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la storia degli eiffel 65 ai bloom 06

  1. #1
    Sempre più FdT many2o
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    Predefinito la storia degli eiffel 65 ai bloom 06

    Storia del gruppo


    L'ultimo periodo negli Eiffel 65 [modifica]
    Corre l'autunno del 2004, quando Maury e Jeffrey decidono di mettersi al lavoro su quello che sarebbe dovuto diventare il quarto capitolo della storia degli Eiffel 65. Per ragioni di natura artistica, professionale e personale, scelgono di non svolgere questa attività, come di prassi, nei locali della Bliss Corporation, bensì in due nuovi studi allestiti per l'occasione nella periferia dell'Astigiano. Prendono dunque vita nuove collaborazioni e si fanno strada recondite influenze musicali, relegate al ruolo di comparsa nei precedenti capitoli della band. Risultano particolarmente incisivi per il rinnovamento del sound gli innesti del basso elettrico e delle chitarre. Sperimentazione e anti-convenzionalità contrassegnano due anni di giornate trascorse in studio, condite da sessions protratte spesso fino a tarda notte, finché il prodotto inizia a delinearsi più chiaramente, obbligando i due artisti ad una sorta di bivio tanto professionale quanto personale. Sorge infatti il dubbio che, conseguentemente alla evidente rivoluzione compositiva, pubblicare, in veste di Eiffel 65, un album dalle sonorità così atipiche rispetto al target del gruppo, sia poco sincero e coerente nei confronti dei propri fan. Maury e Jeffrey decidono quindi di comune accordo di lasciare il gruppo, assumendosi i probabili rischi scaturibili dall'abbandono di un marchio già commercialmente affermato sulla scena italiana ed internazionale, e protagonista di numerosi record di vendite e soddisfazioni personali. (vedi Eiffel 65) [1] Un'ulteriore sfida è rappresentata dalla coesitenza di pezzi bilingue (italiano ed inglese) nello stesso contesto, venutasi a creare dalla volontà di rispettare la natura di ogni singola canzone, lasciandola nel proprio idioma di partenza, senza inerpicarsi in traduzioni forzate.

    La nascita dei Bloom 06 [modifica]

    Attraverso un comunicato pubblicato su un nuovo dominio web e diffuso ai maggiori organi di informazione in ambito musicale, Maury e Jeffrey dichiarano il 15 Giugno 2006 di aver riposto definitivamente i panni degli Eiffel 65 per dare vita ad una nuova realtà musicale, sotto il nome di Bloom 06. Contemporaneamente viene inoltre annunciata la nascita dell'etichetta Blue Boys.
    «Siamo orgogliosi del cammino percorso finora e ne conserveremo gelosamente ricordi, traguardi e insegnamenti ma avevamo voglia e bisogno di cambiare, di rinnovarci, di esplorare nuovi orizzonti, di cercare stimoli e suoni diversi, di respirare aria nuova… E per meglio soddisfare queste voglie abbiamo ritenuto opportuno procedere rivedendo, prima di tutto, i fondamentali: dal posto in cui si lavora, alla strumentazione e metodi da usare, fino alle persone con cui si collabora e ci si confronta. Le cose e le persone cambiano e le storie (anche quelle belle purtroppo) hanno sempre una fine…. Bisogna saperlo accettare: fa parte della vita di ognuno. Quello che non è cambiato sono le intenzioni e le motivazioni. Cerchiamo sempre di scrivere canzoni con testi e melodie ricercate sebbene dirette e comunicative. Questa volta però abbiamo scelto un vestito meno immediato e di conseguenza più coraggioso ma soprattutto diverso da tutto ciò che abbiamo indossato solitamente e in fondo anche diverso da ciò che si sente in giro ultimamente. La motivazione che ci muove tuttavia è sempre la stessa: l’esigenza! L’esigenza di esprimersi comunicando attraverso la musica, di dare e ricevere nuove emozioni, di divertirci e divertire ancora cercando di stupire noi stessi e di conseguenza chi ci ascolta. Per noi scrivere e produrre continuamente nuova musica è un processo tanto entusiasmante quanto necessario! Sappiamo che certe decisioni possono essere rischiose ma fa parte del mestiere che abbiamo scelto di praticare. Quando ciò che realizziamo ci soddisfa, affrontiamo ogni giudizio, esito o qualsiasi cosa arrivi con molta serenità.» (Bloom 06, comunicato ufficiale) [2]
    Spiegano in seguito, durante alcune interviste radiofoniche, che il nome del gruppo, scelto durante un tragitto in auto, significa letteralmente sbocciare nel 2006, in quanto unione del verbo inglese to bloom [3] e dell'anno di fondazione del gruppo, simboleggiando dunque la propria rinascita artistica sotto altre spoglie.

