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P S Y C H O
Secondo me la Famiglia ha senso di esistere soltanto insieme al concetto religioso di indissolubilità del matrimonio, cioè il "per forza" che dici tu. Io che non sono credente e a cui i "per forza" quindi non piacciono, mi pongo però la questione dei bambini. I figli sono al primo posto per un motivo semplice: non hanno chiesto loro di nascere, ma è stata una decisione dei genitori, i quali gli hanno poi proposto tale modello di famiglia. E' questo che non mi piace. Non possono i genitori dare delle certezze a un bambino basate sul loro amore eterno e sulla loro famiglia e dopo che so, dieci anni, sbarazzargliele completamente. Allora la soluzione è o non fare figli oppure prospettare loro un modello di vita alternativo che non preveda la famiglia, almeno nel modo in cui adesso è concepita.
Dando una sbirciata all'etimologia della parola famiglia ho trovato questo:
"L'etimologia della parola famiglia è da ricondursi al termine osco faama = casa, da cui il latino fam?lia, cioè l'insieme dei fam?li (moglie, figli, servi e schiavi del pater familias il capo della gens). Pertanto, famiglia in senso stretto ed originario, significa piccola comunità di "persone che abitano nella stessa casa", in senso ampio, l'insieme di persone legate da vincoli di sangue, da rapporto di parentela o affinità o da vincoli religiosi e/o legali quale il matrimonio."
Per me, una comunità di persone che vive nella stessa casa, può costituire una famiglia, come può esserlo la convivenza. Poi religioni e vincoli legali possono ampliare il concetto, ma di certo non bastano a stabilire ciò che è eterno. A mio avviso, è questo il concetto che si dovrebbe rivedere da trasmettere. Accettare che tutto può avere un termine e che il vissero per sempre felici e contenti è l'ultima riga delle favole, non della realtà.
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Masquerade
Dando una sbirciata all'etimologia della parola famiglia ho trovato questo:
"L'etimologia della parola famiglia è da ricondursi al termine osco faama = casa, da cui il latino fam?lia, cioè l'insieme dei fam?li (moglie, figli, servi e schiavi del pater familias il capo della gens). Pertanto, famiglia in senso stretto ed originario, significa piccola comunità di "persone che abitano nella stessa casa", in senso ampio, l'insieme di persone legate da vincoli di sangue, da rapporto di parentela o affinità o da vincoli religiosi e/o legali quale il matrimonio."
Per me, una comunità di persone che vive nella stessa casa, può costituire una famiglia, come può esserlo la convivenza. Poi religioni e vincoli legali possono ampliare il concetto, ma di certo non bastano a stabilire ciò che è eterno. A mio avviso, è questo il concetto che si dovrebbe rivedere da trasmettere. Accettare che tutto può avere un termine e che il vissero per sempre felici e contenti è l'ultima riga delle favole, non della realtà.
Però esistono legami fra umani molto più forti di quello di un uomo e una donna che si uniscono in matrimonio. I figli sono il primo esempio. Salvo eccezioni quelli di sangue come genitori e fratelli... Ecco, per rendere il matrimonio al loro pari ci si è inventati questa regola della sua indissolubilità. Adesso, se questa regola è venuta meno, si porta giù tutto il castello della famiglia...
Non so se è chiaro, io sono favorevole alla separazione di due che non hanno più niente da dirsi, solo che non capisco queste cose fatte a metà, 'sto tentativo di voler salvare sempre sia la capra che i cavoli.
Che ci si inventi quindi qualche tipo di organizzazione diversa rispetto alla famiglia, cosa per altro a cui sono convinto che ci si arriverà naturalmente: già si stanno creando per esempio le "famiglie allargate" dove ci sono i genitori originari, nuovo marito e nuova moglie di entrambi, i figli propri, quelli dei nuovi coniugi, etc...
Io opterei per la soluzione migliore per i bambini, si può discutere di quale sia.
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P S Y C H O
Però esistono legami fra umani molto più forti di quello di un uomo e una donna che si uniscono in matrimonio. I figli sono il primo esempio. Salvo eccezioni quelli di sangue come genitori e fratelli... Ecco, per rendere il matrimonio al loro pari ci si è inventati questa regola della sua indissolubilità. Adesso, se questa regola è venuta meno, si porta giù tutto il castello della famiglia...
