A povarci.. Ma in caso di treni su direzioni opposte il tempo di arresto di dimezza...
- - - Aggiornamento - - -
Si, se lo vedi provi a frenare, almeno, io la leva la tirerei, ma poi chiudi gli occhi e preghi il tuo dio...
- - - Aggiornamento - - -
Leggevo adesso che hanno stimato che i due treni viaggiassero sui 100/110... a voglia a frenare, e quando lo fermi?
Ed io ho sentito anche che non è un rettilineo, quindi se non vedi, non ci provi neanche a frenare.
13/7/2016, 12:46
Dade
Quote:
Originariamente inviata da imok
Diciamo che si son inculati i soldi...
non ne ho idea...questa storia farà un grosso polverone
13/7/2016, 12:51
morrigan
Quote:
Originariamente inviata da Dade
non ne ho idea...questa storia farà un grosso polverone
Oppure, come al solito, se ne parla per 2 settimane e poi si chiude tutto in un cassetto...
13/7/2016, 12:52
Dade
Quote:
Originariamente inviata da morrigan
Oppure, come al solito, se ne parla per 2 settimane e poi si chiude tutto in un cassetto...
Non credo. Perchè dietro ci sono finanziamenti europei. Questi hanno preso i soldi dall'Europa e non hanno fatto nulla
13/7/2016, 12:54
imok
Quote:
Originariamente inviata da Dade
Non credo. Perchè dietro ci sono finanziamenti europei. Questi hanno preso i soldi dall'Europa e non hanno fatto nulla
E' un vizietto italico..
13/7/2016, 12:56
Dade
Però qui adesso uscirà il solito no tav di turno a dire sempre le stesse cose me lo sento. Peccato che qui trenitalia anzi meglio RFI c'entri solo relativamente
13/7/2016, 12:59
Half shadow
Ah bene. XD Temono lo scioglimento dell'europa perché ci guadagnano ma sono proprio loro che finiranno per causarla.
13/7/2016, 14:09
Lantis
Quote:
Originariamente inviata da Half shadow
Ah bene. XD Temono lo scioglimento dell'europa perché ci guadagnano ma sono proprio loro che finiranno per causarla.
scusate, preferisco beccarmi un'infrazione ma...
Half hai rotto il cazzo! ma veramente basta! A OGNI singola cosa devi menzionare il tuo dissenso per la UE! Non è affatto il luogo, anzi, nessun altro luogo, visto che già ti è stato detto che continui a disseminarlo DAPPERTUTTO.
Pure dopo sta tragedia ti metti a fare la tua pseudopolitica da 4 soldi? basta! porca zozza! Basta!
(mod se credete che merito l'infrazione per i toni, l'accolgo a piena responsabilità, ma quando ci vuole ci vuole!)
13/7/2016, 14:52
Winston Wolf
Per me non ha senso indignarsi e mettere in discussione la tecnlogia del ''blocco telefonico'' seppur obsoleta nel 2016, perchè se ha funzionato per 50 anni non vedo il motivo perchè oggi si mette in discussione questo metodo con lo scopo unico di rinfacciare la merda.Se ieri non fosse successo niente nessuno avrebbe messo in discussione ne il blocco telefonico ne il binario unico.
13/7/2016, 15:11
morrigan
Beh ma che discorsi...Se non fosse successo nulla è ovvio che non staremo qui a discuterne.
E' anche comprensibile però, chiedersi perchè e interrogarsi sul come sia possibile evitare fatti simili in futuro. Se è successo una volta, può succedere di nuovo, non sarebbe opportuno rimediare affinchè il fatto resti isolato?
13/7/2016, 15:40
Jamila
Quote:
Originariamente inviata da Winston Wolf
Per me non ha senso indignarsi e mettere in discussione la tecnlogia del ''blocco telefonico'' seppur obsoleta nel 2016, perchè se ha funzionato per 50 anni non vedo il motivo perchè oggi si mette in discussione questo metodo con lo scopo unico di rinfacciare la merda.Se ieri non fosse successo niente nessuno avrebbe messo in discussione ne il blocco telefonico ne il binario unico.
