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Originariamente inviata da
Holly
io penso che il significato in sé dei termini che compongono la bestemmia non c'entri.
c'entra il contesto in cui viene detta e l'immaginario a cui quella formula richiama.
per esempio, in giappone ruttare dopo pranzo è una cosa normale. se io, in un contesto formale (e certe volte anche informale), ho a tavola uno che fa continuamente rutti, penso che sia un cafone maleducato.
ancora... se io dico "càzzo" passo per una donna poco fine. eppure il pene è solo un organo del corpo umano, ma è il nostro tipo di cultura a rendere la parola "càzzo" variante "popolare", diciamo così, della parola "pene" a rendere la frase in quel contesto volgare.
non si può isolare il significato delle parole decontestualizzandole. bisogna inserirle in un dato contesto culturale, che non è prettamente cristiano-cattolico ma è occidentale (che poi, a dirla tutta, la forma mentis occidentale è figlia di quella cristiana).
molte delle cose che facciamo, molti dei modi in cui ragioniamo, sono figli della nostra cultura, prescindendo dal nostro credo. l'occidentale più ateo di tutti è pur sempre un occidentale.
non si può dire che la bestemmia non è volgare prendendo singolarmente i due termini (i tipici, ce ne sono di più pittoresche) e esaminandoli senza contesto e senza cotesto...
Quanto meno l'esempio che hai fatto non è calzante. "Càzzo" è volgare sempre e comunque, altro che contestualizzare, mentre maiale non lo è mai.
Se una locuzione in un dato contesto culturale (il nostro) è o può essere fastidiosa, questo non significa che sia volgare. Io alcune bestemmie le trovo addirittura raffinate, me ne son fatto una cultura in alcuni anni di permanenza in Toscana. Purtroppo non posso fare esempi, eh già, perché c'è anche questo paradosso, che non si può ledere la sensibilità di un credente bestemmiando, mentre invece è permesso ledere la sensibilità di uno coi piedi per terra costringendolo ad asoltare le assurdità religiose. A ogni modo prova a immaginarlo da sola qualcuno di tali esempi; è sufficiente associare Dio a una locuzione che lo offenda e che presupponga una cultura che non possa essere del ceto più basso.
Già un "escort" anziché "puttàna", un "pederasta" anziché "frocio", potrebbero bastare...
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Qualche volta uso il termine "Cattolico" come aggettivo dispregiativo.
Se dico Dio Cattolico mi bannate?
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Originariamente inviata da
Abel Balbo
Quanto meno l'esempio che hai fatto non è calzante. "Càzzo" è volgare sempre e comunque, altro che contestualizzare, mentre maiale non lo è mai.
Se una locuzione in un dato contesto culturale (il nostro) è o può essere fastidiosa, questo non significa che sia volgare. Io alcune bestemmie le trovo addirittura raffinate, me ne son fatto una cultura in alcuni anni di permanenza in Toscana. Purtroppo non posso fare esempi, eh già, perché c'è anche questo paradosso, che non si può ledere la sensibilità di un credente bestemmiando, mentre invece è permesso ledere la sensibilità di uno coi piedi per terra costringendolo ad asoltare le assurdità religiose. A ogni modo prova a immaginarlo da sola qualcuno di tali esempi; è sufficiente associare Dio a una locuzione che lo offenda e che presupponga una cultura che non possa essere del ceto più basso.
Già un "escort" anziché "puttàna", un "pederasta" anziché "frocio", potrebbero bastare...
porco è la variante volgare di "maiale", e riferito come aggettivo a qualcosa che nell'immaginario comune non è volgare. sei do del "porco" o del "maiale" a qualcuno, il mio scopo è offenderlo.
non sto sindacando sul fatto che questa cosa sia erronea, perché sono la prima a dire che non ha senso che l'unica bestemmia non accettata sia quella riferita alla religione cattolica.
sto facendo in discorso puramente linguistico e culturale.
se un tale mi bestemmia accanto, io penso "bonjour finesse!". io non sto facendo un discorso sociolinguistico e quindi non sto contestualizzando la frase in base alla provenienza sociale di chi parla, perché su quel punto potremmo scrivere interi capitoli di sociolinguistica! il mio discorso è prettamente linguistico, sto ragionando sul significato delle parole e non sulla loro relazione con la realizzazione pratica. il discorso su càzzo/pene era semplicemente per dire una parola che non indica nulla di male (il pene è semplicemente una parte del corpo) se collegata a un determinato universo culturale va vista da un'altra prospettiva...
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Originariamente inviata da
Holly
porco è la variante volgare di "maiale", e riferito come aggettivo a qualcosa che nell'immaginario comune non è volgare. sei do del "porco" o del "maiale" a qualcuno, il mio scopo è offenderlo.
non sto sindacando sul fatto che questa cosa sia erronea, perché sono la prima a dire che non ha senso che l'unica bestemmia non accettata sia quella riferita alla religione cattolica.
sto facendo in discorso puramente linguistico e culturale.
se un tale mi bestemmia accanto, io penso "bonjour finesse!". io non sto facendo un discorso sociolinguistico e quindi non sto contestualizzando la frase in base alla provenienza sociale di chi parla, perché su quel punto potremmo scrivere interi capitoli di sociolinguistica! il mio discorso è prettamente linguistico, sto ragionando sul significato delle parole e non sulla loro relazione con la realizzazione pratica. il discorso su càzzo/pene era semplicemente per dire una parola che non indica nulla di male (il pene è semplicemente una parte del corpo) se collegata a un determinato universo culturale va vista da un'altra prospettiva...
Almeno nella prima parte del tuo messaggio mi sembra che tu sia caduta nello stesso equivoco di @SalentinaNelCuore, facendo confusione fra la volgarità e l'offensività di un termine o una locuzione.
Vabbè, se vogliamo ammettere che porco sia un po' volgare e maiale no, vorrà dire che porco Dxo è volgare e Dxo maiale invece no.
Se provo a immaginare invece una "storia" della bestemmia, probabilmente è vero che ai tempi della mezzadria e dei latifondisti il bestemmiare venisse lasciato ai contadini avendo la classe sociale benestante un rapporto privilegiato con Dio. Per esempio, restando in Toscana, che è la patria della bestemmia e della lingua italiana, conosco varie canzoni folk di quel periodo in cui la lotta di classe si trasferisce proprio a quella tra cattolici e miscredenti del popolo. Ecco allora che il brigante Tiburzi, una specie di Robin Hood toscano che rubava ai ricchi e dava ai poveri, venne con una specie di ordinanza, una volta catturato e ucciso, posto all'inferno rifiutandosi il prete di Capalbio di sotterrarlo nel cimitero. Ebbene il popolo si ribella e scrive una canzone che è una serie di bestemmie con la quale lo toglie dall'inferno e lo pone in paradiso (*). Sarà Tiburzi a chiedere di potersene tornare in inferno perché con i frequentatori del paradiso non ci si trovava bene (**).
Però, visto che ti piace contestualizzare, oggi non possiamo più parlare di volgarità riferendoci alle abitudini del popolino, perché nella nostra società non esiste più, sostituito da una grande massa di piccolo borghesi quali noi siamo. Allora ci rimane quel retaggio storico per il quale chi bestemmia è volgare solo per il fatto che si mette contro Dio e con esso contro chi detiene ricchezza e potere.
Poi ammetto che quando sento adolescenti che nei loro discorsi dicono una parola ogni caxxo e porco Dxo, ciò stride anche alle mie orecchie, ma non per la volgarità delle interlocuzioni utilizzate, bensì perché senza di esse non sarebbero capaci di costruire un discorso sensato. E allora se proprio vogliamo oggi individuare un "volgo", il metro deve essere proprio culturale e la bestemmia diventa volgare solo se è indispensabile per esprimersi; cioè dev'essere l'oratore padrone della bestemmia e non la bestemmia impossessarsi dell'oratore!
(*) Da wikipedia:
Di Tiburzi si conoscono i delitti, quelli che risultano negli archivi. Ma nessun archivio riporta, di un brigante, le manifestazioni positive; altrimenti non si spiegherebbe l'ammirazione da parte di tanta gente del popolo. Infatti il prete voleva negare al brigante il funerale e la sepoltura in terra consacrata ma la ostinata popolazione di Capalbio, sdegnata da tale decisione, ha esatto per il paladino dei diritti dei più deboli un’onorata sepoltura in terreno consacrato. Si arrivò così ad un compromesso: "mezzo dentro e mezzo fuori dal cimitero". Quindi si scavò la fossa proprio dove si apriva il cancello d'ingresso originario e gli arti inferiori restarono dentro - come vuole la tradizione - mentre la testa, il torace (e dunque l'anima) rimasero fuori.
