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Originariamente inviata da
illusione
Anche da noi ci sono macroaree, il problema è che, per esempio, logica e linguaggio sono nella stessa area di teoretica, la qual cosa è penalizzante per chi è interessato alle prime, in quanto da noi, teoretica è privilegiata. Inoltre gli ambiti sono vastissimi, si potrebbe fare un corso di laurea unico su teoretica, e le domande non possono vertere su tutto, quindi chi si è specializzato in qualche argomento di nicchia non avrà alcuna possibilità rispetto a chi si è specializzato in Heidegger, che da noi è propinato in tutte le salse. Inoltre, in filosofia poco importa se sai tutto Aristotele a memoria, se poi a livello metodologico sei a 0, oppure se non sei in grado di formulare un pensiero autonomamente. Con questi presupposti sono le domande a non essere affatto meritocratiche.
Invece, le tracce o il progetto, sono sì più soggettivi, ma riescono a valutare meglio una persona sotto il profilo filosofico, prendendo in considerazione fattori che non siano semplicemente quello nozionistico.
No, da me le macroaree sono linguistiche, nel senso si tratta della produzione letteraria in tre aree linguistiche differenti. Ma, mi rendo conto, per quel che studio io è molto più semplice organizzare un test del genere.
La cosa che a me sembra un'arma a doppio taglio più di tutte è il fatto che non avendo dati "oggettivi" (per quanto poi oggettivi possano essere i risultati di domande a risposta aperta), è più facile per chi vuole far passare solo i privilegiati/raccomandati. Ma non ci far caso, sono io che sono molto scettica e credo che la meritocrazia nei dottorati sia una cosa veramente rara. E, ripeto, è una mia visione viziata, magari in alcune università il dottorato è una cosa seria, sono solo io che ormai non ci credo XD
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State per essere travolte da un'ondata di positivismo, vi avverto :lolll:
Secondo me, che sia progetto o che siano tracce, se ci si pensa bene, la meritocrazia non esiste.
Non fraintendete, ci sono i geni -io ne conosco un paio- che quindi hanno tutto il diritto di essere scelti, ma ci sono tantissimi raccomandati, sento storie giornalmente che mi buttano sempre più giù. Poi onestamente l'idea di passare anni e anni a studiare per non aver certezze sta cominciando ad attrarmi sempre meno... e questo vale sia per il dottorato che per il TFA. Ma vabè, sono io che sono sempre pessimista di natura XD
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Da un lato sono più o meno d'accordo con Rosemary. Neanche io sono molto fiduciosa e ottimista purtroppo, nel corso degli anni ho visto un sacco di marcio... e la cosa peggiore è che temo sia solo la punta dell'iceberg.
Detto questo non voglio
a) sfociare nel complottismo;
b) prendere questa come scusa per non fare un cazzo. Queste cose esistono da che esiste il mondo ma beh, l'unico modo di lottarci contro è essere preparati e impegnarsi al massimo per ottenere i risultati.
Comunque, IMHO è molto meglio valutare il progetto che far scrivere un tema. Queste cose sono spesso sottovalutate, ma mi pare che sia l'unico modo per valutare le capacità di ricerca, di esposizione, di pensiero autonomo... Che saranno indispensabili per i 3 anni in cui bisogna sviluppare il progetto.
Purtroppo secondo me si tende a puntare moltissime volte sul nozionismo.
Il fatto di presentare un progetto nuovo, che si inserisce bene negli studi che già esistono sull'argomento, che sia in grado di dare un contributo a quel campo del sapere ecc ecc + il fatto di trovare una metodologia convincente per condurre la ricerca e raccogliere dati... è una garanzia sulla persona.
Comunque, che vengano scelti solo progetti "utili" (e qui parliamo di materie umanistiche, quindi il concetto di utile è un po' astratto :lol:) è ovvio!
Sono 3 anni di ricerca in cui si viene pagati*, è giusto che vengano scelti i progetti validi per una cosa così.
(* = So che si può fare il dottorato sostenendo le proprie spese, ma io non ho i fondi, nè lo farei mai)
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In questi momenti (ma anche in molti altri) odio l'Italia. Che spreco...
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Originariamente inviata da
illusione
Che il giudizio sia soggettivo sono d'accordo, purtroppo però nel mio corso di laurea non hai la possibilità di valutare attraverso delle domande perché non tutti hanno sostenuto gli stessi esami, al più potresti utilizzare il metodo delle tracce, ma anche in quel caso il giudizio sarebbe soggettivo. Certo che in un corso di laurea come Matematica, le domande acquistano tutto un altro senso.
In ogni caso, sono dell'idea che se uno deve entrare, entra qualunque sia la modalità dell'esame.
