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Riforma Costituzionale Governo Renzi: confrontiamoci in vista del Referendum

  1. #1
    Moderatore 2.0 Canalfeder
    Uomo 27 anni da Barletta-Andria-Trani
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    Predefinito Riforma Costituzionale Governo Renzi: confrontiamoci in vista del Referendum

    Ho provato a cercare un topic simile nel forum ma non sono riuscito a trovarne uno di vecchia data, se esiste già qualcosa di prettamente inerente alla Riforma costituzionale me ne scuso.

    A seguito dell'apertura ufficiale della campagna referendaria a favore del Sì con la costituzione dei famosi "comitati per il sì", e di conseguenza quelli per il no, mi sembra doveroso iniziare a discutere sulla Riforma costituzionale proposta dal Governo Renzi che è ad oggi quella più imponente della storia della nostra Repubblica.
    Per non dilungarmi troppo nelle varie fonti ho deciso di fare una raccolta semplificativa e non esauriente di pareri, spiegazioni e ragioni varie sulla riforma costituzionale e di inserirle in degli spoiler, così da non appesantire la lettura e permettere di leggere quelle che più ci interessano (in teoria dovrebbero interessarci tutte).

    Spero, oltre che per il regolamento di FdT inerente agli off topic ma soprattutto per una interessante e concreta discussione sull'argomento, che non si arrivi a parlare di argomenti che nulla hanno a che fare con la Riforma costituzionale in sè (Legge Fornero, Indagati Pd, Articolo 18 ecc..). Cerchiamo di discutere nel merito la sola Riforma Costituzionale.

    Riforma Costituzionale: cosa prevede (in semplici e molto riassuntivi punti)
    Cosa prevede la riforma costituzionale?
    1) Senato

    La riforma si propone di superare il bicameralismo perfetto che caratterizza l’assetto istituzionale italiano. Attualmente tutte le leggi, sia ordinarie sia costituzionali, devono essere approvate da entrambe le camere. Anche la fiducia al governo deve essere concessa sia dai deputati che dai senatori. Con la riforma, invece, la camera dei deputati diventa l’unico organo eletto dai cittadini a suffragio universale diretto e l’unica assemblea che dovrà approvare le leggi ordinarie e di bilancio e ad accordare la fiducia al governo.

    Il senato diventa un organo rappresentativo delle autonomie regionali (si chiamerà “senato delle regioni”), composto da 100 senatori (invece dei 315 attuali) che non saranno eletti direttamente dai cittadini. Infatti 95 di loro saranno scelti dai consigli regionali che nomineranno con metodo proporzionale 21 sindaci (uno per regione, escluso il Trentino Alto Adige che ne nominerà due) e 74 consiglieri regionali (minimo due per regione in proporzione alla popolazione e ai voti ottenuti dai partiti). Questi 95 senatori resteranno in carica per la durata del loro mandato di amministratori locali.

    A questi, si aggiungeranno cinque senatori nominati dal presidente della repubblica che rimarranno in carica sette anni. Non saranno più nominati quindi dei senatori a vita, carica che resta valida solo per gli ex presidenti della repubblica. I sei senatori a vita che ci sono attualmente (Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano, Mario Monti, Carlo Rubbia, Renzo Piano, Elena Cattaneo) restano in carica ma non verranno sostituiti. I senatori non vengono più pagati dal senato, ma percepiscono solo lo stipendio da amministratori.

    Il senato potrà esprimere pareri sui progetti di legge approvati dalla camera e proporre modifiche entro trenta giorni dall’approvazione della legge, ma la camera potrà anche non accogliere gli emendamenti. I senatori continueranno a partecipare anche all’elezione del presidente della repubblica, dei giudici del Consiglio superiore della magistratura e dei giudici della Corte costituzionale. Ma la funzione principale del senato sarà quella di esercitare una funzione di raccordo tra lo stato, le regioni e i comuni.

    2) Elezione del presidente della repubblica

    All’elezione del presidente della repubblica non parteciperanno più i delegati regionali, ma solo le camere in seduta comune. Sarà necessaria la maggioranza dei due terzi fino al quarto scrutinio, poi basteranno i tre quinti. Solo al nono scrutinio basterà la maggioranza assoluta (attualmente è necessario ottenere i due terzi dei voti fino al terzo scrutinio; dal quarto scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta).

