Visualizzazione stampabile
-
Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
Dall'altra parte del mondo vengono meno i diritti umani in generale però.
EDIT:
rileggendo il messaggio d'apertura : "Donne con il sesso infibulato".
Ci sono vari tipi di infibulazione. Dalla semplice circoncisione alla cucitura delle labbra vaginali.
Volendo prendere in esame la circoncisione, mi chiedo...
Perché non ho mai sentito denunciare la circoncisione che si pratica sui bambini ebrei?
Non è unamutilazione anche quella?
Forse non ho quotato l'intervento giusto, comunque la cosiddetta circoncisione femminile non è prevista dalla Legge ma viene praticata, in realtà, affinchè le donne ebree non si sentano totalmente escluse dalle pratiche religiose. Ma che io sappia non è frequente la circoncisione femminile ed è una pratica piuttosto recente.
Tieni conto che, anche durante le festività ebraiche, le donne restano molto "a margine".
Quanto alla circoncisione maschile, non comporta nessun tipo di problema a livello sessuale. Inoltre è anche un'ottima norma igienica.
Quote:
Originariamente inviata da
*MisS_GattinA*
in classe stiamo trattando la violenza sulle donne e ho trovato un bel testo da un sito riguardo l'argomento:
"il libro della nostra vita, donne picchiate, donne violentate, donne che non hanno piu' lacrime.lascio una traccia di me sul selciato di questo mondo virtuale. Una pagina di un libro che nessuno leggera' mai. Il mio sogno di riscattare tutte le donne del mondo, in una ineguaglianza che nessuno conosce. Studio di nascosto perche' voglio urlare la verita' che si nasconde dietro le porte chiuse. Schiaffi percosse e tanta paura. Nessuno se ne frega. Tante parole comprensione ma solo chi havissuto la violenza sa cosa vuol dire. Lacrime lividi ma ferite sull'anima. Donne con il sesso infibulato, donne senza diritto di vivere, donne non libere, una schiavitu' esistente un libro da chiudere gettare e far finta di non averlo letto. La schiavitu' apperentemente non esiste, basta leggere la cronaca dei giornali per capire..cosa vuol dire esseere donna oggi . Libro di vita da bruciare.
Un inchino
F."
nonostante tutti questi anni, il problema persiste ancora.
penso che ormai tutti siano contrari alla violenza sulle donne... ma vorrei sapere lo stesso che ne pensate...
qual'è la vostra reazione quando sentite casi del genere?
quali sono i vostri pensieri?
vorreste fare qualcosa?
Che dire? Che non sia anche un po' colpa nostra? Finchè le donne continueranno a piegare il capo, il problema si porrà ad libitum.... :cry:
E lo dico da donna addolorata da questi fenomeni! Ma ragazze, come si suol dire, "si vis pacem para bellum", "se vuoi la pace, prepara la guerra".
In questo caso, come dire...calza a pennello.
-
Avete tutti ragione ma sinceramente mi riesce difficile parlare di uomini e donne.
Insomma, ci sono caratteristiche che li contraddistinguono, è vero, ma spesso una donna può avere caratteri maschili e viceversa.
Una donna può portare il pezzo di pane a casa e può fare la casalinga.
Insomma, non è proprio questo il punto, per me.
Purtroppo la violenza fisica e psicologica sulle donne non è un fatto così.
Sono dati, testimonianze.
E' vero, anche l'uomo spesso subisce violenze, non c'è dubbio.
Ma i casi della violenza sulle donne sono credo molto più numerosi e si basano su fondamenti psicologici molto ancestrali.
E' una cosa molto triste.
-
Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
Questo poteva essere vero in passato.
Oggi se hai una mentalità all'antica vedi l'uomo padrone anche se sei una donna lavoratrice. Abitando in un paesino di provincia non sono poche le donne di mia conoscenza che portano la pagnotta a casa ma GUAI a uscire !!! E non escono perché LORO sono convinte di dover stare in casa, anche se i loro mariti, spesso, le esortano ad uscire, ad avere una vita sociale :)
Ma guarda ti assicuro, e ti parlo perchè certe cose le ho viste di persona, ho letto le statistiche attuali (riguardanti la mia città, e non è proprio una città all'antica) e ho parlato con persone che si sono occupate in prima persona di questo fenomeno che il problema c'è anche se non hai la mentalità all'antica, anche se sei benestante, anche se sei italiana e non straniera.. non c'entra solo 'l'esser convinte' di non poter uscire di casa, perchè durante gli anni si scatena un meccanismo tale da rende inevitabilmente la donna dipendente dall'uomo.
Come?
Attraverso generalmente 3 fasi cicliche: il marito prima pratica violenza psicologica, minacce, prese in giro, poi passa alla violenza vera e propria.. prima con un ceffone, poi quando le fasi si ripresentano passa a ben altro (pgni calci ecc..) poi nella 'terza fase' diciamo l'uomo torna il docile marito pentito di sempre, ti fa regali, ti dimostra che è lui che dipende da te e non il contrario, e così via..
Quote:
Con questo non voglio dire che le donne non sono oggetto di violenze.
Voglio dire che le donne non sono gli unici oggetti di violenza e spesso sono proprio loro ad usare la violenza, quella che preferite, per raggiungere i propri scopi. Basti pensare un secondo a tutti gli scandali nei nidi : TUTTE DONNE. Donne che usano una violenza diversa dai preti pedofili maschi: che sono pedofili, ma non sono violenti ;)
Per me non meritano più attenzione di uomini, gay o bambini .
Ma su questo ai ragione, donne violentatrici e assasine esistono eccome, ed è giusto 'studiare' il problema e anche occuparsi di uomini gay e bambini che hanno subito violenze di ogni genere, ma semplicemente siamo su 2 piani diversi: quando si parla di violenza contro le donne è una cosa, la violenza 'femminile' è un'altra.
E non sto dicendo che non esiste, anzi.
