eeeeesatto e secondo me lo stesso principio dev'essere applicato alla terra d'origine...
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eeeeesatto e secondo me lo stesso principio dev'essere applicato alla terra d'origine...
Differenze le trovi anche tra i gemelli perchè ognuno ha il proprio dna unico e inimitabile e la selezione naturale fa il resto. Ciò non toglie che siamo piu simili di quanto immagini, che abbiamo antenati comuni e che alla fine abbiamo tutti legami di parentela che risalgono a centinaia di migliaia di anni fa.
Vale per ogni animale se è per quello.....e dunque? Un levriero è uguale ad un labrador? Un volpino è uguale ad un mastino napoletano? Non mi sembra proprio....eppure anche loro hanno antenati comuni.
I condor sono uguali ai falchi? No, eppure discendono comunque dagli pterodattili....
Le differenze razziali esistono eccome, tutto ciò che occorre è cercare di non scadere in una "pulizia etnica"....
vabbè riguardo animali da fattoria e da compagnia il discorso è particolare,dato che sono stati tutti rigorosamente selezionati dall'uomo..
se prendiamo l'antenato del cane (inteso non come lupo,ma come i primi canidi addomesticati 30mila anni fa) noteremo che è iidentico al dingo,l'unico cane selvaggio ancora esistente...
Riguardo l'uomo poi le differenze sono ancora di più minime..o meglio..c'è solo differenza per "adattarsi all'ambiente" (scusate per questo lamarckismo),ma di base siamo ontogeneticamente tutti uguali...
a mio parere una razza è uguale ad un'altra fintanto che,trombando,si crea discendenza:lol:;il resto sono differenze genetiche dettate solo dall'ambiente
La motivazione non è importante, sta di fatto che nel corso dei "deca-millenni" le SPECIE e le RAZZE si sono modificate....
L'ultima frase è sbagliata, yasha.....quella di cui parli tu è la FAMIGLIA e la SPECIE, non la RAZZA (o VARIETA') che è un gradino sotto, secondo la classificazione tassonomica originata da Linneo.
Gli accoppiamenti ed il ricambio genetico avvengono tra esemplari di una STESSA SPECIE, o almeno di una stessa FAMIGLIA, ma di RAZZA DIVERSA.....infatti i cani si possono accoppiare con i lupi perchè sono della stessa famiglia, ossia i canidi.
Teoricamente un umano della famiglia "homo sapiens" potrebbe accoppiarsi con un uomo di Neandertal, se esistesse ancora oggi, perchè pur essendo di razza diversa, sono però della stessa famiglia.....così come un "homo sapiens sapiens" di razza bianca caucasica può accoppiarsi con uno di razza africana perchè sono della stessa famiglia, genere e specie.
ma le razze geneticamente non esistono, che senso ha parlarne?
Ma è esattamente ciò che intendevo. Facciamo tutti parte della famiglia dell'Homo Sapiens Sapiens (o almeno dovremmo). Quelle che vengono comunemente chiamate razze sono principalmente caratteristiche fisiche che rispecchiano le influenze di millenni di selezione naturale che hanno portato a molte differenze genetiche; nè piu nè meno. Nessuno ha usato il termine di uguaglianza, ma volevo solo farti notare che comunque facciamo parte della stessa "barca"
quelle sono le etnie, non le razze.
e il discorso si gioca esclusivamente a livello fenotipico e non genotipico.
il DNA umano è uguale per tutti gli esseri umani, le caratteristiche che si manifestano variano in base al contesto geosociale.
ma di base, siamo tutti uguali a livello di codice genetico.
l'ignoranza avanza.
Io invece continuo a dire che le razze non esistono...la vedo una cosa puramente "arbitraria" e davvero poco inerente agli essere umani...piu una cosa da allevatore di cani,per dire!!!insomma,secondo me è di base un termine erroneo da usare per la nostra specie,preferisco parlare di ceppi...se pensi che lo stesso Darwin,se non erro,ripudiava il termine razza...
e poi cane e lupo,come avevo detto,sono la stessa cosa...l'esempio di canidi di razza diversa potrebbe essere,che so,tra lupo e iena..loro si che sono razze diverse...dato che non posso riprodursi...ma il lupo altro non è che un cane "preistorico"...