    3) Abolizione del Consiglio nazionale per l’economia e il lavoro

    Il Cnel attualmente è composto da 64 consiglieri ed è un organo ausiliario previsto dalla costituzione che ha una funzione consultiva per quanto riguarda le leggi sull’economia e il lavoro. La costituzione conferisce al Cnel anche l’iniziativa legislativa, il consiglio cioè può proporre alle camere delle leggi in materia economica. Il ddl Boschi ne prevede la soppressione.

    4) Titolo V

    Con la riforma una ventina di materie tornano alla competenza esclusiva dello stato. Tra queste: l’ambiente, la gestione di porti e aeroporti, trasporti e navigazione, produzione e distribuzione dell’energia, politiche per l’occupazione, sicurezza sul lavoro, ordinamento delle professioni.

    5) Referendum abrogativo e leggi d’iniziativa popolare

    Il presidente del consiglio Matteo Renzi è tra i sostenitori del referendum e ha previsto che la consultazione si terrà a ottobre del 2016. Renzi vuole che la riforma sia legittimata da un largo consenso popolare perché la norma è uno dei pilastri del suo programma politico. In un’intervista a Repubblica tv, il presidente del consiglio ha detto che se dovesse perdere nel referendum si ritirerebbe dalla politica.

    Il quorum che rende valido il risultato di un referendum abrogativo resta sempre del 50 per cento, ma se i cittadini che propongono la consultazione sono 800mila, invece che 500mila, il quorum sarà ridotto: basterà che vadano a votare il 50 per cento dei votanti all’ultima tornata elettorale, non il 50 per cento degli aventi diritto. Per proporre una legge d’iniziativa popolare non saranno più sufficienti 50mila firme, ma ne serviranno 150mila.

    Fonte


    Riforma Costituzionale più nello specifico


    Il parere negativo di 50 costituzionalisti
    Di seguito riporto i punti evidenziati dai sottoscrittori del documento, nel link della fonte sono spiegati meglio.

    1. Siamo anzitutto preoccupati per il fatto che il testo della riforma – ascritto ad una iniziativa del Governo – si presenti ora come risultato raggiunto da una maggioranza (peraltro variabile e ondeggiante) prevalsa nel voto parlamentare (“abbiamo i numeri”) anziché come frutto di un consenso maturato fra le forze politiche

    2. Nel merito, riteniamo che l’obiettivo, pur largamente condiviso e condivisibile, di un superamento del cosiddetto bicameralismo perfetto (al quale peraltro sarebbe improprio addebitare la causa principale delle disfunzioni osservate nel nostro sistema istituzionale), e dell’attribuzione alla sola Camera dei deputati del compito di dare o revocare la fiducia al Governo, sia stato perseguito in modo incoerente e sbagliato.

    3. Ulteriore effetto secondario negativo di questa riforma del bicameralismo appare la configurazione di una pluralità di procedimenti legislativi differenziati a seconda delle diverse modalità di intervento del nuovo Senato (leggi bicamerali, leggi monocamerali ma con possibilità di emendamenti da parte del Senato, differenziate a seconda che tali emendamenti possano essere respinti dalla Camera a maggioranza semplice o a maggioranza assoluta), con rischi di incertezze e conflitti.



    4. L’assetto regionale della Repubblica uscirebbe da questa riforma fortemente indebolito attraverso un riparto di competenze che alle Regioni toglierebbe quasi ogni spazio di competenza legislativa, facendone organismi privi di reale autonomia, e senza garantire adeguatamente i loro poteri e le loro responsabilità anche sul piano finanziario e fiscale (mentre si lascia intatto l’ordinamento delle sole Regioni speciali).

    5. Il progetto è mosso anche dal dichiarato intento (espresso addirittura nel titolo della legge) di contenere i costi di funzionamento delle istituzioni. Ma il buon funzionamento delle istituzioni non è prima di tutto un problema di costi legati al numero di persone investite di cariche pubbliche (costi sui quali invece è giusto intervenire, come solo in parte si è fatto finora, attraverso la legislazione ordinaria), bensì di equilibrio fra organi diversi, e di potenziamento, non di indebolimento, delle rappresentanze elettive.