Semplicemente è un fenomeno sommerso.
Quando un marito pratica violenza psicologica contro sua moglie quasi mai viene denunciata, anche se diventa una violenza insopportabile fino a trasformarsi in istigazione al suicidio. Perchè la donna non denuncia questo tipo di marito violento? Perchè non lascia lividi, e solitamente nell'aula di un tribunale non riescono a capire realmente le dinamiche e le reali ferite nella mente della donna proprio perchè non si possono ne guardare ne toccare con mano.
Ora, nella situazione opposta (donna che pratica v. psicologica verso il marito) secondo te un uomo troverebbe mai il coraggio di denunciare la moglie che lo perseguita?
I casi ci sono, pochi ma ci sono.
Però proprio per la mancanza di denuncia questo non è diventato un fenomeno, che però un minimo esiste, e si parla poco perchè l'uomo tende a non denunciare certe aggressioni: stupri, minacce, pesteggi ecc (questo sia da parte di una donna ma anche da parte di altri uomini) :)
Quote:
Ho detto prima che non esiste un solo tipo di mutilazione genitale femminile. Si parte da quella base, che è la circoncisione del clitoride: né più né meno della circoncisione maschile(che viene fatta durante l'infanzia, non in età adulta, spesso viene eseguita senza anestesia!!). E ho detto di voler prendere in esame la circoncisione femminile proprio per dimostrare quanta differenza ci sia in una pratica solo perché da una parte viene imposta agli uomini, e dall'altra alle donne.
Come volevasi dimostrare, quali siano le motivazioni, la violenza sugli uomini fa sempre meno effetto rispetto alla violenza subita dalle donne :)
Poi volevo spendere due parole sugli effetti della 'perdita della funzionalità del clitoride' : il clitoride non è l'unico mezzo per provare piacere a disposizione della donna. Il clitoride non è solo quello che vediamo. Il clitoride nasce all'interno del nostro corpo, ha una radice assolutamente funzionale. Non è il clitoride a permettere la lubrificazione.
E' vero: clitoride a parte, con la patata cucita, una volta riscucita per compiere la prima volta col proprio marito obietivamente si prova dolore: perchè è ormai un parte del corpo che si è 'ristretta' come dire (***** non sono una ginecologa, non me ne intendo :lol:) e non è abituata ad avere qualcosa che passa dentro: è come voler infilare un tubo dentro un muro. Si prova un dolore infernale, e questo dolore non ti fa prorvare piacere durante il rapporto, ne tantomeno ti permette la giusta lubrificazione. Risultato: un rapporto sessuale quasi sesso dove l'unico che prova piace è solamente l'uomo.
[spero di essere riuscita a spiegarmi bene, visto che mi sono appena svegliata :lol:]
Quote:
Originariamente inviata da
*MisS_GattinA*
però adesso vorrei delle risposte un po' più serie...
E il 90% di noi cosa sta facendo? :lol:
Cmq io una cosa vorrei capire: tu hai aperto questo topic perchè sei interessata alla violenza contro le donne, ma a un tipo di violenza particolare?
Perchè noi stiamo parlando di violenza domestica e infibulazione, ma la violenza di genere comprende anche il mobbing, la cultura dello stupro, lo stalking ecc....
-
Non so più come dirlo :lol:
NON METTO IN DISCUSSIONE L'ESISTENZA DELLA VIOLENZA SULLE DONNE. M'ha SOLO rotto le palle come argomento, come m'hanno rotto un po' le palle pure le donne, ma vabbè ... :D
Quote:
Originariamente inviata da
Dylan.
Ma guarda ti assicuro, e ti parlo perchè certe cose le ho viste di persona, ho letto le statistiche attuali (riguardanti la mia città, e non è proprio una città all'antica) e ho parlato con persone che si sono occupate in prima persona di questo fenomeno che il problema c'è anche se non hai la mentalità all'antica, anche se sei benestante, anche se sei italiana e non straniera.. non c'entra solo 'l'esser convinte' di non poter uscire di casa, perchè durante gli anni si scatena un meccanismo tale da rende inevitabilmente la donna dipendente dall'uomo.
Come?
Attraverso generalmente 3 fasi cicliche: il marito prima pratica violenza psicologica, minacce, prese in giro, poi passa alla violenza vera e propria.. prima con un ceffone, poi quando le fasi si ripresentano passa a ben altro (pgni calci ecc..) poi nella 'terza fase' diciamo l'uomo torna il docile marito pentito di sempre, ti fa regali, ti dimostra che è lui che dipende da te e non il contrario, e così via..
Ok.
Quote:
Originariamente inviata da
Dylan.
Ma su questo ai ragione, donne violentatrici e assasine esistono eccome, ed è giusto 'studiare' il problema e anche occuparsi di uomini gay e bambini che hanno subito violenze di ogni genere, ma semplicemente siamo su 2 piani diversi: quando si parla di violenza contro le donne è una cosa, la violenza 'femminile' è un'altra.
E perché non parlarne? Perché parlare sempre e solo della violenza SULLE donne? Nemmeno il panda del WWF fa parlare così tanto di sè...
Quote:
Originariamente inviata da
Dylan.
E non sto dicendo che non esiste, anzi.
Semplicemente è un fenomeno sommerso.
M A L E, non mi sta affatto bene !
Quote:
Originariamente inviata da
Dylan.
Quando un marito pratica violenza psicologica contro sua moglie quasi mai viene denunciata, anche se diventa una violenza insopportabile fino a trasformarsi in istigazione al suicidio. Perchè la donna non denuncia questo tipo di marito violento?
E perché gli uomini non denunciano le violenze psicologiche che spesso portano al suicidio? Così a occhio mi sembrano di piu gli uomini che si suicidano,ma potrei dire una grossa cazzata. Pochi o molti, sta di fatto che GLI UOMINI NON DENUNCIANO le violenze, esattamente come le donne.
