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Originariamente inviata da
Tyler Durden
invece vale paragonare dati a caso?
"Fuma" contro "ha consumato una volta fuori dai pasti" o "ha consumato una bevanda alcolica durante l'anno"..
Vale paragonarli a caso?
La situazione è oggettivamente questa:
il 26,3% della popolazione (14 milioni 126 mila persone) beve alcolici quotidianamente.
Fuma il 22% della popolazione dai 14 anni in su.
Guarda che bere un qualsiasi tipo di alcolico al giorno vuol dire bere, non importa se abbinato o fuori dai pasti, quindi beve più gente di quanta ne fumi.
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Originariamente inviata da
Tyler Durden
1)per bere parlo di superalcolici.. che a giorgio piaccia bere un mezzo calice di merlot ogni 22 del mese non è importante
2)fumare regolarmente è paragonabile al bere regolarmente
3)bere una volta in un anno è paragonabile al fumare una volta in un anno
1)sento lo stridio dei tuoi polpastrelli mentre cerchi di arrampicarti sugli specchi. Da quando bere si intende solo chi beve superalcolici?
2)bere almeno un alcolico al giorno vuol dire bere, fumare almeno una sigaretta al giorno vuol dire fumare.
3)Quindi?
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Originariamente inviata da
Tyler Durden
con queste tre semplici restrizioni puoi portare in tavola dati se li hai.. io non ne ho.. esprimo i concetti per come mi sembra logico che siano.. sono pronto a ricredermi.
ahahhahaahahah semplici restrizioni le chiami?
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Originariamente inviata da
Tyler Durden
per bere parlo di superalcolici
che c'è di difficile in questa premessa?
abbiamo assodato che un bicchiere di vino al giorno ti fa campà duecent'anni?
stiamo parlando di robe che fanno male.. quindi direi che quello è abbondantemente escluso..
magari il rumore dei polpastrelli t'ha distratto
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Originariamente inviata da
Tyler Durden
per bere parlo di superalcolici. che c'è di difficile in questa premessa?
abbiamo assodato che un bicchiere di vino al giorno ti fa camp?* duecent'anni?
stiamo parlando di robe che fanno male.. quindi direi che quello è abbondantemente escluso..
magari il rumore dei polpastrelli t'ha distratto
Non c'era nessuna premessa, il rumore dei polpastrelli è oltre la soglia del ridicolo. Ma fa nulla, ti rispondo comunque.
Previa buona salute fisica, un bicchierino di grappa al giorno non fa male, eppure è un superalcolico.
I superalcolici fanno male qualora si sorpassi una certa soglia.
Qualsiasi tipo di alcol non fa MAI bene al fegato, esistono dosi oltre il quale è nocivo, che sia vino, birra o superalcolico l'importante è rimanere sotto certi valori.
Comunque è davvero notevole come non capisci pressoché un *****, passi da un concetto ad un altro senza un filo logico se non un’associazione mentale casuale che sta solo nel tuo cervello, ti inventi dati a caso, ammetti tu stesso che non leggi le cose che riporti, mi rispondi per contraddirmi citando dati che pensi vadano contro ciò che dico ma che in realt?* ho citato io stesso. Sei divertente.
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Originariamente inviata da
Tyler Durden
noto comunque che è usanza diffusa tagliare i post nei quote.. e nel 90%delle volte tagliate (tu e chi, come te, ha questo vizio) le conclusioni, le riflessioni o la parte clou dei post..
Ma carissimo mi spiace riferirti che non c'è nessun piano oscuro dietro al "taglio", tu stesso lo hai fatto più volte nei post precedenti e grazie al cielo non sono così paranoico come te. Sai, semplicemente la parte finale di quel post non sapeva nè di carne nè di pesce, era un insieme di luoghi comuni/ovviet?*. Ma visto che ti offendi ti rispondo pure:
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Originariamente inviata da
Tyler Durden
anche eticamente c'è un problema di fondo di dosaggi..
mezza grappa non ti rende ne aggressivo ne pericoloso.. come na canna d'altronde..
"Una persona che sta bevendo alcol o fumando marijuana potrebbe diventare aggressivo/pericoloso"
Ti è sfuggito il significato del condizionale, ti sfuggono un po' troppe cose. Comunque dipende dalla canna, lo stato emo-cognitivo è assai alterato e vissuto più intensamente, sotto l'effetto di sostanze è più facile scatenare lati emotivi estremi, con una sigaretta no.
