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@Annie Lennox, io ho seguito molti dossier sulla tragedia di Erika e Omar, ho visto filmati inediti e interviste di persone che hanno avuto a che fare con loro. L'ho sempre detto che Omar ha fatto un percorso completamente diverso da quello di Erika, è cosciente, è desideroso di rifarsi una vita e per quanto mi riguarda la possibilità gliela concedo più che volentieri. Per quanto riguarda la sua ex fidanzatina, lei ancora oggi odia Omar, porta rancore, non parla MAI del fratellino, è ultra-convinta di non aver ucciso sua madre. Può laurearsi (come ha fatto) in fotografia, può anche dipingere un quadro stupendo o scrivere la seconda Vita Nova ma secondo me rimane instabile a tutt'oggi, tuttora.
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Originariamente inviata da
Rosemary
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Annie Lennox, io ho seguito molti dossier sulla tragedia di Erika e Omar, ho visto filmati inediti e interviste di persone che hanno avuto a che fare con loro. L'ho sempre detto che Omar ha fatto un percorso completamente diverso da quello di Erika, è cosciente, è desideroso di rifarsi una vita e per quanto mi riguarda la possibilità gliela concedo più che volentieri. Per quanto riguarda la sua ex fidanzatina, lei ancora oggi odia Omar, porta rancore, non parla MAI del fratellino, è ultra-convinta di non aver ucciso sua madre. Può laurearsi (come ha fatto) in fotografia, può anche dipingere un quadro stupendo o scrivere la seconda Vita Nova ma secondo me rimane instabile a tutt'oggi, tuttora.
Erika si è laureata in filosofia da quanto letto sui giornali on line. Ma non è questo il punto. Il punto è che tutti possono essere persone instabili, non ci vuole una laurea per essere persone violente e non ci vuole una laurea per essere persone non violente.
Mi chiedo una cosa, se il padre è riuscito a perdonarla, il padre, quello che ha subito due perdite a causa sua, perchè "noi" non possiamo darle il beneficio del dubbio? La situazione psicologica della ragazza non la conosco e credo possano conoscerla solo gli specialisti che la tengono in cura. Io credo che la cosa più semplice sia pensare che è un pericolo. E può esserlo eh, non ho detto che è una santa...
Ma la cosa più difficile e più giusta da fare, secondo me, è lasciare che la ragazza dimostri che è cambiata. E dato che la sua pena l'ha scontata, adesso è giusto che si rifaccia una vita. Io non sono per il perdono totale, non cancello nella mia mente quello che ha fatto, ma sono per dare una seconda possibilità alle persone.
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Originariamente inviata da
Annie Lennox
Erika si è laureata in filosofia da quanto letto sui giornali on line. Ma non è questo il punto. Il punto è che tutti possono essere persone instabili, non ci vuole una laurea per essere persone violente e non ci vuole una laurea per essere persone non violente.
Mi chiedo una cosa, se il padre è riuscito a perdonarla, il padre, quello che ha subito due perdite a causa sua, perchè "noi" non possiamo darle il beneficio del dubbio? La situazione psicologica della ragazza non la conosco e credo possano conoscerla solo gli specialisti che la tengono in cura. Io credo che la cosa più semplice sia pensare che è un pericolo. E può esserlo eh, non ho detto che è una santa...
Ma la cosa più difficile e più giusta da fare, secondo me, è lasciare che la ragazza dimostri che è cambiata. E dato che la sua pena l'ha scontata, adesso è giusto che si rifaccia una vita. Io non sono per il perdono totale, non cancello nella mia mente quello che ha fatto, ma sono per dare una seconda possibilità alle persone.
Anch'io (non sempre ma questa volta sì) sono per il dare una seconda opportunità, cosa che con Omar ho mentalmente fatto. Erika è stata definita rabbiosa nei confronti di Omar dagli specialisti stessi (erano loro, le interviste) e che sia Filosofia o no della sua laurea non ce ne può fregar di meno: è convinta -sempre a detta degli specialisti- di non aver ucciso sua madre e del fratello neanche ricorda l'esistenza. A me fa paura, altroché.
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Originariamente inviata da
Annie Lennox
Mah, la ragazza era minorenne all'epoca del fatti, credo che questo incida sulla pena. Se fosse stata maggiorenne penso che l'avrebbero fatta marcire in carcere fino alla fine dei suoi giorni. Non so quale percorso abbia fatto la ragazza, ma oggettivamente 10 anni sono pochini per quello che ha fatto.
non ci sta piu nessuno.
la nostra giustizia è un supermarket: premio fedeltà, buona condotta, bollino blu, sconto di pena, delinqui tre esci due...
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Massacro Novi, Erika insegnera' in Madagascar
Che Erika De Nardo insegni ai bambini in Madagascar "é una mia idea. E' un mio pallino. Ne ho parlato col magistrato". Lo ha detto don Antonio Mazzi, fondatore della Comunità che ha ospitato la ragazza che uccise la mamma e il fratellino a Novi Ligure, nella 'Telefonata' di Maurizio Belpietro su Canale5. "Ho sempre detto che Erika ha chiesto di lavorare con noi una volta finita la pena. Sono convinto - ha proseguito - che la gente deve riparare proprio dove ha fatto del male". Ma "sono sicuro che la gente questo non lo può capire". Don Mazzi ha affermato di non voler entrare nel merito se sia giusto o no che Erika abbia scontato poco più di dieci anni di pena. "Non spetta a me il perdono, questa è la giustizia italiana, non la discuto e non tocca a me perdonare. Io sono un educatore, sono convinto che nessuno è irrecuperabile. Non voglio mollare nessuno, neanche Erika". Don Mazzi ha poi ribadito che la lettera apparsa sui giornali indirizzata ad Omar, suo complice e fidanzatino all'epoca, "é falsa, non l'ha scritta Erika. E tu che sei giornalista - ha precisato riferendosi a Belpietro - lo sai". Anche le foto "sono state rubate, lei non si è mai prestata. lei non vuole essere fotografata".
