Visualizzazione stampabile
-
i nuovi adolescenti
I nuovi adolescenti, tra amore e lavoro Sono i loro primi obiettivi per il futuro. Chiedono di essere se stessi e sono tutti convinti che il talento serve
MILANO - E tu chi vuoi essere da grande? Sorpresa: il 26,2% (più femmine che maschi) ha risposto «me stesso». Finalmente una buona notizia. Il mondo, forse, non è poi «liquido» come i sociologi ce lo dipingono, né così privo di modelli e strutture di riferimento. I giovani, che mettono amore e lavoro in testa ai loro obiettivi futuri, hanno imparato a navigare nella tempesta di stimoli e messaggi, l'àncora è spesso ben piantata in famiglia, e persino il telecomando, ogni tanto, finisce, felicemente spento, sul divano. La tribù degli adolescenti, quello sconfinato popolo in jeans, telefonino e brufoli dai 12 ai 19 anni che si evolve insieme alla società, rappresentandone insieme il motore del cambiamento e il testimone privilegiato, sembra avere idee ben chiare. La globalizzazione e «l’effetto mariadefilippi » hanno abbattuto gli ultimi steccati. Trent’anni fa il mito era lontano e irraggiungibile, oggi il personaggio tv è diventato un modello professionale. Trent’anni fa la differenza di genere tra uomini e donne era molto più marcata, e certe donne non si sarebbero mai azzardate a sognare un futuro da uomini. Trent’anni fa c’era più fiducia nei confronti della politica e delle istituzioni, e più voglia di impegnarsi collettivamente. Oggi il mito sono io.
I maschi nel pallone
Chi non insegue se stesso, vuole soldi e celebrità. Calciatore (34,2% dei ragazzi) o star del mondo dello spettacolo (31,2% delle ragazze), secondo i risultati dell’indagine di Mtv-Telefono Azzurro-Eurispes. Nessun altro sport come il calcio, in Italia, crea figure altrettanto celebri e vincenti agli occhi degli adolescenti. Se i maschi desiderano somigliare ai campioni del mondo di Berlino 2006, le femmine hanno come modelli sportivi privilegiati le pallavoliste, belle e brave, e più in generale attrici e cantanti a pari merito. I nomi cambiano con le stagioni, però quasi mai si tratta di divi sopra le righe: la trasgressione è caratteristica necessaria del mito solo per il 13,2%. «Le professioni legate alla popolarità continuano ad esercitare un forte appeal — spiega Alessandro Cavalli, professore di sociologia all’Università di Pavia —, e l’influenza dei reality si sente ancora: gli scenari di vita adulta osservati dai ragazzi alimentano giochi di fantasia che poi, brutalmente, si scontrano con la realtà». Il divo incarna modelli di auto-realizzazione, un tenore di vita in linea con la cultura di massa, in un’epoca in cui le grandi ideologie politiche sono al tramonto (il disinteresse per partiti e istituzioni è quasi totale, resistono solo miti senza tempo, che comunicano passione per gli ideali al di là della loro reale conoscenza: Che Guevara, Gandhi, Dalai Lama, Martin Luther King, Mandela, il Papa, Madre Teresa), il divo fa sognare per coraggio (16,5%), bellezza (9,5%) e onestà (12,8%), ma anche per un valore prezioso come il talento (26,4%), qualità che nella maggior parte dei casi taglia fuori i (poco) famosi della tv. «Le professioni dello sport sono, storicamente, molto ambite: il grande cambiamento è che una volta aspirava a fare il calciatore lo stato basso della classe sociale; gli altri volevano fare l’ingegnere, il medico o, soprattutto nei ceti medi, l’esploratore» dice Cavalli. I mestieri dell’avventura continuano a piacere molto ai giovani: il 9,7% (più donne che uomini) vorrebbe girare il mondo alla ricerca di tesori; l’attrazione per l’esotico è una costante che attraversa ogni generazione. Certe professioni tradizionalmente femminili, casalinga, maestra, segretaria, sono evaporate per strada: le ragazze del 2008 s’immaginano programmatrici di computer, informatiche, imprenditrici di successo se non, addirittura, piloti d’aereo. Comunque tre su dieci mettono il lavoro al primo posto quando si parla degli obiettivi importanti del futuro e battono i maschi (28,9%). «Viviamo in una società dove c’è minore disuguaglianza tra sessi di un tempo », dice Cavalli. Anche i gradini tra classi si sono livellati. Fino agli anni 70 maschi e femmine avevano ambizioni proporzionate al loro status: «Adesso invece vengono percepiti come accessibili percorsi di vita adulta un tempo ritenuti impossibili ». Regge l’inventore geniale (7,2% dei ragazzi, 3% delle ragazze), sull’onda emotiva dell’11 settembre si barcamena il pompiere (1,6% contro 0,8%), sta svanendo il nobile lavoro del pittore (0,4% e 2,3%), che ha prospettive di guadagno troppo aleatorie per essere preso in considerazione.
