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Apparte l'articolo che è davvero ''terroristico'', mi spiace leggere quelle frasi ''aaah noi nel loro Paese non potremo fare così'' e blabla.
1. Se nei paesi degli altri si è un po' indietro con le idee, non vuol dire che allora dobbiamo mantenerci con la loro stessa mentalità
2. L'istruzione, come già sottolineato, non dovrebbe essere di nessuna parte religiosa, quindi che non si faccia il presepe in un luogo pubblico frequentato anche magari da ITALIANI non credenti, non è niente di così scandaloso.
Ciò nonostante credo che forse la preside abbia fatto qualche mossa sbagliata... probabilmente se non si fosse detto '' da oggi basta presepi,comete e buoi'', nessuno se ne sarebbe accorto e il caso non sarebbe scoppiato. Avrebbe dovuto semplicemente far addobbare lo stesso la scuola, senza magari simboli cristiani. Magari mettici un babbo natale e qualche alberello e nessuno si accorgerà del presepe e del gesù bambin!! Un po' di fantasia!!
Sembra proprio fatto a pennello per avere un po' di notorietà spicciola....
Sia chiaro che io sono contro ogni manifestazione di credo religiosi in luoghi che dovrebbero essere laici.
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Io ho fatto l'asilo e l'elementari dalle suore, e a Natale non si è mai fatto il Presepe, tanto per dire. Per non parlare alle medie o al liceo, se ho visto un albero di Natale nell'istituto in 8 anni è tanto. Andavo a casa e mi guardavo l'albero e il Presepe. Cioè non è che hanno soppresso il Natale, eh, semplicemente hanno evitato di allestire un qualcosa a cui non tutti sono favorevoli.
Addirittura licenziare la preside perchè non ha permesso di mettere gli addobbi, come se avesse proibito di andare in bagno o starnutire. Ma per favore.
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Caorso, guerra per il presepio: la preside non lo vuole, il sindaco ne porta quattro Il 20% dei bambini sono stranieri. La circolare: «Trovare simboli non religiosi per caratterizzare le feste»Polemica in una scuola
CREMONA - Natale nuovamente senza pace lungo il Po. Nel 2009, la decisione della scuola elementare Manzoni, nel centro storico di Cremona, di sostituire la nascita di Gesù con la «Festa delle luci» era stata sommersa dalle critiche (e da una nevicata record che aveva impedito lo svolgersi della manifestazione). Ora le polemiche attraversano il vecchio ponte in ferro che unisce la provincia di Cremona a quella di Piacenza e fanno tappa alle materne di Caorso, dove la preside ha vietato di esporre il presepio.
L'istituto guidato da Manuela Bruschini, arrivata a settembre, è composto da 6 scuole di vario grado, dalle materne alle medie, divise nei Comuni di Caorso, Monticelli d'Ongina e San Nazzaro. La questione riguarda solo i 120 bambini (il 20 per cento stranieri) di Caorso. «Ho formulato un indirizzo ai docenti - spiega la preside nel lungo comunicato diffuso ieri - invitandoli a non connotare in un senso religioso univoco le feste e le attività organizzate in orario curriculare». E questo «a tutela di tutte le sensibilità, religiose e a-religiose, che hanno pari diritto di cittadinanza nella scuola pubblica. Credo nell'opportunità di trovare simboli non religiosi per caratterizzare le feste». La preside ricorda che solo un componente del collegio docenti ha espresso il suo dissenso.
Se i maestri sono d'accordo, le mamme insorgono. «Per un mese all'asilo - protesta una di loro - è stato celebrato Halloween e ora che arriva il Natale si vuole vietare il presepe? Nessuna famiglia di bambini stranieri si è mai lamentata. Rispettare le diversità non significa negare le differenze ma imparare a farle convivere». Dall'assemblea dell'Associazione dei genitori di Caorso, riunitasi martedì sera, è uscita una posizione netta: «Vogliamo - sottolinea la presidente, Pamela Negri - che il presepe venga esposto e che durante la recita ci siano anche canti tipici natalizi».
Di presepi il sindaco, Fabio Callori (Pdl), ne ha comprati di tasca sua quattro («Belli grandi: capanna, Gesù Bambino, Giuseppe e Maria, il bue e l'asinello») e li ha portati giovedì mattina a scuola «per regalarne uno a ognuna delle quattro sezioni. «I miei figli - dice - hanno frequentato l'asilo del paese e prima d'ora non c'erano mai stati problemi». La preside annuncia che, a dicembre, chiederà «di nuovo ai docenti di esprimersi liberamente sulla materia oggetto delle polemiche». Dove «la materia» è il presepe non gradito.
