Primo centro di cura con raggio di particelle

MILANO - Inaugurato a Pavia il primo centro italiano e il quarto al mondo che curerà i tumori 'bruciandoli', grazie a un super-raggio di particelle realizzato interamente in Italia. E' il Centro nazionale di adroterapia oncologica (Cnao), costato 125 milioni di euro e che oggi fa partire le sue prime sperimentazioni. Il Centro è stato inaugurato dai ministri Ferruccio Fazio, Giulio Tremonti e Umberto Bossi, insieme al presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. Si concentrerà in particolare nella cura dei tumori solidi resistenti alla radioterapia o difficilmente operabili, grazie a particelle subatomiche chiamate adroni.

La sperimentazione si concluderà nell'ottobre 2011, mentre i primi trattamenti di cura sono previsti per la fine dello stesso anno, per arrivare a lavorare a regime entro il 2013. Il cuore del Centro è il sincrotrone, la macchina cioé che produce gli ioni con i quali verranno bombardati i tumori, e che é stata realizzata dall'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn). Queste particelle sono in grado di penetrare in profondità nel corpo umano, raggiungendo anche gli organi più difficili da raggiungere con la chirurgia, "senza danneggiare - dicono gli esperti - se non in minima parte i tessuti sani circostanti".

Tumori: a Pavia curati con super raggio - Scienza e Medicina - ANSA.it

l'ho sentito ieri al TGR. è un buon passo avanti e spero che la gente non pensi che sia fantascienza e che possa curare tutto. alcuni tumori specie se in stato avanzato sono impossibili da curare e da sradicare. purtroppo :cry:
spero sempre si possa trovare una via per eliminare questo male dell'umanità.
la speranza deve essere sempre viva in noi.

E' davvero un buon passo in avanti, ma spero vivamente anchio che i giornalisti e le persone non cavalchino troppo ottimisticamente la notizia. Prima di vederne l'efficacia bisogna aspettare almeno due anni, infatti, per accertarne la validità statistica.
Ma ci tengo a sottolineare che la base che ci permette di evolverci e di "scovare" nuove tecnologie, che permettono di migliorare le cure in campo medico, è costituita dalla ricerca pura. Anche il lavoro colossale che si sta facendo al Cern con l'Lhc potrebbe garantirci una letteratura scientifica e un'esperienza tali da permetterci di migliorare le tecnologie attuali.