Re: Un uomo con le palle!
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Originariamente inviata da Abel Balbo
E' una notizia importante, soprattutto perché è stato prosciolto che ha un valore maggiore dell'essere giudicato innocente. Questo sancisce il dovere dell'anestesista di interrompere la cura su richiesta del malato e varrà da qui in avanti anche per i successivi casi che si manifesteranno.
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Complimenti a Mario Riccio, che si è messo a repentaglio di giudizio pur di difendere il comportamento che riteneva più giusto. Non tutti lo avrebbero fatto, pur consapevoli che era giusto comportarsi così, molti al suo posto pur di non avere grattacapi non avrebbero preso posizioni scomode.
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Mario Riccio è un omicida con varie attenuanti, ma sempre omicida rimane. La logica non è coglionabile con le sentenze del gup Secchi di Roma.
Welby pur in condizioni pessime era vivo prima che Riccio staccasse la spina; ed è morto dopo che la spina è stata staccata.
Il fatto che senza macchine sarebbe morto non è un aspetto consistente nel determinare i fatti, poichè non si trattava di decidere se far vivere un uomo in stato vegetativo o di lasciarlo morire, Welby già era attaccato alle macchine; non si tratta di un intervento atto a scegliere il da farsi circa un paziente, se lasciare la malattia al suo decorso naturale o se allungare il tempo di permanenza in vita.
Sicuramente ci vorrebbe qualche norma che regolasse maggiormente la discrezionalità del giudizio in casi di accanimento terapeutico, ma tutto questo non cambia i fatti, ossia che per mano di Riccio, Welby ha smesso di vivere.
Re: Un uomo con le palle!
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Originariamente inviata da Godel
Mario Riccio è un omicida con varie attenuanti, ma sempre omicida rimane. La logica non è coglionabile con le sentenze del gup Secchi di Roma.
Welby pur in condizioni pessime era vivo prima che Riccio staccasse la spina; ed è morto dopo che la spina è stata staccata.
Il fatto che senza macchine sarebbe morto non è un aspetto consistente nel determinare i fatti, poichè non si trattava di decidere se far vivere un uomo in stato vegetativo o di lasciarlo morire, Welby già era attaccato alle macchine; non si tratta di un intervento atto a scegliere il da farsi circa un paziente, se lasciare la malattia al suo decorso naturale o se allungare il tempo di permanenza in vita.
Sicuramente ci vorrebbe qualche norma che regolasse maggiormente la discrezionalità del giudizio in casi di accanimento terapeutico, ma tutto questo non cambia i fatti, ossia che per mano di Riccio, Welby ha smesso di vivere.
Io ho visto una persona strippare di dolore per 48 ore prima di morire. Ed era pure una persona assai cara. Non so se tu hai avuto esperienze del genere (mi auguro fortemente di no); se un giorno dovesse capitarti, anche per caso, di buttare un occhio su uno di tali moribondi, chissà se non rivedi un po' le tue posizioni.
Eppoi, nel caso in oggetto, Mario Riccio non ha fatto alcunché per accelerare la morte del malato (in taluni casi quello si che sarebbe un atto misericordioso, omicidio o no), si è limitato a smettere di curarlo.
Comunque adesso si rischia di ripetere tutte le cose già scritte nello stesso thread tempo addietro... :smt102