Caorso, guerra per il presepio: la preside non lo vuole, il sindaco ne porta quattro - Milano
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la guerra ipocrita, di chi decide per gli altri continua ancora .....:x
da un commento di un lettore allo stesso articolo al corriere della sera
Forse si potrebbe fare una cosa molto semplice: visto che la festività del
Natale ha simbolismi religiosi per definizione, se la preside è tanto demagoga
da sentirsi in dovere in dovere di danneggiare i bambini per la sua
inadeguatezza pedagogica allora andiamo fino in fondo, che quella scuola sia
costretta a non festeggiarlo costringendo preside e professori in classe per il
solito mese che invece fanno a casa, costretti altresì a spiegare il perchè ai
bambini della loro presenza in aula mentre il resto dei loro coetanei si godono
le feste. Ovviamente i professori devono essere pagati normalmente dato che per
loro non è festivo! Sarebbe la scelta più coerente, altro che inventarsi
simbolismi neopagani... Natale non è Halloween quindi se non lo si vuol
festeggiare che si lavori! Vogliamo vedere che parecchi dei professori che non
hanno dissentito sull'iniziativa della preside cambierebbero subito idea? Che
tristezza queste persone che portano avanti le loro cieche guerre sulla pelle
dei bimbi!
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Che palle, la gente che fa storie per 'ste cazzate quando dovrebbe incazzarsi per altro.
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Quote:
Originariamente inviata da
Elaine Marley
Che palle, la gente che fa storie per 'ste cazzate quando dovrebbe incazzarsi per altro.
finche si fa demagogia sui simboli questa storia si ripeterà tutti gli anni.
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Quote:
Originariamente inviata da
Temperance
Addirittura licenziare la preside perchè non ha permesso di mettere gli addobbi, come se avesse proibito di andare in bagno o starnutire. Ma per favore.
EeeeeH??
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Quote:
Originariamente inviata da
RudeMood
EeeeeH??
Avevo letto male, si parla di trasferire.
Cosa che trovo comunque assurda.
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Approvo la decisione della dirigente scolastica. Anche se avrei colto l'opportunità per inserire un nuovo modo di festeggiare il Natale a scuola (unito ai valori che ha tenuto a sottolineare) non togliendo almeno i festoni e l'albero di Natale. Non penso che quello offenderebbe qualcuno..infondo è preludio di periodo di vacanza per tutti.
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Anche il sindaco però direi che è scemo forte, e la gente ha troppo tempo da perdere dietro queste cazzate
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Quote:
Originariamente inviata da
Usher
se la preside è tanto demagoga
da sentirsi in dovere in dovere di danneggiare i bambini per la sua
inadeguatezza pedagogica allora andiamo fino in fondo,
Te lo dico io che cosa significa danneggiare un bambino.
Significa non preoccuparsi delle se abitudini in famiglia e decidere di portare tutti in Chiesa per il precetto pasquale invece di fare matematica.
Significa portare bambini che in famiglia non vivono la religiosità, in Chiesa.
Mia figlia, non facendo il catechismo, si è trovata in Chiesa e non sapere ( insieme a qualche altro bambino evidentemente figlio di persone atee o altre religioni) cosa fosse l'acquasantiera e come si fa il segno della croce. Mi è tornata a casa chiedendomi PERCHE'.
Perché? Perché noi in Chiesa non ci andiamo e non è mio compito spiegarle cos'è l'acquasantiera, a cosa serve e quando come e perché bisogna fare il segno della croce. Questo significa danneggiare un bambino, NON decidere di non imparare a memoria la canzoncina sul tanto buon gesù che ci rende tutti piu buoni e comprensivi.
Al precetto pasquale ci si va con le famiglie.
A messa ci si va la domenica con le famiglie.
A scuola si insegnano italiano e matematica.
Quote:
Originariamente inviata da
Usher
che quella scuola sia
costretta a non festeggiarlo costringendo preside e professori in classe per il
solito mese che invece fanno a casa, costretti altresì a spiegare il perchè ai
bambini della loro presenza in aula mentre il resto dei loro coetanei si godono
le feste.
Entro i primi di Settembre di ogni anno il Ministero dell'Istruzione decide quanti giorni scolastici si debbano fare e in che date devono cadere le feste.
Se da settembre a giugno si fanno 240 giorni di scuola, e si termina il 20 Giugno,
eliminando le feste Natalizie (o le VACANZE INVERNALI) la scuola terminerebbe il 1° Giugno.
Eliminando anche quella del 1° Novembre e le feste Pasquali (o VACANZE PRIMAVERILI) la scuola finirebbe intorno al 26 Maggio.
Semplicemente, spezzano i tempi.
- - - Aggiornamento - - -
Quote:
Originariamente inviata da
Usher
Allora, visto che questa direttrice e preoccupata per il sentimento religioso dei bambini al posto di dare battaglia su questo perchè non la da ad esempio sulla rimozione crocifisso in classe? Paura forse o esibizionismo perchè spesso sui giornali si legge di queste storie piu ci si avvicina a natale
Magari non c'è e nessuno ci ha fatto caso.
Esattamente come succede in classe di mia figlia da qualche anno. Non c'è MAI stato e nessuno lo ha mai reclamato.
Scommetto che se qualcuno ne chiede la rimozione dall'atrio, tutti i genitori ne vorranno uno su ogni banco...