    Il singolo d'esordio [modifica]

    Il 1° Settembre 2006 i Bloom 06 esordiscono in radio con "In the city", la quale altro non è che la rivisitazione con l'aggiunta del vocal di "Living in my city", brano strumentale composto ai tempi degli Eiffel 65 su commissione della fondazione Atrium nell’ambito di un progetto per la riqualificazione di alcune aree di Torino in vista delle olimpiadi invernali del 2006. La scelta di questo brano come primo singolo si concilia con l'intento di trovare un anello di congiunzione col passato e con l'esigenza di introdurre gradualmente le nuove sonorità. Inizialmente il brano è disponibile solo in formato digitale, per poi uscire anche nei negozi, in formato CD, l'8 Dicembre 2006.
    Il videoclip è affidato alla regia di Mauro Vecchi per Filmaster, e prevede l'utilizzo di flycam, ovvero telecamere grandangolate montate su elicotterini. Questa tecnica richiede l'azione sincronizzata di diverse figure professionali, coordinate delle direttive del regista: chi pilota il mezzo in volo, chi manovra la telecamera, chi sta attento alle trasmissioni radio tra gli oggetti, chi guarda cosa succede nell'inquadratura. Il risultato, applicato al soggetto del brano, consiste in una sorta di occhio volante che scruta disincantato le scene di ordinaria follia di una città, su cui vegliano, come presenze invisibili, due angeli neri, impersonati dagli stessi Maury e Jeffrey. Le flycam concedono la possibilità di girare ampie panoramiche in periferia così come l’effetto-spia delle telecamere a circuito chiuso, che ben si addice all'idea dei frammenti rubati alla vita quotidiana. L’inizio e la fine del videoclip ritraggono parchi e strade di campagna, al fine di evidenziarne il netto contrasto con la frenesia dei grandi centri urbani. Le riprese hanno luogo a Torino, verso la fine di Luglio 2006.

    Crash Test 01 [modifica]

    Dopo l'upload di alcune brevi anteprime su Myspace, il 13 Ottobre 2006 esce nei negozi di dischi l'album di debutto dei Bloom 06, intitolato Crash Test 01, per la neo-etichetta Blue Boys. La distribuzione è curata dalla Universal. Il titolo dell'album sintetizza la volontà di testare l'impatto del nuovo sound sia sugli ascoltatori di vecchia data sia sui possibili nuovi fan. La cover ritrae alcune pale eoliche in un contesto extra-urbano. L'album contiene solamente 8 tracce, in quanto il progetto Crash Test prevede l'uscita di un secondo capitolo in seguito. Si ripresenta il dualismo linguistico con la convivenza di 5 tracce in inglese e 3 in italiano. Con questo lavoro i Bloom 06 ridimensionano il proprio impatto commerciale, dando vita ad un genere eterogeneo, in cui risalta il connubio di strumenti tradizionali con synth e campionamenti. Emergono così influenze del proprio background musicale, spesso sacrificate in passato, quali la New Wave e gli anni '80 e '90, su tutti i Depeche Mode. A tal proposito si avvalgono della collaborazione di amici musicisti, i quali permettono loro di ottenere suoni elettrici di quel periodo, fra cui il tipico basso dei The Cure. Si ispirano inoltre, per quanto concerne il panorama contemporaneo, all'Indie Pop internazionale e a band come Royksopp e Goldfrapp. L'album presenta un ritmo serrato e una cassa imponente, nonostante prevalga l'aspetto melodico e internazionale. Un'altra differenza con i lavori precedenti consiste dalla mancata manipolazione, tramite il massiccio impiego del vocoder, della voce di Jeffrey, fruibile al naturale. I testi riprendono la tecnica di stesura adottata in Europop, ovvero un linguaggio semplice e diretto, ma dall'interpretazione complessa e versatile. Il mastering è curato dall'ingegnere del suono Claudio Giussani negli studi Nautilus di Milano.
    Alla pubblicazione dell'album seguono molteplici interviste radiofoniche, nel cui ambito si colloca la presenza al Motor Show di Bologna il 16 Dicembre 2006, e qualche apparizione televisiva.

