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Lettera di un padre al figlio gay

  1. #41
    Ghajarya Annie Lennox
    Donna 147 anni
    Iscrizione: 20/9/2010
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    La fonte dell'articolo, quella originaria, appartiene ad un negozio di t-shirt on-line per gay che ha pubblicato la foto nella sua pagina Facebook:
    Welcome to FCKH8 -
    Se clikkate su Facebook vi comparirà il post sul quale i giornali italiani hanno fatto l'articolo. Le basi sono il nulla.



    Se fosse vero, nulla toglie che sia un gesto bello eh.
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  3. #42
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
    Iscrizione: 6/12/2005
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    Quote Originariamente inviata da Demigod87 Visualizza il messaggio

    La lettera sicuramente è di pura fantasia ma ti assicuro che il coming out è una cosa spesso molto difficile e che si medita molto molto bene. E' il passo più difficile per un omosessuale. A me ci sono voluti 2 anni prima di trovare la convinzione di farlo... Alla fine a 16 anni ho rotto gli indugi e l'ho fatto...

    Una volta fatto il mondo cambia in mezz'ora...
    Avendo vissuto sulla tua pelle esperienze simili, sei senz'altro il più autorevole.
    Però io credo, dimmi se sbaglio, che tu ti riferisca a un coming out fatto a se stessi più che a nostro padre o madre o amico o chicchessia. Intendo dire che ci sono due modi di viviere l'omosessualità: 1) come se fosse una cosa da nascondere, una sorta di trasgressione 2) come se fosse il nostro modo naturale di concepire la vita.
    Io credo che quando un ragazzo/a scopra di essere omosessuale inizialmente viva questa cosa come esclusivamente propria, se la tiene per se e cerca di metabolizzarla in qualche modo: si trova nel punto 1) che ho scritto sopra.
    A un certo punto della propria vita decidere di fare il coming out significa passare dal punto 1) al punto 2).
    Quindi la persona a cui si fa 'sto coming out è a se stessi (una sorta di accettazione di quel che abbiamo concretizzato di essere): quando si dice a chi ci sta intorno, sappi che io sono omosessuale, di fatto gli si sta dicendo: da oggi mi sono rotto di fare il clandestino del sesso e quindi ufficializzo a voi che mi state intorno che io sono questo e così mi presenterò da oggi in poi, senza più finzioni.
    Poi può darsi che mi sfugge qualcosa e sto dicendo caxxate...

  4. #43
    Demigod87
    Uomo 36 anni da Genova
    Iscrizione: 24/6/2009
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    Quote Originariamente inviata da Abel Balbo Visualizza il messaggio
    Avendo vissuto sulla tua pelle esperienze simili, sei senz'altro il più autorevole.
    Però io credo, dimmi se sbaglio, che tu ti riferisca a un coming out fatto a se stessi più che a nostro padre o madre o amico o chicchessia. Intendo dire che ci sono due modi di viviere l'omosessualità: 1) come se fosse una cosa da nascondere, una sorta di trasgressione 2) come se fosse il nostro modo naturale di concepire la vita.
    Io credo che quando un ragazzo/a scopra di essere omosessuale inizialmente viva questa cosa come esclusivamente propria, se la tiene per se e cerca di metabolizzarla in qualche modo: si trova nel punto 1) che ho scritto sopra.
    A un certo punto della propria vita decidere di fare il coming out significa passare dal punto 1) al punto 2).
    Quindi la persona a cui si fa 'sto coming out è a se stessi (una sorta di accettazione di quel che abbiamo concretizzato di essere): quando si dice a chi ci sta intorno, sappi che io sono omosessuale, di fatto gli si sta dicendo: da oggi mi sono rotto di fare il clandestino del sesso e quindi ufficializzo a voi che mi state intorno che io sono questo e così mi presenterò da oggi in poi, senza più finzioni.
    Poi può darsi che mi sfugge qualcosa e sto dicendo caxxate...
    Il giudizio delle persone purtroppo gioca un ruolo fondamentale per trovare la convinzione di fare il coming out. Non è accettare che sia una cosa 'normale' ma avere la consapevolezza e le tranquillità che le proprie amicizie o genitori ci possano accettare senza problemi.

    Perchè la cosa che più ti consuma dentro è il timore di non essere accettato ed escluso. Almeno per me è stato così anche se poi fortunatamente nessun genitore o amico mi ha voltato le spalle...
    Ultima modifica di Demigod87; 18/3/2013 alle 13:13
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  5. #44
    Overdose da FdT
    Uomo
    Iscrizione: 29/9/2004
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    Quote Originariamente inviata da Demigod87 Visualizza il messaggio
    Sarà che mio padre quando gli ho confessato di essere omosessuale se ne è strafregato. Le sue testuali parole sono state: 'Pensavo volessi confessarmi di aver fatto qualche cagata. Per me resti sempre mio figlio anche se gay; mi spiace solo che il mondo ti pregiudicherà per questo'.

    Fortunatamente è una persona di aperte visioni e non si chiude dietro stupidi pregiudizi.

    Diversa mia madre che mi ha fatto fare 4/5 sedute da uno psicologo pensando che esso potesse farmi diventare etero. Alla fine si è ritrovata con 500 euro di meno e un nulla di fatto...

    Punti di vista e modi diversi di vedere...

