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L'angolo del fumettista

  1. #1
    Sedobren Gocce
    Ospite

    Occhiolino L'angolo del fumettista

    se ai moderatori o a chi per essi non va bene tale iniziativa mia, chiudete pure... nessun proble...

    solo che m premeva parlare anche di coloro che, con grande genialità, spirito di iniziativa e coraggio, hanno dato vita alle loro idee, con matita e china, a grandi personaggi...

    perdonatemi se non parlerò di molti giapponesi o americani ma... siamo in italia e come tale m preme parlare prima degli italiani... comunque presto o tardi amplierò gli orizzonti promesso...

    spero sia d vostro gradimento


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  3. #2
    Sedobren Gocce
    Ospite

    Predefinito Bonvi

    Franco Fortunato Gilberto Augusto Bonvicini più noto con lo pseudonimo di Bonvi (Parma, 31 marzo 1941 – Bologna, 10 dicembre 1995) è stato un autore di fumetti italiano.


    Bonvicini trascorre la giovinezza a Modena, dove si diletta a disegnare, per la gioia di amici e conoscenti, su sacche da ginnastica e tovaglie da osteria. Questo già evidenzia il carattere e la verve creativa, estrosa e sopra le righe, che lo avrebbe caratterizzato negli anni a venire.
    Tali gioviali attività lo portano ad incontrare, nel 1956, uno sconosciuto Francesco Guccini, col quale diverrà grande amico e collaboratore in testi, gag ed altro ancora.
    Tramite Guccini, Bonvi viene presentato al vulcanico Guido De Maria e inizia a collaborare per la sua neo-nata casa di cinema d'animazione, la Vimder Film, per la quale Guccini stesso collaborava.
    Partecipa così, nel 1966 alla realizzazione di uno dei più apprezzati recláme animati apparsi su Carosello, "Salomone pirata pacioccone", che pubblicizzava gli sciroppi Fabbri.




    In quel periodo ha anche alcune esperienze in campo cinematografico come truccatore e costumista.
    Nel 1968, partecipa ad un concorso indetto per il quarto Salone dei Comics di Lucca, dal quotidiano Paese Sera, che vince, presentando una striscia che sarebbe diventata il suo cavallo di battaglia, negli anni a venire: le Sturmtruppen. Le Sturmtruppen rappresentavano la sua personale parodia della vita militare e il nazismo, che ridicolizzava, portando il formato delle daily strip americane anche in Italia.




    La prima vera apparizione fu quindi nell'almanacco del Salone di Lucca (novembre 1968), seguita poi da alcune apparizioni sulla rivista "alternativa" romana "Off-Side" (assieme ad altre sue storie), per proseguire, in forma "ufficiale" sul quotidiano Paese Sera (e su L'Ora di Palermo), nel 1969, riuscendo dopo pochi anni a varcare anche i confini nazionali.


    Gli anni immediatamente seguenti sono ricchi di fervore creativo, facendo esordire tutta una serie di nuovi e divertenti personaggi, ognuno a suo modo una caricatura di un particolare aspetto del vivere quotidiano.
    Il tratto vivace (ma talvolta viziato da evidenti errori di prospettiva) e il suo senso umoristico, gli permettono di conquistare una rapida notorietà. Inizia infatti una proficua collaborazione con le Edizioni Alpe, per le quali crea, tra l'altro, il famoso anti-eroe Cattivik (1968), parodia dei fumetti neri, e Capitan Posapiano (apparsi inizialmente sulle pagine di Tiramolla).
    Lo "studio Bonvi", con il nome di PlayComics, presto si sarebbe allargato, includendo gli allievi e amici Silver (1970) e Clod. Silver, dopo un periodo di collaborazione saltuaria, inizierà a disegnare Capitan Posapiano, passato poi a Clod, quando Bonvi gli permetterà di sviluppare la creatura più promettente (che poi ufficialmente gli donerà): Cattivik.


    A partire dal 1969 pubblica, sulla rivista Psyco, le Storie dallo spazio profondo, su testi di Francesco Guccini.