    Il secondo singolo [modifica]

    Il 26 Gennaio 2007 inizia la rotazione radiofonica del secondo ed ultimo singolo estratto da Crash Test 01. Il gruppo decide di puntare stavolta su un pezzo in italiano e la scelta ricade su "Per sempre". La realizzazione del videoclip è compito del regista Francesco Fei, il quale chiede preventivamente lumi agli artisti circa il messaggio che il testo intende comunicare. Nasce così l'idea di incastonare una parte narrativa con l'esibizione del gruppo in un piccolo locale. Data la complessità della trama, le riprese, che hanno luogo ad Acqui Terme (AL), vengono suddivise in due giornate, il 24 e il 25 Gennaio 2007. In merito alla scena del playback, le comparse che costituiscono il pubblico in sala vengono reclutate fra i fan maggiorenni, attraverso un annuncio del 20 Gennaio 2007 sul forum ufficiale, nel quale si richiede un abbigliamento a tinte scure, in quanto trasposizione visiva della venatura malinconica del brano (il cosiddetto dark side che impregna l'intero album). La parte restante illustra invece la vicissitudini di una donna, in diversi momenti della sua esistenza, che, nell'affrontare le situazioni in cui si imbatte, è costantemente accompagnata dalla presenza silenziosa e impercettibile di un angelo custode, interpretato da una bambina. Agli occhi del regista, quest'ultima incarna ed evoca una parte intima delle persone, presente sin dall'infanzia, che, crescendo, è spesso messa a dura prova e talvolta tradita nelle situazioni difficili della vita. Il 9 Marzo 2007 viene rilasciato nei negozi il CD singolo, che, così come il precedente, contiene alcuni remix del brano.

    Il ritorno in studio [modifica]

    I Bloom 06 si concedono dunque una pausa in cui tirano le somme sulla prima fase di lancio del gruppo, annotando la costante permanenza del proprio profilo Myspace nelle prime 20 posizioni dei più cliccati d'Italia. [4] Tornano quindi nuovamente in studio per la realizzazione del secondo capitolo di Crash Test. In questo contesto lavorano ad un progetto parallelo che si concretizza, nell'estate del 2007, con i remix di "Basta poco" (Vasco Rossi) e "Un kilo" (Zucchero). Intanto, per mezzo di ripetute scremature fra i demo prodotti, si delinea progressivamente la tracklist di Crash Test 02, la cui uscita viene ripetutamente rimandata, finché l'11 Marzo 2008, negli studi Exchange di Londra, avviene il mastering definitivo, ad opera di Mike Marsh.



    Le anteprime ed il web-voto [modifica]

    A partire dal Febbraio 2008, i Bloom 06 sottopongono gradualmente al giudizio degli ascoltatori, tramite il noto portale Myspace, quattro anteprime di un minuto circa ciascuna: "Between the lines" e "Welcome to the zoo" in inglese, "Anche solo per un attimo" e "Un'altra come te" in italiano. In seguito indicono un sondaggio all'interno del forum ufficiale affinché sia lo stesso pubblico ad eleggere fra le preview il pezzo più adatto ad essere lanciato come singolo estivo. Dopo riflessioni che tengono conto di diversi fattori e su cui incide notevolmente l'esperienza maturata nella propria carriera, band e staff annesso optano per "Un'altra come te", la cui rotazione radiofonica ha inizio il 2 Maggio 2008. Il brano è disponibile solo in formato digitale. Il 27 Maggio inizia la rotazione televisiva dell'annesso videoclip, la cui regia viene affidata all'emergente Alessandro Rota. Sullo sfondo di una cava nei pressi di Torino, si alternano il playback del duo ed una parte narrativa che vede l'inseguimento di una ragazza da parte di KITT, l'automobile nera dotata di tecnologia futuristica protagonista della serie televisiva Supercar, cult degli anni '80. A breve il video verrà rilasciato anche in lingua inglese, per il mercato estero.