Quote:
Originariamente inviata da
Dylan.
Perchè non lascia lividi, e solitamente nell'aula di un tribunale non riescono a capire realmente le dinamiche e le reali ferite nella mente della donna proprio perchè non si possono ne guardare ne toccare con mano.
Ora, nella situazione opposta (donna che pratica v. psicologica verso il marito) secondo te un uomo troverebbe mai il coraggio di denunciare la moglie che lo perseguita?
I casi ci sono, pochi ma ci sono.
Però proprio per la mancanza di denuncia questo non è diventato un fenomeno, che però un minimo esiste, e si parla poco perchè l'uomo tende a non denunciare certe aggressioni: stupri, minacce, pesteggi ecc (questo sia da parte di una donna ma anche da parte di altri uomini) :)
Quindi l'unica differenza sta nei numeri?
La violenza sugli uomini, in quanto rara, non ha ragione d'esser trattata.... Ma allora io tiro in ballo i centinaia di casi di violenza strumentale (a ...danno delle donne) e ci mettiamo la pezza :)
Non riesco proprio a prendere le difese della donna a priori, solo perché è donna. Sono più per il "Diamo a Cesare quel che è di Cesare".
E stavolta Cesare non merita tutto 'sto rumore.
Quote:
Originariamente inviata da
Dylan.
E' vero: clitoride a parte, con la patata cucita, una volta riscucita per compiere la prima volta col proprio marito obietivamente si prova dolore: perchè è ormai un parte del corpo che si è 'ristretta' come dire (***** non sono una ginecologa, non me ne intendo :lol:) e non è abituata ad avere qualcosa che passa dentro: è come voler infilare un tubo dentro un muro. Si prova un dolore infernale, e questo dolore non ti fa prorvare piacere durante il rapporto, ne tantomeno ti permette la giusta lubrificazione. Risultato: un rapporto sessuale quasi sesso dove l'unico che prova piace è solamente l'uomo.
Uff.
Questo avviene con l'infibulazione.
e io ho detto di volermi fermare alla pratica della CIRCONCISIONE,perché dovete per forza ingrandire la cosa arrivando a trattare l'infibulazione? Allora è vero: bisogna per forza trovare il caso in cui la donna soffre per mitizzarla?
La circoncisione femminile e quella machile sono moooooooolto simili.
Quella femminile si combatte, si denuncia. Quella maschile no. PERCHE'?
Entrambe vengono praticate da mani ineserte ed in precarie condizioni igieniche.
Perché la figa conta più del pisello, non riesco davvero a spiegarmelo :evil:
-
Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
La circoncisione femminile e quella machile sono moooooooolto simili.
Quella femminile si combatte, si denuncia. Quella maschile no. PERCHE'?
Entrambe vengono praticate da mani ineserte ed in precarie condizioni igieniche.
Perché la figa conta più del pisello, non riesco davvero a spiegarmelo :evil:
La differenza sta negli effetti che seguono, perchè la circoncisione non inibisce il desiderio sessuale ai livelli della pratica di esportazione alle quali sono soggette le donne. E' vero che il piacere delle donne non è dato semplicemente dal clitoride, ma è sicuramente più difficile raggiungerlo.
Io non so se ti è capitato di leggere testi che documentano e testimoniano quello che hanno provato le donne che l'hanno subita (in effetti non credo che tu l'abbia fatto, non offenderti vengono date spiegazioni che possono chiarire!), donne che al tempo erano ancora bambine e che ne pagano le conseguenze oggi. Allora se tu mi parli di consapevolezza di donne che per questioni di principio, cultura,etc. appoggiano questa pratica su se stesse mi trovi concorde con il tuo punto di vista, ma già a 12 anni molte lo perdono senza sapere nemmeno perchè e quando sono grandi si approcciano al sesso con paura e dolore. Per i ragazzi non vale lo stesso.
Se poi parli delle condizioni igieniche certo che ti do ragione, sicuramente non è bello nè per i maschi nè per le femmine.
-
Non ho letto testi ma ho avuto modo di guardare più documentari corredati da video girati mentre si praticavano circoncisione o infibulazione sulle bambine-spesso più giovani di 12 anni, e circoncisone sui bambini.
Nel momento in cui l'asportazione del clitoride non compromette i rapporti sessuali, per me la circoncisione femminile e quella maschile hanno lo stesso valore e la stessa carica di violenza. Praticate senza anestesia e in ambienti affatto sterili.
A quei documentari ,cmq, seguivano testimonianze di donne infibulate da bambine. Alcune di loro continuano CONVINTE ad infibulare le giovani, altre combattono la pratica, altre ancora la sotengono per appoggiare gli uomini delle comunità.
Si dirà che anche le donne che sostengono queste pratiche sono plagiate dai propri uomini. Essì. Perché oggi la donna non ha nemmeno più il diritto d'essere stupidotta e un po' crudele. Caratteristiche affibbiabili solo al maschio .
-
Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
Non ho letto testi ma ho avuto modo di guardare più documentari corredati da video girati mentre si praticavano circoncisione o infibulazione sulle bambine-spesso più giovani di 12 anni, e circoncisone sui bambini.
Nel momento in cui l'asportazione del clitoride non compromette i rapporti sessuali, per me la circoncisione femminile e quella maschile hanno lo stesso valore e la stessa carica di violenza. Praticate senza anestesia e in ambienti affatto sterili.
A quei documentari ,cmq, seguivano testimonianze di donne infibulate da bambine. Alcune di loro continuano CONVINTE ad infibulare le giovani, altre combattono la pratica, altre ancora la sotengono per appoggiare gli uomini delle comunità.
Si dirà che anche le donne che sostengono queste pratiche sono plagiate dai propri uomini. Essì. Perché oggi la donna non ha nemmeno più il diritto d'essere stupidotta e un po' crudele. Caratteristiche affibbiabili solo al maschio .
