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L'angolo del fonico

  1. #181
    Tyler Durden
    Uomo 36 anni
    Iscrizione: 6/10/2007
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    non ho capito con esattezza la domanda.. vuoi sapere se (ad esempio) due casse da 80 watt con annesso amplificatore degli anni 80 sono meglio o peggio di un paio di casse da 80 watt con annesso amplificatore di ultima generazione?


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  3. #182
    Overdose da FdT
    Uomo 31 anni da Pordenone
    Iscrizione: 10/2/2007
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    Quote Originariamente inviata da Technics Visualizza il messaggio
    non ho capito con esattezza la domanda.. vuoi sapere se (ad esempio) due casse da 80 watt con annesso amplificatore degli anni 80 sono meglio o peggio di un paio di casse da 80 watt con annesso amplificatore di ultima generazione?
    ja....

  4. #183
    Tyler Durden
    Uomo 36 anni
    Iscrizione: 6/10/2007
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    le considerazioni sono molteplici..
    se ti dicessi che una macchina degli anni 80 è meglio di una macchina moderna cosa mi risponderesti?..vorresti sapere i modelli..
    beh..
    tieni presente che se delle casse sono degli anni 80 dubito che siano state sempre in funzione.. ergo l'isolante si deteriora.. ergo la qualità viene compromessa..
    diciamo in linee generali che gli aspetti positivi dei sistemi moderni sono molti di più degli aspetti negativi..
    ma è anche vero che se prendi un sistema majestic moderno e lo paragoni ad un harman kardon vecchiotto.. il secondo spadroneggia ^^

    altra analisi da fare è sui nuovi diffusori.. ora ci sono dei diffusori grandi come le comuni casse da PC ma in grado di offrire una pressione sonora incredibile!..
    quelle sono casse di nuova generazione..

    andando oltre bisognerebbe vedere CHE TIPO di diffusori.. ovviamente ogni categoria di diffusori ha avuto un'evoluzione differente.. i diffusori da piazza all'inizio erano fatti secondo metodologie che ora sono assurde.. che li portavano ad una pesantezza e una scarsa comodità incredibili.. tutto per offrire un suono migliore.. il più delle volte con scarsi risultati

    la risposta infine.. è DIPENDE.. non si può rispondere ne sì ne no.. anche se il mio giudizio personale pende dalla parte dei nuovi sistemi.. amio parere spettacolari

  5. #184
    Tyler Durden
    Uomo 36 anni
    Iscrizione: 6/10/2007
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    Viaggio nel Mondo del Line Array

    di Giancarlo Messina
    redazione@soundlite.it
    Ormai molti grandi marchi dell’audio professionale, ed anche meno grandi, hanno progettato e realizzato un impianto audio Line Array. Cosa sta succedendo? Alcuni parlano di una vera svolta epocale, altri manifestano molto meno entusiasmo e parlano di una moda destinata a passare o ad integrarsi con altre tecnologie.
    Certamente se ne fa un gran parlare, così un dubbio, se si escludono pochissimi “adepti ai lavori”, attanaglia ed assilla nel profondo il popolo dell’audio: “ma che è ‘sto lainarrèi ?”.
    A dire il vero quasi nessuno confessa ad altri questo dubbio, anche perché tutti hanno una vaga idea dell’argomento e molti credono di saperne abbastanza per ritenersi edotti; ma è proprio dalle idee vaghe che nascono gli errori più grossolani e le castronerie più divertenti.
    Abbiamo quindi pensato che non fosse cosa inutile provare a fare un po’ di chiarezza sull’argomento e dare qualche informazione in più sui princìpi della tecnologia line-array, nella speranza di essere sufficientemente chiari, e quindi utili, ai nostri lettori. Non volendo scrivere un trattato scientifico per ingegneri (che, in quanto tali, non hanno bisogno delle nostre delucidazioni) ci si perdonerà qualche semplificazione, certamente indispensabile ai fini della chiarezza.