    6. Sarebbe ingiusto disconoscere che nel progetto vi siano anche previsioni normative che meritano di essere guardate con favore: tali la restrizione del potere del Governo di adottare decreti legge, e la contestuale previsione di tempi certi per il voto della Camera sui progetti del Governo che ne caratterizzano l’indirizzo politico; la previsione (che peraltro in alcuni di noi suscita perplessità) della possibilità di sottoporre in via preventiva alla Corte costituzionale le leggi elettorali, così che non si rischi di andare a votare (come è successo nel 2008 e nel 2013) sulla base di una legge incostituzionale; la promessa di una nuova legge costituzionale (rinviata peraltro ad un indeterminato futuro) che preveda referendum propositivi e di indirizzo e altre forme di consultazione popolare.

    7. Tuttavia questi aspetti positivi non sono tali da compensare gli aspetti critici di cui si è detto. Inoltre, se il referendum fosse indetto – come oggi si prevede - su un unico quesito, di approvazione o no dell’intera riforma, l’elettore sarebbe costretto ad un voto unico, su un testo non omogeneo, facendo prevalere, in un senso o nell’altro, ragioni “politiche” estranee al merito della legge. Diversamente avverrebbe se si desse la possibilità di votare separatamente sui singoli grandi temi in esso affrontati (così come se si fosse scomposta la riforma in più progetti, approvati dal Parlamento separatamente). Per tutti i motivi esposti, pur essendo noi convinti dell’opportunità di interventi riformatori che investano l’attuale bicameralismo e i rapporti fra Stato e Regioni, l’orientamento che esprimiamo è contrario, nel merito, a questo testo di riforma.

    Fonte


    Zagrebesky spiega in 15 punti perché dire no alla Riforma Costituzionale
    Anche in questo caso riporto solamente il "titolo", puramente accattivante e non esemplificativo, dei 15 punti, da esaminare poi nella lettura della fonte sotto riportata. Più che motivi di natura tecnica, sembrano profezie sulle motivazioni, nell'articolo contrastate da Zagrebesky, che Renzi ha usato e utilizzerà in questi mesi di accanita battaglia referendaria.

    1. Diranno che “gli italiani” aspettano queste riforme da vent’anni (o trenta, o anche settanta, secondo l’estro)
    2. Diranno che “ce lo chiede l’Europa”
    3. Diranno che le riforme servono alla “governabilità”
    4. Diranno: ma la riforma è pur stata approvata dal Parlamento, l’organo della democrazia
    5. Parleranno di atto d’orgoglio politico dei parlamentari, finalmente capaci di “autoriformarsi” senza guardare al proprio interesse
    6. S’inorgogliranno chiamandosi “governo costituente”
    7. Diranno che l’iniziativa del governo nelle faccende costituzionali non ha nulla d’anormale e, quelli che sanno, porteranno l’esempio della Francia, del generale De Gaulle e della sua riforma costituzionale del 1962.
    8. Diranno che, anche ad ammettere che la riforma abbia avuto una genesi non democratica e un iter parlamentare telecomandato nei tempi e nei contenuti, alla fine la democrazia trionferà nel referendum confermativo.
    9. Diranno che non c’è da fare tante storie, perché, in fondo si tratta d’una riforma essenzialmente tecnica, rivolta a razionalizzare i percorsi decisionali e a renderli più spediti ed efficienti
    10. Diranno che i partiti di sinistra, già al tempo della Costituente, avevano criticato il bicameralismo (cuore della riforma) e che perfino Pietro Ingrao, ancora negli anni 80, si espresse per l’abolizione del Senato
    11. Diranno che siamo come i ciechi conservatori che hanno paura del nuovo, anzi del “futuro-che-è-oggi”, e sono paralizzati dal timore dell’ “uomo forte”
    12. Diranno che siamo per l’immobilismo, cioè che difendiamo l’indifendibile: una condizione della politica che non ha mai toccato un punto così basso in tutta la storia repubblicana, mentre loro vogliono rianimarla e rinnovarla
    13. Diranno: non ve ne va bene una; la vostra è una opposizione preconcetta. Non siete d’accordo nemmeno sull’abolizione del Cnel e la riduzione dei “costi della politica”?
    14. Diranno: come è possibile disconoscere il serio lavoro fatto da numerosi esperti, a incominciare dai “saggi” del presidente della Repubblica, passando per la Commissione governativa, per le tante audizioni parlamentari di distinti costituzionalisti, fino ad approdare al Parlamento e al ministro competente per le riforme costituzionali. Tutto ciò non è per voi garanzia sufficiente d’un lavoro tecnicamente ben fatto?
    15. Diranno: sarà divertente vedere dalla stessa parte un Brunetta e uno Zagrebelsky

