Non ho mai scritto nulla, nè ho intenzione di farlo (per il semplice fatto che non ne sarei capace). Però posso dirti di coltivare le tue passioni, se hai talento non puoi fermarti al primo ostacolo, devi sfruttarlo. Magari comincierai con lo scrivere delle scemenze, ma mano a mano arriverai a soddisfarti.
Iniziare un testo, secondo me, è il momento peggiore. Perchè non sai come iniziare, non sai che parole usare, proprio perchè sono le prime cose che scrivi.
Ti consiglio di non star lì a preoccuparti troppo dei particolari, cioè se ci va proprio quella parola, se ci vorrebbe un'altra punteggiatura, ma di scrivere quello che ti và, per le correzioni c'è sempre tempo. Non preoccuparti troppo, inizia a scrivere col cuore e un po' meno con la testa. Ci sarà tempo alla fine x sistemare. In bocca al lupo.
Io scrivo essenzialmente per sfogarmi.Su carta, al pc,butto giù qualcosa di quello che provo al momento,do vita a qualcuno che prova le mie stesse cose,ma che magari sa come affrontarle.
Ho provate molte volte a scrivere qualcosa di completo,non frammenti sparsi,ma non ci sono mai riuscita.L'idea la avevo,mai poi anch'io al momento di scrivere mi bloccavo o non sapevo come finire.
Per ora quindi mi limito a scrivere quello che mi passa per la testa e a salvarlo.
Leggere fa bene per stimolare l'immaginazione,la voglia di scrivere e di portare a termine quello che si inizia, e aver voglia di vedere anche i propri libri un giorno in vetrina,la determinazione,aiuta.
Non ti arrendere e vedrai che riuscirai a scrivere di nuovo
Sisi lo so, peccato che l'ho scoperto dopoOriginariamente inviata da Il lupo
A Rosemary: Io faccio lettere e Filosofia da un po' d'anni e ti assicuro che le strade sono tante. Oltre all'insegnamento c'è il campo dell'editoria (in tutti i suoi settori), della critica, del giornalismo, dell'archivistica etc...etc..per non parlare dei vari curricula interni che possono farti arrivare anche al teatro, allo studio classico della musica, alla filologia, alla ricerca antropologica, alla glottologia.
Come ogni facoltà ha le sue chance. Dipende dagli studenti il volerle vedere o meno
Così come letteratura straniera
L'adoro, ma ormai frequento Mediazione, quindi posso solo rilegarla al tempo libero
...non credo che sia proprio vero.. penso piuttosto che affinchè la opera sia "tua" ha bisogno di particolari situazioni che hai vissuto su pelle.. non si tratta di un diario nè di un'autentica autobiografia, ma di un'intreccio di situazioni e persone e luoghi e facce e emozioni che ti hanno contraddistinto e ti hanno dato la forza di mettere insieme i vari elementi, di intrecciarli e di modificarli in minima parte da scrivere un racconto; il diario è solo un contenitore di immagini finite: oggi ho fatto questo, domani farò quello, indipendenti, totalmente distaccate. al romanzo dài voce, vita, animazione.
..credo che se manchi totalmente questo tipo di visione l'opera per quanto tua possa essere non sarà mai sentita, ma solo una storiella di fantascenza, un racconto senza basi, senza la voglia che ti ha dato il modificare gli elementi a tua disposizione. e anche se non cambia di molto la visione finale, un grande occhio vigile che si rispetti coglierà tutte le crepe e tutte le sfumature che mancano, tutta la voglia che viene meno
Non voglio scoraggiarti, ma scrivendo, te ne renderai conto
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