in questi giorni girovagando per il confessionale stavo pensando [si pensavo avete letto bene ] allla tristezza e a tutti quei periodi adolescenziali in cui vorresti sparire,ti chiudi in camera e hai voglia di rimanere da sola/o...in molti -se non tutti- si lamentano di questi dicendo di non volerli vivere o di voler essere sempre solari e felici.
invece a me piacciono...
cioè ho proprio un bisogno emotivo di stare un tot di tempo da sola...non ce la farei mai a stare tutto il tempo insieme agli altri che siano i miei amici, il mio ragazzo o i miei...
poi ci sono le serate tristi; ma anche in quelle non vedo niente di male..anzi... una completa serata per pensare e piangere...mi sfogo e dopo sto d'incanto con la mente chiara e avendo mandato in quel bel posticino tutti quelli che se lo meritano -almeno secondo me-...
io alterno momenti tristi (che durano parecchio) a quelli felici -che vengono subito dopo i primi- ed è come se fossi su un'altalena che pende un pò verso il lato "triste"...
i pensieri tetri sulla morte non mancano mai,l'unica differenza è che quando sto bene ci rido su,quando sto male ci penso seriamente...
ora a me sembra una vita normale e non vedo perchè tutte/i i ragazzi ci debbano fare un dramma...
forse dovrò sempre entrare nell'adolescenza vera e propria,ma mi sembra di esserci già entrata e di aver passato diversi momenti bui...senza levare niente a nessuno...
quindi non capisco se sono io la perversa,che sto bene mentre soffro o non so cosa vuol dire soffrire oppure non so...perchè tutto passa, nella vita ogni cosa cambia in continuazione.
tutto questo per dirvi:
è tanto strano che a me piaccia piangere o stare da sola anche per pomeriggi interi [anche avendo molti amici]? che capisca e riesca a giustificare le persone che si suicidano? che non ci veda niente di male in questo o nella droga?