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Può anche darsi :045:
Sì sì, questo sì, infatti ormai non è niente di scandaloso, anzi ha ragione Wu Ming...in altri Paesi guadagnano cifre MOLTO più alte anche amministratori delegati di società non così tanto più grandi rispetto alla moderna Unicredit :045:
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Originariamente inviata da
Wittmann
Che ficata, usano l'euro che mi prendono ogni mese come costo fisso del c/c per finanziare la sua buona uscita
hai compreso molto bene il meccanismo:Dpurtroppo, cambiare banca non serve a niente, tanto, funzionano tutte cosi:(
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Originariamente inviata da
Wolverine
Può anche darsi :045:
Sì sì, questo sì, infatti ormai non è niente di scandaloso, anzi ha ragione Wu Ming...in altri Paesi guadagnano cifre MOLTO più alte anche amministratori delegati di società non così tanto più grandi rispetto alla moderna Unicredit :045:
esattamente.
cioè, per dire, io mi scandalizzo di più a sentire quanto guadagna Corona per..per fare..per fare..ehm... per fare che?? :|
comunque, alla fine Profumo era un pezzo da novanta del sistema bancario italiano..
un "Profumo" americano di milioni di buonuscita ne avrebbe presi almeno tre volte tanto.
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Originariamente inviata da
mformatteo
esattamente.
cioè, per dire, io mi scandalizzo di più a sentire quanto guadagna Corona per..per fare..per fare..ehm... per fare che?? :|
comunque, alla fine Profumo era un pezzo da novanta del sistema bancario italiano..
un "Profumo" americano di milioni di buonuscita ne avrebbe presi almeno tre volte tanto.
Esatto. E poi oltretutto c'è da dire che nonostante la crisi e nonostante il fatto che anche Unicredit sia ormai un quasi colosso bancario come tanti altri in America, non è fallito come invece appunto è successo ad altri. Chiaro, ha risentito della crisi come tutti, ma ha tenuto più o meno duro, almeno stando a quello che posso aver capito. Aggiungo comunque che di macroeconomia le mie conoscenze sono limitate e non è un settore che mi interessa a sufficienza da approfondire :D
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se unicredit è rimasto a galla, è anche per merito della (per una volta rendiamo merito..) assennatezza dei risparmiatori italiani..
voglio dire, in America la gente si era abituata a vivere ben al di sopra delle proprie possibilità.. in una famiglia era normale avere 5/6 carte di credito, ognuna che serviva a coprire i debiti dell'altra..
mutui concessi a persone che palesemente non avrebbero potuto pagare la rata..
insomma, grazie a Dio in Italia, forse anche per una sacrosanta "chiusura mentale" verso certi giochetti rischiosi, abbiamo evitato il peggio..
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Originariamente inviata da
mformatteo
se unicredit è rimasto a galla, è anche per merito della (per una volta rendiamo merito..) assennatezza dei risparmiatori italiani..
voglio dire, in America la gente si era abituata a vivere ben al di sopra delle proprie possibilità.. in una famiglia era normale avere 5/6 carte di credito, ognuna che serviva a coprire i debiti dell'altra..
mutui concessi a persone che palesemente non avrebbero potuto pagare la rata..
insomma, grazie a Dio in Italia, forse anche per una sacrosanta "chiusura mentale" verso certi giochetti rischiosi, abbiamo evitato il peggio..
Anche questo, sì :D ma anche il fatto che per fortuna ha investito in maniera meno massiccia (anche se un po' comunque c'è caduta pure lei) nei famosi "sub-prime" che hanno dato origine a questa crisi.
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Su wiki ho appreso il dato che:
Secondo Il Sole 24 Ore nel 2007 ha avuto un compenso di 9.427.000 Euro (oltre ad azioni gratuite per 3,92 milioni) mentre nel 2008 ha rinunciato volontariamente ai bonus di 5,5 milioni di Euro scendendo così a 3,48 milioni
Considerando che lavora per Unicredit da 1998 e con Credito Italiano dal 1994, se si parla di liquidazione + cessione delle azioni gratuite accumulate nel tempo, tecnicamente la somma di 40 milioni ci può stare.