    Fonte


    Studente universitario catanese spiega in 8 minuti la negatività della Riforma costituzionale dinnanzi al Ministro Boschi


    E dulcis in fundo, solo e soltanto per i masochisti come me, un documento in pdf di 300 pagine (che si riducono a poche pagine se vi servite di questo documento redatto dal Servizio Studi della Camera dei Deputati solamente per leggere le modifiche agli articoli della Costituzione e non a tutte le spiegazioni, di dubbia neutralità, poste nel documento)

    Camera.it - XVII Legislatura - Documenti - Temi dell'Attività parlamentare
    http://documenti.camera.it/leg17/dos...df/ac0500p.pdf

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  3. #2
    Pesciolino nell'acquario. Half shadow
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    Riforme, Renzi: "O cambio l'Italia o cambio mestiere. Se al referendum vince il sì, il M5s ha fallito" - Il Fatto Quotidiano

    Il M5S sarebbe contro i tagli ai costi della politica quando è stato il primo a proporre l'abolizione del senato, che ovviamente proprio PD tra gli altri, gli hanno bocciato?

    Sarà che forse è il suo stesso un inciucio per poter scegliere i comunali anche con precedenti penali senza dover chiedere il voto al popolino e per questo M5S è contrario?

    Come mai invece di tagliare qualche senatore non si riducono lo stipendio alla media europea, loro che urlano sempre che ci vuole più europa? Ci vuole più europa o più dittatura europea contro i cittadini? Sembra solo questo.

    Per non parlare poi del discorso sul movimento, prima di tutto non sono solo i pentastellati a votare no, secondo di tutto il movimento non ha mai annunciato di sgombrare se vincerà il sì.

    E comunque non aver paura renzie, perdi in entrambi i casi, perché se vince il sì ti buttiamo fuori noi a calci, te e la tua concubina.

  4. #3
    Il bello. alfio61
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    Io ho avuto la fortuna di avere in questo semestre l'esame di Diritto Pubblico da sostenere, in tal modo il prof ci ha fatto studiare dettagliatamente l'intera riforma. Così come l'ho studiata io voterei sì senza pensarci due volte ma alcune cose mi insospettiscono. Il mio prof é uno fissato lui e il Federalismo e la riforma sarebbe, per certi versi, una manovra che porta lo stato ad una tendenza molto più federale di quanto possa esserlo oggi. Tutto qui, se é fissato il prof possibile pure che ce l'abbia mostrata così perfetta per indurci a votare.

    Sono molte le persone che dicono di voler votare no e devo dire che la maggior parte di loro non aveva la minima idea di cosa prevedesse la riforma in questione. Diciamo che sono dibattuto perché voglio capirne ancora di più perché stiamo parlando della più grande modifica costituzionale mai fatta e non é che si cambia così su due piedi. Ad oggi voterei sì ma non so quello che potrei apprendere fino al giorno della votazione.

    - - - Aggiornamento - - -

    Quote Originariamente inviata da Half shadow Visualizza il messaggio
    Riforme, Renzi: "O cambio l'Italia o cambio mestiere. Se al referendum vince il sì, il M5s ha fallito" - Il Fatto Quotidiano

    Il M5S sarebbe contro i tagli ai costi della politica quando è stato il primo a proporre l'abolizione del senato, che ovviamente proprio PD tra gli altri, gli hanno bocciato?

    Sarà che forse è il suo stesso un inciucio per poter scegliere i comunali anche con precedenti penali senza dover chiedere il voto al popolino e per questo M5S è contrario?

    Come mai invece di tagliare qualche senatore non si riducono lo stipendio alla media europea, loro che urlano sempre che ci vuole più europa? Ci vuole più europa o più dittatura europea contro i cittadini? Sembra solo questo.

    Per non parlare poi del discorso sul movimento, prima di tutto non sono solo i pentastellati a votare no, secondo di tutto il movimento non ha mai annunciato di sgombrare se vincerà il sì.

    E comunque non aver paura renzie, perdi in entrambi i casi, perché se vince il sì ti buttiamo fuori noi a calci, te e la tua concubina.