(**)
Anno vi scrissi amici dal baratro infernale
facendovi conoscere che Tiburzi stava male
Sarà 15 giorni S. Pietro con sorriso
mi dice caro Tiburzi e venite in paradiso:
credevo di star bene o almen discretamente
credete a me che il povero non gode proprio niente!
Si sta tutti a buglione dai grandi ai più piccini
vi son di tante razze compresi i contadini
si pratican soltanto i ricchi con i santi
i preti e i beati son sempre coi regnati.
Vi son tante beate e queste tutte astute
che fanno gran baldoria con preti e prostitute.
Chi chiese la limosina vien messo in un cantone
gli acclamano quel vecchio che lo rubò un milione.
Essere onesti e poveri nel mondo no non vale
si nasce in un tugurio e si more all'ospedale.
Chi col sangue dei poveri riempì le proprie casse
vien messo in paradiso senza pagar le tasse
Si vedon monachelle con certi frataccioni
menar senza ritegno dandosi sculaccioni
un gruppo di bambini e cuffia e bavaiola
che hanno quasi tutti sempre la cacaiola
Credete cari amici si sta meglio in galera
dal puzzo solamente qui si more di colera.
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Bestemmie
sentite.. la cosa che mi da più fastidio nelle persone sono le bestemmie! sono molto religiosa e non ho mai bestemmiato e ne sono fiera.
la cosa che mi da fastidio è che oggi le bestemmie vengono dette così per sfizio xk le dicono gli altri oppure perchè purtroppo stanno cominciando a diventare una "moda" orrenda tra i ragazzi di oggi. Oppure chi le dice si giustifica dicendo che lo fa quando è arrabbiato.. ma ke centra cioè io dico che quando stai arrabbiato se proprio ti vuoi sfogare puoi dire le parolacce ma le bestemmie no è come se uno ce l'ha con dio che non ha fatto niente. mi allontanano le persone che si comportano in questo modo.. una mia amica un periodo le capitava di bestemmiare cosi le ho detto che mi dava fastidio e ke non volevo che le dicesse xk ci tenevo a lei.. infatti x me non le ha dette più.. non capisco.. a voi non da fastidio? io non ne vedo il motivo e soprattutto mi sembra che lo dicono solo ragazzi e ragazze solo xk le sentono dire continuamente e perchè pensano che così risultano più fighi.. ma dai! risultano delle pecore che vanno dietro alla massa!.. che nervoso
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stella15 hai perfettamente ragione!
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ognuno è libero di pensarla come gli pare ma non capisco perché io che non credo e a cui non frega un càzzo di fede religione o simili non posso far come mi pare... va beh
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Originariamente inviata da
Sedobren Gocce
ognuno è libero di pensarla come gli pare ma non capisco perché io che non credo e a cui non frega un càzzo di fede religione o simili non posso far come mi pare... va beh
puoi fare quello che vuoi l'importante è non mancare di rispetto
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parlare con un toscano che le usa come virgole, fidatevi, non ha prezzo :044:
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Originariamente inviata da
SalentinaNelCuore
puoi fare quello che vuoi l'importante è non mancare di rispetto
Non rispettare una persona significa anche condizionarla nelle sue scelte.
Se mi viene impedito di fare una cosa che voglio e che materialmente non reca danni a terze persone, mi si nega la libertà.
Negare la libertà significa anche non rispettare.
E poi: ci sono credenti che bestemmiano come turchi.
Si auto-offendono? O intendono mancare di rispetto al loro dio?
Non credo proprio. Si tratta solo di parole.
Se poi parliamo di vero rispetto, credo che sia meno rispettoso, ad esempio, usare il nome di dio per giunger a dei fini.
Ma mi sembra che questo modo di mancare di rispetto non faccia rodere il culo a nessuno... Quindi o imparate ad essere coerenti e a difendere il vostro dio anche quando la sua 'reputazione' viene toccata dai piani alti delle istituzioni, oppure non rompete le balle nemmeno a noi comuni mortali linguisticamente blasfemi