    Nella seconda parte daremo inoltre uno sguardo ad alcune soluzioni proposte al mercato da diversi marchi.
    Line-Array... questo sconosciuto

    Partiamo dalle parole. “Array” lo traduciamo con “disposizione”, “Line” – non ci vuole la laurea – con “linea”. Riferita a delle sorgenti acustiche, la definizione quindi indica semplicemente la loro “disposizione lineare”, normalmente verticale. Insomma niente di esoterico, si tratta anzi di una realtà già conosciuta da molto tempo, tanto che lo studio forse più esaustivo sull’argomento risale al 1957 con la pubblicazione del Dr. Harry Olson.
    Ma inziamo a chiarire qualche punto: cosa succede quando si dispongono delle sorgenti acustiche in line array? Quali sono i vantaggi, ai fini pratici, di questa soluzione?
    Come tutti sanno la direttività di un singolo altoparlante varia con la frequenza: un 15” alle basse frequenze sarà praticamente omnidirezionale e la sua direttività aumenterà via via che aumenta la frequenza riprodotta. Posizionando uno sull’altro, sulla stessa superfice piana, due di questi altoparlanti e pilotandoli con lo stesso segnale, si otterrà un tipo di direttività diversa: infatti ci sarà una zona in asse dove si verifica una interferenza costruttiva e la pressione sonora aumenta di 6 dB, ed una zona fuori asse in cui si produce un fenomeno di cancellazione che comporta chiaramente una forte diminuzione della pressione sonora.
    Questa interferenza distruttiva è detta “combing”. In pratica un line array è una linea di diffusori disposti secondo precisi criteri in maniera tale che le interferenze costruttive si verifichino dentro l’asse dell’array mentre le interferenze distruttive, cioè il combing, siano rivolte verso i lati.
    Quindi, mentre tradizionalmente il combing è stato considerato indesiderabile, in un line array si utilizza il combing in senso positivo, perché senza combing non ci sarebbe direttività.
    In parole semplici otteniamo una diffusione maggiormente direttiva in senso verticale, mentre sul piano orizzontale l’apertura rimarrà la stessa del diffusore. Possiamo quindi avvicinare la forma del fronte d’onda generato non più ad una “porzione di sfera”, come quella generata da una sorgente puntiforme, ma ad una “porzione di cilindro”.
    Chiaramente – e questo occorre averlo sempre ben presente – non bisogna immaginare nella realtà una figura geometricamente squadrata ma una somiglianza per approssimazione.
    Questo fronte d’onda a porzione di cilindro avrà delle caratteristiche molto più vantaggiose da impiegare nel rinforzo sonoro. La prima e più importante è quella di diffondere la sua energia in maniera più direttiva, quindi su una superficie molto più ridotta, la metà, rispetto ad un’onda a porzione di sfera.
    Quest’ultima infatti – immaginate un ombrello aperto – si propaga nell’aria aumentando le sue dimensioni sia orizzontalmente sia verticalmente, mentre l’onda a porzione di cilindro si “aprirà” solo in senso orizzontale e quindi conserverà più a lungo, nel tempo e nello spazio, la sua energia di partenza.
    Se infatti un’onda “tradizionale” a porzione di sfera (da adesso, per comodità, chiameremo le due forme d’onda “sferica” e “cilindrica” lasciando inteso che si parla di “porzioni”) risponde alla ben nota legge del “quadrato inverso”, secondo cui la pressione sonora diminuisce di 6 dB per ogni raddoppio della distanza percorsa, l’onda cilindrica perderà solo 3 dB di pressione acustica per ogni raddoppio della distanza.
    Ma attenzione: questo fenomeno non dura per sempre, anzi, per certe frequenze dura solo pochi centimetri! Si verifica infatti solo entro una precisa distanza dal punto di emissione, distanza detta “campo vicino”; superata questa distanza si entrerà nel “campo lontano”, dove anche l’onda cilindrica si trasforma in onda sferica e comincia a perdere 6 dB di pressione per ogni raddoppio della distanza.
    Il comportamento della propagazione in questi campi (fondamentale anche per la luce e le radiofrequenze) è stato studiato principalmente da due scienziati, rispettivamente da Fresnel e Fraunhofer, tanto che il campo vicino è anche detto “zona di Fresnel” ed il campo lontano “zona di Fraunhofer”.
    Ma quando comincia il “capo lontano” e finisce il “campo vicino”? Che è come chiedere: quando la nostra onda cilindrica finisce di essere tale e si trasforma in una normale onda sferica perdendo quindi 6 dB per ogni raddoppio della distanza e non più 3 dB? A questa domanda ho sentito rispondere in vari modi, molti sbagliati o incompleti.
    Infatti non si può definire un’unica distanza per un intero line array, perché il passaggio dal campo di Fresnel a quello di Fraunhofer dipende da due variabili, la lunghezza dell’array e la frequenza riprodotta.
    Per accontentare tutti, i più avvezzi alle formule e chi non ha voglia di fare conti, riporto sia la formula matematica sia un disegnino esplicativo a prova di pigro.
    La formula più facile è questa: (l^2)*f/690, dove “l” è la lunghezza dell’array ed “f” la frequenza.
    Già che ci sono vi do anche quella un po’ più complessa ma più precisa:

