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La vita di un carcerato

  1. #41
    Overdose da FdT
    Uomo 39 anni
    Iscrizione: 26/4/2006
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    Quote Originariamente inviata da s@ve

    Se t'è arrivato il messaggio che lo gustifico, evidentemente mi sono spiegato male.

    Quello che volevo intendere, vedi anche il mio intervento fra questo e quello che hai quotato, è che ci vorrebbe una certa congruenza fra il modello di società adottato e la microsocietà del carcere, che dovrebbe essere del tutto somigliante a quella che la contiene.



    Non si può pensare a una società senza violenza, se i violenti vengono poi rinchiusi per un certo periodo di tempo in una scuola di violenza per poi essere reimmessi in essa. Mi sembra evidente che ne usciranno maggiormente violenti che prima.

    E che proporresti come soluzione?
    E' logico che se in carcere vengono rinchiusi i violenti ci siano forme di violenza al suo interno. Proponi per caso di mettere in carcere tutti e lasciare liberi solo i violenti?

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  3. #42
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    Quote Originariamente inviata da X-fun


    E che proporresti come soluzione?
    E' logico che se in carcere vengono rinchiusi i violenti ci siano forme di violenza al suo interno. Proponi per caso di mettere in carcere tutti e lasciare liberi solo i violenti?

    Secondo me il carcere dovrebbe essere un momento di rieducazione per essere poi pronti alla reintroduzione in società.
    La vera punizione per i violenti è imporgli la nostra educazione.
    Certe condanne che molti - superficialmetne - ritengono troppo clementi, in realtà si traducono in lunghi anni di carcere che, se ben spesi, possono veramente creare delle persone nuove, abili a vivere tra noi tutti.
    Io credo che i carcerati dovrebbero sottostare a regole ferree, che però non siano dettate da alcuni di loro, bensì da personale sociologicamente competente. Credo che una medicina senz'altro efficace sia il lavoro, che la reintroducione in pubblico debba avvenire per gradi e soltanto quando realmente il detenuto è pronto a non commettere altre cazzate.
    Certo che con i carceri attuali quanto ora esposto è inattuabile.
    Non si può imporre a un carcerato la violenza, l'assenza di dignità, il vivere nella sporcizia più assoluta. Ci sono altri tipi di ritorsioni da attuarsi con chi non si comporta bene, la solitudine per esempio, tanto per capire quanto sia preziosa la compagnia di una persona accanto e di quanto quindi - da cosa preziosa - la si debba accudire con cura.
    I detenuti andrebbero anche acculturati un poco, andrebbero canalizzate le cose buone che ci sono in loro attraverso percorsi proficui...
    ...considera che un detenuto che lavora sarebbe anche di meno aggravio per le casse dello stato.

  4. #43
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
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    Per quanto riguarda lavoro e rientro per gradi nella società....queste due cose mi trovano d'accordissimo , così come per le regole ferree sì, ma imposte dal personale e non da loro stessi

  5. #44
    Vivo su FdT DKNY
    Donna 39 anni da Estero
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    è per questo che sono totalmente contraria alla reclusione in carcere... 10 ore al giorno a pulire i fossi e a differenziare i rifiuti...poi voglio vedere chi ha ancora voglia di mettersi a sodomizzare chi...

  6. #45
    Lo_Zio
    Utente bannato

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    Quote Originariamente inviata da DKNY
    è per questo che sono totalmente contraria alla reclusione in carcere... 10 ore al giorno a pulire i fossi e a differenziare i rifiuti...poi voglio vedere chi ha ancora voglia di mettersi a sodomizzare chi...
    Credi nel karma? no xkè se tu credi nel karma è meglio che nessuno spazzino ti si presenti, potresti picchiarlo.

  7. #46
    Overdose da FdT
    Uomo 39 anni
    Iscrizione: 26/4/2006
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    Quote Originariamente inviata da s@ve


    Secondo me il carcere dovrebbe essere un momento di rieducazione per essere poi pronti alla reintroduzione in società.
    La vera punizione per i violenti è imporgli la nostra educazione.
    Certe condanne che molti - superficialmetne - ritengono troppo clementi, in realtà si traducono in lunghi anni di carcere che, se ben spesi, possono veramente creare delle persone nuove, abili a vivere tra noi tutti.
    Io credo che i carcerati dovrebbero sottostare a regole ferree, che però non siano dettate da alcuni di loro, bensì da personale sociologicamente competente. Credo che una medicina senz'altro efficace sia il lavoro, che la reintroducione in pubblico debba avvenire per gradi e soltanto quando realmente il detenuto è pronto a non commettere altre cazzate.
    Certo che con i carceri attuali quanto ora esposto è inattuabile.
    Non si può imporre a un carcerato la violenza, l'assenza di dignità, il vivere nella sporcizia più assoluta. Ci sono altri tipi di ritorsioni da attuarsi con chi non si comporta bene, la solitudine per esempio, tanto per capire quanto sia preziosa la compagnia di una persona accanto e di quanto quindi - da cosa preziosa - la si debba accudire con cura.
    I detenuti andrebbero anche acculturati un poco, andrebbero canalizzate le cose buone che ci sono in loro attraverso percorsi proficui...
    ...considera che un detenuto che lavora sarebbe anche di meno aggravio per le casse dello stato
    .
    Riguardo il fatto del lavoro sono d'accordo strano ma vero

  8. #47
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    Quote Originariamente inviata da X-fun

    Riguardo il fatto del lavoro sono d'accordo strano ma vero

    Dal momento che tutti possiamo sbagliare, mi piacerebbe essere consapevole del fatto che - se un giorno fossi io a meritare la reclusione - mi fossero garantiti i diritti di dignitosità che una vita umana deve avere, fermo restando il fare quel che è doveroso per sdebitarmi del mio errore...

  9. #48
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
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    Quote Originariamente inviata da s@ve
    Quote Originariamente inviata da X-fun

    Riguardo il fatto del lavoro sono d'accordo strano ma vero

    Dal momento che tutti possiamo sbagliare, mi piacerebbe essere consapevole del fatto che - se un giorno fossi io a meritare la reclusione - mi fossero garantiti i diritti di dignitosità che una vita umana deve avere, fermo restando il fare quel che è doveroso per sdebitarmi del mio errore...
    Proprio ora che eravamo d'accordo su qualcosa, siamo ripiombati nel disaccordo con questa tua frase

    Non sto dicendo che devono per forza essere trattati male. Intendo dire piuttosto che se non ci sono condizioni o risorse necessarie per trattarli un po' meglio, non me ne frega assolutamente nulla, dal momento che quello è un luogo di punizione e non di vacanza o meditazione.

  10. #49
    Overdose da FdT
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    Quote Originariamente inviata da s@ve


    Dal momento che tutti possiamo sbagliare, mi piacerebbe essere consapevole del fatto che - se un giorno fossi io a meritare la reclusione - mi fossero garantiti i diritti di dignitosità che una vita umana deve avere, fermo restando il fare quel che è doveroso per sdebitarmi del mio errore...
    Ad esempio per un pluriomicida, che riterresti doveroso fare perchè si sdebiti dal suo errore?
    Secondo me, il carcere auspicato da te, è semplicemente la vita comune di un italiano che lavora e si spacca il c**o per mantenere la famiglia
    Non credi questo tipo di carcere non abbia la sufficiente funzione deterrente?

  11. #50
    Cagliostro_86
    Utente bannato

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    Scusatemi tanto, ma dividere le carceri non ci ha mai pensato nessuno?
    Ovvero, mi spiego meglio.
    Mettere da una parte i veri criminali, quelli veramente dannosi alla società.
    Farli lavorare tutto il giorno e si anche trattarli male come hai descritto tu Save nel tuo primo post.
    Da l'altra parte mettere i carcerati acccusati per reati veniali o per sbaglio, facendoli vivere questo "soggiorno" in maniera un pochino più lieve.
    Ovviamente coloro che sono pagati per indagare sui reati dovranno accertarsi perfettamente dei vari reati commessi da questi delinquenti.
    Lo so è una cosa difficile e/o quasi impossibile da fare... ma forse sarebbe l'unica soluzione per evitare in buona parte ciò che ha descritto Save nel suo post d'apertura.

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