Non so se è chiaro, io sono favorevole alla separazione di due che non hanno più niente da dirsi, solo che non capisco queste cose fatte a metà, 'sto tentativo di voler salvare sempre sia la capra che i cavoli.
Che ci si inventi quindi qualche tipo di organizzazione diversa rispetto alla famiglia, cosa per altro a cui sono convinto che ci si arriverà naturalmente: già si stanno creando per esempio le "famiglie allargate" dove ci sono i genitori originari, nuovo marito e nuova moglie di entrambi, i figli propri, quelli dei nuovi coniugi, etc...
Io opterei per la soluzione migliore per i bambini, si può discutere di quale sia.
Ma anche io sono per la separazione di due che non hanno più niente da dirsi.
Sento spesso dire frasi come "ci si sposa o si resta insieme per il bene dei figli". Io non credo a questo. Si può essere un genitore e amare un figlio anche senza matrimonio o restare insieme.
Che genitore sarei se trasmettessi a mio figlio un'idea illusoria di famiglia? Che responsabilità gli accollerei se un giorno gli dicessi "son rimasta con tuo padre per te?"
No. Io preferisco la chiarezza e la trasparenza. Sempre e comunque.
E soprattutto, spesso vedo trattare i bambini come se "fossero incapaci di capire". I bambini hanno una sensibilità molto più spiccata della nostra. Non è che non riescano a percepire se le cose vanno o non vanno. Anzi!
E non credo possa essere una separazione a traumatizzarli, ma bensì l'idea di perdere qualcuno.
Perché poi può arrivare il momento in cui un figlio si arrenda e dica: "Basta! Separatevi!"
Ed è capitato. Ed io dall'esterno son rimasta raggelata.
Ecco, per me questo è un fallimento verso un figlio. Rendersi conto di averlo costretto a vivere in un clima che di famiglia aveva poco e nulla.
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Masquerade
Ma anche io sono per la separazione di due che non hanno più niente da dirsi.
Sento spesso dire frasi come "ci si sposa o si resta insieme per il bene dei figli". Io non credo a questo. Si può essere un genitore e amare un figlio anche senza matrimonio o restare insieme.
Che genitore sarei se trasmettessi a mio figlio un'idea illusoria di famiglia? Che responsabilità gli accollerei se un giorno gli dicessi "son rimasta con tuo padre per te?"
No. Io preferisco la chiarezza e la trasparenza. Sempre e comunque.
E soprattutto, spesso vedo trattare i bambini come se "fossero incapaci di capire". I bambini hanno una sensibilità molto più spiccata della nostra. Non è che non riescano a percepire se le cose vanno o non vanno. Anzi!
E non credo possa essere una separazione a traumatizzarli, ma bensì l'idea di perdere qualcuno.
Perché poi può arrivare il momento in cui un figlio si arrenda e dica: "Basta! Separatevi!"
Ed è capitato. Ed io dall'esterno son rimasta raggelata.
Ecco, per me questo è un fallimento verso un figlio. Rendersi conto di averlo costretto a vivere in un clima che di famiglia aveva poco e nulla.
Amen.
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Masquerade
Ma anche io sono per la separazione di due che non hanno più niente da dirsi.
Sento spesso dire frasi come "ci si sposa o si resta insieme per il bene dei figli". Io non credo a questo. Si può essere un genitore e amare un figlio anche senza matrimonio o restare insieme.
Che genitore sarei se trasmettessi a mio figlio un'idea illusoria di famiglia? Che responsabilità gli accollerei se un giorno gli dicessi "son rimasta con tuo padre per te?"
No. Io preferisco la chiarezza e la trasparenza. Sempre e comunque.
E soprattutto, spesso vedo trattare i bambini come se "fossero incapaci di capire". I bambini hanno una sensibilità molto più spiccata della nostra. Non è che non riescano a percepire se le cose vanno o non vanno. Anzi!
E non credo possa essere una separazione a traumatizzarli, ma bensì l'idea di perdere qualcuno.
Perché poi può arrivare il momento in cui un figlio si arrenda e dica: "Basta! Separatevi!"
Ed è capitato. Ed io dall'esterno son rimasta raggelata.
Ecco, per me questo è un fallimento verso un figlio. Rendersi conto di averlo costretto a vivere in un clima che di famiglia aveva poco e nulla.
io ho visto farlo e non ci sono stati disastri..anzi..ai posteri posso dire che è stato un gran bene.
