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Non dirlo al mio capo!
Il titolo è di una serie TV recente che ha come tema generale l'ulteriore difficoltà in tempo di crisi a trovare lavoro se sei una madre con figli. Qualsiasi colloquio di lavoro la protagonista fa, nel momento in cui ammette di avere figli, scatta la classica frase "Le faremo sapere". Trova lavoro solo quando decide di mentire al riguardo.
Al di là della fiction, il tema è più reale che mai. Ne vivo io stessa indirettamente le esperienze ora che sto cercando di aiutare un'amica che è alla ricerca di lavoro.
Si tende a passare su tutto, persino sull'inesperienza, ma la domanda "Ha figli?" arriva puntuale. Ed anche la smorfia al sì di conseguenza.
E voi? Che esperienze avete al riguardo?
E se il capo foste voi? Nel decidere se assumere o meno, influirebbe l'esistenza di figli?
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mi pare se ne fosse già parlato in un altro thread.
certo che influirebbe, comunque io faccio prima: non assumo donne.
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Io penso che le donne debbano avere pari diritti dell'uomo. Una donna rimane incinta sostituzione di maternità. Una moglie rimane incinta "permesso per maternità" pagato ovviamente.
Il non assumere donne è sessista...
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Non ricordavo se ne fosse già parlato.
Hulk non ho capito se non le assumi a prescindere dai figli.
Dade, il problema non credo sia tanto per la maternità, ma per il dopo. Il ragionamento che va per la maggiore è che se il figlio si ammala, la madre deve stargli vicino. Come è giusto che sia, per carità. Però molti capi non amano avere questi contrattempi, ad esempio. Perché se fai un lavoro di responsabilità con ad esempio delle scadenze, le devi rispettare. Io non ho figli, però ho visto le difficoltà che hanno avuto colleghe ed anche amiche o parenti. E, devo ammetterlo, ho visto anche le difficoltà dei loro capi in alcuni momenti.
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Quote:
Originariamente inviata da
Masquerade
Non ricordavo se ne fosse già parlato.
Hulk non ho capito se non le assumi a prescindere dai figli.
Dade, il problema non credo sia tanto per la maternità, ma per il dopo. Il ragionamento che va per la maggiore è che se il figlio si ammala, la madre deve stargli vicino. Come è giusto che sia, per carità. Però molti capi non amano avere questi contrattempi, ad esempio. Perché se fai un lavoro di responsabilità con ad esempio delle scadenze, le devi rispettare. Io non ho figli, però ho visto le difficoltà che hanno avuto colleghe ed anche amiche o parenti. E, devo ammetterlo, ho visto anche le difficoltà dei loro capi in alcuni momenti.
il mio pensiero non cambia...
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È una cosa verissima ed è anche una cosa orrenda. Il punto della questione è che il problema riguarda sempre la "maternità" e mai la "paternità".
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È un discorso spinoso, sinceramente, in cui ogni parte ha le sue ragioni e i suoi torti. Da una parte è verissimo che una donna, se vuole, ha il diritto di provare a coniugare lavoro e maternità, dall'altra però non biasimo del tutto un capo che, ammesso che nel complesso si comporti in maniera giusta, risponde con un "ok, tu vuoi avere figli ma sti cazzi, io l'azienda devo comunque mandarla avanti, non posso pagare io per le scelte tue"...
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Io distinguerei i casi: "dare lavoro ad una donna" e "dare lavoro ad una mamma". Nel primo caso direi che non fa assolutamente differenza tra uomo e donna, il discriminante devono essere le competenze personali circa il tipo di lavoro. Per il secondo caso invece direi che dovrebbe essere la donna che sceglie il tipo di lavoro più consono alla sua situazione, diciamo. Quello che voglio dire è che se sei mamma e vuoi lavorare perfetto e complimenti, ma sul posto di lavoro non sei mamma e quindi devi esserci, come è giusto che sia visto che vieni pagata.
Avere figli e lavorare secondo me significa sacrificare entrambi perché se sei al lavoro non sei con i figli e se sei con i figli non lavori, ma questo è un mio opinabile pensiero.
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Originariamente inviata da
Masquerade
Non ricordavo se ne fosse già parlato.
Hulk non ho capito se non le assumi a prescindere dai figli.
in realtà non le assumo perchè il mio socio non è d'accordo (facciamo meccanica e forse non è il lavoro dove le donne sono più portate) e poi abbiamo anche un solo spogliatoio per i dipendenti al momento.
detto questo però è ovvio che anche se lo facessi la cosa influirebbe, sarebbe ipocrita dire il contrario.
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A parte che dipende da lavoro e lavoro... E poi non è che tutte le mamme si assentino per ogni cazzata del figlio, esistono le nonne ed esistono le baby sitter. Io ho appena scoperto che se restassi incinta in specialità sarei costretta fuori dalla sala operatoria per tutti i mesi della gravidanza (senza contare i mesi del post gravidanza). A me sembra una gran cazzata che quello del chirurgo sia considerato un "lavoro a rischio" solo in italia e non negli altri stati europei. E cmq ripeto, ci sono mamme e mamme, c'è chi adora passare i nove mesi a letto a scegliere tutine e chi invece come a me stare a letto rompe ancora di più.E definire la chirurgia un lavoro a rischio è solo un altro modo di invitare i tuoi ovuli e utero a non far parte di un lavoro "da uomini".