Guarda non è questione di plagio, ho avuto modo di approcciarmi anche a quel punto di vista per quanto non sia intuitivo o comprensibile a primo colpo. E' anche vero però che quando parlavo di concedere strumenti idonei alle donne di determinati contesti mi riferivo anche a questo: la libertà di scelta. Soltanto quando metti nelle condizioni donne e uomini di decidere liberamente cosa fare del proprio pene o del proprio clitoride (e a quale età) sapremo fino a che punto queste pratiche vengono appoggiate e sostenute nel tempo. Il primo step sarebbe sicuramente quello di assicurare una medicalizzazione, su questo non ci piove.
-
Quote:
Originariamente inviata da
Eurasia
Guarda non è questione di plagio, ho avuto modo di approcciarmi anche a quel punto di vista per quanto non sia intuitivo o comprensibile a primo colpo. E' anche vero però che quando parlavo di concedere strumenti idonei alle donne di determinati contesti mi riferivo anche a questo: la libertà di scelta. Soltanto quando metti nelle condizioni donne e uomini di decidere liberamente cosa fare del proprio pene o del proprio clitoride (e a quale età) sapremo fino a che punto queste pratiche vengono appoggiate e sostenute nel tempo. Il primo step sarebbe sicuramente quello di assicurare una medicalizzazione, su questo non ci piove.
Sono assolutamente d'accordo.
Ho introdotto l'argomento come esempio per spiegare la mia idea sulle differenze che percepisco quando si tratta la violenza. Il succo era semplicemente che tra le violenze che la donna deve subire ci sono anche le mutilazioni genitali (di qualsiasi livello, a partire dalla circoncisione, quindi). Ma della circoncisione maschile non parla nessuno, sebbene costituisca violenza esattamente come per le donne..
-
Quote:
Originariamente inviata da
Dylan.
Mi sa che non hai chiara la definizione di 'violenza sulle donne' o meglio 'violenza di genere'. :)
...Mi fate morire quando volete fare i saputoni e fiscali anche quando non ce n'è motivo!!...:lol:...Nel frattempo: mira il dito!!..http://www.bandw.it/images/smile/smiles%20%28117%29.gif
-
Quote:
Originariamente inviata da
-Ataru-
Mi fate morire quando non riuscite a scrivere cose sensate nei topic seri.
mira il dito mr. simpatia! :098:
Cmq @RudeMood: Eurasia è riuscita a spiegare in italiano quello che io non riuscivo a dire nemmeno con uno schema, perdonami! :045:
-
scusate ma gli schiaffi dati sul culo mentre si fa sesso vengono considerati come una forma di violenza?
-
Quote:
Originariamente inviata da
-Ataru-
E' un topic serio, ti costa tanto evitare di renderti ridicolo? Se non sei in grado di affrontare l'argomento, va a parlare di escrementi nella sezione trash. OT finito anche per me.
Comunque, concordo in larga parte con quello detto da @Eurasia. In particolar modo vi farei riflettere sul modus vivendi delle donne nei paesi del Sud. Esistono delle regole di comportamento precise, in qualche modo una casta, una società chiusa e violenta che le obbliga a sottostare a regole non scritte. Credo che Saviano lo spieghi meglio di me. Per chi fosse interessato, ecco l'articolo.
Essere donna in terra criminale è complicatissimo. Regole complesse, riti rigorosi, vincoli inscindibili. Una sintassi inflessibile e spesso eternamente identica regolamenta il comportamento femminile in terra di mafie. È un mantenersi in precario equilibrio tra modernità e tradizione, tra gabbia moralistica e totale spregiudicatezza nell'affrontare questioni di business. Possono dare ordini di morte ma non possono permettersi di avere un amante o di lasciare un uomo. Possono decidere di investire in interi settori di mercato ma non truccarsi quando il loro uomo è in carcere. Durante i processi capita spesso di vedere donne accalcate negli spazi riservati al pubblico, mandano baci o semplici saluti agli imputati dietro le gabbie. Sono le loro mogli, ma spesso sembrano le loro madri. Vestirsi in maniera elegante, curarsi con smalti e trucco mentre tuo marito è rinchiuso, è un modo per dire che lo fai per altri. Tingersi i capelli equivale a una silenziosa confessione di tradimento. La donna esiste solo in relazione all'uomo. Senza, è come un essere inanimato. Un essere a metà. Ecco perché le vedi tutte sfatte e trascurate quando hanno i mariti in cella. È testimonianza di fedeltà. Questo vale per i clan dell'entroterra campano, per certa 'ndrangheta, per alcune famiglie di Cosa Nostra. Quando invece le vedi vestite bene, curate, truccate, allora il loro uomo è vicino, è libero. Comanda. E comandando riflette sulla sua donna il suo potere, lo trasmette attraverso la sua immagine. Eppure le mogli dei boss carcerati, sciatte sino a divenire quasi invisibili, sono spesso quelle che facendone le veci più comandano.
Tutte le storie delle donne in terra criminale si somigliano, sia che abbiano un destino tragico sia che riescano a galleggiare nella normalità. In genere marito e moglie si conoscono da adolescenti e celebrano il loro matrimonio a venti, venticinque anni. Sposare la ragazza conosciuta da piccola è la regola, è condizione fondamentale perché sia vergine. In genere, invece, all'uomo è permesso di poter avere amanti, ma il vincolo dato dalle loro mogli negli ultimi anni è che siano straniere: russe, polacche, rumene, moldave. Tutte donne considerate di secondo livello, incapaci di costruire una famiglia, secondo loro, di educare i figli come si deve. Mentre farsi un'amante italiana o peggio del proprio paese sarebbe destabilizzante, e un comportamento da punire. Attraverso la sessualità passa molta parte della formazione di un uomo e di una donna in terra di mafia. "Mai sotto una femmina" è l'imperativo con cui si viene educati.