Libertà di scelta
«In una società sempre più giovane ed esteriorizzata, all’interno della quale s’impongono il culto del corpo e della bellezza, i miti cambiano rapidamente e i giovani hanno spesso un’eccessiva libertà nello scegliere che cosa vogliono fare da grandi: una libertà senza appartenenza. E questo crea confusione». Cristina Pasqualini, ricercatore in sociologia all’Università Cattolica di Milano, insieme a Fabio Introini ha scritto un libro dal titolo significativo: la Compless- età. «La mediatizzazione, i tronisti, le veline hanno trasformato il significato che i giovani attribuiscono ai modelli di riferimento. Ora è tutto più a portata di mano, a cominciare dalle professioni della televisione». Per fortuna, tra i maggiorenni, c’è chi sottolinea l’importanza di un lavoro tradizionale (29,9%) tra gli obiettivi per il futuro («Gli adolescenti, rispetto a vent’anni fa, studiano più a lungo, puntano all’università e considerano l’istruzione importante»), mentre il mito della ricchezza sfuma con gli anni (12,7%, staccatissimo dall’amore: 35,9%) come se la maturità, e il ricollocamento dei miti in una fase di vita adulta, ne ridimensionasse il fascino. I sogni di fama tramontano con gli anni, e arriva la stagione in cui all’idolo dello sport o dello spettacolo, i giovani sostituiscono se stessi. Il mio mito, finalmente, sono io.
(corrier)
------------
quantitra voi si sentono dei miti? :roll:
Vi sentite rappresentai in modo corretto dall'articolo o penste che tuto non è ancora stato detto?In questo ultimo caso cosa manca per essere un mito e prima di tutto per sessere veramnete se stessi ?
Per chi è invece maggioenne pesate che oggi questa generazione stia vivendo l'eta dell'oro o pensate che invece le cose erano meglio quando voi eravate adolescenti a suo tempo? :roll:
-
Io nn mi sento "un mito".... semplicemente una persona unica, come del resto lo è ognuno di noi... :roll:
Cmq la risposta alla domanda "chi vorresti essere", se gli adolescenti dicono "me stesso" nn è detto che abbiano grandi aspirazioni... :roll: dipende da che tipo è la persona in questione.... :roll:
Certo se tutti rispondessero "Gandhi" il mondo andrebbe un pò meglio... :roll:
-
anchio ho fiducia nei giovani tutto sommato :) ma i messaggi fasulli che ricevono sono tantissimi, speriamo che tengano duro e resistano
-
io invece proprio zero... vedo i miei coetanei e mi vien il magone...
-
Quote:
Originariamente inviata da
Yoda
io invece proprio zero... vedo i miei coetanei e mi vien il magone...
Condivido. Anch'io vedo i tuoi cotanei e mi viene il magone.
Non tutti, ovviamente.
Come ovviamente anche se guardo i miei coetani, non è che approvi tutto quello che fanno.
Però bu. Io tutta questa fiducia nei "giovani" non la ho. :roll:
-
A me sembra preoccupante il fatto che gli unici discriminanti nel momento della scelta di una professione siano soldi, successo e fama, non che questi non siano importanti, ma la cosa diventa schifosa quando (nella maggioranza dei casi) si è ben consapevoli di non avere nessun particolare talento in quel campo.
Se volete, è la sindrome del Grade Fratello, o di Finley (nel campo musicale)
Quote:
calciatore (34,2% dei ragazzi) o star del mondo dello spettacolo (31,2% delle ragazze)
Insomma, una massa di illusi.