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Themistokles
io ho visto farlo e non ci sono stati disastri..anzi..ai posteri posso dire che è stato un gran bene.
Visto farlo cosa? Restare insieme per forza o separarsi?
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Masquerade
Ma anche io sono per la separazione di due che non hanno più niente da dirsi.
Sento spesso dire frasi come "ci si sposa o si resta insieme per il bene dei figli". Io non credo a questo. Si può essere un genitore e amare un figlio anche senza matrimonio o restare insieme.
Che genitore sarei se trasmettessi a mio figlio un'idea illusoria di famiglia? Che responsabilità gli accollerei se un giorno gli dicessi "son rimasta con tuo padre per te?"
No. Io preferisco la chiarezza e la trasparenza. Sempre e comunque.
E soprattutto, spesso vedo trattare i bambini come se "fossero incapaci di capire". I bambini hanno una sensibilità molto più spiccata della nostra. Non è che non riescano a percepire se le cose vanno o non vanno. Anzi!
E non credo possa essere una separazione a traumatizzarli, ma bensì l'idea di perdere qualcuno.
Perché poi può arrivare il momento in cui un figlio si arrenda e dica: "Basta! Separatevi!"
Ed è capitato. Ed io dall'esterno son rimasta raggelata.
Ecco, per me questo è un fallimento verso un figlio. Rendersi conto di averlo costretto a vivere in un clima che di famiglia aveva poco e nulla.
Secondo il mio punto di vista per un bambino è un male sia vivere con due genitori che non sono in armonia che vivere con due genitori separati. Poi si può discutere di quale sia il male minore e scegliere quello per il loro bene. Però io credo che occorrerebbe trovare delle soluzioni preventive che non li facciano soffrire, poco importa se di più con la soluzione peggiore o di meno con quella migliore. Per questo dico che la famiglia fa acqua se calata in questa realtà contemporanea. Ormai le coppie con figli che si separano non sono minori di quelle con figli che non si separano, quindi non capisco perché non cercare modi alternativi di organizzare la vita di una coppia che non la famiglia come è intesa al presente.
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P S Y C H O
Secondo il mio punto di vista per un bambino è un male sia vivere con due genitori che non sono in armonia che vivere con due genitori separati. Poi si può discutere di quale sia il male minore e scegliere quello per il loro bene. Però io credo che occorrerebbe trovare delle soluzioni preventive che non li facciano soffrire, poco importa se di più con la soluzione peggiore o di meno con quella migliore. Per questo dico che la famiglia fa acqua se calata in questa realtà contemporanea. Ormai le coppie con figli che si separano non sono minori di quelle con figli che non si separano, quindi non capisco perché non cercare modi alternativi di organizzare la vita di una coppia che non la famiglia come è intesa al presente.
Lo so che le coppie che si separano ormai sono in netto aumento. Ed è anche chiaro che un bambino mai vorrebbe separarsi da un genitore o ridursi a vederlo ogni 15 giorni come stabilito da un giudice.
Ancora più traumatico diventare armi da usare per ferire l'altro/a e durante una separazione lo vedo accadere molte, troppe volte. Lo trovo inaccettabile.
Ma trovo inaccettabile ed anche diseducativo vivere in un ambiente perennemente teso o illusorio.
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Masquerade
Visto farlo cosa? Restare insieme per forza o separarsi?
restare insieme, fare dei sacrifici e tenere vivi dei rituali atti a preservare il nucleo famigliare, come i noiosoi pranzi domenicali o altre robe....
i sacrifici prima o poi danno dei frutti, per te o per gli altri....ma spesso li danno
e senza sacrifici alla minima difficoltà cadrebbe ogni cosa
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Themistokles
restare insieme, fare dei sacrifici e tenere vivi dei rituali atti a preservare il nucleo famigliare, come i noiosoi pranzi domenicali o altre robe....
i sacrifici prima o poi danno dei frutti, per te o per gli altri....ma spesso li danno
e senza sacrifici alla minima difficoltà cadrebbe ogni cosa
No, non è vero. Non sempre i sacrifici servono. Spesso vivere in un clima di eterni sacrifici non fa altro che rendere ancora più teso il clima in cui si vive.
