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Nuvolablu
E' vergognoso come stia evolvendo la cosa.
Cioè sto comandante l'ha fatta davvero GROSSA, e a quanto dicono era consuetudine avvicinarsi alla costa per fare vedere la nave agli isolani (e viceversa), ma se così fosse quindi anche i dirigenti COSTA avrebbero una responsabilità non da poco...che schifo però fregarsene così della vita di tantissime persone che li hanno fatti diventare la compagnia leader del settore...
Il Capitano è stato un grande: se n'è fottuto di tutti ed è scappato.
Alla faccia del comandante che non abbandona mai la nave.
Dell'abitudine di avvicinarsi troppo {ma mai così tanto} alla costa, ne stanno parlando a tutti i tg. Ma non era un'abitudine solo sua. Lo fanno tutti, anche a Venezia e penisola sorrentina.
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Originariamente inviata da
Lucien
I dirigenti Costa sarebbero direttamente responsabili solo se avessero ordinato loro al comandante di avvicinarsi tanto all'isola, e non penso proprio fosse il caso. In assenza di disposizioni specifiche, il comandante è libero di agire a sua discrezione e quindi è il solo responsabile di quanto avviene alla nave.
Per adesso, la dirigenza ha la sola colpa di aver messo un incosciente al comando di una nave da 70000 tonnellate.
Da quello che ho capito io in pratica i dirigenti permettono ai comandanti di avvicinarsi troppo alla costa e non si dovrebbe fare, poi sto comandante si è avvicinato ancora di PIU' e da quì la tragedia...
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Originariamente inviata da
Nuvolablu
Da quello che ho capito io in pratica i dirigenti permettono ai comandanti di avvicinarsi troppo alla costa e non si dovrebbe fare, poi sto comandante si è avvicinato ancora di PIU' e da quì la tragedia...
Non è propriamente corretto dire che la compagnia "permette" ai comandanti di mettere a rischio le proprie navi: la consuetudine normativa vuole che, se la compagnia non vieta espressamente un'azione, il comandante è libero di farla. Avvicinarsi alla costa non può essere vietato, perché in determinate situazioni può essere necessario (per sbarcare un malato su una motovedetta, ad esempio). Sta poi al comandante non abusare della sua libertà d'azione mettendo in pericolo la nave.
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Originariamente inviata da
Lucien
Non è propriamente corretto dire che la compagnia "permette" ai comandanti di mettere a rischio le proprie navi: la consuetudine normativa vuole che, se la compagnia non vieta espressamente un'azione, il comandante è libero di farla. Avvicinarsi alla costa non può essere vietato, perché in determinate situazioni può essere necessario (per sbarcare un malato su una motovedetta, ad esempio). Sta poi al comandante non abusare della sua libertà d'azione mettendo in pericolo la nave.
Non conosco la normativa di navigazione, mi baso su quanto stanno dicendo nei tg e comunque mi fido di quanto dici xD
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..e intanto hanno trovato altri due morti....
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L'avevo detto che dalle immagini fin da subito mi sembrava che fossero un po' troppo sotto costa per dire che fosse una semplice fatalità.
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La vedo male per il comandante...non sono un esperto ma l'intervista che ha rilasciato mi è sembrata piena di ca**ate.
Voglio dire è un tratto di mare trafficato da almeno 2000 anni, era su una nave modernissima e sicuramente dotata di ecoscandagli, sonar e quant'altro, i sistemi di posizionamento danno la posizione della nave con scarti di pochi metri, pare ormai certo che se l'è svignata dalla nave subito e si è rifiutato di risalirci...ma a chi la vuole raccontare?!?
In ogni caso bel disastro, per i morti, per la zona, per la compagnia (come minimo perdita di decine di milioni di utili, per i risarcimenti immagino saranno assicurati, le centinaia di milioni di € di valore della nave che non so se e con che costi riusciranno a recuperare)
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Io credo che quando il comandante s'è reso conto della ca22ata fatta, ha pensato subito al miliardo di euro che stava colando a picco, ai 4000 passeggeri che da lì a poco sarebbero entrati nel panico e non ci ha capito più niente. Non riesco a spiegare in altro modo la sua fretta di guadagnare la terra ferma se non con un inconscio desiderio di levarsi da davanti agli occhi il disastro procurato. