a dimostrare che gli stessi siano dovuti ad attivita' illecita sono assoggettati al Fisco.
Ma come farebbe una prostituta a dimostrarlo se l'attivita' e' illecita? Lo Stato rischia di essere paragonabile ad uno sfruttatore perche’ ‘esige’ o ‘estorce’ balzelli dai proventi della prostituzione, attivita’ che non riconosce.
Di fronte alle richieste dello Stato alle prostitute di pagare le tasse sulla loro attivita’, diventa ancora piu’ urgente varare una legge su un ambito lasciato senza alcuna regolamentazione, tanto urgente da avere depositato gia’ dal primo giorno della legislatura, un disegno di legge in materia con il senatore Marco Perduca. Un ddl in tre articoli per il riconoscimento dell’attivita’ di ‘prestazione di servizi sessuali remunerati tra persone maggiorenni consenzienti’. Due i regolamenti previsti, uno per i controlli igienico e sanitari, l’altro per il fisco. E proprio sulle richieste di tasse alle prostitute abbiamo depositato una interrogazione parlamentare che da oltre due anni aspetta una risposta in cui si chiede al Governo una ‘interpretazione uniforme’ alla quale l’Agenzia delle Entrate si attenga per il trattamento fiscale dei redditi derivanti dalla prostituzione. Questo sempre in attesa di una legge che ponga fine all’attuale situazione di incertezza, ma che provoca anche lo sfruttamento di tante donne. Nel luglio del 2008 al Senato abbiamo organizzato un incontro per illustrare una serie di cartelle inviate a prostitute disponibili a pagare le tasse, a fronte di un riconoscimento della loro attivita'!
http://www.aduc.it/articolo/fisco+pr...asse_17664.php
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Tassare le bibite gasate e ancor più i superalcolici, come voleva fare per quest’ultimi Giulio Tremonti già due anni fa? Partire con i 27 articoli del decreto Balduzzi? Ma non sarebbe molto meglio legalizzare davvero la prostituzione riconoscendola come professione (ora in Italia non costituisce reato, ma lo sono tutte le attività connesse, come quella dei ruffiani) e sottoporla a tassazione? Moralismi inutili e ipocriti a parte, come le proposte di multare o processare i loro clienti, la prostituzione è un’attività ineliminabile, esiste da sempre e – bene o male che sia – esisterà sempre. A volte è stata considerata un’attività sacra, esercitata in appositi templi dedicati alla propria dea. La Repubblica Serenessima di Venezia con le tasse delle “nostre benemerite meretrici” contribuiva ad armare la sua flotta, compresa quella che prese parte a una crociata. Il Vaticano le considerava un “male necessario” e le aveva classificate in ben 14 categorie, la più costosa delle quali era detta “femina curialis” perché solo i cardinali della curia avevano i quattrini necessari per permettersi il lusso di portarsele a letto. Veniamo all’oggi e facciamo un po’ di conti.
Le stime sono ardue, se non impossibili, comunque le più prudenti parlano di 70 mila prostitute che in Italia esercitano regolarmente la professione. Il giro d’affari c’è chi lo stima tra i 2,2 e i 5,6 miliardi di euro l’anno, ma c’è chi sospetta si arrivi addirittura a 50-60 miliardi. Una tassa del 20% porterebbe almeno in teoria alle casse dello Stato da un minimo di quasi mezzo miliardo di euro fino a un imponente massimo di 12 miliardi. Oltretutto, mettere ordine in questo settore e renderlo trasparente significherebbe facilitare la lotta alla prostituzione minorile, calcolata nel 20% del totale, e alla tratta, le cui vittime sono calcolate in 19-26 mila donne. Significherebbe anche evitare che le “lucciole” stiano in strada, cosa che suscita sempre scandalo almeno nelle mamme.
Ogni tanto si legge di volenterose iniziative della Guardia di Finanza, che mira alla sostanza e chiede di spiegare tenori di vita lussuosi da parte di ragazze che figurano come disoccupate nullatenenti. Ma non si sa come siano poi finite queste iniziative, dopo la prova delle commissioni tributarie e di abili e costosi avvocati.
Legalizzare la professione della prostituta è cosa ben diversa dal riaprire la “case chiuse, i famosi casini messi fuori nel 1953, perché non si tratta affatto di legalizzare nuovamente il suo sfruttamento. Non a caso ci sono sette Paesi europei civili almeno quanto il nostro – Austria, Paesi Bassi, Belgio, Germania, Grecia, Lettonia e Ungheria – che hanno già provveduto a legalizzare e normare in vari modi il “mestiere più antico del mondo”.
A parte il fatto che oggi fare la escort o lavorare nel porno non scandalizza più neppure i bambini e i preti, c’è da dire che le prostitute non ammazzano nessuno, contrariamente alle guerre e ai progettisti, produttori e commercianti d’armi, dalle pistole alle bombe H. Settori nei quali però la voce di Santa Madre Chiesa non s’è mai fatta sentire, è rimasta e rimane muta. In compenso, si è fatta sentire la voce dell’arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, che s’è scagliato contro il sindaco Luigi De Magistris colpevole di avere ventilato l’idea di creare i “quartieri a luci rosse”. Teniamo presente che il 48% dei napoletani è favorevole al modello di quartiere del sesso in funzione ad Amsterdam. Una quindicina di anni fa c’era chi pensava, anche in Comune, di istituire a Milano il quartiere a luci rosse nella zona dell’Isola in crisi di spopolamento, e presentai l’iniziativa con un articolo su L’Espresso. Il progetto prevedeva perfino luoghi di culto per le diverse religioni, ma non se ne fece egualmente nulla.
La voce di Sepe segue di poche settimane quella del cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, che ha ammonito i politici cattolici ad essere più presenti e attivi in politica e che “sui princìpi non si può trattare”. Un’affermazione diametralmente opposta a quella che è la politica in un Paese civile, tant’è che se lo dicessero e facessero davvero anche i politici non cattolici si finirebbe fatalmente alla guerra civile. Guelfi e ghibellini, as usual, ma oggi anche ben altro.
Il decreto Balduzzi promette un giro di vite, cioè un aumento del prezzo, per i tabacchi. E perché non istituire una assicurazione obbligatoria per i fumatori esattamente come si fa con le automobili per mettere chi le guida in grado di pagare eventuali danni? È vero che il costo dei tabacchi è, come i carburanti, in massima parte già costituito da tasse, le famose accise, ma è anche vero che si usa dire che in Italia a causa del fumo muoiono ogni anno 70-80 mila persone (6 milioni nel mondo), 30 mila delle quali per tumore ai polmoni, senza contare il resto delle malattie, dalle bronchiti agli enfisemi. Scrivere sui pacchetti “Il fumo uccide” è solo un espediente inutile, oltre che ipocrita, un modo di lavarsene le mani e usarle per intascare i soldi dei fumatori. Tutto ciò si traduce in un danno sociale ed economico enorme: milioni di ore di lavoro perse e troppi milioni se non miliardi di euro di spesa pubblica sanitaria. Spesa che a fronte dei decessi per tumori all’apparato respiratorio risulta oltretutto inutile. Se invece il fumatore fosse obbligato a pagare un’assicurazione sulla salute e sulla vita ne risulterebbe un gettito capace di coprire almeno il danno economico. Il costo dell’assicurazione potrebbe essere caricato già sul costo delle sigarette, dei sigari e del tabacco da pipa, magari con apposite marche da bollo che il fumatore potrebbe essere obbligato a conservare, per esibirle al momento del ricovero, onde evitare il boom del contrabbando, anche se ovviamente non si possono negare ricoveri e cure a chi evitasse di pagare l’assicurazione comprando sigarette di contrabbando. Il dramma è che in Italia il contrabbando non è molto combattuto…
Deve essere comunque chiaro che fumare oltre che un vizio è un lusso troppo grande: il fumatore lo paga semmai in termini di salute, ma lo fa pagare all’intera società in termini di costi sanitarie danni al lavoro.
