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Auto storiche alla rottamazione!!!

  1. #21
    "Etiamsi omnes, ego non" imok
    Uomo 37 anni
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    800 km più giù... Napoli.
    Allora ti conviene partire subito.

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  3. #22
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    Oggi, dopo circa 7 mesi e diverse centinaia di euro buttate, ho terminato i lavori sulla mia Ducati 350 SS del '92.
    Al momento dell'acquisto (pagata appena 1200euro) era messa davvero male, ora invece è perfetta (nel senso che è identica a 22 anni fa), però, viste le novità che ci attendono (l'assicurazione "piena" mi verrebbe a costare sui 700euro e ne pago già 1500 per l'altra moto), posso pure buttarla
    L'avevo acquistata più per perderci tempo che per usarla, però... che tristezza.
    Facciamo un po' di chiarezza:

    La finanziaria con la quale vogliono far pagare la tassa di proprietà alle macchine iscritte all'ASI che non hanno ancora 30 anni, è solo un provvedimento del governo che riguarda una tassa che deve percepire lo stato, quella di proprietà appunto.

    Tutto ciò che invece riguarda il privato e le aziende private, non può essere gestito dal governo.

    Una cosa è però certa: che sarà improbabile da qui in avanti poter iscrivere all'ASI o all'FMI un veicolo che è tenuto a pagare la tassa di proprietà.

    Se io fossi al tuo posto mi affretterei a fare le pratiche di iscrizione della tua bella motocicletta al registro storico che scegli, ASI o FMI . (Se hai solo una moto FMI dovrebbe essere un po' meno caro, ASI ti permetterebbe in seguito di iscrivere anche automobili, pagando una sola quota annuale). Una volta che è iscritta, per quanto riguarda la tassa di proprietà si vedrà come andrà a finire questa storia; invece l'assicurazione ridotta per i veicoli storici, quella continua a esserci a discrezione delle varie compagnie, ognuna delle quali gestisce la cosa in modo diverso; in tutti i casi potrai continuare a usufruirne. Lo stesso circolo di veicoli storici a cui ti rivolgerai saprà indirizzarti verso un'agenzia assicurativa con la quale sono convenzionati.

    Però affrettati a iscriverla!

    Parlavo proprio sabato scorso con un commissario ASI, mi ha detto che c'è una contrattazione in corso tra ASI e governo, si sta cercando di stilare un elenco di veicoli di interesse storico da poter continuare a rendere esenti dalla tassa di proprietà anche non se sono trentenni.
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  4. #23
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    Ogni tentativo dell'ASI di salvare il parco auto storiche di età dai 20 ai 30 anni è andato perduto.
    Ecco la dichiarazione del presidente ASI:

    Roberto Loi, il Presidente dell’Automotoclub Storico Italiano, stigmatizza L’esito della votazione sulla Legge di Stabilità 2015, che con l’annullamento dei commi 2 e 3 della legge 342/2000 azzera un settore . “Il risultato di due mesi di lavoro costante e mirato a far conoscere la realtà del motorismo storico a chi avrebbe dovuto decidere sulle sorti della Finanziaria non può rendermi soddisfatto. Nulla facendo avrei ottenuto lo stesso risultato”.
    Loi prosegue: “Ma se le esigenze del nostro Stato sono così imperative e irrinunciabili e se il bollo auto imposto anche ai veicoli di particolare interesse storico e collezionistico fosse assolutamente necessario per far sì che la nostra Italia esca dal baratro sempre più profondo in cui sta cadendo sarei orgoglioso di essere presidente di una associazione che dovrebbe cambiare nome non più Automotoclub Storico Italiano, ma Associazione Salva Italia“.
    E ancora: “Mi auguro sia così, anche se nutro dei forti dubbi. Quello che purtroppo mi rattrista di più ancora è che il patrimonio motoristico ricompreso nella datazione da venti a trent’anni, andrà distrutto, per demolizione, oppure venduto all’estero. Altro fatto non meno grave sono le conseguenze economiche che deriveranno agli imprenditori che operano nel settore. Non si tratta pertanto di discutere sulle brioches degli appassionati, ma sul pane di chi, quotidianamente deve guadagnarlo per sé e per le proprie famiglie. Queste persone che si impoveriranno ancora di più a quali risorse dovranno ricorrere? Forse che lo Stato dedicherà quelle riserve che dovrebbe avere per momenti difficili e che invece non ha? Avevamo proposto un monitoraggio a sei mesi per capire quali sarebbero state le conseguenze del provvedimento. Anche questo non è stato gradito. Forse per timore che ASI, come altre “Cassandre” potesse aver ragione? Certo non potremo più fare corsi di restauro di 800 ore, anche perché questi ragazzi venuti a Torino da tutta Italia saranno più amareggiati di noi per aver abbandonato le proprie residenze, essersi creati dei sogni sul miglioramento delle proprie capacità e poi vedere il tutto finito in fumo. Non potremo più aiutare le Università, come fatto con quella dell’Aquila e col Politecnico di Torino. Non potremo più aiutare i comuni terremotati come fatto con Crevalcore. Faremo meno raduni ed anche il Turismo dovrà subire le conseguenze negative da questa stretta impostaci“.
    Lasci conclude così: “La difesa di coloro che non conoscono il nostro mondo nasce anche sul presupposto errato che l’Italia del motorismo storico sarebbe stata troppo favorita con l’esenzione a vent’anni anziché a venticinque o trenta come nella maggior parte dei paesi europei. Queste persone dovrebbero sapere, perché è loro dovere informarsi, e dire a chiare lettere, che in Europa solo l’Italia ha una patrimoniale sul motorismo storico, mentre tutti gli altri Paesi applicano tasse solo in caso di circolazione dei veicoli. Dovrebbero anche sapere e dire che solo la Germania ha delle tasse automobilistiche, e non patrimoniali, più alte dell’Italia, che la Francia non applica alcun tipo di tassa sui veicoli, né patrimoniale né di circolazione. Che tutti gli altri Paesi impongono tasse automobilistiche di gran lunga inferiori di quelle italiane. Pertanto sarebbe stato giusto mantenere l’esenzione a vent’anni perché in tale periodo gli Italiani pagano molto di più di quanto paghino in venticinque o trent’anni i cittadini europei. È chiaro che se vedrò che i soldi entrati, pochi, ma comunque spesi beni, potranno sollevare l’economia Italiana, dovrò ringraziare il Signor Renzi di quello che fa per tutti noi e magari anche invitarlo ad un raduno di auto storiche affinché possa conoscere i veicoli e i possessori degli stessi, nostri tesserati. ! Ragioneremo comunque sul da farsi per cercare di mitigare le conseguenze negative prospettate”.

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