Disordini in Iran

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29/6/2009, 20:15
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Disordini in Iran
Mentre in Iran ci sono avvisaglie di una guerra civile almeno una buona notizia:
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Iran: rilasciati 5 dipendenti iraniani dell'ambasciata britannica

Teheran: liberati 5 dei nove impiegati arrestati domenica

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Scontri e arresti a Teheran. Il regime sfida Londra, è crisi (28 giugno 2009)TEHERAN (IRAN) - Il portavoce del ministero degli esteri iraniano ha detto che sono stati rilasciati «cinque dei nove» iraniani dipendenti dell'ambasciata britannica che erano stati arrestati domenica scorsa.

RICONTEGGIO DEI VOTI - Intanto in 22 distretti elettorali di Teheran e in altre province dell'Iran è cominciato un nuovo spoglio su un campione casuale del 10% delle schede delle elezioni presidenziali del 12 giugno scorso. Lo ha annunciato la televisione di stato al Alam. La scelta del regime di procedere ad un nuovo riconteggio ha lo scopo di smorzare le accuse di brogli elettorali nelle consultazioni del 12 giugno scorso che hanno visto la vittoria, giudicata da media e governi stranieri del tutto irregolare, del presidente uscente Ahmadinejad. La sua rielezione ha provocato un'ondata di manifestazioni di protesta nel Paese represse ogni giorno nel sangue.
Fonte: corriere.it
29/6/2009, 20:28
Wolverine

"Giudicata da media e governi stranieri del tutto irregolare"?....Veramente, per quanto mi si ribollisca il sangue a vedere vincitore uno come lui, gli ispettori stranieri inizialmente le avevano giudicate praticamente regolari :roll:
30/6/2009, 13:37
toscanoxdoc

sicuramente avrà vinto lui:(ma non c'è nessun bisogno di tanta violenza:(
30/6/2009, 14:03
simone19

non ci dobbiamo stupire di questa situazione creatasi in iran.
io non sarei così sicuro della sua vittoria prima di tutto.
poi è altrettanto certo che il potere fondamentalista sta perdendo colpi e la cosa spaventa sia i capi religiosi, sia quel deficente che sta al potere e recentemente "rieletto".......l'unico modo che hanno per non perdere ulteriore potere è proprio usare la forza e minacciare gli stati europei + usa di stare alla larga e di pensare ai fatti loro.