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Originariamente inviata da
Something Strange
Sinceramente ho pensato per molto tempo "piuttosto che niente, è meglio piuttosto".. poi ti ritrovi a farti in quattro per 2€ all'ora, lavorando tutti i giorni (sabato e domenica compresi, obviously), senza che qualcuno riconosca i tuoi sforzi e inizi a rivalutare le cose.
Sono passata dall'accettare qualsiasi condizione, a rifiutare uno stage di 6 mesi (40 ore settimanali, 500€) perché lavorare va bene, ma venire sfruttata no. Soprattutto non alla mia età.
Non ho fatto l'università, in genere non disdegno nessun lavoro.. ma quando ho capito cosa realmente volevo fare nella mia vita mi sono trovata davanti alla scelta: contratto come commessa in un supermercato o interinale in un pastificio? Ho "rinunciato" a fare la commessa, semplicemente perché non è ciò che voglio fare nella vita. Non per gli orari, perché comunque mi devo alzare alle 4 ogni mattina.. ma penso sia giusto che ognuno, se ha delle idee ben precise, le insegua.
Perché alla fine oltre a chiederti se puoi aspettare un'altra offerta devi anche domandarti se puoi perdere ancora del tempo a fare un lavoro che non ti piace e non ti soddisfa e, di conseguenza, fai di malavoglia.
In alcuni lavori c'è bisogno di una certa manualità e velocità, e certe cose le impari solo svolgendo determinate mansioni.. Se tu sai che nella vita vuoi fare A, ma nel frattempo ti "accontenti" di C, finirà che non avrai mai le competenze per arrivare ad A..
Questa è stata la mia filosofia. Non ho mai cercato lavoro al di fuori del mio ambito per non bruciarmi. Ho fatto 3 anni di precariato tra stage e contratti a cazzo. Non mi sono accontentato. Non accontentarti vuol dire scendere a compromessi e non so quante persone sono disposte a farlo.
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Io idem con patate, Something.
Sono stata sfruttata in più di una situazione lavorativa ma me ne sono altamente fregata perché il mio obiettivo era arricchire il mio curriculum, fare esperienza lavorativa ma soprattutto di vita, mettermi alla prova, entrare nel mondo del lavoro, acquistare praticità e quant'altro. Poi sono arrivata a un punto, l'anno scorso, in cui dopo un lavoro stagionale dove mi sono fatta il mazzo (sabati e domeniche quasi inesistenti, sfruttamento e quant'altro) ho detto basta. Se trovassi uno stage in una super azienda, e mi è successo, allora accetterei. Non mi hanno richiamata, non so se perché scartata o se è vero quello che ha detto l'agenzia che hanno processi lenti di gestione dei colloqui, ma avrei accettato. Anche quello conta. Sicuramente ora preferirei fare ripetizioni e non avere un soldo che farmi sfruttare, vista la mia età, le mie qualifiche e via dicendo. Ma se avessi una casa, un mutuo, un figlio, sarebbe diverso. Io sono sola e posso permettermi di vederla così.
Ora, visto che insegnamento e turismo non posso farli miei, sono entrata nella contabilità in previsione anche del commercio estero. E' tutto nuovo e mi uccido il cervello giorno dopo giorno, ma avevo bisogno estremo di soldi, di esperienze di questo tipo, di mettermi alla prova.
Half che non cerchino neanche per fare il cameriere è strano o.O Sei sicuro?
Hai provato negli agriturismi/alberghi?
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Purtroppo è vero, lavori solo se hai delle conoscenze, c'è poco da fare, ormai è così. Raccomandazioni vere e proprie o ''conosco la tal persona che è brava'' (dicesi raccomandazione soft o passaparola XD), ormai non si seleziona più dalla sola bravura. Che poi il raccomandato sia bravo davvero, buon per lui.