Vendita diretta. O bufala?

E' lecito per una persona acquistare dei prodotti da una casa produttrice
che è solita vendere in esercizi commerciali, e crearsi una rete di vendita
con collaboratori porta a porta?
Di solito non è la casa produttrice che decide i metodi di vendita da adottare?

E, se un'azienda opera ANCHE con la vendita diretta,
nella sezione del sito dedicata alle collaborazioni non dovrebbe essere
riportato un form per i rivenditori (negozi)
e un form per gli incaricati alle vendite (porta a porta)?

Le tue analisi sono precise . Quindi come minimo la leggittima suspicione è più che lecita .
E' vero che in taluni casi i fiduciari hanno la possibilità di promuovere l'azienda attraverso la vendita promozionale ma i documenti allegati per la vendita devono sempre fare riferimento alla casa madre altrimenti la cosa non è regolare .

Per quello che ne so, quando la ditta apre la partita IVA deve specificare il proprio codice ATECO, il quale opera una suddivisione tra commercio all'ingrosso, commercio al dettaglio oppure commercio all'ingrosso ed al dettaglio (i codici ATECO sono migliaia e classificano ogni attività uno voglia intraprendere), si trovano sul sito dell'istat, ed a quello la ditta si deve attenere. Anche perchè in funzione di grossista o dettagliante a volte variano le autorizzazioni che il commerciante deve avere, soprattutto per gli alimentari.

Se la casa produttrice è autorizzata (e lo è di certo) alla vendita all'ingrosso non dovrebbero esserci particolari problemi fiscali per nessuno ad acquistare prodotti direttamente dalla casa produttrice per poi venderli al dettaglio.

Se poi invece la ditta produttrice sceglie di distribuire la sua merce solo in funzione di particolari contratti di franchising o di esclusiva, beh quello non è un problema legale/fiscale ma una precisa scelta della ditta sul quale nessuno ha potere se non gli amministratori della ditta stessa.

In merito alla seconda domanda, relativamente al sito non esistono obblighi legali o fiscali di sorta per la ditta, lo può strutturare come le pare.

Spero di essere stato utile almeno un po' :)

Quote:

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Originariamente inviata da Jekko

Se la casa produttrice è autorizzata (e lo è di certo) alla vendita all'ingrosso non dovrebbero esserci particolari problemi fiscali per nessuno ad acquistare prodotti direttamente dalla casa produttrice per poi venderli al dettaglio.

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Per rivenderli al dettaglio.
Significa tramite negozio fisico?
Non capisco e non mi fido. Anche perchè viene richiesto il rimborso del campionario :roll:

Faccio un esempio pratico altrimenti non ne esco :)

Esiste l'azienda Abracadabra che rifornisce rivenditori di articoli per animali.
Pinco Pallino acquista dalla Abracadabra dei prodotti a prezzo d'ingrosso
e li tiene in casa.

Pinco Pallino chiede a Tizio, Caio e Sempronio di lavorareper/con lui.
Riconosce ai 3 delle provvigioni sul venduto dei prodotti Abracadabra.


Ecco: non dovrebbe essere la ditta stessa Abracadabra ad adottare
il sistema della vendita diretta (quindi dal produttore al consumatore)
piuttosto che un intermediario esterno alla ditta stessa ?

Se preferite posso dirvi esattamente il nome dell'azienda in questione.
Ma non vorrei 'metterla in mezzo' visto che il mio dubbio non è sull'azienda, ma sulla legalità dell'intermediario :roll:

Il tuo esempio è preciso e chiaro . In taluni casi però utilizzano degli agenti fiduciari che dovrebbero essere dotati però di tesserino di riconoscimento della ditta Abracadabra e dotati quindi di tutti gli elementi di riferimento . Questi servono a dare fiducia al cliente .
Compro Abracadabra e so che è Abracadabra anche se la vende PincoPallino che è un fiduciario ( chiamalo come vuoi) della ditta citata .

Grazie :)

Figurati !;)

bacca di goji???
goxy????
:roll: