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Non so cosa sia accaduto, ma se un giudice ordina che un bambino non può stare nè con il padre nè con la madre non c'è un motivo quanto molteplici. Inoltre, l'ordinanza del giudice non è l'unica e sola, in questo genere di provvedimenti rientrano badilate di documentazioni di professionisti che spiegano dai più svariati punti di vista perché un bambino non può stare nè con il padre nè con la madre. I metodi sono stati brutali, proprio perché i metodi sono stati brutali mi chiederei cosa è accaduto a monte e cosa non sappiamo. La violenza psicologica subita da anni da questo bambino, sono certa da ambo le parti, è molto più forte di una presa di forza da parte dei poliziotti.
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Sinceramente?
Io quando ero piccola se mi avessero chiesto di scegliere se separarmi da mia madre o da mio padre, io avrei scelto di separarmi da mio padre, perchè è normale, fisiologico direi, che i bambini sono legati più alla mamma quando son piccoli.
Io di sta malattia non son tanto convinta, mi sa proprio di trovata legale per avere la custodia esclusiva (che prima non c'era).
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Originariamente inviata da
Rocknrolf
non so che articolo abbia letto tu. Io ho letto sul corriere.it:
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Originariamente inviata da
Lukinho92
La madre, tra le lacrime, protesta al trattamento riservato al figlio. Protesta davanti all'istituto. La dirigente scolastica: «Sono sconvolta»
http://i50.tinypic.com/2h5og2d.jpg
PADOVA - «È incivile che il nostro bambino sia stato portato via in questo modo». A dirlo, tra le lacrime, la madre del bambino di 10 anni portato via da alcuni agenti in borghese da una scuola elementare del Padovano mercoledì mattina su ordine della Corte d'appello della sezione minori di Venezia. La madre del bambino, assieme ai nonni del piccolo ed una mezza dozzina di mamme, ha messo in atto giovedì mattina una protesta con dei cartelli davanti alla scuola. Sui cartelli scritte come: «I bambini non sono né bestie né criminali» ed ancora «i bambini vanno ascoltati». Angosciati per la vicenda i nonni del bambino. «Da sei anni mia figlia vive un incubo e noi con lei - spiega Alfonso G., 62 anni - mia figlia ha ricevuto 23 querele dal suo ex marito, tutte archiviate. Il bambino vive con lei e non vuole vedere il padre che è percepito dal piccolo come troppo autoritario. Quello che è successo mercoledì è incredibile».
Il bambino era visto dal padre, secondo gli accordi successivi alla separazione avvenuta otto anni fa, una volta alla settimana in colloqui protetti e trascorreva con lui due fine settimana al mese. Il padre, però, ha ottenuto recentemente dal tribunale dei minorenni un'ordinanza che stabilisce la necessità dell'allontanamento dalla casa materna del bimbo, che attualmente si trova in una casa famiglia a Padova, in carico ai servizi sociali. Secondo quanto stabilito dal giudice della Corte d'appello della sezione minori di Venezia, va recuperato il rapporto con il padre e per questo gli agenti mercoledì, assieme al consulente tecnico del pubblico ministero ed ai tecnici dei servizi sociali, hanno prelevato il bambino da scuola. Nel mese di agosto e settembre altri due tentativi di portare via il piccolo dalla casa materna erano falliti per l'opposizione del bimbo, che per non essere portato via dalla madre, si era nascosto sotto al letto.
Di qui la decisione di intervenire a scuola. «Anch'io sono rimasta sconvolta e turbata da quanto ho visto mercoledì - spiega la dirigente scolastica -. Abbiamo fatto uscire dalla classe i compagni dell'alunno destinatario del provvedimento del giudice e solo dopo sono entrati gli assistenti sociali e i poliziotti. Tutto all'interno della scuola si è svolto senza urla e senza che gli altri compagni di scuola vedessero, in quanto sono rimasti dentro le aule fino a quando il bimbo è stato portato in auto. Ho visto le immagini di "Chi l'ha visto", fornite alla trasmissione dalla zia del piccolo, e mi hanno fatto piangere, perché penso alla situazione drammatica in cui si trova il piccolo». (Ansa)
Fonte: corrieredelveneto.corriero.it
:roll:
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Originariamente inviata da
Rocknrolf
Oltre il cancello non mi sembra sia in classe. Fossero stati in classe spiegami come faceva a correre attorno alla scuola...Mi raccomando eh, continua a sparare sentenze...
:lol:
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comunque questi sono gli ultimi aggiornamenti
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Bambino prelevato a scuola dalla polizia,
all'origine c'è la «sindrome di Pas»
La Corte d'appello avrebbe affidato il bambino al padre perché il piccolo soffrirebbe di una forma di alienazione parentale guaribile con l'allontanamento dal genitore
LA VICENDA
Bambino prelevato a scuola dalla polizia,
all'origine c'è la «sindrome di Pas»
La Corte d'appello avrebbe affidato il bambino al padre perché il piccolo soffrirebbe di una forma di alienazione parentale guaribile con l'allontanamento dal genitore
PADOVA - «Sono andata nella casa famiglia con il pediatra e ho chiesto che il bambino venisse visitato, ma non mi è stato permesso». Lo ha raccontato alla trasmissione Mattino cinque la madre del bimbo di 10 anni sottratto da scuola e portato in comunità. Mio figlio, ha spiegato la madre «È stato portato in comunità perché la Corte d'Appello di Venezia ha emesso un decreto sulla base del fatto che al bambino era stata diagnosticata la Pas (sindrome da alienazione parentale). Secondo la Pas, se il bambino non viene prelevato dalla famiglia materna e "resettato" in un luogo neutro, come una sorta di depurazione, non potrà mai riallacciare il rapporto con il padre. Tutto questo in base a una scienza spazzatura che arriva dall'America».
INCONTRI PROTETTI - «In Italia - ha proseguito - ci sono modi più civili per far riallacciare i rapporti tra padre e figlio; il bambino vedeva suo padre in incontri protetti una volta alla settimana, ogni settimana». «Sono andata nella casa famiglia nella quale è stato portato mio figlio, ma mi hanno impedito di vederlo. Ero con il pediatra e ho chiesto che il bambino venisse visitato perché, visto il modo barbaro con il quale è stato trascinato via da scuola, aveva sicuramente riportato qualche trauma, ma, soprattutto, volevo accertarmi del suo stato psicologico. Ma questo non mi è stato permesso», ha concluso
Bambino prelevato a scuola dalla polizia, all'origine c'è la «sindrome di Pas» - Corriere del Veneto
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IL CASO
«Ho salvato mio figlio, è sereno»
Parla il padre del bambino prelevato dalla polizia a scuola. «Ho pranzato e cenato con lui, abbiamo giocato e l'ho messo a letto. E' stata una bella emozione»
PADOVA - Il padre ha spiegato che suo figlio è «inserito provvisoriamente in una comunità adatta al suo recupero, prima di essere affidato a me». Ha sottolineato poi che la Corte d'appello di Venezia «ha emesso un provvedimento grave che ha portato alla decisione di far decadere la patria potestà della madre e il motivo di ciò è consistito nell'aver attuato un ostruzionismo strenuo che ha impedito la frequentazione tra me e io mio figlio. Per cui, di fatto, - ha osservato - il bambino non l'ho più visto. Anche perché il comportamento della madre e dei suoi familiari ha cagionato al bambino una psicopatologia secondo la quale mio figlio è esposto ad un rischio altissimo di patire dei disturbi mentali nel corso dell'evoluzione».
Il padre, evidentemente provato, ha raccontato che prima di arrivare a questa «sofferta decisione» ci sono stati altri quattro provvedimenti giudiziari e le decisioni prese sono state «ponderate e approfondite ed avanzate tutte le possibilità per convincere la madre del piccolo a cambiare atteggiamento, di seguire dei percorsi meno incisivi di quello finale ma sono andati sempre falliti». «Il bambino - ha ribadito - necessita di un sostegno di psicoterapeuti qualificati e finora non è stato possibile». Il padre ha evidenziato che suo figlio ha un «condizionamento che lo porta ad avere comportamenti che non sono autentici. Non bisogna fermarsi al dato formale e apparente del bambino che fa resistenza, come si è visto ieri a scuola, perchè il bambino quando si comporta così è vittima del condizionamento». «Ho salvato mio figlio. - ha ripetuto - e inevitabilmente i momenti difficili sono stati tantissimi. Io per primo avverto una pesantezza però ho la consapevolezza di fare il bene di mio figlio. Penso come padre di aver diritto a frequentarlo come mio figlio, ancor prima, ha diritto di frequentare me e quindi di avere un padre. Io e la mia famiglia - ha ricordato - siamo stati totalmente eliminati dalla vita di mio figlio per periodi lunghissimi. È una situazione drammatica che non auguro a nessun figlio e a nessun padre e per la corretta evoluzione di un bambino penso si debba mantenere dei rapporti significativi con entrambi i rami parentali. O bisogna lasciare crescere il figlio, sono solo orfano del padre, ma educato all'odio del padre?».
