Non sono pessimista, purtroppo.Quote:
Originariamente inviata da Ares_
Vorrei essere ottimista. Ma è difficile. Ti faccio un esempio:
10 anni fa avevo circa 20 anni.
Ricordo che alle elementari, quindi più di 20 anni fa,
facevamo educazione ambientale.
La plastica qua, la plastica là..
L'inquinamento a destra,l'inquinamento a manca.
Solo nel 2010 è stato deciso che a partire dal 2011 non si possono più utilizzare sacchetti di plastica per fare la spesa. Oggi sono andata a fare la spesa e c'erano ancora i sacchetti di plastica perché finché non terminano le scorte non possono iniziare a sostenere il progetto .
Ti faccio anche un altro esempio:
per ogni essere umano nato nel mondo civilizzato (anzi, meglio dire industrializzato, 'ché nel terzo mondo sono sicuramente più civili di noi...) si prevedono spese. E non a livello economico eh. A livello, diciamo così, ambientale.
Nel 1950 la popolazione mondiale si aggirava intorno ai 2 miliardi e mezzo di persone. 50 anni dopo, come possiamo vedere dalla tabella, la popolazione si è triplicata.
Quante persone potevano permettersi un'automobile nel 1950?
Quante persone possono permettersi una automobile nel 2010 ?
Quante persone acquistavano acqua e cibi vari in confezioni di plastica nel 1950 e quante oggi?
Quante persone, nel 1950, utilizzavano un condizionatore per rinfrescarsi e quante nel 2010?
Oh!!! Eppure oggi abbiamo internet !!! Sappiamo quali rischi corriamo facendo questo e abusando di quell'altro ...
2000 - 2010, com'è cambiato il mondo
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4/1/2011, 0:41RudeMood
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5/1/2011, 20:47mayaconcordoQuote:
Originariamente inviata da Edea.
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6/1/2011, 13:53LucienE' lo stesso motivo per il quale sono pessimista anch'io. Con le teorie liberiste si è messo il destino del mondo in mano all'avidità degli uomini. Le grandi potenze economiche cominceranno ad essere seriamente preoccupate dell'ambiente solo quando ne avranno convenienza con margine sufficiente.Quote:
Originariamente inviata da RudeMood
Un tempo pensavo che la presa di coscienza sui temi ambientali potesse essere l'arma risolutiva: se tutti noi chiedessimo fermamente automobili meno inquinanti, processi industriali più moderni, energie più pulite e così via, le multinazionali saranno costrette, per il principio della concorrenza, ad adattarsi alle nostre richieste. Poi mi son ricordato dell'esempio dei petrolieri e delle assicurazioni: essi non si fanno concorrenza, hanno scoperto che è più semplice fare un trust. Così noi non possiamo più decidere nulla. Avremo le auto all'idrogeno il giorno che il rendimento della tecnologia la renderà conveniente, non un solo istante prima. C'è solo da sperare nella scienza e nella nostra consapevolezza sui temi dell'ecologia. -
7/1/2011, 14:45Half shadow
Sarà come dite sui sacchetti, ma quelli biodegradabili li dovrebbero fare più spessi, sono troppo fragili.
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9/1/2011, 11:49Anomalia
Sono d'accordo in tutto e per tutto con Lucien.
Aggiungo anche qualcosa in più.
In un'ottica più generale, sembra che più si corre verso uno sviluppo sempre più rapido della tecnologia ludica o, in ogni caso, tecnologia che viene applicata per servire allo svago; verso l'automatizzazione di ogni aspetto della nostra vita, verso la facilitazione di ogni nostro movimento e ogni nostra necessità - si perde sempre più il contatto con la realtà, il contatto con molti dei valori della vita che si estinguono man mano che si va avanti. Il benessere personale, la ricchezza e benestare materiale acquisiscono sempre più importanza rispetto a valori morali, spirituali e comportamentali. Le persone vivono sempre di più in modo egocentrico; io prima di tutto il resto, e se c'è qualcosa che non mi tocca direttamente non mi interessa.
Personalmente non sono abbastanza grande da poter accentuare cambiamenti significativi negli ultimi 20 anni perché ho solo quelli alle spalle: due decenni; tuttavia alcune piccole differenze, nel mio piccolo, sono in grado di far notare e lo faccio ben volentieri. 12 anni fa, quando io avevo 7-8 anni, i bambini della mia allora età non erano chiusi in casa a giocare con la Play Station, con la Wii, con la XBox, Nindendo e console varie. 12 anni fa i bambini erano per strada, nel cortile, nelle rispettive case a giocare, a condividere, ad interagire con altri in modo diretto e carnale, VIVEVANO. E continuavano a giocare, com'è giusto che sia, a 14-15 anni; con i lego, con i puzzle, giochi di gruppo, nascondino, con le barbie, con le carte dei Pokemon, giravano in bici, pattinavano. Insieme.
Ora vedi bambini di 8 anni a perdere tempo e salute con le console più svariate, giochi sul computer, chiusi ed isolati. E quando si arriva a 12-13 anni, le bambine sono già in discoteca con il tacco a 12 e la sigaretta in bocca.
Non ci sono più vie di mezzo. Si vive 300 all'ora, i valori sono cambiati, il rispetto per il prossimo va a farsi benedire, le generazioni future crescono male. Non esiste più che un insegnamento che parte dalla famiglia e dalla scuola fornisce una formazione adeguata per lo sviluppo di una persona, per la sua orientazione; ognuno, oggi, deve sbattere con la testa contro il muro e farsi male per rendersi conto di come funziona la vita.
Sinceramente, questa distorsione di alcuni valori fondamentali nella vita come il rispetto per il prossimo, sopratutto per la famiglia, all'inizio mi sconvolgeva. Sarà che sono stata cresciuta diversamente, che sono cresciuta tra due mondi diversi: quello della educazione che parte dai miei genitori (il loro di mondo) e quello del mondo esterno, odierno, che con ogni giorno che passa impone all'individuo valori nuovi. Ora ho fatto pace con queste differenze e le ho accettate, con i piedi ben puntati per terra, non facendomi influenzare più di tanto ma rimanendo comunque flessibile alle novità che posso accettare come giuste.
Il fatto che accetto, però, non vuol dire che mi piace. Ritengo comunque che si vada dal male in peggio. -
13/1/2011, 14:44Goddess Of LovePienamente d'accordo! Ottima osservazione!!!Quote:
Originariamente inviata da Edea.
Il mondo è diventato uno schifo unico... + avanti andiamo e peggio è!