Florida, incendio in camera iperbarica bimbo italiano ustionato, morta la nonna

Dramma in ospedale in Florida per due italiani. Un bambino di quattro anni e sua nonna sono rimasti gravemente ustionati a causa di un incendio scoppiato nella camera iperbarica di un centro medico di Lauderdale by the Sea. L'incidente è avvenuto nella tarda mattinata di ieri (quando in Italia era già sera). La nonna, Vincenza Pesce, 62 anni, che si trovava con il piccolo Francesco Pio Martinisi all'interno della camera al momento dell'incidente, non ce l'ha fatta ed è morta poco dopo al Jackson Memorial Hospital di Miami dove i due erano stati trasferiti perché ha un reparto d'avanguardia per il trattamento delle ustioni. Le condizioni del piccolo, che è stato trasportato via elicottero, appaiono molto gravi a causa della ampiezza e profondità delle ustioni.

"Il bimbo è gravissimo, mentre la nonna è morta. Me lo ha detto la famiglia" ha detto Pasquale De Lucia, sindaco di San Felice a Cancello, il paesino in provincia di Caserta, da dove provengono il bambino, affetto dalla nascita da tetraparesi spastica, e la nonna materna. "Le condizioni del bambino sono critiche, si parla di ustioni sull'80% del corpo e probabilmente ha già perso anche la vista", ha aggiunto il sindaco. "I due erano in America dal 22 novembre per effettuare una terapia contro la tetraparesi spastica nel centro medico di Lauderdale, in Florida - ha spiegato il sindaco - E' purtroppo paradossale che un viaggio fatto per curarsi sia finito in modo così tragico". Lo scorso anno per aiutare la famiglia Martinisi a sostenere le spese delle costose cure all'estero fu avviata una vera e propria gara di solidarietà.


L'incendio è avvenuto mentre il piccolo Francesco si stava sottoponendo a una terapia iperbarica all'Ocean Hyperbaric Oxygen Neurologic Center di Broward accompagnato dalla donna. "E' divampato all'improvviso un incendio che si è rapidamente esteso. Il bimbo e la nonna sono rimasti ustionati molto gravemente. La pelle del bambino era completamente nera", ha raccontato Alessandra Ancona, che fa parte di un gruppo di famiglie italiane che usa il centro (suo marito soffre di epilessia).

Le squadre di soccorso hanno evacuato il centro di terapia dopo avere lottato per raggiungere la camera iperbarica, a causa del fumo intenso. Non sono ancora chiare le ragioni dell'esplosione e dell'incendio della camera iperbarica, che dopo l'incidente è stata portata via dal centro per permettere le indagini.

Il bambino, che ha una paralisi cerebrale che gli impedisce di parlare e di camminare correttamente, si era recato negli Stati Uniti per sottoporsi a una speciale terapia con ossigeno iperbarico, che lo avrebbe dovuto aiutare. Francesco, che aveva mostrato miglioramenti negli ultimi tempi, era accompagnato dalla nonna Vincenza perché il padre Luigi, che era stato accanto a lui negli ultimi mesi, era tornato in Italia una settimana fa per assistere la moglie, Caterina Ruscio, che ha dato alla luce un nuovo figlio. Il papà è ripartito immediatamente per la Florida, dove è assistito dal console italiano, Marco Rocca.

La terapia iperbarica a ossigeno, che in Italia non è consentita proprio per l'alto rischio di infiammabilità dell'ossigeno, negli Stati Uniti è permessa dalla Food and drug administration (Fda) in 14 casi, in genere di estrema gravità, come la cancrena o l'avvelenamento da cianuro.

eh vabè capita, si usa solo in casi molto gravi quella cura, come è scritto, vista la situazione del bambino ci hanno voluto provare, senza essere stati obbligati da nessuno ed essendo al corrente dei rischi.
è una storia molto triste, ma non mi sembra siano da scatenare polemiche, anche perchè tante volte quella cura avrà dato buoni risultati, altrimenti non ci sarebbe.

Povero bambino...è brutto da dire ma sarebbe meglio che non sopravviva...

la nonna purtroppo è morta! il bimbo è ancora grave!

L'Associazione italiana dei centri iperbarici privati fa sapere che la camera nel quale è avvenuto l'incidente è proibita in Italia da circa 20 anni perché non garantisce adeguate condizioni di sicurezza.

Quote:

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Originariamente inviata da noarell

la nonna purtroppo è morta! il bimbo è ancora grave!

L'Associazione italiana dei centri iperbarici privati fa sapere che la camera nel quale è avvenuto l'incidente è proibita in Italia da circa 20 anni perché non garantisce adeguate condizioni di sicurezza.