Il padre ha concluso evidenziando che la situazione dei padri separati «è nota. Sono vittime di una giustizia incommensurabile ed è sicuramente una cosa che andrebbe radicalmente risolta. Sicuramente ci sono problemi di carattere legislativo, problemi anche di mentalità che si riscontrano talvolta nelle stesse istituzioni che operano. Ci deve essere un cambio di mentalità anche nella pubblica opinione. E io credo - ha affermato - che in questo momento i diritti dei bambini di crescere con i due genitori, e quindi anche con il padre, su un piano di parità con la madre, in questo momento non sono adeguatamente tutelati. Si parla di affidamento condiviso ma alla fine la collocazione figlio avviene prevalentemente presso la madre e ciò corrisponde all'affidamento esclusivo di una volta». Il padre, che ha dichiarato che dopo il periodo in comunità non eviterà alla madre di vedere suo figlio ricordando infine che «se i genitori si comportassero bene non si sarebbe alcun bisogno della legge». (Ansa)
«Ho salvato mio figlio, è sereno» - Corriere del Veneto
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interessante e il commento sull articolo dedicato alla pas di un lettore del corriere
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Caro Lettore, Informati. La campagna propagandistica e politica pesantissima condotta negli anni per fare ammettere nel DSM-5 dell'American Psychiatric Association non ha sortito i risultati sperati. La PAS o come la chiami tu Sindrome da Alienazione Parentale non è riconosciuta come malattia, adesso ufficialmente. Questa cosidetta sindrome non esiste e non esiste nemmeno come disturbo. Il condizionamento di cui parli, non c'è o non si può più spiegare invocando questa malattia. Si parla invece di problemi di relazione tra genitore e figlio. Basta con questa idiozia che serve solo ad avvocati e periti per fare soldi. Se il bambino non vuole andare con il padre va ascoltato e si deve capire il motivo. Oggi come oggi si fa spesso quello che dice il CTU e il CTU spesso si riempie la bocca con la parola PAS che dall'America arriva e dall'America è smentita. Il business deve finire.
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Originariamente inviata da
RudeMood
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:roll:
:lol:
Appunto, come vedi io ho letto un altro articolo ergo il sostenere che io parli a vanvera ha ben poco senso...
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@Usher; so' due ore che parliamo di PAS :lol:
@Annie Lennox; se non sei convinta della malattia e di quanto possa essere psicologicamente devastante è inutile continuare a parlarne ...
Io trovo l'intervento di sbirri e PADRE una cretinata rispetto al danno che ha fatto sua madre, ma come ti ripeto capisco cosa significa subire l'alienazione.
Per controbattere... io avrei preferito stare con mio padre. E non è un'ipotesi, visto che i miei erano separati.
Espressi questa volontà ma non venne accolta.
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Usher sia arrivato con un'oretta di ritardo xD
No, non è che non credo che ci possa essere, credo che sia stata usata come arma e il bambino sia stato strumentalizzato abbastanza da entrambe le parti. Questo credo..oltre al fatto che sto bambino è cresciuto con una madre egoista, con un padre violento e con una zia posseduta.
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In effetti lurido verme sembra un espressione tipicamente femminile...boh, credo che visto l'inevitabilità della cosa i parenti invece di barricare il figlio in casa o farlo agitare ancora di piu(assaltare i poliziotti al cancello non mi sembra un gesto normale, nemmeno lo stessero portando alla sedia elettrica) avrebbero dovuto calmarlo per il SUO bene.
Per i poliziotti non so, sono stati fermi, forse un po' troppo, però toglierlo velocemente da una situazione stressante, anche con metodi un po' bruschi, la vedo come una scelta sensata.
Credo che abbiano sbagliato un po' tutti quanti
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A questo punto il padre poteva chiamare "l'anonima sequestri", lo prelevavano piu dignitosamente!!!!
Comunque ho visto un intervista dei genitori di altri bimbi e hanno detto che la scena è stata vista da piu ragazzini e da piu genitori lasciando tutti sconvolti.. non si fa così! Cazzo esitono dottori, psicologi e infermieri ecc e mandano il padre il (non amato dal bambino) e due sbirri abituati a fermare magrebini che spacciano.... ogni ragione che aveva prima il padre e la questura con questo atto sono passati nel torto piu marcio senza scusanti!
E si inculino con la sindrome di Pas...se questo è il modo di trattare un bimbo con la sindrome "del mammone" non oso imaginare come questa sbirraglia si comporti in caso che ad avere problemi sia un adulto... aspetta, si lo so, lo amazzano... vedi Aldrovandi!
Il punto è che hanno mandato a fare un lavoro sociale chi di tatto per fare certe cose non ne ha nemmeno un pò! Ripeto, gli mandavano una banda di sequestratori facevano in un modo migliore!
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