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è la sua cultura, la sua forma mentis; non possiamo pretendere che gli stranieri varcati i nostri confini si trasformino all'improvviso in italiani medi.....non è bello ma affiancargli un uomo per non essere sottomesso alla donna è stata la scelta giusta.
Poi magari la signora è una vera stronza e lui forse è un misogino convinto; giudicare non è facile anche perchè un lavoro non lo molli con tanta leggerezza visto i tempi che corrono, magari ci sono pure altre motivazioni...
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Originariamente inviata da
Wolverine
È un musulmano...
e che vuole dire questo? lui puo prendere ordini da una donna quando si tratta si un lavoro, non si tratta di prendere ordini a casa sua
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Originariamente inviata da
Shrapnel
è la sua cultura, la sua forma mentis; non possiamo pretendere che gli stranieri varcati i nostri confini si trasformino all'improvviso in italiani medi.....non è bello ma affiancargli un uomo per non essere sottomesso alla donna è stata la scelta giusta.
Poi magari la signora è una vera stronza e lui forse è un misogino convinto; giudicare non è facile anche perchè un lavoro non lo molli con tanta leggerezza visto i tempi che corrono, magari ci sono pure altre motivazioni...
Ma non centra nulla.Qui stiamo parlando di lavoro.Me ne sbatto della loro cultura e dei loro pensierI.Fino a quando lavorano in italia si ci deve adattare al paese che gli d'ha del lavoro.E' una vergogna,chissà quante altre persone si prendono gli ordini dai superiori e si stanno zitti,pur di portare il pane a casa.
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Originariamente inviata da
Noze
Me ne sbatto della loro cultura e dei loro pensierI.Fino a quando lavorano in italia si ci deve adattare al paese che gli d'ha del lavoro.
Eh già, venite in Italia c'è lavoro e non siamo razzisti! Ehi tu togliti il velo! Ehi tu prendi ordini da quella donna!
Io sono del parere che se li fai venire ti prendi l'impegno di rispettare una cultura diversa dalla tua, altrimenti non li fai venire.
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No ma qui non si tratta di razzismo, nemmeno un pò.
Se dovessimo star dietro ad ogni risvolto culturale e/o religioso di ogni singola persona si immobilizzerebbe l'intero Paese.
Se hai problemi a prendere ordini da una donna non lavori per lei, o ti licenzi, e vai a cercare un posto a te idoneo culturalmente parlando.
Se poi non lo trovi non me ne farò un cruccio: se fosse stato il datore di lavoro in base ad una sua convinzione personale a non volerlo assumere in quanto musulmano staremmo qui tutti a gridare alle discriminazioni e al razzismo, se invece è il musulmano a comportarsi di merda discriminando "che vogliamo farci è la sua cultura, sti cazzi che viene in un Paese diverso dal suo, con cultura diversa, dobbiamo consentirgli di viverci e pure alle sue regole e maniere, sti cazzi se la cosa è offensiva per la donna in questione, ed è discriminante, già che ci siamo assecondiamolo ulteriormente poverino e affianchiamogli un uomo".
Non si può sentire. La discriminazione è becera o sempre o mai.
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Originariamente inviata da
Shrapnel
Eh già, venite in Italia c'è lavoro e non siamo razzisti! Ehi tu togliti il velo! Ehi tu prendi ordini da quella donna!
Io sono del parere che se li fai venire ti prendi l'impegno di rispettare una cultura diversa dalla tua, altrimenti non li fai venire.
Ma che discorsi sono?Non c'è bisogno di andare fuori tema.In questo argomento si parlava di lavorare.Fino a quando come ha detto qualcuno sei dipendente di qualcun altro e non sei a casa tua,ti devi stare muto e lavorare.Se non ti sta bene,la porta è li.
Piu che altro io mi stupisco come un datore di lavoro si possa essere sottomesso alle ''minacce'' di un dipendente.