    Tra il 1969 e il 1971 Giancarlo Governi, giornalista e responsabile del Reparto Programmi Speciali della RAI iniziò a sviluppare l'idea di un programma, ispirato da un carosello di Paul Campani, che portasse letteralmente i fumetti in TV.
    Contattò quindi lo studio di Guido De Maria, ed insieme a Bonvi, iniziarono a realizzare un programma che fece epoca Gulp!, andato in onda a partire dal 1972 sul Secondo Canale della RAI. Bonvi, insieme al regista De Maria, creò per l'occasione un nuovo personaggio: Nick Carter. Nick Carter era un investigatore privato, impegnato a risolvere, insieme ai collaboratori Ten e Patsy, intricati casi che spesso hanno come mente oscura il nemico di sempre Stanislao Moulinsky.



    L'episodio "pilota" (intitolato "Il mistero dei dieci dollari"), venne realizzato tra il 1969 e il 1970. Il personaggio ebbe grande successo, venendo impiegato per la successiva edizione del programma, Supergulp!, come presentatore "virtuale" di tutta la serie, per poi trasferirsi sulle pagine del Corriere dei Ragazzi. Supergulp! stesso ebbe successo e Bonvi proporrà in seguito altri due suoi personaggi animati, Marzolino Tarantola (apparso dalla puntata del 8 Marzo 1979) e perfino le Sturmtruppen (apparsi nelle puntate n.16-20, trasmesse dal 6 al 10 aprile 1981).


    L'attività di Bonvi prosegue alacremente e presenta ai lettori ed appassionati italiani personaggi e opere come Milo Marat, in compagnia di Mario Gomboli (1973 - in quell'anno vince il titolo di miglior cartoonist europeo), le Cronache del dopobomba (1974), che oscillano tra la drammaticità di un mondo post-olocausto atomico e l'assurdità delle situazioni descritte (uomini che si uccidono per una scatoletta vuota o perché di fedi politiche differenti), L'Uomo di Tsushima (1978), che esce nella collana Un uomo, un'avventura della Sergio Bonelli Editore (allora CEPIM), per finire con Marzolino Tarantola, come detto, del 1979 e Blob del 1994.


    Muore Il 10 dicembre 1995 a Bologna, investito da un'automobile, mentre si reca negli studi della trasmissione televisiva Roxy Bar.


    La sua ultima opera è Zona X, una sceneggiatura disegnata da Giorgio Cavazzano e uscita postuma nello stesso anno della sua morte sempre per Bonelli nella serie I Grandi Comici del Fumetto: Bonvi, infatti, muore in un incidente stradale a Bologna, mentre si sta recando come ospite alla trasmissione Roxy Bar dell'amico Red Ronnie, per vendere alcune sue tavole il cui ricavato sarebbe andato all'amico Magnus, all'epoca malato di cancro.
    Dal 2003 lo studio grafico (e casa editrice) ChiaroScuro S.a.s. di Bologna (che detiene – su licenza degli eredi – i diritti esclusivi di tutta l'opera di Bonvi) si sta occupando di restaurare e riproporre le opere create dal compianto autore.
    Ultima modifica di Sedobren Gocce; 25/8/2008 alle 22:18

  4. #3
    FdT quasi assuefatto
    Donna 33 anni
    Iscrizione: 28/10/2007
    Messaggi: 483
    Piaciuto: 1 volte

    Predefinito

    Oddio! Bello Salomone il pirata pacioccone *_*

  5. #4
    Sedobren Gocce
    Ospite

    Predefinito Jacovitti

    Benito Franco Giuseppe Jacovitti (Termoli, 9 marzo 1923 – Roma, 3 dicembre 1997) è stato un autore di fumetti italiano.



