Grillo168 - Erba di casa mia
Buon 168! Vi parlerò della droga! La droga! I drograti! Se usi la droga sei un drogato!
Due dati: secondo il ministero della Giustizia, fino alla fine del 2008 in galera c'erano 58.127 detenuti. Adesso ce ne sono 63.771. Sono aumentati di circa 5500 unità, l'unica cosa che aumenta in Italia sono i detenuti.
L'indulto ceppalonico ne aveva liberati ventimila, che sono rientrati quasi tutti. Ma l'indulto, lo sapete meglio di me, è servito non per togliere dalle carceri dei delinquenti ma per tenere quelli veri fuori.
Il discorso è malposto, molto malposto: qui parlano di costruire nuove carceri, ma se Zanna Bianca Maroni dice che la criminalità sta diminuendo che senso ha fare delle carceri nuove, se ci saranno meno criminali fra un po'? Il senso qual è? Vogliono fare anche quelle private, le carceri private! Tronchetti si fa il suo carcere, Ligresti si fa il suo carcere, Colaninno si fa il suo carcere, invece di affidare questa gente ai servizi sociali. La piccola criminalità, anche quella finanziaria, va punita coi servizi sociali. A me non interessa che lo psiconano vada in galera, cosa mi interessa? Lo psiconano deve essere affidato ai servizi sociali, deve spazzare le strade e deve vivere in un bilocale. Quando passi in macchina che vedi Berlusconi che pulisce... che meraviglia, questa è la vera democrazia!
Per fare tutto questo bisogna mettere mano alla legge Fini-Giovanardi, una legge indegna, indecorosa, come chi l'ha concepita. E' una cosa indegna equiparare la marijuana, la cannabis, la canapa cioè una piantina a una droga pesante, bisogna essere bacati di testa.
La legge riempie le carceri ma anche i cimiteri: io ho scritto di quelle persone morte in carcere dopo essere state arrestate per una piantina, parlo del falegname di Perugia Aldo Bianzino e l'operaio Stefano Frapporti di Rovereto.
La canapa è una pianta, come si fa a incriminare una pianta? Anche il Sassofrasso allora. Contiene il principio attivo dell'ecstasy... è un albero, magari Giovanardi ne ha uno nel suo parco. Avrà un Sassofrasso, allora diamo sei anni, dieci anni di galera a uno che detiene un Sassofrasso che contiene il principio attivo dell'ecstasy? Siamo veramente fuori.
Cosa bisogna fare? La Corte di Cassazione il 10 gennaio 2008 ha sancito che la coltivazione sul balcone di casa anche di una sola piantina è da considerarsi un reato perseguibile. Ma perseguibile quanto? Quanto si può perseguire uno che si tiene una piantina sul balcone? Si può perseguire da sei a venti anni di carcere, dice la legge, con una multa che va da 26.000 a 260.000 euro nonché la sospensione del passaporto, patente di guida, porto d'armi, dovrà anche seguire un programma terapeutico e socio-riabilitativo a casa di Giovanardi. Ora lo capite: uno preferisce la pena di morte.
Nel frattempo, mentre fanno queste leggi anni di galera a uno che ha una piantina a Gioia Tauro scaricano centinaia di tonnellate di coca che impestano tutta l'Italia. Mentre danno da sei a dieci anni di carcere a uno con una piantina a Milano 150.000 habitué consumano cocaina tutti i giorni.
Questa è una legge ingiusta, antieuropea, ipocrita, mortale, antisindacale, antiintelligenza, discrezionale. Va riscritta, la detenzione di cannabis va depenalizzata: chi fuma uno spinello pagherà una multa, non puoi metterlo in galera come un delinquente abituale. Va fatto un indulto per toglierli tutti dal carcere e fare una legge speciale per mettere dentro i consumatori abituali di cocaina che sono in Parlamento, che conosciamo tutti.
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Condivido tutto.
Dai servizi sociali per Berlusconi, alla depenalizzazione per il possesso e/o coltivazione di erba.
Il carcere ci costa troppo così.
Situazione carceri italiane: quanti sono i detenuti? Che reati hanno commesso?
Lenzuola incendiate, inferriate battute, slogan di protesta. Negli ultimi giorni si stanno moltiplicando le proteste dei detenuti rinchiusi nelle carceri italiane: lamentano il sovraffollamento che, con l'ondata di afa, sta assumendo i contorni di un'emergenza.
(18-08-09 larepubblica.it)
CARCERI - RICERCA ANTIGONE: SONO OLTRE 63MILA I DETENUTI IN ITALIA ED IL 52% IN ATTESA GIUDIZIO
Sono 63.460 i detenuti nelle carceri italiane, ben 20mila in piu' rispetto alla capienza regolamentare. E' questo il dato fornito dall'Associazione Antigone nel suo rapport L'alta percentuale di detenuti in attesa di giudizio rappresenta, si legge nel rapporto, "un'anomalia tipicamente italiana" che oggi ha raggiunto "livelli inaccettabili" data anche la crescente percentuale di stranieri tra i detenuti, per i quali il ricorso alla custodia cautelare e' molto piu' frequente che per gli italiani.
Gli extracomunitari presenti nei nostri penitenziari sono infatti 23.530, di cui 13.825 in custodia cautelare. Il 58,75% degli stranieri e' quindi in carcerazione preventiva contro il 43,77% degli italiani. Le etnie piu' rappresentate in carcere sono marocchini (4.714), romeni (2.670), albanesi (2.610) e tunisini (2.499). Il 16,4% e' accusato di reati contro la persona, il 15,9% per violazione della legge sulle droghe. Oltre 2.000 (2.482) sono gli stranieri entrati in carcere per non aver ottemperato all'obbligo di espulsione.