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Originariamente inviata da
Noze
Ma che discorsi sono?Non c'è bisogno di andare fuori tema.In questo argomento si parlava di lavorare.Fino a quando come ha detto qualcuno sei dipendente di qualcun altro e non sei a casa tua,ti devi stare muto e lavorare.Se non ti sta bene,la porta è li.
Piu che altro io mi stupisco come un datore di lavoro si possa essere sottomesso alle ''minacce'' di un dipendente.
Ma non si tratta di star muto e lavorare. Voglio sperare che si possa avere (utopia mi rendo conto) la possibilità di protestare se qualcosa non va sul posto di lavoro, tipo se il tuo datore di lavoro è uno stronzo sfruttatore, ma in questo caso il facchino non sta contestando niente di simile, lui contesta semplicemente che trattasi di datore di lavoro donna, inammissibilmente umiliante per lui.
Ecco, quanto possa essere umiliante per lei nessuno lo considera?Una bella lezione della serie "rispetta il prossimo" non gliela vogliamo dare a questo tizio?
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Originariamente inviata da
Noze
Piu che altro io mi stupisco come un datore di lavoro si possa essere sottomesso alle ''minacce'' di un dipendente.
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quindi lasciato il celebre hotel ma non trovando un altro lavoro si è ripresentato alla direzione che tenendo in grande considerazione il lavoro dell'extracomunitario lo ha riassunto garantendogli che nei suoi turni si troverà a fianco, oltre alla donna, un collega maschio
Ma quali minacce? Come è scritto nell'articolo l'hanno ripreso e nessuno si è sottomesso. Il punto non è il razzismo e nemmeno lo stare zitto e lavorare, anche perchè a quanto pare lavorava fin troppo bene, è il rispetto di una cultura. Vorrei vedere un palestinese prendere ordini da un israeliano, un boero da un nero sud africano...
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Originariamente inviata da
MeliP
Ma non si tratta di star muto e lavorare. Voglio sperare che si possa avere (utopia mi rendo conto) la possibilità di protestare se qualcosa non va sul posto di lavoro, tipo se il tuo datore di lavoro è uno stronzo sfruttatore, ma in questo caso il facchino non sta contestando niente di simile, lui contesta semplicemente che trattasi di datore di lavoro donna, inammissibilmente umiliante per lui.
Ecco, quanto possa essere umiliante per lei nessuno lo considera?Una bella lezione della serie "rispetta il prossimo" non gliela vogliamo dare a questo tizio?
Ed è proprio per questo che poteva essere tutto evitato se si sarebbero rispettati i ''gradi'' di lavoro.A prescindere che tu sia nero,bianco,cattolico,musulmano,uomo,donna
ecc ecc..
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Originariamente inviata da
Shrapnel
Ma quali minacce? Come è scritto nell'articolo l'hanno ripreso e nessuno si è sottomesso. Il punto non è il razzismo e nemmeno lo stare zitto e lavorare, anche perchè a quanto pare lavorava fin troppo bene, è il rispetto di una cultura. Vorrei vedere un palestinese prendere ordini da un israeliano, un boero da un nero sud africano...
Ma ti rendi conto che è assolutamente impossibile rispettare ogni singola inclinazione culturale/religiosa/di come ti gira la mattina?
Impossibile e soprattutto dove comincia la mia libertà finisce quella degli altri, ciò vuol dire che per venire incontro a te rischio di discriminare altri, è un circolo vizioso.
Secondo me invece dovrebbe essere tutto improntato sul rispetto della persona, del collega, uomo o donna, nero o palestinese, gay o etero che sia.
Punto.
E' talmente alle basi del vivere sociale DECENTE...che davvero se il facchino di turno qui non ci arriva è un problema suo.
Tra l'altro è anche in un paese in cui la sua cultura non è per la maggiore. Il che non vuol dire che debba essere snaturato, ma che deve per forza di cose accettare dei compromessi, tanto per citartene uno: nessuno ti vieta di praticare il culto religioso che più ti aggrada, ma se ti dico che non puoi tenere il velo per motivi di sicurezza (mica di discriminazione) è pure ingiusto che ti incazzi.