    dove “l” è sempre la lunghezza dell’array ed “f” la frequenza.
    Uin=80Vrms
    Distance=20m
    f=480 Hz

    Un solo altoparlante:
    la diffusione è quasi del tutto omnidirezionale.
    Uin=80Vrms
    Distance=20m
    f=480 Hz

    Due altoparlanti troppo distanziati:
    c'è un incremento di + 6 dB
    in asse ma anche sui grossi
    lobi laterali che si sono formati.
    Si notano i buchi a 30°
    Uin=80Vrms
    Distance=20m
    f=480 Hz-


    Due altoparlanti posizionati in "line array"
    scompaioni i lobi laterali e rimangono + 6dB in asse.
    Aumenta quindi la direttività
    (a)

    (b)


    L' onda a "porzione di cilindro" (a) aumenta la propria
    superfice esattamente di metà per ogni raddoppio
    della distanza rispetto ad un onda a "porzione di sfera" (b).
    E' per questo che la prima perderà solo 3 dB per
    ogni raddoppio della distanza e non 6 dB: la sua energia
    si distribuirà infatti su una superfice minore.

  6. #185
    Tyler Durden
    Uomo 36 anni
    Iscrizione: 6/10/2007
    Messaggi: 16,094
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    questa spiegazione (quella del post precedente) è meravigliosa

    qualche immagine dei suddetti sistemi




  7. #186
    FdT svezzato
    33 anni da Bergamo
    Iscrizione: 8/8/2007
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    Quote Originariamente inviata da Technics Visualizza il messaggio
    questa spiegazione (quella del post precedente) è meravigliosa
    esattamente! Lo stavo per dire io

    a parte gli scherzi... tralasciando i disegni (almeno quelli erano decifrabili) della spiegazione non so se qualcuno abbia capito qualcosa....

  8. #187
    Tyler Durden
    Uomo 36 anni
    Iscrizione: 6/10/2007
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    non è difficilissimo.. basta entrare un po nell'ottica.. ti spiega come si progettano i sistemi più utilizzati oggi nei concerti.. ovvero il Line-Array..

  9. #188
    FdT svezzato
    33 anni da Bergamo
    Iscrizione: 8/8/2007
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    tralasciando la spiegazione ho capito cosa sono e come funzionano... diciamo che secondo me erano sufficienti i disegni dell'onda e l'introduzione... il resto avanza...

  10. #189
    Tyler Durden
    Uomo 36 anni
    Iscrizione: 6/10/2007
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    montarli è pazzesco.. innanzi tutto si montano le torri .. le torri sono fatte di tubi di ferro che hanno tre nomi.. verticali, diagonali e correnti.. per montarle c'è la squadra degli arrampicatori che si imbragano e salgono sù..
    montate le torri si inizia da una e si ci monta la struttura portante a cui è attaccato il motore che tira su le casse e i primi ganci..
    si inizia con il primo elemento, si toglie dai Flight Case, in due la si solleva, la si aggancia e si procede con la seconda.. la seconda è agganciata alla prima tramite delle farfalle sui lati che si vedono anche in foto.. ogni volta che si mette un elemento si manda su il motore di un tot e le casse salgono.. quando si finisce (con la schiena a pezzi) guardi su e ti vengono i brividi per come è arrivato in alto il primo elemento.. fatto questo si ancorano

  11. #190
    Tyler Durden
    Uomo 36 anni
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    Struttura di un altoparlante