Non è tutto o bianco o nero.
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Themistokles
restare insieme, fare dei sacrifici e tenere vivi dei rituali atti a preservare il nucleo famigliare, come i noiosoi pranzi domenicali o altre robe....
i sacrifici prima o poi danno dei frutti, per te o per gli altri....ma spesso li danno
e senza sacrifici alla minima difficoltà cadrebbe ogni cosa
Guarda che io non dico che non bisogna fare sacrifici, eh. Anzi! Spesso avere una famiglia da portare avanti, dei figli, significa proprio fare dei sacrifici.
Ma qualunque sacrificio porta risultati migliori e soprattutto concreti se compiuto per continuare qualcosa di reale.
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Temperance
No, non è vero. Non sempre i sacrifici servono. Spesso vivere in un clima di eterni sacrifici non fa altro che rendere ancora più teso il clima in cui si vive.
Non è tutto o bianco o nero.
infatti ho scritto spesso, non sempre ;)
bisogna vedere il tipo di sacrifici che si fanno.
se devi subirti ogni settimana delle quantità industriali di ceffoni e violenza fisica non devi dubitare nemmeno un attimo...anche per preservare i tuoi figli oltre che te stesso/a
se devi acccettare un impalcatura di corna che si ramificano ogni giorno sempre di più non ha senso.
poi dipende da cosa hai costruito, come l'hai costruito e che risultati intendevi ottenere. dipende da quanto dura un rapporto ect.
da figlio affrontare la separazione dei genitori sarà sempre traumatico, poi se hai più di 27 anni la prendi un pò meglio rispetto a un adolescente o ad un bimbo, ma poi spesso per risolvere dei piccoli fastidi ne creiamo altri alle persone che amiamo.
magari io e te ci separiamo per delle sciocchezze, poi io magari ci risposiamo e io faccio due figli con un altra persona, e poi il nostro di figlio non lo cago più
ci sono motivazioni e motivazioni, ci sono conseguenze e conseguenze...magari tu personalmente non ne ricavi nulla dai tuoi sacrifici personali ma qualcun altro magari si, grazie ai tuoi sacrifici.
poi certo se una coppia litiga tutto il giorno e la tensione è sempre altissima il bambino cresce ancora peggio...ma ormia ci si disinnamora per tanti motivi futili, e forse quel tizio voleva fare intuire anche questo
le donne sono più forti, a volte ci separiamo per un insieme di piccole cazzate poco significative prese singolarmente...non ci si odia, si va d'accordo ma scema la passione..e a quel punto uno può anche andare fuori di testa...è uno che ha problemi già da prima possibilmente..ma il confine fra normalità e follia è flebile... spesso di sta gente che massacra le famiglie si dice che erano persone normali e tranquille bla bla bla bla
perchè oggi sono felice e mi va tutto bene...mia moglie è incinta, mia figlia si sposa, mio figlio si laurea e magari mi sono preso un elogio o una promozione a lavoro......domani scopro che il figlio che aspetto non è mio, che mia figlio si droga, mi licenziano e scopro che mia figlia fa la zozza....e do i numeri......a volte le circostanze della vita possono fare bruttissimi scherzi
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Masquerade
Guarda che io non dico che non bisogna fare sacrifici, eh. Anzi! Spesso avere una famiglia da portare avanti, dei figli, significa proprio fare dei sacrifici.
Ma qualunque sacrificio porta risultati migliori e soprattutto concreti se compiuto per continuare qualcosa di reale.
il fatto e che oggi sembra che ad un certo punto la gente si scocci a fare sacrifici
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Themistokles
il fatto e che oggi sembra che ad un certo punto la gente si scocci a fare sacrifici
Oggi non si è proprio più abituati all'idea di sacrificio. Non sbagli quando dici che è l'epoca del consumismo, del tutto e subito e dell'usa e getta. E purtroppo questo si estende anche in altri campi della vita. E' innegabile. E' l'educazione che viene tramessa.
Piccolo OT: Sai? Giorni fa in spiaggia ascoltavo una prof che descriveva al partner il momento in cui avevano chiesto ai ragazzi alla prima prova d'esame di posare i cellulari sul banco. Descriveva stupita quanti iPhone ultimissimo modello avevano prelevato. Non stupita per l'evidente "benessere" dei ragazzi, ma per il fatto che, se a 18 anni avevano già il massimo, come avrebbero imparato a desiderare ed ottenere qualcosa?