    Già all'età di sette anni comincia a mostrare il suo interesse per i fumetti. Si trasferisce, ancora bambino, con la famiglia prima a Macerata e poi a Firenze dove frequenterà il Liceo Artistico.
    Nel 1939, ancora sedicenne, ebbe ad iniziare la sua carriera pubblicando per la rivista satirica fiorentina "Il brivido" la striscia "Pippo e gli inglesi" che lo fece subito notare procurandogli la collaborazione per il settimanale Il Vittorioso dell'editrice cattolica AVE, che l'avrebbe fatto conoscere a tutta l'Italia (rinomato era il diario scolastico "Diario Vitt", utilizzato da molti giovani dell'epoca). Questa collaborazione, nata nel 1940, sarebbe continuata fino al 1966, quando il Vittorioso chiuse i battenti. Jacovitti continuò il suo lavoro con il Giorno dei Ragazzi per il quale, nel 1957 (28 marzo), aveva creato il suo più famoso personaggio (Cocco Bill) e per il Corriere dei Piccoli; a queste va aggiunta anche la prestigiosa collaborazione con la rivista Linus, sotto la guida di Oreste del Buono.
    L'esile corporatura del giovane Jacovitti gli valse il soprannome di Lisca, divenuto presto l'icona con il quale egli firmava le sue tavole.
    Nei primi anni Cinquanta fu anche collaboratore del "Quotidiano", giornale dell'Azione Cattolica, per il quale produsse vignette con più chiari spunti satirici legati all'attualità politica dell'epoca.
    La sua ultima collaborazione, iniziata nel 1987, è con Il Giornalino delle Edizioni Sanpaolo, che continua ancora oggi a redigere storie sul suo personaggio più famoso, Cocco Bill, realizzate dal suo allievo Luca Salvagno.
    Negli anni novanta ormai anziano usa farsi inchiostrare le tavole da un giovane autore svizzero trapiantato nel Salentino, Nedeljko Bajalica, che lo seguirà fino agli ultimi giorni prima come assistente e poi come co-autore nella serie RAP realizzata per la Balacco Editore.
    Jacovitti è entrato a pieno titolo negli annali storici del fumetto italiano, soprattutto grazie alla forma caricaturale dei suoi personaggi. I comics di Jacovitti hanno riscosso il plauso della critica, e si sono intrecciati spesso con gli accadimenti di portata epocale che hanno contraddistinto l'evolversi dell'Italia. Tantissimi gli scolari degli anni 60-70 che, fra libri e quaderni, nel loro zainetto non facevano mai mancare il suo diario, il famosissimo "Diario Vitt".
    La caratteristica forma anatomica dei piccoli personaggi ai quali ha dato vita sulla carta, la loro espressione a volte gioiosa, a volte grottesca, i suoi salumi ed affettati diversificati sparsi nei posti più impensati, lo hanno reso popolare al grande pubblico.
    Non molti sono a conoscenza di una sua produzione di fumetti per adulti, contraddistinte dal suo solito stile, ma comunque esplicite su temi sessuali. Nel 1977 infatti pubblica, assieme a Marcello Marchesi, il libro "Kamasultra".
    In tutta l'opera di Jacovitti c'è invero una punta di erotismo seppur accennata e caricaturale. In un'intervista di fine anni 'Settanta l'autore racconta le costrizioni della censura sul suo lavoro giovanile fino ad imporgli delle figure femminili asettiche, in perfetta antitesi con la sua tendenza ad esagerarne gli attributi.
    Jacovitti si impiegato anche nella pubblicità, famoso il cartone del suo personaggio Coccobill per degli sketch di Carosello e nella cartellonistica politica, avendo sempre parteggiato per l'allora partito della Democrazia Cristiana con numerosi poster di natura satirica apprezzati anche dai partiti di opposizione.

    Una ricostruzione sintetica ma interessante dell'attività di Jacovitti si può trovare in una delle ultime interviste rilasciate e raccolta dal giornalista Carlo Galeotti Eja, Eja, baccala!



    Il suo personaggio animato più famoso è senza dubbio Cocco Bill,





    ma anche altri hanno avuto successo: Battista l'ingenuo fascista, Baby Tarallo, Gionni Peppe, Jak Mandolino con Pop Corn, Zorry Kid, Pippo, Pertica e Palla e il loro cane Tom, Cip l'Arcipoliziotto (col cane Kilometro) con Gallina e Zagar, Giorgio Giorgio Detto Giorgio, la Signora Carlomagno, Tom Ficcanaso, Joe Balordo, Alonza Alonza detta Alonza, Giacinto corsaro dipinto, Oreste il guastafeste, Microciccio Spaccavento, Gionni Galassia, Giuseppe, Baby Rocket, Mandrago, Peppino il paladino.
    Dal punto di vista stilistico, i testi dei suoi fumetti sono spesso accostati ai nuovi termini entrati nel linguaggio comune, ma gli è stata mossa l'accusa secondo la quale le sue situazioni cartacee irreali, che a volte sconfinano apertamente nel paranoico, rappresentano scene eccessivamente violente. Prediligeva, poi realizzare i fumetti di getto, come solo altri grandi come Moebius o Pazienza erano in grado di fare: ad un'attenta osservazione, infatti, si può notare come ogni linea delle sue tavole sembra rifatta molte e molte volte con il suo tipico tratto leggero. Lo "stile Jacovitti" ha ispirato molti fumettisti, tra questi il famoso e coevo Francisco Ibáñez molto noto in Spagna per aver creato i personaggi di Mortadelo y Filemón.




  6. #5
    Sedobren Gocce
    Ospite

    Predefinito Hugo Pratt

    Hugo Eugenio Pratt (Rimini, 15 giugno 1927 – Grandvaux, 20 agosto 1995) è stato un autore di fumetti, romanziere e saggista italiano.




    Il suo Corto Maltese è uno dei più noti personaggi del fumetto italiano ed internazionale.




    Figlio di Rolando Pratt ed Evelina Genero, la sua vita si sviluppò soprattutto intorno alla città di Venezia; ben due suoi fumetti sono ambientati nella città veneta, L'angelo della finestra d'oriente e la bellissima Favola di Venezia (Sirat Al-Bunduqiyyah). Il suo legame con la città lagunare, infatti, fu molto forte. È proprio qui che fece il suo esordio quando, nel 1943 tornò dall'Etiopia dove aveva soggiornato per sei anni con la famiglia.



    Aderì alla RSI e nel controverso periodo bellico (nell'autunno del '44 rischiò di essere fucilato dalle SS, che lo credevano una spia sudafricana). Pratt tornò quindi a Venezia con gli Alleati, dove organizzò spettacoli per le truppe della coalizione vincitrice. La sua vocazione era però quella di raccontare storie, simili a quelle con le quali era cresciuto, storie e romanzi di James Oliver Curwood, Zane Gray, Kenneth Roberts, e ancora i fumetti di Lyman Young (Cino e Franco), Will Eisner (The Spirit) e soprattutto Milton Caniff (Terry e i pirati). Fondò allora la testata Albo Uragano, in collaborazione con Mauro Faustinelli e Alberto Ongaro e che dal 1947 divenne Asso di Picche - Comics, dal nome del suo personaggio di punta, un eroe mascherato dall'aderente costume giallo.
    La rivista attirò numerosi giovani talenti, come Dino Battaglia, Rinaldo D'Ami, Giorgio Bellavitis, mentre il personaggio di Asso di Picche riscuoteva sempre maggior successo, soprattutto in Argentina, dove Pratt si trasferì, su invito della Editorial Abril, con altri amici del Gruppo di Venezia e vi risiedette, nella città di Buenos Aires, per tredici anni.



    Dopo l'iniziale collaborazione con la Editorial Abril, Pratt si trasferì alla Editorial Frontera: è in quegli anni che vedevano la luce alcune serie molto importanti nella carriera del cartoonist italiano: Junglemen, su testi di Ongaro, Sgt. Kirk, Ernie Pike e Ticonderoga, tutte scritte da Héctor Oesterheld, il compianto sceneggiatore dell'opera fantascientifica L'Eternauta. Il suo tratto iniziò a fare proseliti, tanto che Pratt, prima con Breccia, quindi in Brasile, tenne dei corsi di disegno presso la Escuela Panamericana de Arte diretta da Enrique Lipszyc, alternando tale attività didattica anche con frequenti escursioni in Amazzonia, nel Mato Grosso e in altri luoghi esotici. In quello stesso periodo, però, realizzò anche il suo primo fumetto completo, Anna della giungla: questa serie di quattro storie, che pure presentava ancora pesanti influenze di Oesterheld, si presenta come un omaggio a quell'avventura classica con la quale si era formato negli anni giovanili e le cui atmosfere avrebbe riportato nelle due seguenti opere complete, Capitan Cormorant e Wheeling. Quest'ultima è un vero e proprio romanzo-fiume ispirato ai romanzi di Zane Grey e Kenneth Roberts, che mescola con metodica precisione fatti storici e fantasia, pratica che Pratt avrebbe raffinato più avanti con Corto Maltese.