    - - - Aggiornamento - - -



    La lettera sicuramente è di pura fantasia ma ti assicuro che il coming out è una cosa spesso molto difficile e che si medita molto molto bene. E' il passo più difficile per un omosessuale. A me ci sono voluti 2 anni prima di trovare la convinzione di farlo... Alla fine a 16 anni ho rotto gli indugi e l'ho fatto...

    Una volta fatto il mondo cambia in mezz'ora...
    e i tuoi parenti come l'hanno presa la storia ? oppure non avete detto niente?

    - - - Aggiornamento - - -

    Quote Originariamente inviata da Demigod87 Visualizza il messaggio
    Il giudizio delle persone purtroppo gioca un ruolo fondamentale per trovare la convinzione di fare il coming out. Non è accettare che sia una cosa 'normale' ma avere la consapevolezza e le tranquillità che le proprie amicizie o genitori ci possano accettare senza problemi.

    Perchè la cosa che più ti consuma dentro è il timore di non essere accettato ed escluso. Almeno per me è stato così anche se poi fortunatamente nessun genitore o amico mi ha voltato le spalle...
    bhe tu ti sentirai realizzato ma il tuo ragzzo no perchè i suoi genitori non l'hanno accettato ( se non ricordo male come hai detto tempo fa) Domanda: a che serve avere l'appoggio dei tuoi amici e dei tuoi genitori quando il tuo compagno non e sostenuto dalla sua famiglia? e una felicità a metà comunque si puo far finta di niente ma e una cosa che che pesa cmq in un rapporto .

  6. #45
    Demigod87
    Uomo 36 anni da Genova
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    Quote Originariamente inviata da Usher Visualizza il messaggio
    e i tuoi parenti come l'hanno presa la storia ? oppure non avete detto niente?

    - - - Aggiornamento - - -


    bhe tu ti sentirai realizzato ma il tuo ragzzo no perchè i suoi genitori non l'hanno accettato ( se non ricordo male come hai detto tempo fa) Domanda: a che serve avere l'appoggio dei tuoi amici e dei tuoi genitori quando il tuo compagno non e sostenuto dalla sua famiglia? e una felicità a metà comunque si puo far finta di niente ma e una cosa che che pesa cmq in un rapporto .
    Parli del mio ex comunque è una situazione difficile... Purtroppo il non avere l'appoggio dei genitori fa male... Personalmente cercavo di essere io il suo supporto ma non ti nego tutte le sere passate a piangere perchè i suoi lo umiliavano.

    Questo è il difficile del coming out. Se ti va bene vivi felice ma se ti va male...

    Ora fortunatamente tra me e il mio attuale ragazzo non ci sono problemi con i genitori anzi.... i miei e i suoi si conoscono!

  7. #46
    Tyler Durden
    Uomo 36 anni
    Iscrizione: 6/10/2007
    Messaggi: 16,094
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    sarà che sono illuso ma io ci credo..
    oh alla fine io e i miei non abbiamo mai parlato di sesso.. e tutto quello che sanno lo hanno sbirciato.. se fossi gay se ne sarebbero accorti ma sarebbe stato un taboo lo stesso

  8. #47
    Killing loneliness... learch
    Uomo 36 anni da Venezia
    Iscrizione: 26/9/2006
    Messaggi: 20,767
    Piaciuto: 363 volte

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    Non so l'inglese... cmq bel gesto

  9. #48
    Mai più senza FdT RudeMood
    Donna 42 anni
    Iscrizione: 3/2/2009
    Messaggi: 10,246
    Piaciuto: 1043 volte

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    @Abel Balbo **Io ho un ragazzo preadolescente, parliamo quotidianamente di sesso**.
    Ma che età e in che termini?

    Io aspetto le domande. Pochi mesi fa mi ha chiesto 'semplicemente' la differenza tra parto cesareo e parto naturale perché si trova sempre in mezzo a discorsi da adulti. Ma visto che conosce la teoria delle mestruazioni, è stato facile spiegarglielo, Fiuuu.
    Ma non so davvero se sia il caso di chiederle di sedersi a tavola e spiegarle come funziona l'impollinazione e tutto il resto

    Quanto alle discriminazioni, l'omosessualità etc.. Credo di trovarmi in vantaggio perché conosce delle ragazze lesbiche, e che vivono insieme.
    Stranamente non mi ha mai chiesto perché vivono insieme. Dovrei chiederle se se lo è mai domandato?

    Il coming out da parte del genitore mi confonde

  10. #49
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
    Iscrizione: 6/12/2005
    Messaggi: 17,140
    Piaciuto: 1393 volte

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    Quote Originariamente inviata da RudeMood Visualizza il messaggio
    @Abel Balbo **Io ho un ragazzo preadolescente, parliamo quotidianamente di sesso**.
    Ma che età e in che termini?
    L'età è 12 e mezzo, seconda media.
    I termini sono espliciti e si parla di tutto, come avviene l'atto sessuale, gli anticoncezionali, la prevenzione alle malattie, etc.

  11. #50
    Demigod87
    Uomo 36 anni da Genova
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    Quote Originariamente inviata da Abel Balbo Visualizza il messaggio
    L'età è 12 e mezzo, seconda media.
    I termini sono espliciti e si parla di tutto, come avviene l'atto sessuale, gli anticoncezionali, la prevenzione alle malattie, etc.
    Considerata l'età del sesso molto bassa secondo me è giusto che già a 12 anni si sensibilizzi su certi argomenti...

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