    Hanno bocciato l'abolizione del Senato, ma cosa c'entra? Con la riforma il Senato non viene abolito assolutamente, resta seppure in forma diversa simile a quella degli stati federali (tipo come funziona in Germania) dove rappresenterà le autonomie locali (regioni). Ciò vuol dire che però questi percepiranno solo il loro normale stipendio da funzionari regionali senza aggiunte (ecco perché si risparmia).
    A Loller156 piace questo intervento

  5. #4
    Pesciolino nell'acquario. Half shadow
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    Sì ho capito, ma dovresti guardare cosa c'è dietro, c'è il doppio fondo nei pacchi che ti recapita questo premier. Poi parli bene della germania, allora intanto per iniziare, perché non allineare i compensi di tutti i parlamentari alla media tedesca? Non abbiamo solo il parlamento con più membri dell'occidente (come afferma renzie nell'articolo) ma soprattutto i più strapagati, per non parlare delle loro baby pensioni, possono stare in parlamento solo 5 anni, a 30 andarsene in pensione, percepire più di uno stipendio comune da normale cittadino e tutto questo a vita. Gli inciuci sono dietro questa riforma, che poi con tutto il rispetto per il tuo professore, ma io ho esperienza di professori rossi che rigiravano le cose nel tentativo di convincere i loro studenti delle loro idee, non è da escludere che il tuo possa essere un devoto elettore di renzie e che stia cercando di convincere i suoi studenti di ciò che crede lui. Stiamo parlando di un premier che lamenta gli inciuci ed è stato il primo a farli da quando ce l'hanno imposto, cosa ti fa credere che lui e la sua collega che è implicata nello scandalo banca etruria ed indagata per la faccenda Guidi riguardante le trivelle abbiano davvero lavorato ad una riforma pulita? Ti prego di soffermarti su questo, Peppino Impastato alla radio avrebbe denunciato anche loro...

  6. #5
    Moderatore 2.0 Canalfeder
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    Sono molte le persone che dicono di voler votare no e devo dire che la maggior parte di loro non aveva la minima idea di cosa prevedesse la riforma in questione.
    Questa è la diretta conseguenza dell'aver personalizzato il voto del referendum sulla riforma costituzionale e l'aver spostato, se mai fosse iniziata, l'argomento di discussione dai contenuti prettamente inerenti alla modifica della Costituzione ai toni da comizio "Chi vota no vota come Casa Pound", "Partigiani veri e partigiani falsi", "Chi vota no si tiene l'inciucio istituzionalizzato" (semplificazione).

    Sulla questione della riforma del Senato non si è ancora capita la ratio di questa modifica, visto che né viene abolito in toto, né rimane come secondo organo del bicameralismo con meno senatori, né rappresenta un organo rappresentativo degli enti territoriali propriamente detto. E' solo una brutta copia del Senato attuale con meno poteri, meno rappresentati e senatori non eletti direttamente per il Senato ma pescati da Regioni, Comuni e Province che godranno dell'immunità parlamentare.
    Per non parlare del risparmio economico che si otterrebbe da questa modifica delle funzioni e delle specificità del Senato, ossia uno specchietto per le allodole.

  7. #6
    Il bello. alfio61
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    Quote Originariamente inviata da Canalfeder Visualizza il messaggio
    Questa è la diretta conseguenza dell'aver personalizzato il voto del referendum sulla riforma costituzionale e l'aver spostato, se mai fosse iniziata, l'argomento di discussione dai contenuti prettamente inerenti alla modifica della Costituzione ai toni da comizio "Chi vota no vota come Casa Pound", "Partigiani veri e partigiani falsi", "Chi vota no si tiene l'inciucio istituzionalizzato" (semplificazione).

    Sulla questione della riforma del Senato non si è ancora capita la ratio di questa modifica, visto che né viene abolito in toto, né rimane come secondo organo del bicameralismo con meno senatori, né rappresenta un organo rappresentativo degli enti territoriali propriamente detto. E' solo una brutta copia del Senato attuale con meno poteri, meno rappresentati e senatori non eletti direttamente per il Senato ma pescati da Regioni, Comuni e Province che godranno dell'immunità parlamentare.
    Per non parlare del risparmio economico che si otterrebbe da questa modifica delle funzioni e delle specificità del Senato, ossia uno specchietto per le allodole.


    Beh credo che dal punto di vista proprio del Senato l'obiettivo sia quello di snellire i tempi per le riforme, oltre al risparmio economico

  8. #7
    Moderatore 2.0 Canalfeder
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    I tempi dell'approvazione delle leggi dovrebbero snellirsi, in teoria, perché la Camera avrebbe la preminenza legislativa. Ma ho buone ragioni per credere che i lunghi tempi di approvazione delle leggi così tanto sbandierati non sono tanto da imputare al sistema bicamerale attuale ma alla volontà di chi siede all'interno delle due camere (cito a memoria: Lodo Alfano fu approvato in circa 20-30 giorni; la manovra "Salva-Italia" di Monti in meno giorni della precedente mentre, casualmente, la legge anticorruzione ci ha messo quasi 5 anni).

