Frustata con un filo elettrico e segregata dal padre perché aveva comportamenti troppo «occidentali», compresa una relazione sentimentale con un connazionale sfociata nel primo rapporto sessuale. E' successo ad una diciassettenne marocchina, Amal (nome di fantasia che significa "speranza") da una decina d'anni in Italia e residente insieme alla famiglia in un paesino della provincia di Pesaro Urbino, che è stata liberata dai carabinieri. Arrestato per maltrattamenti in famiglia il padre, che ha 52 anni, mentre la madre è stata denunciata a piede libero.
Le prime tensioni in famiglia erano scattate con l'inizio dell'adolescenza e la passione per vestiti e comportamenti all'occidentale. Un paio d'anni fa, con l'inizio della storia d'amore con il ragazzo marocchino, comincia un vero e proprio calvario di insulti, mortificazioni e infine violenze. Chiusa nella camera del fratellino, Amal viene presa a schiaffi e pugni dal padre, che usa un filo elettrico come frusta anche per punirla se marina la scuola. Quando il padre apprende dei primi contatti fisici della figlia con il giovane, inizia a segregarla in soffitta.
Venerdì scorso l'uomo è stato fermato dai carabinieri al culmine di una escalation di violenza: tornato a casa vede Amal con una maglietta a maniche corte, la prende per i capelli e la sbatte contro una parete, lei fugge, rincorsa dal padre a piedi e poi in auto. Poi Amal torna in casa, mentre il padre è fuori: insultata dalla madre, si rifugia proprio nella soffitta. Il padre sfonda la porta e la ragazza minaccia di gettarsi dalla Finestra. A quel punto alcuni vicini danno l'allarme e arrivano i carabinieri, che convincono la ragazza a desistere dai suoi propositi suicidi e fanno tornare dentro il padre. Sembra una "normale" lite in famiglia, ma gli uomini dell'Arma, dopo avere ascoltato il racconto della ragazza, perquisiscono l'abitazione e trovano il filo elettrico nascosto tra alcuni abiti in camera da letto. Dopo avere raccolto altri elementi di riscontro, scattano le manette per l'uomo. L'Osservatorio dei Minori parla di un «crimine contro l'umanità» e invoca «un punizione esemplare». Il padre ora è ai domiciliari, dopo tre giorni nel carcere di Villa Fastiggi a Pesaro, la diciassettenne è in comunità.
Prendo spunto da questo articolo per chiedervi:
secondo voi coloro che decidono di andare in un paese diverso dal proprio...
1) è giusto che continuino ad avere le proprie usanze, credenze, ecc?
2) è giusto che si adeguino al modo di vivere del Paese nel quale scelgono di stare?
Pesaro, 17enne frustata dal padre perché troppo occidentale
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6/9/2011, 3:21ostacoli_del_cuorePesaro, 17enne frustata dal padre perché troppo occidentale
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6/9/2011, 7:12Meox
Non si può chiedere ad una persona di abbandonare le proprie usanze in toto, in quante sarebbero disposti ad accettare un marito poligamo solo perché in un paese mussulmano? O di mangiare normalmente un cosciotto di cane perché sei in Cina? O di far sposare la propria figlia a 10 anni perché si fa così da quelle parti?
Una persona deve adeguarsi nella misura di non nuocere agli altri e non violare le leggi locali, per il resto non vedo problemi. Nel caso dell'articolo l'uomo ha violato entrambe le cose, quindi deve essere punito di conseguenza -
6/9/2011, 8:58Fiona
Se io decido di spostarmi in un Paese diverso dal mio devo cercare di adeguarmi a loro e alla loro cultura il più possibile. Se vieni in Occidente convinto che tua figlia nel vedere la nostra 'libertà' rimanga impassibile sei un folle, così come se una occidentale decidesse di trasferirsi nei loro territori, pensate che potrebbe aggirarsi per la città in minigonna senza che nessuno dica niente? O truccata? O col seno un po' scoperto?
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6/9/2011, 9:49Annie Lennox
Secondo me non bisogna MAI rinunciare alla propria cultura anche si è in altro paese.
E' come se io andassi negli USA a vivere e, per adeguarmi alle loro usanze, cominciassi a trangugiare cibo da fast food per tutto il santo giorno, fino a diventare obesa...o comincerei a bere caffè lungo rinunciando all'espresso.
Ho fatto l'esempio del cibo perchè anche il cibo fa parte delle tradizioni e della cultura di un paese.
Se io mi trasferissi in Inghilterra sicuramente non mi adeguerei alla loro cultura...
Capisco che le culture europee sono simili tra loro..faccio un altro esempio.