Se mentre fai l'amore, decidi di stare sotto, stai scegliendo pure di sottometterti nella vita di tutti i giorni. Farlo per puro piacere ti condannerà, nella loro logica, a sottometterti. "Mai sesso orale". Riceverlo è lecito, praticarlo a una donna è da "cani". "Non devi diventare cane di nessuno". Vecchio codice a cui si attiene ancora molta parte delle nuove generazioni di affiliati. E regole anche più rigide valgono pure al di fuori dell'Italia. La Yardie, la potente mafia giamaicana egemone in molti quartieri londinesi e newyorkesi, oltre che a Kingston, ne è un esempio. Vietato praticare sesso orale e riceverlo, vietato sfiorare l'ano delle donne e avere rapporti anali. Tutto questo è considerato sporco, omosessuale (i gay sono condannati a morte nella cultura mafiosa giamaicana), mentre il sesso dev'essere una pratica forte, maschile e soprattutto ordinata. Senza baci. La lingua serve per bere, un vero uomo non la usa se non a quello scopo.
Gli affiliati delle cosche sono ossessionati non solo dalla loro virilità, ma da come poterla esercitare: farlo secondo la rigida applicazione di quegli imperativi categorici, diviene un rito con cui si riconfermano il loro potere. Valgono, quelle norme chiare e inderogabili, in pressoché tutti i paesi di 'ndrangheta, camorra, mafia e Sacra Corona Unita. E sono, a ben vedere, qualcosa in più del semplice specchio di una cultura maschilista. Nulla come quel codice sessuale dice forse come in terra di criminalità non possa esistere ambito che si sottragga alle logiche ferree di appartenenza, gerarchia, potere, controllo territoriale. Potere sulla vita e sulla morte, di cui la morte subita o data è posta a fondamento. E chi crede di poter esserne libero, si sbaglia. Il controllo della sessualità è fondamentale. Anche corteggiare diventa marcare il territorio. Avvicinarsi a una donna significa rischiare un'invasione territoriale.
Nel 1994 Antonio Magliulo di Casal di Principe tentò di corteggiare una ragazza imparentata con un uomo dei casalesi e promessa in matrimonio a un altro affiliato. Magliulo le faceva molti regali, e intuendo forse che la ragazza non era felicissima di sposare il suo fidanzato, insisteva. Era invaghito di questa ragazza assai più giovane di lui e la corteggiava come dalle sue parti è abituale. Baci Perugina a San Valentino, un collo di pelliccia di volpe a Natale, "postegge" ossia attese fuori dal luogo di lavoro nei giorni normali. Un giorno in piena estate un gruppo di affiliati del clan di Schiavone lo convocò per un chiarimento al lido La Scogliera di Castelvolturno. Non gli diedero neanche il tempo di parlare. Maurizio Lavoro, Giuseppe Cecoro e Guido Emilio gli tirarono una botta in testa con una mazzola chiodata, lo legarono e iniziarono a ficcargli la sabbia in bocca e nel naso. Più inghiottiva per respirare più loro lo ingozzavano. Rimase strozzato da una pasta di sabbia e saliva che gli si è cementificata in gola. Fu condannato a morte perché corteggiava una donna più giovane, col sangue di un importante affiliato, già promessa in moglie.
Corteggiare, chiedere anche solo un appuntamento, passare una notte insieme è impegno, rischio, responsabilità. Valentino Galati aveva diciannove anni quando è sparito il 26 dicembre 2006 a Filadelfia, che non è la città fondata dai quaccheri americani, ma un paese in provincia di Vibo Valentia, fondato da massoni. Valentino era un ragazzo vicino alla ndrina egemone. Aveva sangue ndranghetista e quindi divenne ndranghetista, lavorava per il boss Rocco Anello. Quando questi finisce in galera per aver organizzato un sistema di estorsioni capillare (per una piccola tratta ferroviaria ogni impresa che vi partecipava doveva pagargli 50 mila euro a chilometro), sua moglie Angela ha sempre più bisogno di una mano da parte della ndrina per andare avanti. Spesa, pulizia della casa, accompagnare i bambini a scuola. A Valentino capita di essere uno dei prescelti. Così lentamente, quasi naturalmente, nasce una relazione con Angela Bartucca. Punirlo è indispensabile e quando non lo si vede più girare per il paese, nessuno si stupisce.
Condannato a morte perché è stato con la moglie del boss. Solo sua madre Anna non vuole crederci. Suo figlio amante della moglie di un boss? Per lei è impossibile: è divenuto da poco maggiorenne, è troppo piccolo. Ammette che Angela veniva anche in casa a prendere il caffè, e da quando suo figlio è sparito, non si è fatta più vedere. Ma per la madre di Valentino questo non dimostra nulla. "Mio figlio non c'entra niente con questa storia". Insiste a credere vi siano altri motivi, ma per la magistratura antimafia non è così. Per lungo tempo Anna ha dormito sul divano perché lì c'era il telefono ed ha aspettato una chiamata di suo figlio, terrorizzata che in camera da letto potesse non sentire il suono "dell'apparecchio", come a sud lo chiamano. Così, alla fine, la madre di Valentino si chiude nel silenzio di un dolore che rispetta il silenzio dell'omertà, continuando a negare contro ogni evidenza.
La stessa sorte era già capitata a Santo Panzarella di Lamezia Terme, ammazzato nel luglio del 2002. Santo si era innamorato di Angela Bartucca quattro anni prima. Sempre lei. Gli hanno sparato contro un caricatore, convinti di averlo ucciso lo hanno messo nel portabagagli. Ma Santo Panzarella non era morto. Scalciava nel portabagagli. Così gli hanno spezzato gli arti inferiori per non farlo continuare a intralciare con i calci il suo ultimo viaggio; infine gli hanno sparato in testa. Di lui è stata ritrovata solo una clavicola, che ha però permesso di far partire le indagini. Anche lui condannato a morte per aver sfiorato la donna sbagliata. Valentino quindi forse sapeva di rischiare la pelle, ma ha continuato lo stesso ad avere una relazione con quella donna proibita.