    Crash Test 02 [modifica]

    Crash Test 02 esce nei negozi di dischi il 23 Maggio 2008, distribuito stavolta dalla EDEL. Emerge un riavvicinamento della band alla musica dance, in accordo con la dichiarata volontà di rappresentare l’altra faccia della medaglia rispetto al primo lavoro, grazie ad un sound più ballabile e diretto, che incarna idealmente il cosiddetto bright side. In quest’ottica si colloca il tema della copertina, della quale sono nuovamente protagonisti i generatori eolici, ma questa volta su uno sfondo sgombro da nubi. Nella tracklist dell’album persiste il dualismo linguistico con 7 canzoni in inglese e 3 in italiano. Sul piano musicale e canoro, spicca ancora l’influenza degli anni '80 ed in particolare dei Depeche Mode, a cui si mescolano tratti stilistici moderni, captati da artisti come Daft Punk e Deadmau5, che caratterizzano gli episodi più movimentati. Si denota inoltre un minore impiego degli strumenti tradizionali, quali il basso elettrico e le chitarre, che avevano imperversato massivamente nel primo capitolo del gruppo, in favore di intrecci sonori puramente elettronici che si stagliano su ritmiche immediate, in merito alle quali si segnala la predominanza di una potente cassa in 4/4. Le liriche si presentano ancora criptiche, riconducibili in generale a tematiche talvolta attuali e controverse, quali la guerra o l'involuzione morale della società, talvolta intimiste e relazionali, attraversate, in taluni casi, da un filo di romanticismo.
    Dal 10 Giugno 2008 "Welcome to the zoo" viene utilizzata come sigla dello Zoo di 105, noto programma radiofonico della suddetta emittente.

    buona lettura.

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  3. #2
    Overdose da FdT Yoda
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    cmq... fantastica la nuova sigla dello zoo di 105 che han fatto gli eiffel...

  4. #3
    Mind over matter Elefantino Blu
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    gli eiffel spaccavano il culo, non per niente sono il gruppo italiano che ha venduto di più in ASSOLUTO all'estero ( america )
    da quando gabry ponte se ne andato ( e ha fatto bene perchè da quando cantano in italiano mi fan davvero schifo ) che sono finiti , un po come i litfiba

  5. #4
    Killing loneliness... learch
    Uomo 36 anni da Venezia
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    Quote Originariamente inviata da marcos501 Visualizza il messaggio
    gli eiffel spaccavano il culo, non per niente sono il gruppo italiano che ha venduto di più in ASSOLUTO all'estero ( america )
    da quando gabry ponte se ne andato ( e ha fatto bene perchè da quando cantano in italiano mi fan davvero schifo ) che sono finiti , un po come i litfiba

  6. #5
    Overdose da FdT Yoda
    Uomo 30 anni da Trento
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    erano cosi' famosi?

  7. #6
    Sempre più FdT
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    ma veramente il gruppo italiano + famoso all'estero sono i lacuna coil secodndo focus >.>

  8. #7
    mr stagger lee
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    Tornerà Jimi Hendrix e saranno guai per voi diggei!

  9. #8
    Overdose da FdT Yoda
    Uomo 30 anni da Trento
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    ma io sto odio x sti dj proprio nn lo capisco... mica fanno tutti roba tunz tunz!

  10. #9
    Overdose da FdT Majiko
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    gli eiffel facevano buona musica dance, ma non possono competere con gli aqua :Q__

  11. #10
    Overdose da FdT Yoda
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    oddio... XD gli aqua.. I'm a barbie girl, in a barbie wooo-oorld!... xD

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