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Originariamente inviata da
Tyler Durden
ma la canna è socialmente ad un livello ancora superiore.. una persona che in un bar sta prendendo una grappa (se è la prima) non è certo visto di cattivo occhio.. se quella grappa fosse sostituita anche ad un solo tiro di canna diventerebbe di colpo un delinquente perchè lì è racchiusa l'illegalit?* del gesto.
e l'illegalit?* si è portata dietro un sacco di miti fantascientifici.. se fai un tiro di canna poi ci rimani sotto per sempre.. se fai un tiro di canna il giorno dopo hai una siringa nel braccio.. se fai un tiro di canna non sei più in grado di fare nulla.. e io sinceramente come si possano abbattere queste convinzioni non lo so..
la fiera dell'ovviet?* affiancata ai luoghi comuni.
Contento?
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Head hunter
I superalcolici fanno male qualora si sorpassi una certa soglia.
Gi?.
Viva l'erba, porco *****.
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L'alcool uccide migliaia di persone! La Marijuana 0!
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che levatura questo thread.
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Droga, la svolta dei grandi del mondo
"E' il momento di legalizzarla"
Clamoroso cambiamento di strategia nel rapporto della Global Commission on Drug Policy dopo gli anni della repressione che hanno rappresentato un fallimento. "Va trattata come una questione sanitaria". Nell'organismo Kofi Annan, Paul Volcker, Mario Vargas Llosa, Richard Branson
http://www.repubblica.it/images/2011...e2e1f819c7.jpg
dal nostro inviato ANGELO AQUARO
NEW YORK - Cinquant'anni di guerra alla droga hanno fallito e all'Onu non resta che prenderne atto. Dicendo basta alla criminalizzazione e trattando l'emergenza mondiale per quello che è: una questione sanitaria. Di più: legalizzando il commercio delle sostanze stupefacenti - a partire magari dalla cannabis. Firmato: l'ex presidente dell'Onu che di questa politica fallimentare è stato uno dei responsabili, cioè Kofi Annan. Ma anche Ferdinando Cardoso, George Schultz, George Papandreu, Paul Volcker, Mario Varga Llosa, Branson. I grandi del mondo della politica, dell'economia e della cultura mondiale - che certo nessuno si sognerebbe mai di associare a un battagliero gruppo di fumati antiproibizionisti.
La clamorosa dichiarazione verrà resa nota oggi a New York in una conferenza stampa: il primo atto di una grande campagna mondiale che raccoglie e rilancia tante idee di buon senso che troppi governi (compresi quelli che loro amministravano) continuano a negare. Lo slogan è efficace: "Trattare i tossicodipendenti come pazienti e non criminali". E l'obiettivo è più che ambizioso: cambiare radicalmente i mezzi che Stati e organismi internazionali hanno fin qui inutilmente seguito per sradicare la tossicodipendenza. Il traguardo è una petizione da milioni di firme che verrà presentata proprio alle Nazioni Unite per adottare le clamorose conclusioni dei "saggi": su cui certamente si scatenerà adesso un dibattito internazionale.
"La guerra mondiale alla droga ha fallito con devastanti conseguenze per gli individui e le comunità di tutto il mondo" si legge nel rapporto presentato dalla Global Commission on Drug Policy. "Le politiche di criminalizzazione e le misure repressive - rivolte ai produttori, ai trafficanti e ai consumatori - hanno chiaramente fallito nello sradicarla". Non basta. "Le apparenti vittorie nell'eliminazione di una fonte di traffico organizzato sono annullate quasi istantaneamente dall'emergenza di altre fonti e trafficanti". Basta dare un'occhiata alle statistiche raccolte dal rapporto. Nel 1998 il consumo di oppiacei riguardava 12.9 milioni di persone: nel 2008 17.35 milioni - per un incremento del 34.5 per cento. Nel 1998 il consumo di cocaina riguardava 13.4
milioni: dieci anni dopo 17 milioni - 27 per cento in più. Nel 1998 la cannabis era consumata da 147.4 milioni di persone: dieci anni dopo da 160 milioni - l'8.5 per cento in più. Sono i numeri di una disfatta.