...
Solo io voglio diventare un pittore? :lolll:
-
ci sono sicuramente piu illusi oggi che in passato, ma non solo tra i giovani; conosco gente che compra il gratta e vinci tutti i giorni,e altri che giocano una cinquantina di euro o piu all'enalotto. è tutta un'illusione
-
Quote:
Originariamente inviata da
BRutto_Gay
A me sembra preoccupante il fatto che gli unici discriminanti nel momento della scelta di una professione siano soldi, successo e fama, non che questi non siano importanti, ma la cosa diventa schifosa quando (nella maggioranza dei casi) si è ben consapevoli di non avere nessun particolare talento in quel campo.
Se volete, è la sindrome del Grade Fratello, o di Finley (nel campo musicale)
Insomma, una massa di illusi.
...
Solo io voglio diventare un pittore? :lolll:
Pensa che io vorrei diventare una matematica!! :lol::lol::lol:
-
Quote:
Originariamente inviata da
toscanissimo
ci sono sicuramente piu illusi oggi che in passato, ma non solo tra i giovani; conosco gente che compra il gratta e vinci tutti i giorni,e altri che giocano una cinquantina di euro o piu all'enalotto. è tutta un'illusione
Ma io credo che l'illusione ci sia sempre stata. Forse oggi, effettivamente, ci sono più mezzi per arricchirsi o diventare famosi, ci hanno raccontato troppe favole di gente che è passata dalle stalle alle stelle e quindi ci sono più mezzi / motivi per illudersi.
-
Quote:
Originariamente inviata da
lyla
Pensa che io vorrei diventare una matematica!! :lol::lol::lol:
Beh queste professioni entrambe richiedono tanta passione, ecco perchè nessuno vuole fare il pittore,( nè matematico XD..piuttosto l'ingegnere) Comunque io non sono un pittore, era solo per differenziarmi dalla massa XD.
-
vogliono essere se stessi nel senso che continueranno fino a 40anni a sfasciare scuole, violentare compagne, e picchiare compagni filmando rigorosamente tutto con l'ultimo cellulare uscito sul mercato? :roll:
-
A me preoccupano.
Non dico altro.
-
Oddio,adesso tutti vogliono essere sè stessi.
Più che altro è l'era dell'individualismo.Io sono io e diventerò un grande. :roll:
E neanche io ho fiducia in noi.Ogni tanto guardo qualche gruppo di ragazzi e penso "Quei 4 deficienti faranno il mondo fra qualche anno!" e mi vengono i brividi :?
-
Quote:
Originariamente inviata da
Technics
vogliono essere se stessi nel senso che continueranno fino a 40anni a sfasciare scuole, violentare compagne, e picchiare compagni filmando rigorosamente tutto con l'ultimo cellulare uscito sul mercato? :roll:
-
Queste generazioni marce nel midollo, tra qualche anno, diventeranno biologicamente (solo biologicamente, in molti casi) adulte. Il problema non è tanto il fatto che siano in gran parte dei poveri idioti, ma che arriveranno a procreare e a moltiplicarsi...
-
rispondo "essere me stesso" perchè ora fa figo essere unici e indipendenti... mica per altro...
-
Quote:
Originariamente inviata da
hellion
rispondo "essere me stesso" perchè ora fa figo essere unici e indipendenti... mica per altro...
-
Bè, meglio essere se stessi, comunque, che voler a tutti i costi imitare qualcuno......se è vero che vogliono appunto essere se stessi, forse è una delle pochissime note positive. Non vedo cosa ci troviate di male.
-
Quote:
Originariamente inviata da
darkness creature
Bè, meglio essere se stessi, comunque, che voler a tutti i costi imitare qualcuno......se è vero che vogliono appunto essere se stessi, forse è una delle pochissime note positive. Non vedo cosa ci troviate di male.
niente ma spesso i ragazzi rispondo così ma non vogliono essere se stessi, è un discorso un pò contorto... vogliono essere se stessi perchè tutti vogliono esserlo, quindi in realtà si imitano e si copiano a vicenda... il figo di turno dice di voler essere indipendente? e gli altri lo seguono a ruota... quando poi non sono indipendenti ... non so se hai capito...
-
Quote:
Originariamente inviata da
hellion
niente ma spesso i ragazzi rispondo così ma non vogliono essere se stessi, è un discorso un pò contorto... vogliono essere se stessi perchè tutti vogliono esserlo, quindi in realtà si imitano e si copiano a vicenda... il figo di turno dice di voler essere indipendente? e gli altri lo seguono a ruota... quando poi non sono indipendenti ... non so se hai capito...
Sì sì, questo sì, dicevo solo che secondo me ALMENO su questo potrebbe essere concesso il beneficio del dubbio, tutto qua :D (una piccola nota positiva, magari, ecco:lol:....se poi si rivela essere come dici tu, allora condanna senza appello....)
-
e quando tutto va male, tu chiudi gli occhi e nega, eh? non mi fido delle statistiche: un uomo con i piedi nel forno acceso e la testa nel freezer statisticamente ha una temperatura media. ma dove li vedete questi giovani pronti ad abbracciare le responsabilità di ogni giorno, così intelligenti, educati e ottimisti? uno ha i genitori separati, l'altro si droga, quello terzo non fa mai un'emerita michia e chiede sempre di essere coccolato, quella quarta rimane incinta a 16 anni ed abortisce..
coloro che ci precedono hanno iniziato a mandare a putta*e tutto ed in più ci insegnano a continuare come fare quel che loro hanno fatto fin adesso, essere come loro erano. avere tutto senza dare niente.
io quando dico che sono me stessa non lo dico perché fa figo dirlo, ma perché lo sono e lo voglio essere. non voglio fare quel che fanno tutti gli altri, non voglio diventare tutti gli altri. non voglio uccidere, rubare e rovinare tutto quel poco di buono che è rimasto come gli altri.
voglio avere regole mie, dare rispetto a chi io credo che se lo merita, decidere a chi aiutare secondo a quanto e se realmente ne ha bisogno, voglio vestirmi come mi pare anche se i maglioni del papà non vanno di moda..
voglio essere me stessa perché è nella mia pelle che mi sento più comoda.
-
Quote:
Originariamente inviata da
darkness creature
Sì sì, questo sì, dicevo solo che secondo me ALMENO su questo potrebbe essere concesso il beneficio del dubbio, tutto qua :D (una piccola nota positiva, magari, ecco:lol:....se poi si rivela essere come dici tu, allora condanna senza appello....)
beh speriamo solo sia vero a questo punto!!! :lol:
-
Quote:
Originariamente inviata da
Limonata Piccante
e quando tutto va male, tu chiudi gli occhi e nega, eh? non mi fido delle statistiche: un uomo con i piedi nel forno acceso e la testa nel freezer statisticamente ha una temperatura media. ma dove li vedete questi giovani pronti ad abbracciare le responsabilità di ogni giorno, così intelligenti, educati e ottimisti? uno ha i genitori separati, l'altro si droga, quello terzo non fa mai un'emerita michia e chiede sempre di essere coccolato, quella quarta rimane incinta a 16 anni ed abortisce..
coloro che ci precedono hanno iniziato a mandare a putta*e tutto ed in più ci insegnano a continuare come fare quel che loro hanno fatto fin adesso, essere come loro erano. avere tutto senza dare niente.
io quando dico che sono me stessa non lo dico perché fa figo dirlo, ma perché lo sono e lo voglio essere. non voglio fare quel che fanno tutti gli altri, non voglio diventare tutti gli altri. non voglio uccidere, rubare e rovinare tutto quel poco di buono che è rimasto come gli altri.
voglio avere regole mie, dare rispetto a chi io credo che se lo merita, decidere a chi aiutare secondo a quanto e se realmente ne ha bisogno, voglio vestirmi come mi pare anche se i maglioni del papà non vanno di moda..
voglio essere me stessa perché è nella mia pelle che mi sento più comoda.
beh parto dal presupposto che il mio discorso era diretto a ragazzi di 13-14 anni e non 18 (si presume, come dici anche tu, che a 18 anni si sia maturi, o meglio si sia cresciuti) ... le statische son fatte un pò a modo loro... mi è piaciuta molto l'ultima frase che hai scritto... ci fossero più persone che la pensassero come te... ti dico che per esperienza personale, a 15 anni io dicevo di voler essere me stessa perchè gli altri volevano sentirselo dire, ma in realtà non avevo minimamente idea di chi fossi realmente io... dicevo di voler usare la mia testa, ma incosciamente mi facevo plagiare dagli altri e solo dopo me ne rendevo conto... perchè in quel momento per me era giusto fare in quel modo o dire quelle determinate cose...
-
Quote:
Originariamente inviata da
hellion
beh parto dal presupposto che il mio discorso era diretto a ragazzi di 13-14 anni e non 18 (si presume, come dici anche tu, che a 18 anni si sia maturi, o meglio si sia cresciuti) ... le statische son fatte un pò a modo loro... mi è piaciuta molto l'ultima frase che hai scritto... ci fossero più persone che la pensassero come te... ti dico che per esperienza personale, a 15 anni io dicevo di voler essere me stessa perchè gli altri volevano sentirselo dire, ma in realtà non avevo minimamente idea di chi fossi realmente io... dicevo di voler usare la mia testa, ma incosciamente mi facevo plagiare dagli altri e solo dopo me ne rendevo conto... perchè in quel momento per me era giusto fare in quel modo o dire quelle determinate cose...
se così è, questo articolo è assurdo. ragazzi di 13-14 anni possono generalmente "raggruppati" in due "categorie": coloro che hanno genitori prottetivi e coloro che hanno genitori che se ne fregano dandogli la massima libertà: coloro che dopo le 10 non i possono uscire da soli con amici e coloro che si fanno di speed in discoteca e trombano come ventenni/e. in entrambi i casi sono comunque ragazzini/e che devono ancora capire chi sono, quindi credo inutile la frase "essere me stesso" se non ha valide fondamenta.
quello che dici tu: la frase è quella, ma ciò che dici e fai l'hai sempre visto da qualcuno, sono parole non tue, azioni altrui che credi giuste perché appartenenti a qualcuno sicuro in se stesso, che credi sa chi è.
i genitori sono la chiave di questo ritrovare se stesso, ma pochi vogliono crederci e ammetterlo. amici ed amori vanno e vengono; la tua famiglia c'è sempre stata e sempre ci sarà.
io oscillavo tra i due gruppetti all'età di 11-14 anni, appunto perché non ero con i miei genitori per quei 4 anni cruciali, e dopo tutti i sbagli che commetti, tutti i sbagli che vedi commettere, tuti i sbagli altrui che senti adosso vai a capire un po' chi sei - basta rifletterci e capire come hai reagito per scoprire anche minimamente che persona sei.
-
Quote:
Originariamente inviata da
Yoda
io invece proprio zero... vedo i miei coetanei e mi vien il magone...
-
Penso che la mentalità della gente ora...di molta gente...per parlare male...è marcia!!! "Medo i miei coetanei e mi vien il magone"...e quoto ankio perchè c'è della gente che proprio mi fa cadere le braccia...Questo mondo è proprio uno skifo in un certo senso...e quoto anke ki ha dtt ke continuare a violentare ecc ecc...ha ragione!!!
Io penso a me stessa e ok...ma anke agli altri...
-
Gli adolescenti di oggi non mi fanno piu schifo degli adulti di oggi.
-
Anche io voglio essere me stesso tipo ballare la lap dance sotto la musica della Divina Britney Bitch <3
-
Un po è anche colpa di tutti gli "idoli" della tv,della musicae dello spettacolo.Certo è che se si continua a far vedere gente ignorante e stupida che diventa piena di soldi( fam.agnelli, gente di grande fratello, paris hilton ecc...)oppure gente che sembrano fare le *****tte in tv...e i ragazzi vanno dietro ste cose...ho paura!!!!....poi effettivamente stando con i miei compagni di sport e di scuola.... e vedendo i loro interessi...alcol,fumo,droga,gente che a 16 anni passano i pomeriggi e le serate al bar vestiti come vip e soprattutto gente che si vanta di andare male a scuola e che a 16 anni si ritrova in fabbrica a lavorare o che ha mollato la scuola e se ne sta a casa tutto il giorno.........non è che il mondo sia in buone mani...:?:|:(:021::b2: