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mazza se siete delle merde a volte.. XD scusate, eh u.u
quando ho i miei problemi mi piace anche ascoltare chi ne ha altri, come allo stesso modo sono contenta se qualcuno ascolta me. Mi piace essere in un certo senso 'partecipe' dello sfogo, anche solo ascoltandolo so che posso aiutare..alla fine lo sfogo personale è una delle cose più utili, a ridimensionare e/o risolvere - a volte - il problema. E intanto la mia mente (già non tanto a posto di per sè XD) si distrae. Gli sfoghi reciproci fanno stare bene alla fine, o anche solo ascoltare gli sfoghi di un altro. Per fortuna al mondo non siamo tutti egoisti XD.
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Originariamente inviata da
giulybaldi
Spesso quando abbiamo dei problemi cerchiamo qualcuno che ci ascolti. Ma secondo me, anche solo ascoltare è un'ottima terapia. Voglio dire: si può guarire dai propri problemi anche soltanto ascoltando gli altri. Io credo che l'ascolto sia la migliore medicina. In fondo anche attraverso solo l'ascolto, si crea già un dialogo. Se ascoltiamo con gioia già stiamo meglio, perchè ascoltare e aiutare qualcuno rende felici. Siete d'accordo? Grazie.
Ho pensato di rispondere giorni fa a questo 3D ma non ho mai risposto o__O mi sto rincoglionendo una volta per tutte -.-'
Allora: sicuramente l'ascolto, l'ascolto reale, è una delle cose più difficile che esista. Saper ascoltare l'altro presuppone una serie di cose: prima di tutte quella di essere in grado di ascoltare se stessi, poi sottende un atteggiamento interiore di accoglienza e di maturità (perché ascoltare te quando potrei lamentarmi io?)...e tanti altri aspetti.
Senz'altro l'ascolto (non l'udire, l'ascoltare) è terapeutico anche per noi stessi, ci insegna a valutare altri punti di vista, ridimensiona l'ego, allena a percepire l'altro come esistente oltre me (e non come mia proiezione, mio riflesso..o mio burattino). D'altro canto l'ascolto consapevole presuppone anche la capacità di non lasciarsi fagocitare dall'altro e di saper quindi mantenere le giuste distanze (che variano da persona a persona...ci sono persone che sono veri e propri divoratori di energie altrui...).
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Originariamente inviata da
giulybaldi
E' ovvio che intendevo ascoltare con sentimento. L'ascolto in se riguarda la chiacchera . Io parlavo dell'ascolto come auto terapia.E' ovvio che non funziona se non c'è amore ad ascoltare.
esiste davvero qualcuno che ama e si diverte ad ascoltare le fregnacce degli altri? a parte i francescani e i masochisti intendo
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Originariamente inviata da
giulybaldi
Mi sento meglio solo se faccio sentire meglio anche chi ascolto
io invece mi sento meglio se faccio stare male, o infastidisco, chi fingo di ascoltare
o chi ha il coraggio/pazienza di ascoltare quanto proferisco
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Originariamente inviata da
giulybaldi
C'è ascolto e ascolto. Trova tu quello giusto. O si sa ascoltare o bisogna imparare.
sì vabbè, ma detta così sembra una religione
se per questo bisogna anche imparare a fingere di ascoltare
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Originariamente inviata da
lunantica
Senz'altro l'ascolto (non l'udire, l'ascoltare) è terapeutico anche per noi stessi, ci insegna a valutare altri punti di vista, ridimensiona l'ego, allena a percepire l'altro come esistente oltre me (e non come mia proiezione, mio riflesso..o mio burattino).
io non ci vedo nulla di terapeutico, spesso è solo una perdita di tempo e uno dei tanti argomenti che servono agli psicologi per guadagnarsi la pagnotta
poi proprio perchè ridimensiona l'ego è un'azione che io eviterei
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Originariamente inviata da
giulybaldi
Non è obbligatorio ascoltare con gioia. Mai fare nulla di forzato. Io non mi sforzo di ascoltare. Se non ne ho voglia non ascolto, ma se ne ho voglia riesco ad ascoltare con gioia. Non c'è nulla di peggio che ascoltare con sforzo. Lo stesso vale anche per l'amore. O c'è o non c'è. Quanta gente si sforza di amare o si illude di amare. Se non c'è gioia nel fare una cosa c'è solo ipocrisia.
ascoltare con gioia, sforzo, amare, illudersi di amare..., ma che roba è questa? una lezione di catechismo o quei corsi matrimoniali delle parrocchie?
e se uno non fosse portato ad amare e distribuisse del sano odio? va all'inferno?
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L'importante è non soffrire di nessuna dipendenza, sopratutto del proprio Ego, forse dal quale nascono tutte le dipendenze.
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premesso che nell'attuale società moderna nevrotica (per gli assurdi ritmi di vita e pretese) solo un francescano che vive come un eremita non soffre di alcuna dipendenza fisica o psicologica
non credo proprio, non c'è alcuna evidenza scientifica sul fatto che la dipendenza dalla droga, alcol o fumo abbia come causa un ego molto sviluppato, non c'entra niente, anzi chi ha un simile ego o un carattere forte semmai ha le potenzialità per avere la forza mentale diretta a liberarsi da tale dipendenze
quindi bisogna vedere se la dipendenza dal proprio ego è solo una valutazione moralistica frutto di un qualche pensiero religioso trascendente (che invade il mondo sensibile coi suoi dogmi, ormai nascono spiritualità di tutti i tipi come funghi), o un'effettiva dipendenza dimostrabile come dannosa
per quanto mi riguarda lo sviluppo dell'ego eleva l'uomo e lo soddisfa, anzi è giusto moralmente e va incitato, non gli crea sofferenza
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Dipende cosa si intende per ego. Carattere forte e sicuro di se, determinato? Certo che aiuta. Ma ego può anche significare egocentrismo, addirittura egoista, comunque una persona molto accentrata su se stessa, quindi individualista, un po' narcisista, forse anche prepotente, ecc. Dipende da quale significato gli diamo. Se vuoi darmi il tuo preciso significato di ego forse ci capiamo meglio. Grazie.
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per me anche il secondo significato di ego è positivo
comunque non capisco questa insistenza nell'ascoltare le persone, secondo me molte volte per stare bene non bisognerebbe ascoltare le minchiate che spesso si dicono