Se hai letto l'articolo postato da Dade le ferrovie sono quasi tutte a rilevamento automatico a parte quelle del nord barese che avrebbero dovuto ammodernarsi. Sinceramente la polemica del binario unico credo non abbia senso di esistere perchè ci sono davvero paesi dimenticati da dio dove necessariamente il binario unico è l'unica soluzione. Ma un sistema più tecnologico del telefono per dirsi che il treno è passato mi sembra il minimo. Sono morte 27 persone e ci sono più di 50 feriti...e dalle mie conoscenze in materia immagino che lesioni spinali si ritrovino dopo uno scontro del genere. Quindi non ci sono solo 27 morti ma altrettante persone che magari avranno la vita cambiata per sempre per un errore umano che per una volta si poteva evitare..io sarei un sacco indignata per questo.
13/7/2016, 16:06
Masquerade
Indignazione, sconcerto, dolore... Oggi sentivo alcune delle storie delle vittime. Per tante altre ancora non è possibile neanche il riconoscimento e risultano quindi "dispersi". Per chi resta, c'è solo l'incubo da cui non è possibile risvegliarsi.
L'impatto sarebbe avvenuto tre minuti dopo la partenza.
Una telefonata ed un segnale di via.
Una tipologia di segnali ancora in uso non solo in Puglia, ma anche qui in Campania ad esempio, per linee che collegano la periferia al centro. A cui si aggiunge il terzo segnale: l'arrivo del treno in stazione, altrimenti l'altro non parte.
Io sono fatalista. Se una cosa deve accadere, accade. Però quel che accade deve pur servire per imparare a prevenire tragedie simili.
13/7/2016, 16:18
imok
Quote:
Originariamente inviata da Lantis
scusate, preferisco beccarmi un'infrazione ma...
Half hai rotto il cazzo! ma veramente basta! A OGNI singola cosa devi menzionare il tuo dissenso per la UE! Non è affatto il luogo, anzi, nessun altro luogo, visto che già ti è stato detto che continui a disseminarlo DAPPERTUTTO.
Pure dopo sta tragedia ti metti a fare la tua pseudopolitica da 4 soldi? basta! porca zozza! Basta!
(mod se credete che merito l'infrazione per i toni, l'accolgo a piena responsabilità, ma quando ci vuole ci vuole!)
Quando hai ragione, hai ragione.
Quote:
Originariamente inviata da Winston Wolf
Per me non ha senso indignarsi e mettere in discussione la tecnlogia del ''blocco telefonico'' seppur obsoleta nel 2016, perchè se ha funzionato per 50 anni non vedo il motivo perchè oggi si mette in discussione questo metodo con lo scopo unico di rinfacciare la merda.Se ieri non fosse successo niente nessuno avrebbe messo in discussione ne il blocco telefonico ne il binario unico.
Non vedo il motivo per utilizzare mattoni e cemento, le case di paglia e merda venivan su così bene!
13/7/2016, 16:29
Winston Wolf
quindi stiamo dicendo che utilizzare la tecnologia del blocco telefonico era pericoloso?è che se il conducente non riceve nessuna chiamata parte lo stesso,cosi,alla carlona?
Quello che volevo dire io è che non si puo mettere in discussione un metodo che ha funzionato per 50 anni bene,e lo si mette in discussione solo quando succede qualcosa.Ricordo che anche con l'utilizzo della piu moderne tecnologie possono accade disastri e quando accadono cosa facciamo ?
13/7/2016, 16:38
lunantica
Quote:
Originariamente inviata da morrigan
Oppure, come al solito, se ne parla per 2 settimane e poi si chiude tutto in un cassetto...
Esatto, il solito modo italiano, su tutto. Ci piace il folklore.
13/7/2016, 16:43
imok
Quote:
Originariamente inviata da Winston Wolf
quindi stiamo dicendo che utilizzare la tecnologia del blocco telefonico era pericoloso?è che se il conducente non riceve nessuna chiamata parte lo stesso,cosi,alla carlona?
Quello che volevo dire io è che non si puo mettere in discussione un metodo che ha funzionato per 50 anni bene,e lo si mette in discussione solo quando succede qualcosa.Ricordo che anche con l'utilizzo della piu moderne tecnologie possono accade disastri e quando accadono cosa facciamo ?