Ci si immagina Angela Bartucca come una sorta di donna fatale, una mantide come i giornali l'hanno spesso chiamata, capace con la propria seduzione di far superare persino la paura della morte. Una donna che amava e amando condannava a morte. Ma in realtà a vederla non sembra essere così come vuole la leggenda. Dalle foto si vede il viso di una ragazzina, carina, la cui colpa principale era la voglia di vivere. Un marito in carcere per le donne di mafia significa astinenza totale. Di affetti e di passione. Solo i boss maturi, se sono sposati con donne più giovani e sono condannati a pene pesantissime, permettono che le mogli possano avere qualche marito sostitutivo. Quasi sempre si preferisce il prete del paese quando disponibile o un fratello, un cugino, un parente comunque. Mai un affiliato non del sangue del boss, che godendo del rapporto con la donna potrebbe assumerne in qualche modo di riflesso il carisma e sostituirlo.
Molte donne vestono di nero, anche quelle giovani, e quasi perennemente. Lutto per un marito ucciso. Lutto per un figlio. Lutto perché è stato ucciso un fratello, un nipote, un vicino di casa. Lutto perché è stato ammazzato il marito di una collega di lavoro, lutto perché è stato assassinato il figlio di un lontano parente. E così c'è sempre un motivo per tenere il vestito nero. E sotto il vestito nero si porta sempre un panno rosso. Le anziane signore indossavano una maglietta rossa, per ricordare il sangue da vendicare, le giovani donne indossano un intimo rosso. Un ricordo perenne del sangue che il dolore non fa dimenticare, anzi il nero accende ancora più il colore terribilmente intimo della vendetta.
Rimanere vedove in terra criminale significa perdere quasi totalmente l'identità di donna e ricoprire soltanto quella di madre. Se resti vedova puoi risposarti solo con il consenso dei figli maschi. Solo se ti risposi con un uomo dello stesso grado del padre (o superiore) all'interno delle gerarchie mafiose. Ma soprattutto solo dopo sette anni di astinenza sessuale e osservazione rigida del lutto. Perché gli anni della vedovanza dovevano corrispondere al tempo che secondo le credenze contadine un'anima ci metteva per raggiungere l'aldilà. Così si aspettava che l'anima arrivasse nell'altro mondo, perché se ancora stava in questo avrebbe potuto vedere la moglie "tradire" con un altro. Antonio Bardellino, boss carismatico di San Cipriano d'Aversa, tendeva a liberare le vedove da queste regole medievali e da questo perenne dolore imposto. In paese molti ricordano che fino a quando comandò, don Antonio diceva: "Si mettono sette anni per raggiungere il paradiso, noi andiamo da un'altra parte. E quella parte si raggiunge presto, int' a nà nuttata".
Ma quando fu fatto fuori Bardellino arrivò l'egemonia degli Schiavone, e tornarono le vecchie regole sessuali. Nell'agosto del 1993 Paola Stroffolino fu scoperta con un amante. Lei moglie di un boss molto importante, Alberto Beneduce, tra i primi ad importare cocaina e eroina direttamente sulle coste del Casertano. Dopo che Beneduce fu ucciso, lei non rispettò i sette anni di vedovanza e intraprese una relazione con Luigi Griffo. Il clan decise che un atteggiamento del genere era irriguardoso nei confronti del vecchio boss. E così per eseguire la punizione scelsero un suo caro amico, Dario De Simone. Invitò la coppia in una masseria di Villa Literno con la scusa di volergli far assaggiare le prime mozzarelle dell'estate. Un solo colpo alla testa per l'uomo e uno per la donna. Non di più per due infami che avevano insultato la memoria e l'onore del morto. Poi, aiutato da Vincenzo Zagaria e Sebastiano Panaro, l'uomo che aveva mostrato la sua lealtà uccidendo scaraventò i corpi in fondo ad un pozzo molto profondo a Giugliano.
Sandokan, cioè Francesco Schiavone, e suo fratello furono accusati come mandanti. La vedova di un boss è intoccabile, ma se si sporca con un altro uomo, perde lo status di inviolabilità. I pentiti che cercavano di superare l'incredulità dei giudici, diedero una risposta che è anche una sintesi eccezionale: "Dottò, ma scopare qui è peggio che uccidere. Meglio se uccidi la moglie di un capo. Forse puoi essere perdonato, ma se ci scopi sei morto sicuro". Amare, decidere di fare l'amore, baciare, regalare qualcosa, fare un sorriso, sfiorare una mano, provare a sedurre una donna, esserne sedotto può essere un gesto fatale. Il più pericoloso. L'ultimo. Dove tutto è legge terribile, i sentimenti e le passioni che non conoscono regole condannano a morte.
-
Mah.
Secondo me le parole di Saviano non fanno granché testo.
Se hai a che fare con la malavita devi riguardarti.
E non importa più di tanto cos'hai in mezzo alle gambe.
-
Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
Mah.
Secondo me le parole di Saviano non fanno granché testo.
Se hai a che fare con la malavita devi riguardarti.
E non importa più di tanto cos'hai in mezzo alle gambe.
Dove vivi?
Ti consiglio di osservare la vita delle donne tra la provincia di Caserta a quella di Napoli (nei rispettivi entroterra). Quello che Saviano ha perfettamente descritto è un'atteggiamento generalizzato e culturale della società e dei rapporti tra uomo e donna. Non vale solo per la camorra. E' un filo rosso che attraversa anche le relazioni e le famiglie normali.
-
Quote:
Originariamente inviata da
Dylan.
No no ma nemmeno io giustifico la violenza, sia chiaro :lolll:
Io sono interessata a capire, ma non a giustificare, che è diverso.