In realtà anche nel mio corso di studi non tutti sostengono gli stessi esami..
Ci sono, infatti, tre diversi indirizzi e in base all'indirizzo scelto ci sono esami diversi..
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Originariamente inviata da
Rosemary
State per essere travolte da un'ondata di positivismo, vi avverto :lolll:
Secondo me, che sia progetto o che siano tracce, se ci si pensa bene, la meritocrazia non esiste.
Non fraintendete, ci sono i geni -io ne conosco un paio- che quindi hanno tutto il diritto di essere scelti, ma ci sono tantissimi raccomandati, sento storie giornalmente che mi buttano sempre più giù. Poi onestamente l'idea di passare anni e anni a studiare per non aver certezze sta cominciando ad attrarmi sempre meno... e questo vale sia per il dottorato che per il TFA. Ma vabè, sono io che sono sempre pessimista di natura XD
Dottorato e TFA sono completamente diversi..
Il dottorato dura minimo tre anni (solari), il TFA prevede al massimo un solo anno (accademico), oltretutto con la speranza di avere poi di fronte una possibilità lavorativa che è, altrimenti, completamente sbarrata. Dopo il dottorato, invece, non è detto di poter continuare con la ricerca..
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Originariamente inviata da
The Dark Side
Dottorato e TFA sono completamente diversi..
Il dottorato dura minimo tre anni (solari), il TFA prevede al massimo un solo anno (accademico), oltretutto con la speranza di avere poi di fronte una possibilità lavorativa che è, altrimenti, completamente sbarrata. Dopo il dottorato, invece, non è detto di poter continuare con la ricerca..
Sì lo so :)
Intendevo dire che -correggimi se sbaglio e mi auguro di sbagliarmi :D - alla fine del TFA non hai la certezza di un lavoro e non hai subito un posto su cui fare affidamento, quindi spendere 2mila euro e passa, continuare a studiare, continuare a farmi mantenere e alla fine dire "ehm, non ho il posto" non mi attrae per niente....
:086:
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Originariamente inviata da
Rosemary
Sì lo so :)
Intendevo dire che -correggimi se sbaglio e mi auguro di sbagliarmi :D - alla fine del TFA non hai la certezza di un lavoro e non hai subito un posto su cui fare affidamento, quindi spendere 2mila euro e passa, continuare a studiare, continuare a farmi mantenere e alla fine dire "ehm, non ho il posto" non mi attrae per niente....
:086:
Per quanto si stia messi male nel campo della scuola, è molto più facile riuscire a insegnare che fare i ricercatori XD
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Originariamente inviata da
Rosemary
Sì lo so :)
Intendevo dire che -correggimi se sbaglio e mi auguro di sbagliarmi :D - alla fine del TFA non hai la certezza di un lavoro e non hai subito un posto su cui fare affidamento, quindi spendere 2mila euro e passa, continuare a studiare, continuare a farmi mantenere e alla fine dire "ehm, non ho il posto" non mi attrae per niente....
:086:
Beh, no, certo che non si ha la certezza di trovare un lavoro..
Ma..con cosa la si ha?
Di sicuro c'è che se non si vuole chiudersi a priori la strada dell'insegnamento scolastico, il TFA è una tappa obbligatoria..
Se invece le aspirazioni sono altre, ovviamente spendere oltre 2000€ per il TFA sarebbe una follia..
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Originariamente inviata da
The Dark Side
Beh, no, certo che non si ha la certezza di trovare un lavoro..
Ma..con cosa la si ha?
Di sicuro c'è che se non si vuole chiudersi a priori la strada dell'insegnamento scolastico, il TFA è una tappa obbligatoria..
Se invece le aspirazioni sono altre, ovviamente spendere oltre 2000€ per il TFA sarebbe una follia..
In questo periodo sono semplicemente un po' demoralizzata, tutto qua.
Sono grandicella e ho voglia di mettere via soldi per un futuro, una casa, una famiglia...
I miei genitori hanno fatto e stanno facendo sacrifici (e sono borsista) per appoggiarmi nello studio, ma l'idea di ritrovarmi ancora più grande senza esperienza, con 2000 e passa euro da spendere e senza certezze al seguito mi allarma, ma penso sia anche una cosa normale...
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Durante la prova scritta per il dottorato nel mio ateneo, una ragazza (seduta vicino a me) proveniente da Roma che non aveva compilato la domanda correttamente è stata esclusa. Nell'uscire si è rivolta a me dicendo: "Peccato, perché qua mi sembrava un esame serio, al contrario della Sapienza". Io, incuriosita, ho chiesto precisazioni e lei mi ha risposto che alla Sapienza, appena si sa da chi è composta la commissione, si sa anche chi entra.
@Holly tu ne sai qualcosa? Confermi?