Per quanto riguarda i tossicodipendenti in carcere, questi rappresentano il 26,8% del totale dei detenuti: nel 2008, osserva Antigone, oltre 21mila persone sono state arrestate per aver violato la legge sulle droghe. Quasi il 40% del totale dei detenuti, e la meta' dei detenuti stranieri, e' imputato o condannato ai sensi dell'art. 73 del Testo Unico di disciplina degli stupefacenti, inerente l'acquisto, la ricezione e la detenzione di droghe. Da tempo diminuisce il numero delle persone che transitano nelle comunita' terapeutiche (17.042 nel 2006 contro i 16.433 nel 2007) mentre cresce il numero di segnalazioni all'Autorita' giudiziaria e delle sanzioni amministrative, nonche' quello delle condanne e dei procedimenti pendenti per l'art. 73.
Gli ergastolani, invece, sono 1.434, tra cui 25 donne, reclusi in circa 50 istituti; 600, invece, sono i detenuti sottoposti a regime di carcere duro previsto dall'art. 41bis e 8mila quelli ristretti nelle sezioni di alta sicurezza.
La detenzione speciale riguarda quindi tra un quinto e un sesto dell'intera popolazione reclusa. La media dei bambini con eta' inferiore ai 3 anni presenti in carcere si assesta a poco meno di 70 unita', per poco piu' di 60 madri detenute. In Italia sono 6 le carceri interamente femminili e 16 gli asili nido funzionanti. Le detenute in stato di gravidanza oscillano intorno alle 20-30 unita'.
Il rapporto di Antigone, poi, punta il dito contro i pochi fondi investiti per gestire le carceri: nonostante il costo medio giornaliero di un detenuto sia di 157 euro, poco piu' di 3 euro sono destinati ai pasti e circa 5 alla salute.
Dal 2000 al 2008 vi sono stati 34 milioni di euro in meno nella sanita' penitenziaria, eppure 36 detenuti su 100 hanno forme di disagio psichico, un detenuto su due e' soggetto occasionalmente a trattamento con psicofarmaci, il 2,7% e' affetto da Hivo 'Oltre il tollerabile', in cui si sottolinea che il numero di ristretti in cella ha raggiunto un 'record' dall'amnistia di Togliatti ad oggi.
Vi sono regioni in cui il numero dei detenuti e' quasi il doppio di quello consentito: in Emilia Romagna il tasso di affollamento e' del 193%, mentre in Lombardia, Sicilia, Veneto e Friuli, si attesta intorno al 160%. Tra il 1 maggio e il 15 giugno scorsi i detenuti sono aumentati di 1.340 unita', e dal 1 gennaio di quest'anno, il loro numero risulta aumentato di 5.500 unita'.
Tra gli oltre 63mila ristretti, la maggioranza - 52,2% - e' in carcere in custodia cautelare e, solo 30.186 sono i detenuti condannati in via definitiva.
L'Associazione, poi, ricorda che nel 2008, a fronte di 121 decessi nelle carceri, 42 sono stati per suicidio. Il problema del sovraffollamento vede dunque un aumento di circa 1.000 unita' al mese di detenuti: se questa tendenza dovesse continuare, si legge nel dossier, a fine anno ci saranno 70mila persone ristrette nei penitenziari e nel giugno del 2012 verrebbero raggiunte le 100mila unita', con tassi di detenzione paragonabili ai Paesi dell'Est europeo.
Omicidi e furti, pero', sono reati che risultano in calo e la crescita del numero di detenuti appare una conseguenza di una maggiore repressione penale del consumo e del traffico di droga, dell'immigrazione clandestina e dei recidivi.
Sono solo 9.406 coloro che godono delle misure alternative al carcere. Solo lo 0,45% di questi (42 persone) ha commesso reati durante l'esecuzione della misura. Nel dossier, poi, si descrivono casi di carcere 'vivibile' come la casa di reclusione di Bollate (Milano) dove 450 detenuti seguono un programma lavorativo interno ed esterno al carcere, mentre, tra i penitenziari in condizioni 'peggiori' spicca quello di Poggioreale, forse il carcere piu' affollato d'Europa, con 2.700 detenuti a fronte di 1.300 posti.
Per quanto riguarda il personale penitenziario, i poliziotti in organico sono 42.268, ma quelli che lavorano effettivamente per l'amministrazione penitenziaria sono 39.482. Tra le situazioni regionali di maggiore disagio si segnalano quelle del Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Sardegna.
"Sono tre le riforme da fare - spiega il presidente di Antigone, Patrizio Gonnella - ossia ridurre i termini di custodia cautelare per i reati meno gravi, rivitalizzare le misure alternative al carcere e ridurre le pene per chi commette fatti di lieve entita' in violazione della legge sugli stupefacenti".
Gonnella, inoltre, parla di un "tasso di incoscienza politica molto alto" in relazione al nuovo piano di edilizia penitenziaria "non coperto finanziariamente" e "all'approvazione di leggi che manderanno in galera decine di migliaia di persone" come quelle previste nel pacchetto sicurezza. Con il reato di immigrazione clandestina, ad esempio, "vi sara' prima di tutto una congestione giudiziaria - osserva - poi, nel giro di uno o due anni una congestione carceraria".
(30-06-09 clandestinoweb.com)