A cui si accompagna un'altra debacle. "Le politiche repressive rivolte al consumatore impediscono misure di sanità pubblica per ridurre l'Hiv, le vittime dell'overdose e altre pericolose conseguenze dell'uso della droga". Da un'emergenza sanitaria a un'altra: un disastro che è anche un tragico spreco. "Le spese dei governi in futili strategie di riduzione dei consumi distraggono da investimenti più efficaci e più efficienti". L'elenco delle personalità coinvolte è impressionate. Il panel è l'organismo che a più alto livello si sia mai pronunciato sul fenomeno: tutti esponenti della società politica e civile internazionali che prima o poi si sono occupati ciascuno nel proprio campo dell'emergenza. Da Kofi Annan all'ex commissario Ue Javier Solana. Dall'ex segretario di Stato Usa George P. Schultz all'imprenditore miliardario e baronetto Richard Branson. Dal Nobel Vargas Llosa all'ex presidente della Fed Paul Volcker. Ci sono quattro ex presidenti: il messicano Ernesto Zedillo, il brasiliano Fernando Cardoso, il colombiano Cesar Gaviria, la svizzera Ruth Dreifuss. C'è l'ex premier greco George Papandreu. C'è lo scrittore messicano Carlos Fuentes. C'è il banchiere e presidente del Memoriale di Ground Zero John Whitehead. La loro voce sarà rilanciata adesso dall'organizzazione no profit Avaaz che conta già nove milioni di iscritti in tutto il mondo.
Non è solo la denuncia del fallimento della politica internazionale. E' anche la prima sistematica proposta di una risposta globale. Invitando i governi a sperimentare "forme di regolarizzazione che minino il potere delle organizzazione criminali e salvaguardino la salute e la sicurezza dei cittadini". Ma anche di quelle persone negli ultimi gradi del sistema criminale: "Coltivatori, corrieri e piccoli rivenditori: spesso vittime loro stessi della violenza e dell'intimidazione - oppure essi stessi tossicodipendenti". Il rapporto presenta e analizza una serie di "casi critici" dall'Inghilterra agli Usa passando per la Svizzera e i Paesi bassi. Evidenziando quattro principi.
Principio numero uno: le politiche antidroga devono essere "improntate a criteri scientificamente dimostrati" e devono avere come obiettivo "la riduzione del danno". Principio numero due: le politiche antidroga devono essere "basate sul rispetto dei diritti umani" mettendo fine alla "marginalizzazione della gente che usa droghe" o è coinvolta nei livelli più bassi della "coltivazione, produzione e distribuzione". Principio numero tre: la lotta alla droga va portata avanti a livello internazionale ma "prendendo in considerazione le diverse realtà politiche, sociali e culturali". Non sorprende il coinvolgimento di tante personalità dell'America Latina: quell'enorme mercato che finora si è cercato di sradicare soltanto a colpi di criminalizzazione e che è invece - dice proprio l'ex presidente colombiano Gaviria "il risultato di politiche antidroga fallimentari". Principio numero quattro: la polizia non basta e le politiche antidroga devono coinvolgere dalla famiglia alla scuola. "Le politiche fin qui seguite hanno soltanto riempito le nostre celle - dice Branson, l'inventore del marchio Virgin - costando milioni di dollari ai contribuenti, rafforzando il crimine e facendo migliaia di morti".
E' una rivoluzione. Sostanziata dalle raccomandazioni contenute nei principi. Una su tutte: "Sostituire la criminalizzazione e la punizione della gente che usa droga con l'offerta di trattamento sanitario". Come? "Incoraggiando la sperimentazione di modelli di legalizzazione" a partire dalla cannabis. L'appello è secco. Bisogna "rompere il tabà sul dibattito e sulla riforma" dicono i saggi. Che concludono con uno degli slogan che hanno portato alla Casa Bianca Barack Obama: "The time is now". Il momento è questo. Non abbiamo già buttato cinquant'anni? (02 giugno 2011)
Droga, la svolta dei grandi del mondo "E' il momento di legalizzarla" - Repubblica.it
Cambio di rotta? Domani al tabacchino si potranno comprare un pacchetto di canne? xD
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A me per niente.
Iniziano a cercare l'alternativa a TUTTO :)
Presto verrà monopolizzata, e per quanto non mi piaccia l'idea, sono molto contenta.