DON MAZZI, ERIKA VUOLE CHE IL PADRE SI RISPOSI - Don Mazzi, il sacerdote che ha seguito Erika De Nardo negli anni trascorsi in comunita' dopo l'omicidio della madre e del fratello, rivela una confidenza della ragazza in una intervista sul sito de La Stampa. "A suo padre, con cui ha un rapporto straordinario - racconta Don Mazzi - ha detto: pensa papà, io che non sono capace di uccidere una mosca, ho ammazzato mia madre e mio fratello". "Erika - aggiunge don Mazzi - vuole che suo padre si rifaccia una vita. E io spero di sposare suo papà. L'unico timore di suo padre è che Erika possa ricadere nella droga". Su un punto don Mazzi non ha dubbi: Erika non deve rivedere Omar. "Non voglio - dice - che Omar ed Erika si incontrino: tutti quelli che hanno a che fare con la tossicodipendenza sanno che chi ne è uscito non deve frequentare le persone con le quali ha commesso reati. Io non ce l'ho con Omar"
Massacro Novi, Erika insegnera' in Madagascar - Cronaca - ANSA.it
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Originariamente inviata da
learch
Massacro Novi, Erika insegnera' in Madagascar
Che Erika De Nardo insegni ai bambini in Madagascar "é una mia idea. E' un mio pallino. Ne ho parlato col magistrato". Lo ha detto don Antonio Mazzi, fondatore della Comunità che ha ospitato la ragazza che uccise la mamma e il fratellino a Novi Ligure, nella 'Telefonata' di Maurizio Belpietro su Canale5. "Ho sempre detto che Erika ha chiesto di lavorare con noi una volta finita la pena. Sono convinto - ha proseguito - che la gente deve riparare proprio dove ha fatto del male". Ma "sono sicuro che la gente questo non lo può capire". Don Mazzi ha affermato di non voler entrare nel merito se sia giusto o no che Erika abbia scontato poco più di dieci anni di pena. "Non spetta a me il perdono, questa è la giustizia italiana, non la discuto e non tocca a me perdonare. Io sono un educatore, sono convinto che nessuno è irrecuperabile. Non voglio mollare nessuno, neanche Erika". Don Mazzi ha poi ribadito che la lettera apparsa sui giornali indirizzata ad Omar, suo complice e fidanzatino all'epoca, "é falsa, non l'ha scritta Erika. E tu che sei giornalista - ha precisato riferendosi a Belpietro - lo sai". Anche le foto "sono state rubate, lei non si è mai prestata. lei non vuole essere fotografata".
DON MAZZI, ERIKA VUOLE CHE IL PADRE SI RISPOSI - Don Mazzi, il sacerdote che ha seguito Erika De Nardo negli anni trascorsi in comunita' dopo l'omicidio della madre e del fratello, rivela una confidenza della ragazza in una intervista sul sito de La Stampa. "A suo padre, con cui ha un rapporto straordinario - racconta Don Mazzi - ha detto: pensa papà, io che non sono capace di uccidere una mosca, ho ammazzato mia madre e mio fratello". "Erika - aggiunge don Mazzi - vuole che suo padre si rifaccia una vita. E io spero di sposare suo papà. L'unico timore di suo padre è che Erika possa ricadere nella droga". Su un punto don Mazzi non ha dubbi: Erika non deve rivedere Omar. "Non voglio - dice - che Omar ed Erika si incontrino: tutti quelli che hanno a che fare con la tossicodipendenza sanno che chi ne è uscito non deve frequentare le persone con le quali ha commesso reati. Io non ce l'ho con Omar"
Massacro Novi, Erika insegnera' in Madagascar - Cronaca - ANSA.it
Sarebbe stato meno rivoltante leggere di una suora praticante le gang bang.
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Diciamo che almeno una cosa buola la sta per fare dai
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Giurerei di averla vista al Penny Market di Pontetetto ieri pomeriggio, è inquietante, avrei avuto voglia di dirle tutto quello che penso, ma ho pensato che così mi sarei potuto mettere nei guai, inoltre la somiglianza era sorprendente (ho anche rivisto le foto a casa su internet e per me era lei) ma non ne ero comunque sicuro...
Se fosse vero che diavolo ci farebbe a Lucca quell'essere?
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Half shadow
Se fosse vero che diavolo ci farebbe a Lucca quell'essere?
Quell'essere -per quanto male abbia fatto- ha scontato la sua pena e ora ha diritto di rifarsi una vita.
Io non ho seguito la vicenda nei minimi particolari, non so quale sia il suo percorso, che persona è.
Ma sono convinta che il carcere, anche per il peggior degli assassini, e soprattutto se si parla di un ragazzino, deve essere rieducativo e riabilitante.
Quindi ora è una persona a tutti gli effetti, che ha dimostrato ai dovuti esperti di poter essere rienserita in società e che per farlo ha bisogno dell'appoggio della gente.
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Echoes
Quell'essere -per quanto male abbia fatto- ha scontato la sua pena e ora ha diritto di rifarsi una vita.
Io non ho seguito la vicenda nei minimi particolari, non so quale sia il suo percorso, che persona è.
Ma sono convinta che il carcere, anche per il peggior degli assassini, e soprattutto se si parla di un ragazzino, deve essere rieducativo e riabilitante.
Quindi ora è una persona a tutti gli effetti, che ha dimostrato ai dovuti esperti di poter essere rienserita in società e che per farlo ha bisogno dell'appoggio della gente.