    Iniziamo col dire che un altoparlante ,per quanto posso sembrare identico ad un altro, può avere delle specifiche o meglio dei parametri che lo differenziano da molti altri, in poche parole come se facessimo l’esempio delle automobili,tutte hanno quattro ruote ,tutte frenano ma tra di loro hanno delle caratteristiche che le differenziano come: frenata migliore, accelerazione più lenta e cosi via.Ma queste differenze a cosa sono dovute?
    Bé, non è facile intuire, per esempio il perché del BxL più alto o più basso, ma ci sarà meno difficile sapendo pezzo per pezzo e che funzione ha ogni singolo componente dell’altoparlante. Cercherò,in questa trattazione, di essere breve,diretto e coinciso in modo tale da far ricondurre,al lettore, il perché del cambiamento di questi parametri, da un altoparlante all’altro.Perché il metodo migliore per ricordare tutto c’ho che ci interessa è sapere il motivo per avvenga!
    Quindi un pizzico di volontà un po’ di ingegno ed il gioco è fatto!
    Buona lettura…








    Come possiamo ben vedere, dalla foto soprastante, un altoparlante è formato dalle seguenti parti:





    ·Spider o centratore
    ·Traferro
    ·Parapolvere
    ·Cono
    ·Sospensione
    ·Bobina mobile
    ·Apertura
    ·Cestello
    ·Piastra polare
    ·Magnete
    ·Foro









    Queste parti hanno dei scopi,a seconda del loro tipo di costruzione provocano dei cambiamenti dei parametri, e di conseguenza dei compiti ben precisi e sono rispettivamente:






    ·Spider o centratore: lo spider ha diverse funzioni ma ben due sono quelli principali.La funzione primaria è quella di fornire la forza principale di ritorno la cosi detta cedevolezza all’altoparlante e di centrarlo, occorre circa all’80%.E’ la rigidità dello spider che determina la frequenza di risonanza (Fs).La risonanza è in funzione della cedevolezza della massa ed è espressa per mezzo della seguente formula:


    Fs= 1/(2Õ)Ö[Mms*Cms]


    Dove Fs è la frequenza di risonanza in aria libera, Cms è la cedevolezza, Mms è la massa totale del diffusore (il peso dell’intero sistema del cono,bobina,spider e sospensione,più il carico della massa d’aria.
    La funzione secondaria consiste nel mantenere la bobina centrata sul polo e fornire una barriera che tenga la polvere lontana dall’area della apertura.
    ·Traferro: è la parte dove c’è il passaggio di corrente generato dalla bobina mobile,questo passaggio di corrente genera una forza meccanica che è rappresentata dal prodotto BxL. Quindi più ci sono spire immerse nel traferro più il BxL è elevato. Questo rapporto è espresso in metri tesla per newton.






    ·Il parapolvere: o cupola,chiamatelo come volete, ha due compiti il primo è di proteggere la bobina mobile dalle particelle di polvere.Infatti queste potrebbero andare ad influenzare lo scorrimento della stessa.Pensate a tante particelle che si interpongono tra la bobina mobile ed il traferro, è lo stesso discorso del pistone che scorre lungo la canna,se ci va la polvere si rovina o addirittura si può ingrippare!
    Il secondo è di linearizzare la risposta dell’altoparlante.
    Il problema che può provocare il cappuccio è la ventilazione dell’aria,che serve a raffreddare la bobina,infatti se il cappuccio chiude ermeticamente questo può far surriscaldare la bobina mobile e allo stesso tempo crea una piccola camera acustica che con il movimento dell’altoparlante genera rarefazioni e compressioni che possono avere effetti negativi sul funzionamento dell’altoparlante,per evitare tutto ciò si installa un cappuccio con dei micro buchi in modo tale da ventilare la bobina ed ostruire il passaggio della polvere oppure si lascia il parapolvere ermetico e si applica un foro sulla parte magnetica.






    ·Cono: il cono ha il compito di comprimere l’aria e quindi è grazie alle sui compressioni e rarefazioni che vengono generati i suoni.Questo può essere di vari materiali il può comunemente usato è la cellulosa impermeabilizzata (carta resistente all’umidità).
    In commercio esistono anche altoparlanti che non sono a cono ma si vede solo la cupola i cosi detti tweeter o medi a cupola.Gli altoparlanti a cono sono detti concavi invece quelli a cupola convessi.
    La differenza che c’è tra quelli a concavi e convessi è:



    Quelli concavi di solito hanno una efficienza maggiore nelle frequenze
    alte ed una elevata direzionalità. L’elevata direttività è data dal parapolvere
    che di solito è di un materiale più tosto duro.



    Quelli invece convessi hanno una particolare capacità direzionale
    alle altee frequenze,però peccano in efficienza.




    ·Sospensione: la sospensione esterna di solito è realizzata in materiali come la: schiuma, tela trattata o polipropilene.La sospensione ha il compito di tenere di dare elasticità e centrare infine la bobina mobile nel traferro.Questo compito concorre circa il 20%.Impedisce anche i modi del cono e riflessioni di ritorno sullo stesso.






    ·Bobina mobile: la bobina mobile ha il compito di far muovere il cono in avanti ed indietro(compressione e rarefazione).Infatti la bobina,gia dal nome, è un avvolgimento di rame o alluminio avvolto su carta o alluminio, la quale attraversata da corrente genera un campo magnetico il quale ,opponendosi con quello del magnete, genera un movimento( cono che vibra e suona).
    La costruzione di questa po’ avvenire in vari modi e materiali diversi. I modi più usati sono due e consistono nell’avvolgere in filo conduttore in modo normale o a sandwich.


    ·Apertura: irradia la bobina mobile con il campo magnetico della magnete.






    ·Cestello: il cestello è lo scheletro dell’altoparlante e sostiene tutte e le sue parti,magnete sospensione e cosi via.
    I materiali più comunemente usati sono il ferro ed alluminio.






    ·Piastra polare: la piastra polare è la parte del traferro e sostiene tutta la struttura magnetica, in figura possiamo vedere vari tipi di costruzioni per la piastra polare e tutto il suo complesso.
    Per riprodurre un suono perfetto la bobina si deve muovere in modo identico in tutte e due le direzioni(avanti e dietro) se cosi non fosse si potrebbero verificare delle forti distorsioni dovute appunto al movimento asimmetrico, per garantire questo movimento esistono tre tipi di costruzione la A,B ed C.
    La costruzione di tipo C risulta migliore.






    ·Magnete: il magnete ha il compito di opporre forza al campo generato dalla bobina mobile.Il magnete può essere di materiali diversi,tipo: ferrite o neodimio,quest’ultimo ha un’alta permeabilità magnetica quindi più efficiente. Ciò significa che con il neodimio si può fare un magnete più potente e più piccolo.






    ·Foro: ha il compito ventilare la bobina mobile e non formare una piccola camera acustica,cosa che avrebbe senza apertura.








    I parametri dell’altoparlante

    I parametri rilevati dalle case costruttrici, con i relativi strumenti di misura, servono per determinare caratteristiche ben precise e queste ci servono per scegliere il trasduttore più adeguato alle nostre esigenze e quindi al tipo di box ideale.In questa pagina cercherò di spiegare cosa vogliono dire questi parametri, quindi il loro significato, e cosa determinano.



    Fs:frequenza in aria libera.

    Zmax:il massimo valore raggiunto dal modulo dell’impedenza ad Fs in ohm.

    Re:resistenza della bobina mobile dell’altoparlante in c.c. (corrente continua).

    Res:resistenza elettrica dovuta agli attriti meccanici delle sospensioni dell’altoparlante, in ohm.

    Ro:è il rapporto tra Zmax ed Re.

    Qms:fattore di merito meccanico del trasduttore in aria libera ad Fs.

    Qes:fattore di merito elettrico del trasduttore in aria libera ad Fs.

    Qts:fattore di merito totale del trasduttore in aria libera ad Fs.

    Mms:massa meccanica in movimento,comprensiva della massa dell’aria spostata.

    Mmd:massa meccanica del solo equipaggio mobile, cono e bobina, senza aria.

    A:raggio del pistone.

    Sd:superficie attiva del cono del trasduttore.

    Xmax:massima escursione del cono in un solo senso mantenendo la linearità

    Vd:volume d’aria spostato.

    BxL:fattore di forza, è il prodotto tra la densità di flusso magnetico del tra ferro del trasduttore e la lunghezza del filo costituente la bobina mobile relativamente alla sola parte immersa.