Purtroppo il Bel Paese si muove solo a buoi scappati dalla stalla o dopo che qualche magistrato ha preso provvedimenti clamorosi. Che “Il fumo uccide” lo leggiamo su tutti i pacchetti di sigarette, e come sappiamo pare che uccida ben 70-80 mila persone l’anno. Ma non ci sono interventi di magistrati come quello che per molto meno a Taranto ha messo in mora addirittura gli stabilimenti dell’Ilva, obbligando finalmente il governo a intervenire. E i mille morti l’anno stimati dal Codacons a Milano per le sole auto diesel? Anche qui, nessun magistrato interviene e quindi il governo e il Comune non fanno nulla o fanno poco. Anzi: le auto e i camion inquinano? Ecco l’idea che lo si possa fare tranquillamente pagando una bella tassa. Come dire che si può sparare nella folla oppure lancire sassi in testa alla gente purché si paghi una tassa in base al calibro della pistola o al peso del sasso…
Il discorso lo si potrebbe allargare ai morti sul lavoro e per incidenti sulle strade, che forse sono altri nostri pessimi record europei. Certo un Paese non può essere governato a colpi di sentenze e sequestri ordinati dai magistrati. E allora? E allora dovrebbero farlo i politici. Ma per farlo ci vorrebbe la politica….
http://www.blitzquotidiano.it/opinio...eglio-1330222/
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Quote:
Originariamente inviata da
Tallulah
mi piacerebbe leggere quello che scrivi se mettessi gli accenti sulle e, l'h in maniera giusta e usassi qualche volta la punteggiatura...
in ogni caso.... miss prostituta.non sapevo dell'esistenza di questo concorso.... però in ogni caso, per la legalizzazione della professione, non è che ci voglia proprio un concorso..però va beh...
maggiore protezione? per un concorso? appena finisce il concorso ritornano per strada eh..... nn capisco il nesso con la protezione..
Maggiore protezione, è inteso che lo Stato tutelerà maggiormente le prostitute, magari con la polizia eccecc, mettendole in luoghi sicuri e così via.
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Quote:
Originariamente inviata da
Khumiko
A me questa cosa fa abbastanza schifo. Una cosa come la prostituzione che dovrebbe essere illegalizzata e vietata qui viene premiata. Wow che bell'esempio!
Per quale motivo dovrebbe essere illegale???
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Quote:
Originariamente inviata da
Pink cloud
Dai, la prostituzione non puo' essere paragonata ad altri lavori.
Perche' a differenza degli altri mestieri, seppur consapevole, e' un tipo di lavoro che distrugge il rispetto individuale di chi lo pratica e quindi anche la propria dignita'.
E poi, di che messaggio parliamo?
Il messaggio che arriva con una iniziativa simile, non e' promuovere una riflessione verso la legalizzazione delle prostitute ma e' l'ennesima conferma di una societa' priva di valori.
La prostituzione è il mestiere più vecchio del mondo, penso che qui nasca l'ignoranza nel credere che prostituirsi si perde la dignità e cose varie. Tu sei libera di fare quello che vuoi, fin che non ledi qualcun'altro e le prostitute non ledono nessuno, nemmeno la loro figura. Voi penserete, ledono l'immagine della donna, ma non sono per niente d'accordo, perchè l'immagine della donna viene lesa dagli ignorati al di fuori e dagli ignoranti all'interno, che fanno di tutta l'erba un fascio. Ancora la società non è capace di distinguere le persone e di capire che ognuno è diverso dall'altro, che ognuno deve condurre il suo stile di vita e che non è mai niente tanto associato. Invece si un messaggio del genere promuove la legalizzazione, dove esistono altri concorsi del genere? E fidati che in Brasile è così...
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Quote:
Originariamente inviata da
Lukinho92
Maggiore protezione, è inteso che lo Stato tutelerà maggiormente le prostitute, magari con la polizia eccecc, mettendole in luoghi sicuri e così via.
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Per quale motivo dovrebbe essere illegale???