Un conto è giustificare un uomo che picchia la moglie 'ma povero, è frustrato dal lavoro, ha tutto il peso della famiglia alle spalle ecc', un conto è capire la causa scatenante della violenza in sè, studiare cosa scatena in un uomo la persecuzione verso qualcuno, scosa scatena uno stupro, ecc.. :)
@Dylan. quando parlavo di giustificare non mi riferivo alle tue parole, Intendevo che non concepisco - sì, concepisco è meglio, ma al momento non mi veniva la parola adatta xD - nessun genere di violenza, su nessun essere vivente. :) Anch'io son d'accordo con il tuo pensiero, sarebbe utile concentrarsi non solo su chi subisce violenze, ma anche su chi le attua, cosa che il più delle volte non accade.
-
Quote:
Originariamente inviata da
Temperance
@Dylan. quando parlavo di giustificare non mi riferivo alle tue parole, Intendevo che non concepisco - sì, concepisco è meglio, ma al momento non mi veniva la parola adatta xD - nessun genere di violenza, su nessun essere vivente. :) Anch'io son d'accordo con il tuo pensiero, sarebbe utile concentrarsi non solo su chi subisce violenze, ma anche su chi le attua, cosa che il più delle volte non accade.
OT: capito un càzzo come al solito :lol::kiss:
-
Quote:
Originariamente inviata da
Zeitgeist
Dove vivi?
Ti consiglio di osservare la vita delle donne tra la provincia di Caserta a quella di Napoli (nei rispettivi entroterra). Quello che Saviano ha perfettamente descritto è un'atteggiamento generalizzato e culturale della società e dei rapporti tra uomo e donna. Non vale solo per la camorra. E' un filo rosso che attraversa anche le relazioni e le famiglie normali.
Guarda che non vivi in un universo parallelo a migliaia di kilometri di distanza.
Vivo 100 km a nord ovest di caserta. Mica tanto lontano eh?
Pieno di camorra pure qua. Pieno di ex contadini. Pieno di anziani che la pensano all'antica. Pieno di donne, anziane, che si sentono donne perché hanno un ruolo in famiglia, e non perché si fanno la manicure tutti i giorni.
Pieno di donne, adulte, che hanno seguito ilconsiglio delle loro madri di 'trovare un buon partito' e oggi SI SENTONO prigioniere di eventuali dicerie. Non si sentono prigioniere dei propri mariti.
Attenzione davvero.
Vorrei chiedere a chi ne sa, cmq, dove vengono prese le percentuiali, i numeri, le testimonianze delle donne che sono state soggette a Violenze, varie ed eventuali.
@LuciadiLammermoor;
La vera norma igienica è lavarsi, oggi.
Ieri la circoncisione veniva praticata anche per una questione di igiene, o forse solo per quel motivo. Che io sappia i bambini ebrei e islamici vengono ancora circoncisi, anche se esistono acqua e sapone.
Di contro c'è da dire che le donne spesso spingono gli uomini a circoncidersi, per una questione di igiene . Non è una specie di violenza pure questa?
-
Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
Vorrei chiedere a chi ne sa, cmq, dove vengono prese le percentuiali, i numeri, le testimonianze delle donne che sono state soggette a Violenze, varie ed eventuali.
Scusa @RudeMood, tra una balla e l'altra mi ero scordata di risponderti.
Io personalmente mi sono sempre tenuta informata tramite libri, fatti di cronaca, e testimonianze anche dirette. Quest'estate ho avuto modo di consultare le statistiche istat riguardanti la mia città nello specifico, e posso confermare che qui il fenomeno è abbastanza esteso.. :)
-
Non mi piace molto parlarne, ma posso dire che da bambina e da adolescente ricevevo violenza da mio padre, per violenza intendo botte (alle medie son andata a scuola con un bell'occhio nero dicendo che ho preso contro il letto; alle elementari se dovevo chiamare un compagno di scuola x' alcune delucidazioni su un compito mi correva dietro e io mi nascondevo nell'armadio, ma lui mi tirava fuori a forsa per un braccio buttandomi in malo modo sul divano e schiacciandomi le ginocchia al petto e sul mento che non riuscivo a parlare o rispondergli, così si incazzava e volavano schiaffoni; a 13 anni quando mi accostai alla moda e alla musica dark,ero solita truccarmi gli occhi di nero, ma si vede che quella sera era nervoso, e mentre ero in bagno a struccarmi mi ha schiaffeggiata talmente forte che sono finita a peso morto dentro la vasca battendo schiena e testa)...questi solo alcuni esempi, e null'altro chiaramente, ma lui era il padre padrone...ora i miei fortunatamente sono divorziati e penso di essere stata felicissima quel giorno; adesso non alza più le mani, ma credo che in me veda mia miamma e questo lo fà incazzare e spesso ha degli atteggiamenti di merda o dice cose assolutamente da ignorante! ha una mentalità chiusa...
e mi ricordo che mi fece promettere di non dire mai a nessuno che l'occhio nero me lo fece lui perchè se no sembrava che mi picchiasse sempre...
Quote:
Originariamente inviata da
Dylan.
Io c'ho fatto una tesi di laurea sull'argomento, però analizzando le cause e le motivazioni che portano gli uomini a fare quel che fanno, trovo molto interessante capire prima la psicologia dell'uomo deviante, senza ovviamente giustificare tali atteggiamenti, che dedicarsi solo ed esclusivamente alle conseguenze sulle donne.
E, prima di esser fraintesa, non intendo dire 'sbattiamocene le palle delle donne ma pensiamo a capire gli uomini, poverini' anzi.
Trovo abbastanza frustrante il fatto che sia pieno zeppo di centri antiviolenza, telefoni donna, case rifiugio, mentre siano rari (e non a frequenza obbligatoria) i cosidetti 'telefono uomo'.
Mi spiego meglio.