    Poi penso sia da ingenui non leggere questa riforma costituzionale affiancandola all'Italicum. Ricordandosi che l'Italicum prevede un premio di maggioranza per la Camera pari al 54& (340 seggi) alla lista con più voti al primo turno e unendola alla futura preminenza legislativa dello stesso organo parlamentare, è facile giungere a conclusioni preoccupanti su quello che potrebbe significare avere un sistema legislativo senza opportuni contrappesi.

    Allo stato attuale, ma ho ancora di ché informarmi nel dettaglio, l'unica cosa buona su cui difficilmente si può controbattere in maniera negativa è l'abolizione del CNEL, un'istituzione inutile fin da quando fu attuata ( mi pare una decina di anni dopo rispetto alla promulgazione della Costituzione) e un pozzo per gli sprechi.

  9. #8
    Pesciolino nell'acquario. Half shadow
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    E poi è stato renzie a trasformarlo in un referendum su di lui, "minacciando" di andarsene se non passa. Mio Dio ho la pelle d'oca.
    Per non parlare della boschi, incommentabile pure lei per quelle cretinate che ha avuto il coraggio di dire su chi voterà no.

    E Canalfeder ha ragione riguardo ai tempi, anche la riforma cirinnà è stata approvata praticamente subito, renzie ci sta spudoratamente mentendo.

  10. #9
    Il bello. alfio61
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    Quote Originariamente inviata da Canalfeder Visualizza il messaggio
    I tempi dell'approvazione delle leggi dovrebbero snellirsi, in teoria, perché la Camera avrebbe la preminenza legislativa. Ma ho buone ragioni per credere che i lunghi tempi di approvazione delle leggi così tanto sbandierati non sono tanto da imputare al sistema bicamerale attuale ma alla volontà di chi siede all'interno delle due camere (cito a memoria: Lodo Alfano fu approvato in circa 20-30 giorni; la manovra "Salva-Italia" di Monti in meno giorni della precedente mentre, casualmente, la legge anticorruzione ci ha messo quasi 5 anni).

    Poi penso sia da ingenui non leggere questa riforma costituzionale affiancandola all'Italicum. Ricordandosi che l'Italicum prevede un premio di maggioranza per la Camera pari al 54& (340 seggi) alla lista con più voti al primo turno e unendola alla futura preminenza legislativa dello stesso organo parlamentare, è facile giungere a conclusioni preoccupanti su quello che potrebbe significare avere un sistema legislativo senza opportuni contrappesi.

    Allo stato attuale, ma ho ancora di ché informarmi nel dettaglio, l'unica cosa buona su cui difficilmente si può controbattere in maniera negativa è l'abolizione del CNEL, un'istituzione inutile fin da quando fu attuata ( mi pare una decina di anni dopo rispetto alla promulgazione della Costituzione) e un pozzo per gli sprechi.


    Concordo assolutamente sul CNEL perché praticamente é inutile ad oggi. Sul resto beh posso dirti che dipende da molti fattori, non é così automatico.

  11. #10
    Moderatore 2.0 Canalfeder
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    E Canalfeder ha ragione riguardo ai tempi, anche la riforma cirinnà è stata approvata praticamente subito, renzie ci sta spudoratamente mentendo.
    Occhio che non è prerogativa di Renzi dire che il bicameralismo italiano sia fonte di tutte le sciagure e ritardi in ambito legislativo. Anche Berlusconi un giorno sì e l'altro pure si lamentava di come il passaggio di una legge fra Camera e Senato fosse qualcosa di infinito, credo di ricordare ancora il suo schemino che raccontava in tv...
    In generale il bicameralismo perfetto è sempre stato fonte di discussione in ambito politico.

    Non fraintendetemi, per me il bicameralismo perfetto si può superare ma non in questi termini e non con queste modifiche senza una ratio precisa o proficua. Il Senato previsto dalla riforma costituzionale non ha senso di esistere così come è stato concepito.

    E per me il fattore Italicum (premio di maggioranza del 54%)+ Riforma Costituzionale è di grande valore e non può essere semplicemente messo da parte.

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