E' che per 50 anni abbiamo avuto fortuna... Si presume che col passare del tempo gli enti predisposti mettano in sicurezza coi mezzi del caso, stazioni, treni, scambi ecc. Io cliente che ne so che questi lavori non vengono fatti? Poi quando scappa il morto tutti a rimbalzarsi le colpe fino alla prescrizione.
13/7/2016, 17:02
Winston Wolf
Quote:
Originariamente inviata da imok
E' che per 50 anni abbiamo avuto fortuna... Si presume che col passare del tempo gli enti predisposti mettano in sicurezza coi mezzi del caso, stazioni, treni, scambi ecc. Io cliente che ne so che questi lavori non vengono fatti? Poi quando scappa il morto tutti a rimbalzarsi le colpe fino alla prescrizione.
ma tu davvero credi che la vita delle persone fino a ieri era affidata alla fortuna?
13/7/2016, 17:08
imok
Quote:
Originariamente inviata da Winston Wolf
ma tu davvero credi che la vita delle persone fino a ieri era affidata alla fortuna?
Tu credi davvero che all'amministratore delegato che si fa schinottare dalla 20 enne sullo yacht a spese della EU gliene importi qualcosa, della nostra?
13/7/2016, 17:16
Winston Wolf
Quote:
Originariamente inviata da imok
Tu credi davvero che all'amministratore delegato che si fa schinottare dalla 20 enne sullo yacht a spese della EU gliene importi qualcosa, della nostra?
hai ragione imok,ormai siamo solo tu ed io ad essere onesti
13/7/2016, 17:21
Half shadow
Forse non è davvero così. È che però per quei pochi che fanno i furbi, sono in tanti a rimetterci.
13/7/2016, 17:40
imok
Quote:
Originariamente inviata da Winston Wolf
hai ragione imok,ormai siamo solo tu ed io ad essere onesti
Ma va, si sa che l'italia è un esempio internazionale di onestà e rettitudine.
13/7/2016, 17:44
Lantis
Ho trovato questo
E vorrei il vostro parere:
È un po lunghetto
Non avrei voluto dare questa mia testimonianza, non solo per la ragione sottesa, straziante, che merita rispetto, ma anche perché non pensavo di avere nulla d’interessante da dire in merito al disastro ferroviario che ha coinvolto la mia città, la Ferrotramviaria e, soprattutto, gli altri pendolari che incontro ogni giorno. Soprattutto, penso che a parlare debbano essere le autorità competenti, nei tempi e nei modi di legge, dopo aver accertato le gravi responsabilità che hanno dato luogo alla tragedia. Pensavo che la mia limitata esperienza non fosse interessante, finché non ho notato sempre più voci levarsi da persone che non hanno mai preso quel treno, per diffondere petizioni di principio, luoghi comuni e giudizi interessati da meri calcoli politici.
A quel punto, ho deciso di utilizzare Facebook, l'unico mezzo che avevo in quel momento a disposizione, per diffondere il mio pensiero e la mia opinione, sicuramente non perfetti né perfettamente imparziali, ma almeno basati su una conoscenza concreta, da utente, del contesto di cui si stava parlando, e il mio post è, come usa dire, diventato virale, arrivando sulle bacheche di persone che non conosco e che ringrazio di aver condiviso il mio pensiero, così come ringrazio Strade per avermi dato la possibilità di pubblicarlo e ampliarlo. Uso la linea ferroviaria del nord barese, su cui si è verificato l'incidente, da circa dieci anni. In questo periodo sono arrivato in ritardo due volte. Se aggiungo gli anni di liceo, in cui ho viaggiato col servizio autobus della stessa azienda, i ritardi restano sempre soltanto due. Ho viaggiato su tanti treni italiani ed europei, provando il trasporto locale in Lombardia, in Veneto, ma anche in Belgio, Olanda e altri Paesi teoricamente invidiabili, quanto a sicurezza. Posso dire che quella del nord barese è forse la rete ferroviaria locale più efficiente che io abbia provato.