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La prostituzione è il mestiere più vecchio del mondo, penso che qui nasca l'ignoranza nel credere che prostituirsi si perde la dignità e cose varie. Tu sei libera di fare quello che vuoi, fin che non ledi qualcun'altro e le prostitute non ledono nessuno, nemmeno la loro figura. Voi penserete, ledono l'immagine della donna, ma non sono per niente d'accordo, perchè l'immagine della donna viene lesa dagli ignorati al di fuori e dagli ignoranti all'interno, che fanno di tutta l'erba un fascio. Ancora la società non è capace di distinguere le persone e di capire che ognuno è diverso dall'altro, che ognuno deve condurre il suo stile di vita e che non è mai niente tanto associato. Invece si un messaggio del genere promuove la legalizzazione, dove esistono altri concorsi del genere? E fidati che in Brasile è così...
Niente in contrario quindi se lo facesse tua madre o tua sorella?
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Quote:
Originariamente inviata da
Nuvolablu
Niente in contrario quindi se lo facesse tua madre o tua sorella?
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Ma che discorso è?
Non si può essere d'accordo o contro qualcosa in virtù di quello che vorremmo o non vorremmo per i nostri vicini.
Sono pro l'aborto, questo non significa che abbia abortito.
Sei pochissimo oggettiva.
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Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
Ma che discorso è?
sssssshhh!! È il classico discorso da "non so che dire quindi te la metto sul personale così mi darai ragione"
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Quote:
Originariamente inviata da
Usher
insomma, ancora una volta stai ribadendo,con altre parole lo stesso punto: la stigmatizzazione di chi si prostituisce e da li no ti schiodi. Che la puttana stia nascosta . Tu la pensi, per fare un esempio, po' come faceva l'esercito americano con gli omossesuali fino a poco tempo fa tu non dici che sei gay e io non te lo chiedo .
Conclusione, tu prostituta non fare troppo chiasso e renderti visibile e stai rintanata nei ghetti delle favelas che così non turbi la mia morale e miei valori ( ma e' una festa per l'inesistenza di valori e rispetto personale.) e un poi come dire il gay praid è una carnevalata un celebrare l'inesistenza di valori e mancanza di rispetto personale fatta da gente esibizionista. ( su questo punto sarei curioso sapere che ne pensa il nostro attivista Lukinho92 )
Infatti non è un caso che, la premiazione, non è organizzata non da da uno Schicchi locale ma dalla comunità omosessuale e secondo te lo fanno per esaltare la deprevazione sessuale o paradossalmente con il concorso vogliono denunciare un sistema di ipocrisie che persistono nella nostra società facendo riflettere .( a proposito quali sono i mezzi piu seri e meno superficiali a cui ti richiami? )
No, i gay non c'entrano niente con il discorso che stiamo affrontando.
Che a me non piaccia l'idea di una miss Prostituta 2012 per affrontare una tematica cosi' importante e delicata, non vuol dire che consideri il gay pride una carnevalata priva di rispetto.
Anche perche' condivido completamente il messaggio che porta.
Chi e' gay semplicemente riconosce il suo orientamento sessuale e non manca di rispetto alla propria persona.
E una manifestazione e' un buon mezzo per sensibilizzare le persone verso il rispetto alla diversita' sessuale.
Io non voglio stigmatizzare nessuno, ne penso sia giusto che le persone si nascondino.
Credo pero', ci siano modi e modi per esporre le proprie opinioni e per affrontare determinate tematiche.
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Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
Ma che discorso è?
Non si può essere d'accordo o contro qualcosa in virtù di quello che vorremmo o non vorremmo per i nostri vicini.
Sono pro l'aborto, questo non significa che abbia abortito.
Sei pochissimo oggettiva.
Ok tu non hai abortito ma se sei pro aborto non dovresti negare la possibilità che un giorno potresti farlo.
Alla stessa maniera lui dovrebbe rispondere che non avrebbe alcun problema se la madre praticasse quello che lui ha definito senza alcun problema il mestiere più antico del mondo.
Io sono oggettiva, voi parlate con il culetto degli altri invece:)