Piano casa

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Il piano casa dopo una lunga diatriba tra stato e regioni per problemi di competenza finalmente si concretizza .
Questa legge ha due grandi temi : il project financing e l’ aumento delle volumetrie .
Il project financing consiste nell’aiuto con finanziamenti pubblici e privati per la realizzazione di case che potranno poi essere vendute o messe in locazione ( attraverso anche la creazione di fondi immobiliari statali )
Cosi lo stato fa partire un piano per la creazione di alloggi con lo scopo di ampliare l'offerta di lavoro e rendere più accessibile alle fasce deboli la prima casa .
Inizialmente si prevede un intervento di 200 milioni di euro che diventeranno 550 con prossimi stanziamenti .
Il piano casa inoltre delega alle regioni l’emanazione di una legge regionale che segua le linee guida dettate dal governo e che prevedono
1- Per gli edifici residenziali uni-bifamiliari o comunque di cubatura non superiore a 1000 metri la possibilità di ampliamento entro il limite del venti per cento della volumetria esistente .
2- La demolizione e ricostruzione con possibilità di ampliamento per edifici a destinazione residenziale entro il limite del trentacinque per cento della volumetria esistente, al fine di migliorarne qualità architettonica ed efficienza energetica, nonché di utilizzare fonti di energie rinnovabili
3- La semplificazione delle procedure per velocizzare la concreta applicazione di quanto previsto.
Questo piano casa dopo lunghi dibattiti si è ridotto molto , nel primo disegno di legge si parlava di molte tematiche poi abbandonate che in realtà nel settore immobiliare erano ritenute fondamentali, a partire dalla realizzazione di case ecocompatibili , alla realizzazione del libretto di fabbricato e una bozza di quella che poteva essere una nuova legge sul condominio.
Purtroppo ancora una volta una legge si è trasformata in un modo per fare girare i soldi dello stato su progetti già morti in partenza e questo è una opinione condivisa da tutti gli operatori del settore .

Prima di tutto bisogna fare il quadro sul mercato immobiliare in Italia che è molto in crisi :
chi inizia i cantieri non ha i soldi per finirli poiché sono in pochissimi quelli che si imbarcano nell’acquisto di una casa in un momento cosi destabilizzato dell’economia e percui le società piccole non riescono a finire i cantieri ; le grosse società immobiliari quotate in borsa hanno grossi problemi e alcune addirittura falliscono lasciando piaghe sul mercato che difficilmente possono incentivare le persone ad investire sul mattone .
Le analisi del mercato hanno dato risposte ben differenti rispetto a quelle offerte dal governo , infatti non è che manchino le case ma il problema è come sono realizzate e soprattutto il massificare l’offerta non porta buoni risultati , anzi , negli ultimi anni si è puntato su cantieri e progetti giganteschi, interi quartieri che hanno portato alle società grossi debiti poiché non si riusciva a vendere abbastanza nemmeno per coprire le spese .
La realtà dei fatti è che quello che serve ora è la realizzazione di piccoli progetti che puntano sulla qualità e non sulla quantità ,se si eleva la qualità dell’offerta immobiliare in Italia ovviamente i prezzi dell’usato si abbasseranno ma il piano casa porta il mercato sempre nella stessa direzione sbagliata offrendo sempre le solite case in quantità come si pretende di migliorare la situazione?!

Il punto più importante probabilmente è la possibilità di ampliare gli edifici del 35% per migliorarne la qualità architettonica e l’efficienza energetica che potrebbe essere considerato al pari di un “ecoincentivo “ come nel mondo automobilistico .
Forse è questo il lato positivo di questo piano casa una bozza per l’ammodernamento del parco immobiliare delle nostre città , però anche questo punto si scontra con la realtà delle multiproprietà condominiali, infatti sono pochi i palazzi nelle città con un unico proprietario che possa valutare concretamente la ricostruzione del proprio stabile a vantaggio della resa economica delle locazioni .
Concludendo forse questa legge , tanto attesa , lascia l’amaro in bocca e alla fine dei conti non porterà nessun vantaggio se non per chi vincerà gli appalti per i finanziamenti pubblici e per la costruzione dei nuovi immobili , con il rischio di ritrovarci con interi quartieri fantasma pagati da noi .

Pablo Casarano