Personale molto professionale, pulizia massima, treni nuovi o nuovissimi, confortevoli, con aria condizionata sempre funzionante, predisposti anche per la mobilità sostenibile, e stazione radio gestita dalla stessa azienda. La stessa rete ferroviaria attualmente copre anche parte della periferia barese, come servizio metropolitano, e mette in collegamento con l’aeroporto. Ieri ho preso lo stesso treno di sempre, due ore dopo la tragedia, e sono partito (e arrivato) come da tabellone. Per percorrere il tratto incidentato ci sono bus sostitutivi. Il famoso “binario unico” riguarda solo un tratto della linea, ma è in atto un progetto per il raddoppio. Peraltro, esso non è una peculiarità pugliese o del sud Italia, ma riguarda la maggior parte delle linee ferroviarie italiane e c'è in quasi tutti i Paesi europei.
Oggi in Italia sembrano diventati tutti ingegneri, macchinisti ed esperti di sicurezza dei trasporti. Pertanto, pensano bene di descrivere le linee a semplice binario come pistole puntate alla tempia, a mo’ di roulette russa, dimenticando (scegliendo di dimenticare?) che esiste una ineliminabile componente umana, in cui si possono annidare errori, distrazioni o altro, sia nella conduzione dei mezzi, sia nella direzione del traffico, sia nella progettazione delle macchine. L’illusione che si possa portare il rischio a zero è propria della società in cui viviamo, ossessionata dalla sicurezza, perché gli enormi e crescenti sviluppi tecnologici ci portano talvolta a credere che si possa sterilizzare l’ambiente umano dal pericolo più grande: l’uomo stesso. Semplicemente, non è vero.
Gli incidenti ferroviari avvengono anche nelle stazioni, dove i binari sono in parallelo, così come avvengono sui binari semplici, ma per fortuna avvengono così di rado che ce li dimentichiamo. Uno degli ultimi di cui abbiamo notizia si è verificato in Germania, il 9 febbraio scorso, quando due treni della Meridian, compagnia gestita dalle Ferrovie dell’alta Baviera, si sono scontrati frontalmente su una linea ferroviaria locale a un solo binario. Come per tutte le ferrovie tedesche, era attivo il sistema di sicurezza PZB 90, che era stato controllato una settimana prima dell’incidente. Si tratta di un sistema di trasmettitori d’impulsi magnetici che segnalano a distanza la presenza di altri treni, con relativi freni automatici d’emergenza. Non sono serviti.Ebbene, all’epoca nessuno si è sognato di parlare dell’arretratezza della Baviera o di farvi allusioni, né ha accusato il governo bavarese o il governo federale, né si è strappato i capelli gridando al fallimento del sistema tedesco.
Dunque, sappiate che chi vi parla di treni fatiscenti o di arretratezza non ha mai preso la linea ferroviaria Bari-Barletta. Chi addirittura fa ragionamenti etnografici sul sud abbandonato, sul sud bistrattato, vilipeso o sul sud irrecuperabile, per far perno sulla retorica vittimista o per derubricare la questione come culturale o antropologica, dovrebbe solo provare a viaggiare e fare qualche confronto senza preconcetti. Rimarrà sorpreso. Chi si affretta a parlare di responsabilità politiche, senza nemmeno aspettare che si faccia luce sulla dinamica dell’incidente, magari dopo una vita passata a elargire “no” ideologici ad ogni tipo di ammodernamento tecnologico e infrastrutturale, è in palese malafede. C’è poi chi, infine, addita la Ferrotramviaria SPA come responsabile poiché operatore privato e, anzi, trova in questa triste vicenda la conferma che i privati nel settore dei trasporti pubblici sono il male assoluto (ovviamente, anche qua sarà colpa del neoliberismo, vogliamo scommettere?).
E questo dopo aver letto una “scatola nera” tutta ideologica, che parte da premesse che non aspettano altro che essere riscontrate, mentre la scatola nera, quella vera, è ancora tra le lamiere.
Belle parole, ma allora com'è che due treni circolano in direzioni diverse sullo stesso binario?