Se ne può fare una questione etica, però non mi sembra corretto farla riferendoci a una persona specifica (Profumo) quando di individui nelle stesse condizioni retributive ce ne sono tantissimi. O si accetta un simile sistema, oppure lo si rifiuta in toto, non svegliandosi solo nel leggere la notizia della liquidazione di Profumo.
In tutti i casi, quello che veramente mi dà fastidio e non riguarda Profumo, è che quando un'azienda fallisce o comunque presenta dei grandissimi e inspiegabili buchi nel bilancio a causa della cattiva gestione, anche nei casi in cui è privata come Unicredit o Fiat o Telecom, considerando che la si può considerare di tutti perché è un bene dell'intera società e ancor di più per aziende di stato, il proprio AD dovrebbe pagare in misura della retribuzione percepita.
Invece questo non accade.
Ed ecco che l'AD di Alitalia, dopo tutti i guai combinati, si prende anche lui la sua bella liquidazione milionaria, saluta tutti e se ne va...
Io dico che se un ingegnere col suo studiolo privato, sbaglia il calcolo di un tetto di una piccola casetta e quello crollando povoca un morto, l'ingegnere in questione paga carissimo l'errore pur avendo percepito per quel lavoro poche migliaia di euro. Idem il medico a cui muore un paziente sotto i ferri per un intervento chirurgico dove commette un errore umano.
Allora se per il lavoro percepito un Profumo prende 7 milioni di euro ogni anno, dovrebbe pagare venti volte le conseguenze che paga l'ingegnere o il medico dell'esempio sopra. Perché, se guadagna così tanto, significa che il fallimento dell'Alitalia è tante volte più grave delle conseguenze del lavoro di un ingegnere o di un medico.
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Abel, semplicemente perchè la società per azioni risponde dei propri debiti ai creditori con il patrimonio societario.
E' un caposaldo della società commerciale :roll:
i soci rispondono dei debiti (salvo poi i casi di responsabilità grave -leggasi fraudolenta- degli amministratori o dei falsi amministratori etc etc) della società SOLO nei limiti della quota versata in fase di costituzione della società.
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Quote:
Originariamente inviata da
mformatteo
Abel, semplicemente perchè la società per azioni risponde dei propri debiti ai creditori con il patrimonio societario.
E' un caposaldo della società commerciale :roll:
i soci rispondono dei debiti (salvo poi i casi di responsabilità grave -leggasi fraudolenta- degli amministratori o dei falsi amministratori etc etc) della società SOLO nei limiti della quota versata in fase di costituzione della società.
Esattamente. Senza contare che non sempre è facile rispondere a crisi di proporzioni così grandi, per di più in un settore, quello bancario, che è stato il primo a subire il contraccolpo dei sub-prime. E se anche, come infatti mi pare sia avvenuto, Unicredit non ha massicciamente investito nei titoli tossici, comunque nel sistema odierno ormai è tutto connesso...basta che pure una delle banche assorbite da Unicredit abbia comprato titoli tossici, che il danno si estende a macchia d'olio...
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Io non mi riferivo a Unicredit, ma facevo un discorso più generale.
Il senso del quale era che si dovrebbero avere responsabilità proporzionali direttamente a quanto si guadagna, quanto meno in una società come la nostra che si fonda sulla proprietà e sul capitale.
Invece questo non sempre accade.
Intendo dire che va bene, dato cha accettiamo il nostro sistema economico-finanziario, un individuo che guadagni 7 milioni di euro ogni anno per il suo lavoro, però le responsabilità e conseguentemente i rischi, dovrebbero essere delle stesse proporzioni.
Poi poco importa che se fallisce una società per azioni, saranno gli azionisti a perdere il corrispettivo in denaro delle azioni possedute, ma le conseguanze economiche del fallimento le pagherà comunque il sistema, la società, per intero.
Se un medico o un anestesista per un errore umano in sala operatoria rischiano qualche anno di reclusione, uno che percepisce 7 milioni ogni anno, al momento del fallimento dovrebbe subire il taglio della testa.
Se poi la mettiamo nell'etica e il taglio della testa lo rifiutiamo, allora dobbiamo rifiutare anche certi valori di retribuzione o di guadagno in senso più lato.