Io in questo ragionamento mi ci ritrovo. E chiaramente non ci si ferma solo alla sfera "materiale". Perché è tramite il materiale che si impara poi a conquistare tutto il resto. Desiderare=conquistare.
- - - Aggiornamento - - -
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Themistokles
... spesso di sta gente che massacra le famiglie si dice che erano persone normali e tranquille bla bla bla bla
perchè oggi sono felice e mi va tutto bene...mia moglie è incinta, mia figlia si sposa, mio figlio si laurea e magari mi sono preso un elogio o una promozione a lavoro......domani scopro che il figlio che aspetto non è mio, che mia figlio si droga, mi licenziano e scopro che mia figlia fa la zozza....e do i numeri......a volte le circostanze della vita possono fare bruttissimi scherzi
E' una risposta a Temperance e non voglio intrometermi, però ho una domanda su quanto ho riportato. Perché in effetti la delusione può essere una valida motivazione a gesti inaspettati ed estremi.
Non credi che ci sia un inizio di circostanze che scatenano tutte le altre?
Cioè, nell'esempio che hai fatto, se dall'inizio avessi (tu generico ovviamente) voluto vedere la donna che hai voluto esattamente per com'era e non per come ti sarebbe piaciuta che fosse, non credi che si sarebbe potuto evitare il figlio non tuo, che i figli che ne vangano fuori risentano dei problemi che si creano fra i genitori etc? Ma soprattutto evitare la delusione che segue il crollo dell'illusione?
Perché se si vede la realtà senza filtri, le delusioni perdono forza e quindi si potrebbe anche evitare poi la reazione eccessiva...
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Masquerade
Oggi non si è proprio più abituati all'idea di sacrificio. Non sbagli quando dici che è l'epoca del consumismo, del tutto e subito e dell'usa e getta. E purtroppo questo si estende anche in altri campi della vita. E' innegabile. E' l'educazione che viene tramessa.
Piccolo OT: Sai? Giorni fa in spiaggia ascoltavo una prof che descriveva al partner il momento in cui avevano chiesto ai ragazzi alla prima prova d'esame di posare i cellulari sul banco. Descriveva stupita quanti iPhone ultimissimo modello avevano prelevato. Non stupita per l'evidente "benessere" dei ragazzi, ma per il fatto che, se a 18 anni avevano già il massimo, come avrebbero imparato a desiderare ed ottenere qualcosa?
Io in questo ragionamento mi ci ritrovo. E chiaramente non ci si ferma solo alla sfera "materiale". Perché è tramite il materiale che si impara poi a conquistare tutto il resto. Desiderare=conquistare.
- - - Aggiornamento - - -
E' una risposta a Temperance e non voglio intrometermi, però ho una domanda su quanto ho riportato. Perché in effetti la delusione può essere una valida motivazione a gesti inaspettati ed estremi.
Non credi che ci sia un inizio di circostanze che scatenano tutte le altre?
Cioè, nell'esempio che hai fatto, se dall'inizio avessi (tu generico ovviamente) voluto vedere la donna che hai voluto esattamente per com'era e non per come ti sarebbe piaciuta che fosse, non credi che si sarebbe potuto evitare il figlio non tuo, che i figli che ne vangano fuori risentano dei problemi che si creano fra i genitori etc? Ma soprattutto evitare la delusione che segue il crollo dell'illusione?
Perché se si vede la realtà senza filtri, le delusioni perdono forza e quindi si potrebbe anche evitare poi la reazione eccessiva...
amore e odio.....non ci vuole molto per passare da una faccia all'altra della stessa medaglia....
e poi non è solo questione d'illudersi a volte le persone cambiano strada facendo o riescono a fingere benissimo
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P S Y C H O
Però esistono legami fra umani molto più forti di quello di un uomo e una donna che si uniscono in matrimonio. I figli sono il primo esempio.
ben detto.
credo che sia difficile spiegare a chi non ha figli a quali sacrifici si può arrivare per loro.
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Lo so che le coppie che si separano ormai sono in netto aumento. Ed è anche chiaro che un bambino mai vorrebbe separarsi da un genitore o ridursi a vederlo ogni 15 giorni come stabilito da un giudice.