Evoluzione del concetto
In pratica, oggi il termine razza è confinato quasi esclusivamente all'ambito della zootecnia, quando si fa riferimento a popolazioni selezionate di animali domestici (per es.: razze equine, bovine, ovine, suine, canine, feline, avicole) per indicare varietà che sono prodotte artificialmente e devono conservare determinati standard.
L'evoluzione della genetica delle popolazioni e la progressiva comprensione dei meccanismi della speciazione hanno portato ad utilizzare termini più adatti a distinguere individui con evidenti dimorfismi, pur se appartenenti alla medesima specie e sottospecie, con l'introduzione di concetti quali la variazione clinale e le sovrapposizioni circolari o ring species. Polimorfismi, popolazioni e forme zoologiche sono termini frequentemente e correttamente impiegati nel settore.
Anche nell'ambito delle scienze agrarie è molto più diffuso il termine varietà per indicare sottopopolazioni selezionate e linee pure.
Utilizzo non scientifico e riferimento all'uomo [modifica]
Permane un utilizzo del termine razza scientificamente non fondato, quando esso viene impropriamente applicato anche alla specie umana, in virtù della presenza, nelle varie etnie, di caratteristiche morfologiche ben definite, sviluppate per adattamento ambientale e selezione. Tale classificazione, largamente basata sui tratti esteriori, non trova tuttavia riscontro a livello genetico, a meno di non frammentare enormemente la popolazione, formando infiniti (indefiniti) raggruppamenti.
In relazione alle specie naturali, in genere, il termine razza è sempre più desueto, soprattutto quando la specie è diffusa nel territorio senza soluzione di continuità; in particolare, nella sua accezione scientifica e moderna, non è applicabile ad una specie geneticamente omogenea come quella umana.
Gli studi genetici hanno infatti dimostrato la distribuzione clinale dei caratteri nel pianeta e la assenza di veri e propri confini biologici; per questo motivo, il termine razza è praticamente scomparso dalla terminologia scientifica, sia in antropologia biologica che in genetica umana.
Quelle che in passato erano comunemente definite "razze" – come la bianca, la negra o l'asiatica – sono oggi definite "tipi umani", "etnie" o "popolazioni", a seconda dell'ambito sociologico, antropologico o genetico nel quale esse vengono considerate.
Nel passato
Le diverse teorie ed ideologie elaborate nella storia, relativamente al concetto di razza applicato alla specie umana, hanno avuto importanti implicazioni culturali, politiche e sociali; in particolare, il concetto e la teoria di una divisione dell'umanità in razze si sono concretizzati in varie forme di razzismo, tra cui particolare rilievo storico e politico hanno avuto il nazismo e l'apartheid, largamente basati sul porre la razza come criterio discriminante tra gli individui, correlato a presunte superiorità e differenze fisiche o intellettuali.
Il razzismo ha spesso operato attribuendo alla razza caratteristiche che, invece, avevano una base culturale e sociologica.
fonte: wikipedia
Beh,che dire....non che Wikipedia sia la Bibbia,ma si avvicina in todo al mio pensiero...
;)
A me, da varie letture e dalle superiori, mi risulta che il pensiero di Nietzche venne strumentalizzato dalla sorella che era nazista convinta e che trascrisse i suoi lavori per dargli una impronta adatta a giustificare alcune ideologie. Ricordo di aver letto che ci sarebbero anche le prove, delle lettere e un diario, su queste errate trascrizioni
Esatto, lo avevo già scritta nel forum da altre parti per qui non lo ripeto qui ma vi invito a leggere:
http://media.hoepli.it/hoepli/Libro/...842086604.jpeg
e anche:
http://libri.bompiani.rcslibri.it/copertine/4525745.jpg
e se avete 32 minuti e cuffie o casse ascoltate questa trasmissione radiofonica di ottobre dove due veri esperti vengono intervistati. (meglio ascoltarlo con mozilla perchè con explorer alcune parti non si sentono)