Non sono un ferroviere ne un appassionato, ma non credo che il TGV o il Maglev adottino le stesse misure di sicurezza della tratta in questione.
13/7/2016, 17:58
Winston Wolf
Quote:
Originariamente inviata da Lantis
Ho trovato questo
E vorrei il vostro parere:
È un po lunghetto
Non avrei voluto dare questa mia testimonianza, non solo per la ragione sottesa, straziante, che merita rispetto, ma anche perché non pensavo di avere nulla d’interessante da dire in merito al disastro ferroviario che ha coinvolto la mia città, la Ferrotramviaria e, soprattutto, gli altri pendolari che incontro ogni giorno. Soprattutto, penso che a parlare debbano essere le autorità competenti, nei tempi e nei modi di legge, dopo aver accertato le gravi responsabilità che hanno dato luogo alla tragedia. Pensavo che la mia limitata esperienza non fosse interessante, finché non ho notato sempre più voci levarsi da persone che non hanno mai preso quel treno, per diffondere petizioni di principio, luoghi comuni e giudizi interessati da meri calcoli politici.
A quel punto, ho deciso di utilizzare Facebook, l'unico mezzo che avevo in quel momento a disposizione, per diffondere il mio pensiero e la mia opinione, sicuramente non perfetti né perfettamente imparziali, ma almeno basati su una conoscenza concreta, da utente, del contesto di cui si stava parlando, e il mio post è, come usa dire, diventato virale, arrivando sulle bacheche di persone che non conosco e che ringrazio di aver condiviso il mio pensiero, così come ringrazio Strade per avermi dato la possibilità di pubblicarlo e ampliarlo. Uso la linea ferroviaria del nord barese, su cui si è verificato l'incidente, da circa dieci anni. In questo periodo sono arrivato in ritardo due volte. Se aggiungo gli anni di liceo, in cui ho viaggiato col servizio autobus della stessa azienda, i ritardi restano sempre soltanto due. Ho viaggiato su tanti treni italiani ed europei, provando il trasporto locale in Lombardia, in Veneto, ma anche in Belgio, Olanda e altri Paesi teoricamente invidiabili, quanto a sicurezza. Posso dire che quella del nord barese è forse la rete ferroviaria locale più efficiente che io abbia provato.
Personale molto professionale, pulizia massima, treni nuovi o nuovissimi, confortevoli, con aria condizionata sempre funzionante, predisposti anche per la mobilità sostenibile, e stazione radio gestita dalla stessa azienda. La stessa rete ferroviaria attualmente copre anche parte della periferia barese, come servizio metropolitano, e mette in collegamento con l’aeroporto. Ieri ho preso lo stesso treno di sempre, due ore dopo la tragedia, e sono partito (e arrivato) come da tabellone. Per percorrere il tratto incidentato ci sono bus sostitutivi. Il famoso “binario unico” riguarda solo un tratto della linea, ma è in atto un progetto per il raddoppio. Peraltro, esso non è una peculiarità pugliese o del sud Italia, ma riguarda la maggior parte delle linee ferroviarie italiane e c'è in quasi tutti i Paesi europei.
Oggi in Italia sembrano diventati tutti ingegneri, macchinisti ed esperti di sicurezza dei trasporti. Pertanto, pensano bene di descrivere le linee a semplice binario come pistole puntate alla tempia, a mo’ di roulette russa, dimenticando (scegliendo di dimenticare?) che esiste una ineliminabile componente umana, in cui si possono annidare errori, distrazioni o altro, sia nella conduzione dei mezzi, sia nella direzione del traffico, sia nella progettazione delle macchine. L’illusione che si possa portare il rischio a zero è propria della società in cui viviamo, ossessionata dalla sicurezza, perché gli enormi e crescenti sviluppi tecnologici ci portano talvolta a credere che si possa sterilizzare l’ambiente umano dal pericolo più grande: l’uomo stesso. Semplicemente, non è vero.
