Visualizzazione stampabile
-
Quote:
Originariamente inviata da
Holly
Secondo me dipende un po' da quello che si intende per "serenità". Per me è anche essere in pace con il mondo, è anche "tranquillità", il che non vuol dire che uno non è mai in ansia o non è mai triste.
Hai ragione su tutta la linea, ma affrontare l'infelicità quotidiana quando non si è in pace con se stessi è molto peggio.
Concepita così la serenità mi dà un senso spirituale di rassegnazione, rinuncia... è un'alternativa da non sottovalutare, meglio sarebbe stato passando per la via principale della non-nascita...
Io di solito mi ci incaxxo sugli accadimenti, poi mando giù il boccone metabolizzandolo e ci tiro fuori qualcosa...
-
Quote:
Originariamente inviata da
Abel Balbo
Concepita così la serenità mi dà un senso spirituale di rassegnazione, rinuncia... è un'alternativa da non sottovalutare, meglio sarebbe stato passando per la via principale della non-nascita...
Io di solito mi ci incaxxo sugli accadimenti, poi mando giù il boccone metabolizzandolo e ci tiro fuori qualcosa...
Non saprei, se per rassegnazione intendi sapere che comunque cose brutte succederanno e quindi armarsi di santa pazienza e affrontarle e resistere, per me non è una cosa brutta.
Se per me la felicità è questione di un attimo, essere sereni e tranquilli è una condizione a intervalli necessaria. Sarà poi vero che dalle cose belle si guadagna e si impara poco, ma sta anche bene godersele.
-
Quote:
Originariamente inviata da
Holly
Non saprei, se per rassegnazione intendi sapere che comunque cose brutte succederanno e quindi armarsi di santa pazienza e affrontarle e resistere, per me non è una cosa brutta.
Quello che proponevo io e il tuo sono approcci tutto sommato simili, quanto meno con molti denominatori comuni. Se arriva il terremoto, in un caso lo affronti attivamente cercando di raggiungere un riparo che ritieni migliore, nell'altro aspetti e accada quel che deve accadere; in entrambi i casi, nell'ipotesi di sopravvivenza, rimane l'esperienza fatta con tutto il suo valore.
Se invece non ci fosse l'"affrontarle e resistere", allora si entrerebbe in quello stato di "cuor contento il ciel l'aiuta" dal quale mi dissocio.
-
Quote:
Originariamente inviata da
Holly
Se per me la felicità è questione di un attimo, essere sereni e tranquilli è una condizione a intervalli necessaria. Sarà poi vero che dalle cose belle si guadagna e si impara poco, ma sta anche bene godersele.
Il tema che volevo si trattasse è la serenità non la felicità, ho fatto uno scambio di significati per le due parole. Se la serenità è stata persa per un lunghissimo periodo di negatività almeno nel mio caso, è davvero difficile gioire di un avvenimento positivo perché contornato da tutto quello che c'è in questo periodo. Quindi prima di sentirmi un eterno insoddisfatto volevo sapere come si fa ad uscirne godendosi i momenti belli
-
Quote:
Originariamente inviata da
Abel Balbo
Quello che proponevo io e il tuo sono approcci tutto sommato simili, quanto meno con molti denominatori comuni. Se arriva il terremoto, in un caso lo affronti attivamente cercando di raggiungere un riparo che ritieni migliore, nell'altro aspetti e accada quel che deve accadere; in entrambi i casi, nell'ipotesi di sopravvivenza, rimane l'esperienza fatta con tutto il suo valore.
Se invece non ci fosse l'"affrontarle e resistere", allora si entrerebbe in quello stato di "cuor contento il ciel l'aiuta" dal quale mi dissocio.
Ecco, su questo concordo. "Cuor contento il ciel l'aiuta" magari no, ma sicuramente quando si affronta e si resiste con il cuore sereno è meglio.
- - - Aggiornamento - - -
Quote:
Originariamente inviata da
Kakihara
Il tema che volevo si trattasse è la serenità non la felicità, ho fatto uno scambio di significati per le due parole. Se la serenità è stata persa per un lunghissimo periodo di negatività almeno nel mio caso, è davvero difficile gioire di un avvenimento positivo perché contornato da tutto quello che c'è in questo periodo. Quindi prima di sentirmi un eterno insoddisfatto volevo sapere come si fa ad uscirne godendosi i momenti belli
Ma questo credo sia carattere.
Ci sono alcune persone che in un momento negativo godono maggiormente delle piccole cose belle. Questo sta a ognuno.
-
Quote:
Originariamente inviata da
Kakihara
Il tema che volevo si trattasse è la serenità non la felicità, ho fatto uno scambio di significati per le due parole. Se la serenità è stata persa per un lunghissimo periodo di negatività almeno nel mio caso, è davvero difficile gioire di un avvenimento positivo perché contornato da tutto quello che c'è in questo periodo. Quindi prima di sentirmi un eterno insoddisfatto volevo sapere come si fa ad uscirne godendosi i momenti belli
E' una bella considerazione. Occorrerebbe riuscire a vivere le cose che ci piovono addosso con un certo distacco, anche se non è facile. A me è stato d'aiuto, come ho accennato precedentemente, l'aver avuto un tumore e la fortuna di uscirne; l'aver quindi vissuto un semestre con la forte probabilità che da lì a breve avrei potuto tirare le cuoia. E' stato un po' come un male grosso che rende ininfluente il male piccolo, ho imparato ad apprezzare piccole cose, sperando di poterne godere anche in futuro. Adesso, se mi trovo a vivere contemporaneamente due situazioni, una totalmente negativa e l'altra bella, la negativa la liquido con "se ho superato un tumore che vuoi che me ne freghi di quanto sta accadendo" e cerco di godermi l'altra, quella bella. Poi è chiaro che il tarlo dentro della cosa negativa, per quanto sia, un po' rimane.
Come accennavo poi sempre in un intervento precedente, bisognerebbe essere psicologicamente resilienti; cioè riuscire a tramutare un evento negativo in positivo. Ho perso molti soldi per questa caxxata che ho fatto, però mi sono arricchito di un'esperienza che mi permetterà di affrontare ulteriori situazioni simili in modo diverso e migliore. Ho avuto molto dolore per come di è mal comportato colui che ritenevo un amico o un amore, però ho imparato a valutare in modo più completo coloro a cui affido i miei sentimenti.
-
La felicità fa lo stesso rumore di un tuono
.. è potente e quando c'è non senti nessun altro rumore al di fuori di quello, nemneno la pioggia.. ma dura solo per un breve istante..
-
Penso che la felicità sia più qualcosa che scaturisce da piccole cose, come la vista di un bel fiore o la sensazione di un materasso sotto alla schiena quando si è stanchi; qualcosa di piccolo, quotidiano, semplice e breve.
La serenità secondo me è già più qualcosa a lungo termine, qualcosa che va costruito e che dipende anche da una sorta di bilancio della propria vita...
-
Le fusa, dato che parliamo di rumori. :)