Se io vado a vivere in Egitto (e badate bene che le donne in Egitto camminano col velo per strada..o almeno la maggiorparte) non metterei MAI un velo in testa, perchè non fa parte della mia cultura. Se mio padre mi vedesse col velo in testa per mia scelta penso che gli verrebbe davvero un colpo. Ma più di dirmi che sto sbagliando non mi direbbe altro.
Invece l'uomo in questione non ha di certo la mentalità di mio padre. Lui è cresciuto in un ambiente diverso con cultura diversa. Di certo mio padre non mi prenderebbe a frustate...
Quindi più che questione di cultura, io penso sia questione di mentalità personale.
Andando in Tunisia (che è sicuramente più "occidentale" dell'Egitto) ho notato che le ragazzine dal giorno dello sviluppo, possono scegliere se mettere o meno il velo in testa. Alcune erano col velo in testa e vestite alla occidentale, con jeans e magliette anche abbastanza scollate...erano anche truccate eh...
Altre invece il velo non lo portavano per nulla ed erano vestite come me che sono italiana.
Nei paesi, invece, più interni, le donne avevano proprio il vestito tipico arabo, quindi lungo...ma il loro viso era scoperto ed erano truccate o con gli occhiali da sole...
Secondo me è sempre questione di usanze che variano da nazione a nazione...ma anche da paese a paese...ma, alla fine, sono SEMPRE le singole persone che fanno la differenza. -
6/9/2011, 10:16P S Y C H O
Mi viene il dubbio che qualcuno sia convinto che frustare una ragazzina sia tra gli usi e i consumi del popolo marocchino.
Più semplicemente quell'individuo è un violento e con una morbosa gelosia per la figlia e presumibilmente la moglie l'ha assecondato per non prenderci la sua dose di frustate pure lei. Un individuo da biasimare come ce ne sono purtroppo tanti, in Marocco come nel resto del mondo. -
6/9/2011, 10:38Dade
Questa è una cosa scandalosa...queste non sono usanze queste sono sottomissioni, mancato rispetto della figura femminile, della vita privata di una persona e soprattutto della persona.
Qui la religione e usanza c'entra ben poco, questa è inciviltà, perchè la religione musulmana non ti dice ammazza tua figlia se no non ci sarebbero la metà delle donne della terra. Il corano non dice questo, quello è estremismo è basta.
Anche casi del genere all'italiana ci sono stati, quindi non farei il solito discorso sullo straniero. Della mentalità che hanno i padri del sud verso le figlie ne vogliamo parlare?
Questo uomo per me può subire le stesse cose che ha subito la figlia anche peggiori... -
6/9/2011, 10:59WolverineQuesta gelosia verso le proprie donne, che siano mogli o figli, è innegabile che sia più sviluppata nel mondo islamico, certo non in quello occidentale moderno...Quote:
Originariamente inviata da Abel Balbo
Ma anche 50-100 anni fa qui di certo non venivano frustate o uccise/lapidate...venivano osteggiate, il che è comunque sbagliato...ma comunque non frustate o uccise. Quindi vediamo di non mistificare sempre le responsabilità culturali, quando ci sono :D L'Islam è e rimane una cultura notevolmente più restrittiva, è inutile girarci attorno. -
6/9/2011, 11:04Annie LennoxNo Wolve, non è come dici tu. E ti argomento subito.Quote:
Originariamente inviata da Wolverine
I nostri nonni com'erano con le nostre madri?
I nostri bisnonni con le nostre nonne?
Ok. E' cultura...la loro cultura è più restrittiva...ma penso che in tanti anni le donne abbiano fatto davvero passi da gigante.
Io penso che ogni popolo e ogni cultura abbia i propri tempi.
Io non vedo la loro "gelosia" come una mentalità diffusa che resterà tale. Lo vedo più come un "ritardo culturale" o "un'arretratezza culturale" che abbiamo avuto anche noi e che tutti i popoli hanno avuto, in generale, nei confronti delle donne. -
6/9/2011, 11:10Wolverine
Infatti sbaglio o ho detto che anche noi in passato osteggiavamo le donne che consideravamo troppo "libere"? :D È fra le prime cose che ho detto...
Ma non mi puoi venire a dire che le frustavamo, le lapidavamo o le uccidevamo a pistolettate, dai cazzo! Questa è roba da arabi o africani delle zone più arretrate! -
6/9/2011, 11:14DadeSi ma guarda che noi italiani facevamo di peggio e facciamo ancora. La violenza mentale fa più danno. Sono cose sbagliate lo stesso...Quote:
Originariamente inviata da Wolverine