    Cms:cedevolezza meccanica delle sospensioni dell’altoparlante.

    Vas:volume d’aria avente la stessa cedevolezza delle sospensioni dell’altoparlante.

    Le:induttanza della propria bobina mobile.




    Cosa determinano questi parametri?
    In breve cercherò di spiegare cosa vuol dire, per esempio, Qts e cosa comporta un Qts basso oppure alto.
    Fs: Frequenza alla quale il trasduttore oscilla maggiormente (se un altoparlante suona nella Fs c’è rischio che si spacca! perché raggiunge una oscillazione chiamata frequenza di infrangimento, stiamo nel caso del bicchiere che si rompe quando si fanno le prove audio per far vedere la potenza, infatti il bicchiere di cristallo si frantuma perché è stata raggiunta la sua Fs, il volume è relativo,molto relativo!).


    Xmax:L’Xmax (Max Linear Excursion) rappresenta la distanza su cui la bobina può spostarsi in ciascuna direzione mantenendo la sua linearità senza introdurre distorsioni,e non l’escursione massima,quindi un woofer lo potete far lavorare oltre la sua Xmax ma mai oltre la sua escursione massima detta “Maximum Excursion Before Damage”, perché potrebbe danneggiarsi il tutto.
    Comunque a parte tutto basta pensare che più un altoparlante si muove più la distorsione aumenta fino alla rottura.Bisogna anche tener conto che se si arriva ad valore pari a: Xmax + 15% questo introdurrà una distorsione di 3^a armonica fino ad un livello pari al 3%.importante!!Più l'Xmax è alta e più acquista forza nelle oscillazioni,quindi aumenta SPL!!Ricordo che P=F/S


    l’Xmax a sinistra è migliore perché lascia costante il rapporto BxL, durante tutto il movimento,invece quella a destra se poco poco la bobina va fuori dall’Xmax il BxL diminuisce e di conseguenza la forza!

    Zmax: Un altoparlante ha una sua impedenza Z che varia al variare della frequenza,infatti un altoparlante ha impedenza Z ad una certa frequenza non sempre!Chiameremo Zmax l’impedenza massima, che raggiunge un trasduttore, alla Fs.Dalle mie esperienze personali varia da 24 ohm a 256 ohm,più è bassa meglio è.

    Re:Resistenza in corrente continua, più la resistenza si avvicina al valore di Z meglio è, la sua efficienza aumenta.

    Qts: Determina la durezza del cono, infatti se vogliamo mettere un woofer a pannello(tipo il pannello della macchina) il Qts deve essere più vicino possibile ad 1,il Qts più è alto più
    Lavora meglio in aria libera.Infatti ho potuto constatare che un woofer da 45 cm con Qts 0.24 in aria libera non si può pilotare con più di 2 watt!arriva subito a fine corsa,invece woofer con Qts da 0.36 ,sembra poco, ma la differenza c’è e non è poca.

    Mms: Determina il peso di tutte le sospensioni e membrane in movimento, a parità di BxL, più l’Mms è basso e più il rapporto peso potenza è a nostro favore.Per esempio come se prendessimo un camion (la massa del camion nel caso nostro è l’ Mms) e ci mettiamo un motore di un cinquecento (il motore nel caso nostro è il BxL ,è lui che fa muovere in cono in avanti ed indietro,il motore di tutto) è logico che il motore cosi piccolo muoverà uno schifo il camion.Spero di essere stato chiaro.
    Quindi altoparlanti Super leggeri e fattori di forza denominato BxL più alti possibili!!!!!!!!!!!!!!

    Cms: Determina la cedevolezza,nel senso, che se la cedevolezza aumenta allora anche l’altoparlante risulterà più morbido.

    Vas: Volume di aria avente la stessa cedevolezza.Dato che la cedevolezza è espressa con l’unità di misura n/m , che vuol dire che se sul cono imprimo una forza di tot neewton allora il cono si sposterà di tot mm(millimetri), infatti l’unità di misura della cedevolezza è di n/mm.
    Non è il volume d’aria spostato alla sua massima escursione!

    Le: Induttanza della propria bobina mobile, più il valore è alto più il suo BxL sarà alto, infatti Le determina ,diciamo, la “quantità” di spire che sono immerse nel magnete permanente (calamita o traferro).

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