Gli incidenti ferroviari avvengono anche nelle stazioni, dove i binari sono in parallelo, così come avvengono sui binari semplici, ma per fortuna avvengono così di rado che ce li dimentichiamo. Uno degli ultimi di cui abbiamo notizia si è verificato in Germania, il 9 febbraio scorso, quando due treni della Meridian, compagnia gestita dalle Ferrovie dell’alta Baviera, si sono scontrati frontalmente su una linea ferroviaria locale a un solo binario. Come per tutte le ferrovie tedesche, era attivo il sistema di sicurezza PZB 90, che era stato controllato una settimana prima dell’incidente. Si tratta di un sistema di trasmettitori d’impulsi magnetici che segnalano a distanza la presenza di altri treni, con relativi freni automatici d’emergenza. Non sono serviti.Ebbene, all’epoca nessuno si è sognato di parlare dell’arretratezza della Baviera o di farvi allusioni, né ha accusato il governo bavarese o il governo federale, né si è strappato i capelli gridando al fallimento del sistema tedesco.
Dunque, sappiate che chi vi parla di treni fatiscenti o di arretratezza non ha mai preso la linea ferroviaria Bari-Barletta. Chi addirittura fa ragionamenti etnografici sul sud abbandonato, sul sud bistrattato, vilipeso o sul sud irrecuperabile, per far perno sulla retorica vittimista o per derubricare la questione come culturale o antropologica, dovrebbe solo provare a viaggiare e fare qualche confronto senza preconcetti. Rimarrà sorpreso. Chi si affretta a parlare di responsabilità politiche, senza nemmeno aspettare che si faccia luce sulla dinamica dell’incidente, magari dopo una vita passata a elargire “no” ideologici ad ogni tipo di ammodernamento tecnologico e infrastrutturale, è in palese malafede. C’è poi chi, infine, addita la Ferrotramviaria SPA come responsabile poiché operatore privato e, anzi, trova in questa triste vicenda la conferma che i privati nel settore dei trasporti pubblici sono il male assoluto (ovviamente, anche qua sarà colpa del neoliberismo, vogliamo scommettere?).
E questo dopo aver letto una “scatola nera” tutta ideologica, che parte da premesse che non aspettano altro che essere riscontrate, mentre la scatola nera, quella vera, è ancora tra le lamiere.
veramente assurdo sì.....
adesso verranno fuori tante di quelle magagne...che se ne parlerà per mesi....
14/7/2016, 1:08
tirexia
Quote:
Originariamente inviata da Lantis
Ho trovato questo
E vorrei il vostro parere:
È un po lunghetto
Non avrei voluto dare questa mia testimonianza, non solo per la ragione sottesa, straziante, che merita rispetto, ma anche perché non pensavo di avere nulla d’interessante da dire in merito al disastro ferroviario che ha coinvolto la mia città, la Ferrotramviaria e, soprattutto, gli altri pendolari che incontro ogni giorno. Soprattutto, penso che a parlare debbano essere le autorità competenti, nei tempi e nei modi di legge, dopo aver accertato le gravi responsabilità che hanno dato luogo alla tragedia. Pensavo che la mia limitata esperienza non fosse interessante, finché non ho notato sempre più voci levarsi da persone che non hanno mai preso quel treno, per diffondere petizioni di principio, luoghi comuni e giudizi interessati da meri calcoli politici.
A quel punto, ho deciso di utilizzare Facebook, l'unico mezzo che avevo in quel momento a disposizione, per diffondere il mio pensiero e la mia opinione, sicuramente non perfetti né perfettamente imparziali, ma almeno basati su una conoscenza concreta, da utente, del contesto di cui si stava parlando, e il mio post è, come usa dire, diventato virale, arrivando sulle bacheche di persone che non conosco e che ringrazio di aver condiviso il mio pensiero, così come ringrazio Strade per avermi dato la possibilità di pubblicarlo e ampliarlo. Uso la linea ferroviaria del nord barese, su cui si è verificato l'incidente, da circa dieci anni. In questo periodo sono arrivato in ritardo due volte. Se aggiungo gli anni di liceo, in cui ho viaggiato col servizio autobus della stessa azienda, i ritardi restano sempre soltanto due. Ho viaggiato su tanti treni italiani ed europei, provando il trasporto locale in Lombardia, in Veneto, ma anche in Belgio, Olanda e altri Paesi teoricamente invidiabili, quanto a sicurezza. Posso dire che quella del nord barese è forse la rete ferroviaria locale più efficiente che io abbia provato.
