Si impicca detenuto nel carcere di Cagliari
62 casi nel 2011. A Foggia altra morte in cella
13 dicembre, 21:06
A meno di 24 ore dalla visita del ministro della Giustizia, Paola Severino, e a una settimana di distanza da un altro suicidio avvenuto nello stesso carcere, un detenuto si e' impiccato nella sua cella nel penitenziario Buoncammino di Cagliari. Un nuovo gesto estremo che fa salire a 62 il numero dei reclusi che dall'inizio dell'anno si sono tolti la vita e che avviene nella stessa giornata in cui si registra un'altra morte in un carcere sovraffollato, quello di Taranto, sembra per cause naturali. La situazione delle carceri, con quasi 68mila detenuti, e' esplosiva, rischia di precipitare, avvertono i sindacati della polizia penitenziaria e dei direttori degli istituti; mentre l'Associazione Antigone chiede che si ricorra a un decreto legge per varare d'urgenza provvedimenti che consentano di incidere subito sul sovraffollamento. E delle carceri si occupa anche l'Unione Europea, con una direttiva che impone agli Stati membri di consegnare a tutti i detenuti una ''lettera dei diritti'' e una prossima risoluzione del Parlamento di Strasburgo sul problema del sovraffollamento. Era un giovane algerino il detenuto che si e' tolto la vita nel carcere di Cagliari: Feres Chabachb, di 25 anni, si e' impiccato nella sua cella, nel centro clinico del Buoncammino.Inutili i tentativi di rianimarlo del personale medico e della Polizia Penitenziaria, che pure sono intervenuti subito. Poco più di una settimana fa era stata una donna di 39 anni, Monia Bellafiore, accusata dell'omicidio di sua madre a suicidarsi nello stesso penitenziario, che registra una tra le piu' gravi situazione di sovraffollamento: 540 detenuti per 324 posti, e 54 agenti di polizia penitenziaria in meno rispetto alla pianta organica. La condizione delle carceri e' ''tra le piu' esplosive'', scrivono i direttori dei penitenziari aderenti al sindacato Sidipe al ministro Severino: ''se deflagrasse le conseguenze sarebbero devastanti''. E di ''un possibile precipitare della situazione'' parla anche la Uil Penitenziari. La ''tragedia infinita'' dei suicidi in carcere ha ''un'indiscussa concausa nelle condizioni disperate e indegne di vita cui i detenuti sono costretti'', sostiene Antigone, ricordando che ''ogni mille detenuti, uno si toglie la vita''. ''Riempire le prigioni e' una perversione del potere dello Stato'' scrive su Oggi l'ex ministro Umberto Veronesi, che segnala anche come per chi vive in carcere ci sia una probabilita' 30 volte superiore alla media di contrarre la tubercolosi
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