Ancora più traumatico diventare armi da usare per ferire l'altro/a e durante una separazione lo vedo accadere molte, troppe volte. Lo trovo inaccettabile.
Ma trovo inaccettabile ed anche diseducativo vivere in un ambiente perennemente teso o illusorio.
Non sono riuscito a spiegare bene che cosa intendo.
Per me la questione non è separarsi si o separarsi no nel caso in cui il rapporto di coppia inizi a scricchiolare in presenza di figli.
Io mi fermo prima. A quando due decidono (o gli capita) di mettere al mondo un figlio.
Ebbene, prima di programmare la venuta al mondo di un figlio, bisognerebbe porsi il problema che quella coppia potrebbe scoppiare... in tutti e due i casi il bambino/a in questione vivrebbe un trauma, che si tratti di separazione o di convivenza forzata di due che non si prendono più.
Io dico: basta co' 'sta famiglia: Babbut, Mammut e figliut (è una vecchia reclame televisiva di carosello*), cerchiamo un'organizzazione tale che l'eventualità di separazione dei genitori lasci più o meno indifferenti i figli.
Poi che ci si organizzi vivendo comunque tutti da single, oppure facendo crescere tutti i bambini in una comune, o quel che si voglia [io la soluzione mia ce l'avrei ma non la dico]; non è la soluzione che adesso mi interessa, ma che si prenda coscienza del problema in essere.
*
https://www.youtube.com/watch?v=oSyXEo-Uv6w
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P S Y C H O
Non sono riuscito a spiegare bene che cosa intendo.
Per me la questione non è separarsi si o separarsi no nel caso in cui il rapporto di coppia inizi a scricchiolare in presenza di figli.
Io mi fermo prima. A quando due decidono (o gli capita) di mettere al mondo un figlio.
Ebbene, prima di programmare la venuta al mondo di un figlio, bisognerebbe porsi il problema che quella coppia potrebbe scoppiare... in tutti e due i casi il bambino/a in questione vivrebbe un trauma, che si tratti di separazione o di convivenza forzata di due che non si prendono più.
Io dico: basta co' 'sta famiglia: Babbut, Mammut e figliut (è una vecchia reclame televisiva di carosello*), cerchiamo un'organizzazione tale che l'eventualità di separazione dei genitori lasci più o meno indifferenti i figli.
Poi che ci si organizzi vivendo comunque tutti da single, oppure facendo crescere tutti i bambini in una comune, o quel che si voglia [io la soluzione mia ce l'avrei ma non la dico]; non è la soluzione che adesso mi interessa, ma che si prenda coscienza del problema in essere.
Ho evidenziato le parti per me rilevanti. Non certo perché io mi opponga a queste idee, anzi! Perché alla fine questo riscontro: due persone fanno delle scelte. Se la scelta si rivela "sbagliata" a pagarne le conseguenze sarà non solo la persona o le persone che hanno sbagliato, ma anche i figli e il problema NON se lo pongono proprio.
Forse perché quando si inizia qualcosa non lo si fa con il programma che possa finire e posso comprenderlo, ma è anche saggio ponderare questa possibilità ormai tanto diffusa.
Delle ipotesi da te elencate, personalmente, scarterei a priori solo quella di far crescere i bambini in una comune, poi, anche abituarli allo status di genitori single potrebbe andare bene. Molti bambini crescono con un solo genitore (e non solo per separazioni). E' qualcosa che già capita.
Mi incuriosisce invece l'idea che non esponi.
Dopotutto che può mai essere? Se non piace al massimo non la si condivide così come ho detto che non mi piace l'idea della comune.
* Per il carosello che non conosco, non commento in quanto non ho ora il tempo di vederlo. Spero di riuscirci prossimamente.
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@P S Y C H O anche io sono curiosa di sapere la tua idea...le altre non mi dispiacciono, tra l'altro.
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Chi è sto coglione?!
E cmq i sacrifici si fanno per i figli, per il lavoro, ma non per l'amore. L'amore non deve essere sacrificio, è un cazzo di controsenso assurdo. Si possono fare sacrifici per la famiglia anche da separati, non costringendo i propri figli a soffrire del sacrificio che fanno i genitori a stare insieme, magari litigando per ogni stronzata. Ti garantisco che alcuni figli preferirebbero genitori separati e felici, che insieme ed infelici.