    Tra il 1959 e il 1960 Pratt si trasferì a Londra, quindi, senza successo, tentò la via degli Stati Uniti per poi tornare in Sudamerica, da cui ritornò in Italia nel 1962. Qui iniziò a collaborare proficuamente con Il Corriere dei Piccoli, per il quale, tra le altre cose, realizzò le riduzioni a fumetti di numerosi romanzi della letteratura per ragazzi, come L'isola del tesoro e Il ragazzo rapito di Robert Louis Stevenson, entrambe sceneggiate da Mino Milani.
    La svolta importante nella carriera di Pratt avvenne però con l'incontro con Florenzo Ivaldi: era il 1967 e i due decisero di aprire una rivista, dal titolo Sgt.Kirk, dove pubblicare le storie argentine del cartoonist, alcuni classici americani e degli inediti. Sul primo numero della rivista, il primo inedito ad esordire fu proprio Una ballata del mare salato, la prima avventura di Corto Maltese, il più famoso ed importante personaggio di Pratt. La narrazione, come la maggior parte delle avventure del suo personaggio, rimanda la memoria ai grandi romanzi d'avventura di Conrad, Melville, Lewis, Cooper, Dumas, che tanto successo e tanta fama hanno avuto presso generazioni di lettori. Ma soprattutto a ispirare Pratt per questa storia fu uno scrittore oggi dimenticato, Henry De Vere-Stackpole, autore di Laguna Blu. Questa prima storia, autentica pietra miliare del fumetto, fu successivamente ristampata anche sulle pagine del Corriere dei Piccoli.
    Tre anni dopo Corto ritornò, questa volta sulle pagine della rivista per ragazzi francese Pif, ove vennero pubblicate ventuno brevi storie di cui il malinconico marinaio è l'assoluto protagonista: la prima di queste storie si intitola Il Segreto di Tristan Bantam (tra i migliori racconti vanno ricordati anche "Per colpa di un gabbiano", "La laguna dei bei sogni", "Concerto in O minore per arpa e nitroglicerina", "L'ultimo colpo"). A metà degli anni '70 Hugo Pratt strinse grande amicizia con il giovane Lele Vianello che, assorbita la tecnica e lo stile del grande fumettista, diventò suo braccio destro collaborando graficamente alle sue opere. Nel 1974 Pratt iniziò a disegnare "Corte Sconta detta Arcana", operando un primo notevole cambiamento stilistico, come sempre in direzione della semplificazione: "Vorrei arrivare a dire tutto con una linea", ripeteva - e da allora le storie di Corto ebbero sempre la forma di romanzi grafici più o meno lunghi. Alcuni di loro si affermarono presto come classici assoluti del fumetto (il già citato Corte Sconta, Favola di Venezia, La Casa Dorata di Samarcanda). La serie termina con Mu, disegnato nel 1988 e pubblicato in volume nel 1992. Il "maestro di Malamocco" (come lo definì Oreste Del Buono) aveva però in mente un altro capitolo per la saga del marinaio con l'orecchino e che sarebbe stata la continuazione de La giovinezza, opera del 1981 nella quale si narrava una parte dell'adolescenza del protagonista. La casuale scoperta di un pugno di strisce, tredici in tutto, con dialoghi solo abbozzati, avvenuta nel settembre del 2005 da parte della figlia di Pratt rovistando dentro una rivista, ne è la prova.
    Attraverso le avventure del suo marinaio, Pratt si affermò come uno dei più importanti autori di fumetti al mondo. Il suo immaginario così colto e popolare al contempo, la perenne ricerca di uno stile grafico essenziale ed espressivo (tenendo sempre a mente la lezione del maestro Milton Caniff e costeggiando, per certi versi, le soluzioni della "linea chiara" franco-belga), la consumata abilità narrativa lo rendono un punto di riferimento per chi voglia studiare le possibilità espressive della "letteratura disegnata" (orgogliosa definizione data dallo stesso Pratt, che comunque preferiva farsi chiamare "fumettaro").
    Nella lunga carriera di Pratt, oltre alla saga di Corto Maltese si possono citare ancora la serie degli Gli scorpioni del deserto, ambientata in Africa durante la seconda guerra mondiale, di cui Pratt scrisse e disegnò cinque storie, e i quattro libri realizzati per Bonelli (allora Editoriale Cepim) nella serie Un Uomo Un'Avventura, dai titoli L'uomo del Sertao, L'Uomo della Somalia, L'uomo dei Caraibi e L'uomo del grande nord (quest'ultimo ripubblicato in seguito con il nome Jesuit Joe). Notevoli anche Tutto ricominciò con un'estate indiana ed El Gaucho, scritte per l'amico e allievo Milo Manara.
    Oggi sono proprio queste storie che ci restano in eredità: il 20 agosto 1995, infatti, Hugo Pratt muore senza riuscire a vedere la sua creatura, Corto Maltese, finire protagonista in televisione di una serie animata. Le storie di Corto sono ristampate da Lizard Edizioni.



