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Che fiducia avete?
Mai come prima d'ora si è messa in discussione la credibilità dei giornali e dell' informazione . C'è chi dice che la stessa sia distorta , chi trasparente e chi credibile al 100%.In berve tempo anche l' informazione radiotelevisiva è stata messa sotto accusa .....Voi cosa ne pensate ?
Avete fiducia nei mezzi d' informazione ? Per onore di cronaca comprando tutti (e quando dico tutti intendo tutti) i giornali (quotidiani) si riescono ad avere delle notizie abbastanza complete ma nessuna delle stesse è uguale a quello dell' altro ..Parlo di elementi semplici come l' età delle persone , il loro lavoro , il loro sesso a volte scambiano un uomo per una donna e viceversa....
A voi la parola.
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Ma se lo stesso giornale per la stessa notizia dice un giorno bianco ed il giorno dopo nero che fiducia si può avere?
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Il segreto sta nella pluralita' di fonti di informazioni, nella costante ricerca ed interpolazione delle notizie.
E, ovviamente, per avere un quadro completo e per quanto possibile oggettivo, le fonti non devono assolutamente essere limitate ai confini nazionali.
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Quote:
Originariamente inviata da
atheos
Il segreto sta nella pluralita' di fonti di informazioni, nella costante ricerca ed interpolazione delle notizie.
Esattamente
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beh spero siano veramente pochi quelli che ancora limitano la ricerca di informazioni ai tg.
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per quanto possa cercare non si trovera mai un'informazione completamente oggettiva. Ora mettiamo pure da parte le ultime uscite in televisione, che sono casi veramente penosi, io ho semrpe pensato che per farsi un'idea reale di qualcosa bisogna documentarsi da tutti i punti di vista, sia politici, sia religiosi ecc.
Altrimenti saremo sempre influenzati dalla nostra unica fonte. Io non sono per l'analisi delle notizie. Piu che per la fiducia, bisognerebbe optare per idee personali.
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In Italia l'informazione non sarà mai libera a causa della stessa natura della componente giornalistica, l'unica in Europa a dover essere iscritta a un albo attraverso pratiche poco pulite che non starò qui a spiegare.
Inoltre fondamentalmente si tende a non essere obiettivi e distaccati, ma questa è una dote del grande giornalista, come ricorda l'indimenticabile Terzani: ogni scrittore ha una propria visione del mondo che deve mostrare al lettore, il quale deve trarne poi conclusioni proprie.
Ma qui da noi il concetto è travisato e elevato fino all'estremo negativo: la stampa e i media sono finanziati da Governo e partiti vari.
Non sono quindi "simpatizzanti" di diverse visioni politiche, come accade in Inghilterra, ma sono proprio giornali "di partito" ognuno con una chiara ideologia filopartitica rintracciabile grazie al taglio dato alle notizie e all'accurata selezione del materiale da pubblicare.
Un giornalista che scrive in un giornale filogovernativo deve tacere se nota incongruenze nell'operato del Governo, mentre un giornalista collegato all'opposizione deve fare altrettanto nel caso opposto.
In Italia non c'è giornalismo, c'è politica: il giornalismo italiano è orientato, politicamente corretto, innocuo, sensazionalista.
Si tratta di quel tipo di giornali che in inghilterra vengono classificati come giornali destinati al low-market; solo che qui da noi giornali destinati a un lettore ideale differente non ce ne sono.
Il ruolo del giornalista in Italia è ormai di inneggiatore a una determinata ideologia politica o di populista alla ricerca dello scoop a tutti i costi; ancor peggio sono le persone che fanno giornalismo senza avere le basi minime per potersi definire giornalisti, intasando l'opinione pubblica con articoli scritti male e tralasciando importanti particolari di ogni notizia.
Ora come ora il ruolo del grande giornalista, come lo intendo io, non esiste in Italia e tantomeno per l'italia.