Se un uomo picchia la moglie per anni e finalmente viene fatta giustizia, la donna viene allontanata di casa, viene seguita, viene giustamente tutelata e assistita, mentre per l'uomo tutto questo non è obbligatorio. Magari ci sono 2/3 sedute di uno dallo psicologo ed è finita lì, l'uomo realmente non capisce le cause inconsce che lo hanno portato a sfogare la rabbia e le sue frustrazioni verso la donna che aveva detto di amare di fronte a tutti i sacramenti della terra.
Risultato? una donna esce dall'incubo e si rifà una vita (con le cicatrici del passato) l'uomo continua la sua vita magari facendo lo stronzo e il subdolo manipolatore con un'altra malcapitata di turno. E via verso un nuovo inferno.
E ste cose le so perchè le ho viste dal vivo, lavorando in una casa rifiugio, e ho visto e sentitto di situazioni al limite.
questo perchè la donna è vista come il sesso debole, quando invece non sempre è così; può sembrare strano, ma c'è anche la violenza all'uomo è!
c'era anche un film in cui il tipo denuncia una donna perchè lo ha stuprato in ascensore...
Concordo con te dylan; certo però che alla fine sono più gli uomini che le donn e che usano violenza
-
@Dylan.;
Quote:
Originariamente inviata da
Dylan.
S Quest'estate ho avuto modo di consultare le statistiche istat riguardanti la mia città nello specifico, e posso confermare che qui il fenomeno è abbastanza esteso.. :)
Ti invito a leggere questo:
http://forum.fuoriditesta.it/attuali...femminile.html
L'articolo dice che le statisiche dell'ISTAT sono basate su questionari non adatti al tipo di indagine. Come ho detto di là non prendo questa notizia come oro colato. Ma non prendo come oro colato nemmeno le statistiche...
Tu hai avuto modo di leggere solo i risultati, o anche i questionari?
Sinceramente non so nemmeno se i questionari siano consultabili e reperibili.Sarebbe interessante .
-
Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
@
Dylan.;
Ti invito a leggere questo:
http://forum.fuoriditesta.it/attuali...femminile.html
L'articolo dice che le statisiche dell'ISTAT sono basate su questionari non adatti al tipo di indagine. Come ho detto di là non prendo questa
notizia come oro colato. Ma non prendo come oro colato nemmeno le statistiche...
Tu hai avuto modo di leggere solo i risultati, o anche i questionari?
Sinceramente non so nemmeno se i questionari siano consultabili e reperibili.Sarebbe interessante .
Non riesco ad andare in quel link, mi rimanda alla home :(
Cmq guarda io in particolare ho letto anche delle statistiche fatte dal telefono donna della mia città, cui una delle collaboratrici era la mia tutor aziendale per il tirocinio svolto in una casa rifiugio per donne maltrattate e scappate da una situazione di violenze domestiche abbastanza pesanti.. quindi posso dire con certezza che quelle che ho consultato io in prima persona erano abbastanza veritiere. :lolll:
Inoltre ho una cara amica che fa la volontaria all'udi di Genova, e anche lei ha consultato parecchie statistiche (sia riguardanti gli 'sfoghi telefonici', se così possiamo chiamarli, sia gli alloggi nelle case protette) e mi ha raccontato che la situazione è davvero pesante, anche perchè non tutte quelle che telefonano poi denunciano gli aggressori, e spesso e volentieri arrivano segnalazioni da parte di famiglie all'apparenza assolutamente normali.. inoltre ogni telefonata viene 'registrata' in un modulo cartaceo (la telefonata è assolutamente anonima) e cmq viene anche chiesto se la ragazza ha telefonato in precendenza o no e altre info.. (altro su questo non ti so dire perchè mi è stato raccontato da sta mia amica che ci lavora e non l'ho visto dal vivo).
Ah e i risultati non credo siano reperibili da chiunque, dalle operatrici del centro si.. io ho avuto modo di leggere certi documenti (non tutti) perchè ero tirocinante e mi è anche stato chiesto di firmare un foglio in cui mi obbligavo a non dire nulla di quello che avevo visto e sentito riguardo a queste donne, e ovviamente l'indirizzo della casa. :)
-
Sono dubbiosa sui risultati dell'ISTAT. Non sui dati che riportano i telefoni amici o i centri di assistenza, quello che è.
E i risultati dell'ISTAT mi sembrano più importanti. Non per altro... ma quando si devono tirare in ballo i numeri, si tira in ballo l' ISTAT con i "suoi" 7 milioni di vittime.
7 milioni di vittime rappresentano il 25 % di TUTTA la popolazione femminile da 0 a 112 anni .... Non è un po' troppo?
Cmq il topic si chiama:
http://forum.fuoriditesta.it/attuali...femminile.html
Mi sa che avevo incollato male il link ^^
-
Quote:
Originariamente inviata da
Half shadow
Quando lo sento dire è chiaro che provo tristezza per loro e odio verso chi le picchia.
La violenza sulle donne ha sicuramente origini antichissime, in quanto in tempi antichi la donna era vista come una schiava, venivano anche vendute e loro non avevano nessuna volontà, non facevano alcuna resistenza, era come se accettassero questa costrizione.
Al giorno d'oggi uomini ultra conservatori, con la sola idea che la donna debba stare in casa a cucinare e sfaccendare esistono ancora, io purtroppo l'ho vissuto anche abbastanza da vicino e sono anche stato costretto ad alzare le mani verso uno di questi uomini che stava appunto costringendo con violenza questa donna, non si tratta solo delle faccende domestiche si intende un pò per tutto.
Ed anche in questo caso quella donna si è mostrata rassegnata esattamente come quelle dei tempi antichi e la cosa mi è parsa veramente orribile.
Quoto.
-
-
Quote:
Originariamente inviata da
MisterInvisible
già, mi dispiace tanto :(
-
...non è per fare la vittima o farmi compatire, ma ho pensato di dire la mia in questo topic in cui si parla di ciò; ed avendo provato determinate cose in prima persona, ho pensato potesse essere buona cosa...anche solo x dirlo