    Hugo Pratt scrisse anche alcuni romanzi d'avventura, perlopiù ispirati (o ispiratori) delle sue storie a fumetti. "Una ballata del mare salato" e "Corte Sconta detta Arcana" vedono protagonista, come nel loro corrispettivo a fumetti, ancora Corto Maltese (così come "Aspettando Corto"), mentre "Il romanzo di Criss Kenton" ri-racconta le avventure già narrate in "Wheeling" e "Jesuit Joe" quelle di L'uomo del grande nord.



    Negli anni si sono susseguite generazioni di autori, appassionati di fumetto o semplici fan che hanno voluto tributare a Pratt o a Corto Maltese, il suo personaggio più famoso, un omaggio, sia quando il Maestro era ancora in vita sia dopo la sua morte. Da ricordare, prima di tutto, le avventure di Giuseppe Bergman, scritte e disegnate da Milo Manara, grande amico e, per sua stessa affermazione, allievo di Pratt: in queste, il protagonista Giuseppe Bergman viene istruito "all'avventura" da un creatore di avventure di nome HP, uguale in tutto e per tutto al Maestro veneziano. Sempre dello stesso Manara si può ricordare "Tribute for Corto", scritto e disegnato dopo la morte del creatore del marinaio con l'orecchino: in particolare per quanto riguarda Corto, gli omaggi, specialmente da parte disegnatori, ma anche di scrittori e giornalisti, sono numerosissimi: Dino Battaglia, Andrea Pazienza, Vittorio Giardino, Vincenzo Mollica, Umberto Eco e molti altri ancora.



    Il contributo iniziale per questo articolo è una sintesi tra l'articolo on-line (Hugo Pratt) presente su Fondazione Franco Fossati) e quello edito sul 1.o volume della serie I Classici del Fumetto di Repubblica, dedicato a Corto Maltese. Tra le poche partecipazioni di Pratt sul grande schermo ricordiamo "Nero."di Giancarlo Soldi. Il film,presentato alla Mostra Cinematografica di Venezia, è stato scritto da Tiziano Sclavi e Sergio Castellitto ne è l'interprete principale.




  7. #6
    Overdose da FdT dada
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    nn hai ancora citato le sorelle giussani...

  8. #7
    Sedobren Gocce
    Ospite

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    con calma DaDa (è da 1po' che nn c s becca in MSN o qui )

    dopo, guarda 1po', volevo proprio parlare delle sorelle Giussani XD

  9. #8
    Sedobren Gocce
    Ospite

    Predefinito sorelle Giussani

    Angela Giussani (Milano, 10 giugno 1922 – 12 febbraio 1987) e Luciana Giussani (19 aprile 1928 – 31 marzo 2001) sono state autrici di fumetti ed editrici italiane.



    Angela Giussani e Luciana Giussani sono le ideatrici del famoso personaggio dei fumetti Diabolik - il primo fumetto nero italiano formato tascabile - a cui hanno dedicato tutta la loro vita professionale.



    Angela nasce a Milano il 10 giugno 1922; dopo aver fatto per un certo periodo la modella, sposa nel 1946 l'editore Gino Sansoni e lavora nella casa editrice del marito occupandosi di una collana che pubblica libri per ragazzi. Fonda poi una casa editrice tutta sua che chiama Astorina; dopo il fallimento del primo tentativo - la pubblicazione di un fumetto con le avventure di un pugile, Big Ben Bolt - durato solo due anni, ci riprova con un nuovo personaggio nato dal suo incontro casuale con la copia di un romanzo di Fantomas.
    Il 1° novembre 1962 viene pubblicato il primo numero di Diabolik con il "plot'" scritto dalla stessa Angela. Sarà l'inizio di una lunga serie di sequestri e poi di successi.
    Dopo tredici numeri del nuovo fumetto, Angela chiama a lavorare con sé la sorella Luciana, diplomata da poco ad una scuola tedesca; insieme iniziano ad occuparsi della casa editrice e a scrivere a quattro mani le avventure rocambolesche del "Re del delitto".


    Angela muore nel 1987 mentre Luciana continua a gestire da sola la casa editrice; nel 1992 però passa la mano nella conduzione di Diabolik, lasciando infine, nel 1999, anche la casa editrice; muore nel 2001.



    Estratto del mitico film Diabolik del 1967, Mario Bava.



  10. #9
    Redhead Pride Lantis
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    Predefinito

    Tiziano Sclavi?

  11. #10
    Sedobren Gocce
    Ospite

    Predefinito

    con calma... ce ne è per tutti XD

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