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Natale

  1. #1
    resetta urlo in silenzio
    Donna 69 anni
    Iscrizione: 11/7/2016
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    Predefinito Natale

    tra poco è natale, che ne dite di postate favole poesie o racconti anche presi da internet o i vostri ricordi dei natali passati da bambini ?

    - - - Aggiornamento - - -



    Nevicò per tre giorni e alla vigilia di Natale la neve era alta. Ma in quasi tutte le case era acceso un bel fuoco e la gente, affaccendata nei preparativi della festa, non sentiva il freddo.


    Aveva bussato alle porte delle case di migliore apparenza, finalmente picchiò a quella della casuccia della vedova Marta.
    – Un bambino! Un bambino! – ripeterono le voci dei ragazzi. Marta prese il piccolo ospite per mano e lo fece entrare.
    Sul focolare ardevano appena due tizzi e l’aria era fredda; il bambino guardava intorno con i grandi occhi azzurri e tremava
    Nevicò per tre giorni e alla vigilia di Natale la neve era alta. Ma in quasi tutte le case era acceso un bel fuoco e la gente, affaccendata nei preparativi della festa, non sentiva il freddo.


    Le strade erano deserte e le porte tutte chiuse. Solamente un bambino biondo, sull’imbrunire, andava per le strade e bussava di porta in porta.
    Il bambino implorava, più con lo sguardo che con le parole; ma le porte gli si chiudevano in faccia di colpo.
    Aveva bussato alle porte delle case di migliore apparenza, finalmente picchiò a quella della casuccia della vedova Marta.
    – Un bambino! Un bambino! – ripeterono le voci dei ragazzi. Marta prese il piccolo ospite per mano e lo fece entrare.
    Sul focolare ardevano appena due tizzi e l’aria era fredda; il bambino guardava intorno con i grandi occhi azzurri tremante.Allora la povera Marta, per riscaldarlo un poco, non seppe che stringerlo al cuore, fra le sue braccia materne.
    Nello stesso momento una grande fiamma si levò sul focolare, tutta la stanza scintillò, più splendida di una reggia.
    E l’ospite biondo non c’era più, sparito in quella gran luce. Ma tutti ancora lo sentivano in cuore, perché tutti avevano riconosciuto il Bambino Gesù.
    (G. Fanciulli)
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  2. #2
    resetta urlo in silenzio
    Donna 69 anni
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    I pastori si affollarono a Betlemme mentre viaggiavano per incontrare il neonato re. Un piccolo bimbo cieco sedeva sul lato della strada maestra e, sentendo l'annuncio degli angeli, pregò i passanti di condurlo da Gesù Bambino. Nessuno aveva tempo per lui.
    Quando la folla fu passata e le strade tornarono silenziose, il bimbo udì in lontananza il lieve rintocco di una campana da bestiame. Pensò "Forse quella mucca si trova proprio nella stalla dove è nato Gesù bambino!" e seguì la campana fino alla stalla ove la mucca portò il bimbo cieco fino alla mangiatoita dove giaceva il neonato Gesù.

  3. #3
    resetta urlo in silenzio
    Donna 69 anni
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    La vigilia di Natale, nel tardo pomeriggio, Babbo Natale camminava nel bosco col suo sacco in spalla, tutto nervoso…
    Tra poco sarebbe dovuto partire con la sua slitta per portare i doni ai bambini di tutto il mondo, ma un pensiero lo tormentava.
    Rifletteva su come lo spirito del Natale fosse cambiato negli ultimi anni.
    Certo, i bambini erano felici di ricevere giocattoli e dolci, ma lui avrebbe voluto che cantassero e ballassero con le loro famiglie per festeggiare il Natale, cosa che purtroppo ormai accadeva sempre più raramente.
    Avrebbe voluto riportare di nuovo tutta questa gioia ai bambini, ma non gli era venuta nessuna bella idea.
    “Adesso ne parlerò con il mio aiutante Gimpy.” pensò. “Dobbiamo incontrarci per organizzare la distribuzione dei regali, magari insieme riusciamo a trovare una soluzione anche per questa cosa.”
    Gimpy stava già aspettando Babbo Natale nella casetta in mezzo al bosco da dove partivano tutti i regali. Appena vide Babbo Natale gli corse incontro, ma si fermò, vedendolo così cupo.
    – Cosa succede, Babbo Natale? Non sei pronto per andare a portare i regali ai bambini?-
    – Non lo so – rispose Babbo Natale. – Quest’anno mi sento tanto stanco, forse è successo qualcosa che mi ha fatto perdere l’entusiasmo. Cibo e giocattoli vanno bene, ma bisognerebbe trovare un’idea nuova per rendere davvero felici le persone, per farle di nuovo cantare e ridere di gioia…
    – Ci avevo pensato anch’io sai, ma non è così facile – disse Gimpy pensieroso.
    – Lo so – continuò Babbo Natale, – E io ormai sono troppo vecchio. A forza di pensare ad inventare qualcosa, mi è perfino venuto mal di testa. Se si va avanti così, rischiamo che il Natale diventi una festa come tutte le altre, e questo mi renderebbe davvero molto triste.
    Nel frattempo era arrivata la sera. La luna ormai saliva in cielo e il tempo iniziava a stringere, perciò decisero di fare una passeggiata: camminare nel bosco li avrebbe forse aiutati a trovare un po’ di ispirazione.
    Cammina cammina, giunsero ad una grande radura circondata da piccoli e grandi abeti. Era un posto bellissimo. La neve brillava sui rami degli alberi e, sotto la luce della luna, sembrava fatta d’argento.
    Gli abeti scuri per la notte e bianchi per la neve formavano un paesaggio incantato.
    Rimasero però colpiti da un abete in particolare: aveva dei ghiaccioli che penzolavano dalla punta dei rami e che scintillavano per i riflessi di luce. Non avevano mai visto niente di simile.
    Gimpy si avvicinò a quell’abete ed esclamò: – Che meraviglia! Babbo Natale, non è bellissimo quest’albero?
    – Sì, davvero… – rispose Babbo Natale.
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  4. #4
    resetta urlo in silenzio
    Donna 69 anni
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    Era la vigilia di Natale dell’anno 1611. La duchessa di Brieg, una nobildonna tedesca nota per la sua inventiva, si aggirava per le scale del suo castello. Tutto era pronto per la notte santa ; i trofei di sempreverdi da appendere alle pareti, le candele da accendere a mezzanotte, il gran ceppo da mettere nel camino. Eppure la duchessa non era contenta. C’era un angolo che le sembrava spoglio. Allora si avvolse le spalle in uno scialle ed uscì nel parco; era sicura che la natura generosa le avrebbe offerto qualcosa.
    E così fu; vide infatti un piccolo abete e subito pensò che in quell’angolo vuoto sarebbe stato benissimo, così vivo e verde. Chiamò un giardiniere, gli ordinò di scalzare la pianta con tutte le radici e la fece mettere in un grosso vaso pieno di terra. Poco dopo l’abete spargeva il suo buon profumo nel gran salone delle feste. La duchessa era molto soddisfatta, anche se non sapeva di aver inventato il primo albero di Natale.
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