Personale molto professionale, pulizia massima, treni nuovi o nuovissimi, confortevoli, con aria condizionata sempre funzionante, predisposti anche per la mobilità sostenibile, e stazione radio gestita dalla stessa azienda. La stessa rete ferroviaria attualmente copre anche parte della periferia barese, come servizio metropolitano, e mette in collegamento con l’aeroporto. Ieri ho preso lo stesso treno di sempre, due ore dopo la tragedia, e sono partito (e arrivato) come da tabellone. Per percorrere il tratto incidentato ci sono bus sostitutivi. Il famoso “binario unico” riguarda solo un tratto della linea, ma è in atto un progetto per il raddoppio. Peraltro, esso non è una peculiarità pugliese o del sud Italia, ma riguarda la maggior parte delle linee ferroviarie italiane e c'è in quasi tutti i Paesi europei.
Oggi in Italia sembrano diventati tutti ingegneri, macchinisti ed esperti di sicurezza dei trasporti. Pertanto, pensano bene di descrivere le linee a semplice binario come pistole puntate alla tempia, a mo’ di roulette russa, dimenticando (scegliendo di dimenticare?) che esiste una ineliminabile componente umana, in cui si possono annidare errori, distrazioni o altro, sia nella conduzione dei mezzi, sia nella direzione del traffico, sia nella progettazione delle macchine. L’illusione che si possa portare il rischio a zero è propria della società in cui viviamo, ossessionata dalla sicurezza, perché gli enormi e crescenti sviluppi tecnologici ci portano talvolta a credere che si possa sterilizzare l’ambiente umano dal pericolo più grande: l’uomo stesso. Semplicemente, non è vero.
Gli incidenti ferroviari avvengono anche nelle stazioni, dove i binari sono in parallelo, così come avvengono sui binari semplici, ma per fortuna avvengono così di rado che ce li dimentichiamo. Uno degli ultimi di cui abbiamo notizia si è verificato in Germania, il 9 febbraio scorso, quando due treni della Meridian, compagnia gestita dalle Ferrovie dell’alta Baviera, si sono scontrati frontalmente su una linea ferroviaria locale a un solo binario. Come per tutte le ferrovie tedesche, era attivo il sistema di sicurezza PZB 90, che era stato controllato una settimana prima dell’incidente. Si tratta di un sistema di trasmettitori d’impulsi magnetici che segnalano a distanza la presenza di altri treni, con relativi freni automatici d’emergenza. Non sono serviti.Ebbene, all’epoca nessuno si è sognato di parlare dell’arretratezza della Baviera o di farvi allusioni, né ha accusato il governo bavarese o il governo federale, né si è strappato i capelli gridando al fallimento del sistema tedesco.
Dunque, sappiate che chi vi parla di treni fatiscenti o di arretratezza non ha mai preso la linea ferroviaria Bari-Barletta. Chi addirittura fa ragionamenti etnografici sul sud abbandonato, sul sud bistrattato, vilipeso o sul sud irrecuperabile, per far perno sulla retorica vittimista o per derubricare la questione come culturale o antropologica, dovrebbe solo provare a viaggiare e fare qualche confronto senza preconcetti. Rimarrà sorpreso. Chi si affretta a parlare di responsabilità politiche, senza nemmeno aspettare che si faccia luce sulla dinamica dell’incidente, magari dopo una vita passata a elargire “no” ideologici ad ogni tipo di ammodernamento tecnologico e infrastrutturale, è in palese malafede. C’è poi chi, infine, addita la Ferrotramviaria SPA come responsabile poiché operatore privato e, anzi, trova in questa triste vicenda la conferma che i privati nel settore dei trasporti pubblici sono il male assoluto (ovviamente, anche qua sarà colpa del neoliberismo, vogliamo scommettere?).
E questo dopo aver letto una “scatola nera” tutta ideologica, che parte da premesse che non aspettano altro che essere riscontrate, mentre la scatola nera, quella vera, è ancora tra le lamiere.