"In Sudafrica a 35 anni ho avuto la mia cattedra. In Italia lavoravo col mio pc su una panca" - Il Fatto Quotidiano
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Questa cosa non è relativa solo all'università, è estendibile un po' a tutti gli ambienti. E' quindi un problema di mentalità mafiosa che in Italia ci riguarda un po' tutti.
rispondo cosi
https://www.youtube.com/watch?v=N0VYLTYwx3s
Ne conosco a bizzeffe, purtroppo, di persone cha hanno incontrato gli stessi problemi, come telefonate da professori che intimano di non presentarsi ai concorsi. Uno dei più eclatanti è il ragazzo con cui ho lavorato in questi ultimi anni, in Italia il nulla, adesso a 40 anni è professore ordinario all'estero presso un dipartimento molto importante per il nostro ambito di ricerca. Tornerebbe pure in Italia, e le proposte arrivano anche, ma tutte come ricercatore confermato, professore associato. Uno schifo! Poi, vabbè, ha vinto un grosso ERC (un finanziamento dell'unione europea legato alla persona, non all'istituzione) e ora lo richiamano tutti. :lol:
A proposito di ERC, forse qualcuno si ricorda di questa vicenda qui: Ricercatrice contro ministra Giannini: "L'Italia non ci vuole, non si vanti dei miei risultati" - Repubblica.it
Io voglio lavorare in università, ecco perché non sono più in Italia. Forse non ce la farò nemmeno all'estero, perché non è detto che io abbia le qualità per farcela, ma in Italia non ce l'avrei sicuramente fatta. A me non piace leccare il culo, non piace fare favori, non piace elemosinare, io voglio arrivare in alto perché sono bravo, perché so fare il mio lavoro.
Questo non si può fare in un sistema dove vige la raccomandazione, il clientelismo. Devi nascere nel posto giusto, nel momento giusto e avere le botte di culo giuste.
Non mi sta bene.
(Illusione, quindi hai fatto il dottorato!? Raccontami tipo tutto XD)
Io ne sento di ogni tutti i giorni, e nel 90% dei casi leggo interviste dove il ricercatore dice: "Qui all'estero sono un professore ordinario, ho un laboratorio tutto mio, trasformo acqua in vino; in Italia non mi rivogliono". Cioè spesso, oltre all'offrirti contratti da vergogna, per cui nessuno tornerebbe mai in patria, ti escludono direttamente. Tempo fa lessi un articolo di un signore che sono 4 anni che continua a provarci invano, perché danno il posto a una ragazza con la metà dei suoi anni ma anche la metà della sua esperienza. E questo povero disgraziato vorrebbe solo tornare in Italia per "contribuire" culturalmente, oltre a lavorare. La questione delle telefonate non la sapevo, e onestamente sono rimasta sconvolta.
Fai benissimo e ribadisco: tienimi aggiornata su come funziona.
Affrontiamo ambiti diversi, ma mi interessa.
Mi dispiace dirlo, ma è uno spreco di tempo e di soldi...
Se non sbaglio studiavi filosofia, prevedo tanti "non ho capito" XD Grazie però!
Jack intendi il dottorato?
Io ammiro un sacco Loller che ha le idee così chiare. Io divento pazza de mi metto a pensare a tutte le varie ed eventuali...per quanto mi riguarda non seguirò la carriera accademica, ma proseguiro con una specialità dove mi pagheranno nemmeno 7euro l'ora, ma vabbè. Ho deciso di vedere come va e in caso di andarmene.. Comunque penso che in tutti gli ambienti ci sia clientelismo, io stessa ammetto di aver sottostato a questo sistema, più volte mi sono sentita favorita, nel mio caso, la chirurgia, mi è bastato andare con il libretto dei voti e ogni volta che ho combinato pasticci o che non sapevo sono stata coperta, altri non hanno avuto lo stesso trattamento...e quando è capitato mi sentita sempre molto amareggiata
Per migliorare il mio inglese ero solito comperare un giornale straniero che veniva stampato fresco di giornata anche in Italia, questo:
https://images.duckduckgo.com/iu/?u=...%2Fiht.jpg&f=1
Era molto divertente, e al contempo molto avvilente, il giorno in cui vi trovai un articolo sul nepotismo e sulle raccomandazioni italiane. Avevano messo una vignetta in cui si vedeva un signore con la barba disperarsi, battere i pugni in terra e piangere davanti ad un manifesto con su scritto:
CONCORSO:
Primo classificato: Cesare Borgia
Secondo classificato: Laura Borgia
Terzo classificato: Leone Borgia
Nel mentre vi era un passante che, rivolgendosi al signore disperato, diceva: "Su, Leonardo, non ti abbattere. Vedrai che l'anno prossimo ce la farai...!"
http://www.pic4ever.com/images/220.gif
Purtroppo la situazione italiana è questa e dubito che in futuro migliorerà. La ricerca in Italia è valorizzata a zero...i ricercatori non vengono nemmeno considerati una categoria lavorativa...lo stipendio misero e una continua lotta per cercare di avere un po' di spazio in mezzo a tutta questa "gente ipocrita". Purtroppo l'Italia è veramente un Paese dove la vita è difficile. Vedo molte amici e conoscenti che fanno con grande fatica ricerca storico-archeologica qua e con una retribuzione minima (3-5 euro/ora) presso cooperative o ricerca (spesso non retribuita) presso le università. Poi ci si lamenta dei trentenni ancora a casa!
Tutte queste raccomandazioni e "falsi concorsi" non migliorano sicuramente la situazione. Io vorrei fare ricerca, ma ormai sto perdendo le speranze e col fatto che non ho nessuna intenzione di andare all'estero (mi sto creando un futuro e una famiglia qua), credo che dovrò adeguarmi ad altri lavori poco inerenti al mio ambito... Spero davvero che prima o poi (spero prima!) qualcuno prenda in mano questa situazione disastrosa e ponga un rimedio!:?