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ma esiste questa associazione? :roll:

Mi dispiace molto per l'accaduto

povero bimbo

C'è da dire che non è accettabile, pericolosità o meno, che un tale evento accada; qualcuno non ha fatto il suo dovere.

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Originariamente inviata da drkheart

C'è da dire che non è accettabile, pericolosità o meno, che un tale evento accada; qualcuno non ha fatto il suo dovere.

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in questo caso non saprei... potrebbero esserci delle colpe umane come la casualità, altrimenti non sarebbero cosi vietate le camere iperbariche :roll:

Che tragedia...:(

mi chiedo perche mai sono andati in america quando qui ci sono macchinari meno pericolosi...

un'altra vittima della privatizzazione della sanità:(

''Salve a tutti! Sono Francesco Pio Martinisi, un simpatico bimbo di quattro anni. Tutti dicono di me che sono un bambino molto solare, affettuoso e con una grande voglia di vivere. Purtroppo dalla nascita sono affetto da tetraparesi spastica, questa patologia non mi permette ancora né di camminare né di parlare. Oggi però ho una grande speranza, grazie a delle cure speciali, che si praticano in America, posso iniziare a camminare, correre e giocare come tutti i bambini della mia eta'''. E' il saluto che compare sulla home page del sito web SITO WEB UFFICIALE AIUTIAMO FRANCESCO PIO, creato dalla famiglia del bambino di San Felice a Cancello, in provincia di Caserta, rimasto gravemente ustionato nell'esplosione della camera iperbarica del Centro Neurologico a Lauderdale-by-the-sea, in Florida, dove da mesi si sottoponeva a terapia. Il sito è stato costruito proprio per trovare dei fondi che consentissero a Francesco di usufruire di questa terapia all'avanguardia. ''Grazie alla generosità e alla solidarieta' di tante persone - si legge ancora - il mio percorso della speranza ha avuto inizio il 22 novembre, ma voglio portarlo a termine e ho bisogno ancora dell'aiuto di tutti. Un tuo piccolo contributo puo' essermi veramente fondamentale... Contribuisci anche tu a realizzare il mio sogno!!''.


Sulla pagina web viene raccontata tutta la storia del piccolo. Francesco Pio nasce, prematuramente, il 3 settembre 2004 in una clinica di Caserta. I medici si accorgono immediatamente che qualcosa non è andato nel verso giusto, il classico pianto dei neonati non si e' sentito subito, il cervello del piccolo Francesco, infatti, non ha ricevuto l'ossigeno necessario per alcuni secondi. Dopo una rianimazione d'urgenza, viene trasferito e ricoverato per circa quindici giorni nel reparto di terapia intensiva neonatale. I medici, si occupano di lui, le sue condizioni e le continue convulsioni, peggiorano la sua situazione non fanno sperare bene, soprattutto per il suo futuro.

Francesco ha riportato danni cerebrali, localizzati in determinate aree del cervello che impediscono una regolare attivita' motoria e del linguaggio. Dopo le dimissioni dall'ospedale, iniziano per il piccolo sedute di fisioterapia, logopedia e psicomotricita' che durano fino ad oggi e che gli permettono di migliorare e di fare grandi progressi. Nonostante le costanti terapie, che gli hanno comunque permesso uno sviluppo dell'area cognitiva e lo hanno reso dunque un bambino intelligente e tenace, Francesco non e' ancora in grado ne' di camminare ne' di parlare.La speranza per Francesco viene da una nuova terapia, la camera iperbarica, appunto, che ossigena quelle parti del cervello lese, associata ad un ciclo di fisioterapie speciali che potrebbero finalmente permettere a Francesco Pio di correre, giocare e parlare come tutti i bambini. In Italia non e' possibile sottoporsi a queste terapie, non esistendo centri specializzati.L'unica possibilita' e' quella di andare in Florida, Forth Lauderdale presso il centro Oceanhbo, dove le terapie necessarie a Francesco Pio vengono gia' praticate a tanti bambini con problemi simili, dando notevoli risultati e restituendo quindi il sorriso e la gioia di vivere ai piccoli e alle loro famiglie. Tali cure richiedono pero' ingenti somme di denaro di cui, purtroppo, la famiglia non dispone. Ed e' proprio questo che impedisce a Francesco di sottoporsi al trattamento, e di realizzare il suo sogno.

mi spiace dirlo ma il bambino non si salverà. non ustioni troppo estese, troppo grandi per un corpicino fin troppo debole.