Originariamente inviata da
Tenshi
Quando ero nella prima fase dell'adolescenza ho risentito molto della solitudine, dovuta dal fatto che alla gente della mia classe non piacevo più di tanto, facendo nascere nella mia mente il brutto pensiero che fossi io quella ''sbagliata''.
Poi col tempo ho capito che i cretini erano loro, visto che si aspettavano una compagna di classe del tipo ''ochetta mille smancerie'', mentre io ero (e sono) una che preferisce dire le cose come stanno senza troppi giri di parole (con il giusto rispetto obsly) e dare tutta me stessa solo a persone che se lo meritano.. beh, quello a loro non andava bene, in quanto erano i classici tipi da essere carini solo se avevi qualcosa di vantaggioso da offrire.
E niente, crescendo e sviluppandomi ho imparato la classica verità ''meglio soli che mal accompagnati'', rendendomi conto che lo star da soli non è poi così male, anzi, ritagliare del tempo per me stessa mi rilassa assai.
Ora che sono all'università, ho notato che il non essere una cozza ricoperta di super colla attack è molto più apprezzato.
Gli amici sono arrivati, senza che io abbia dovuto cercarli disperatamente, rischiando di passare per una psicopatica.
In effetti nemmeno io apprezzo le persone appiccicose, le quali vanno in paranoia se non rispondi entro 5 mnt o che non riescono ad apprezzare i momenti di solitudine.
Chi in primis non sa star con se stesso, non riuscirà mai a star bene nella vita, a parer mio. Le persone non vivono per colmare i nostri vuoti, siamo noi a doverlo fare.
Più uno ricerca la compagnia, più questa scappa, o risulta falsa. Se invece uno dimostra di essere sicuro di se stesso, quindi di non aver bisogno per forza di essere accerchiato da altre persone per vivere serenamente, più è incline a passare per uno che sa apprezzare la sua vita.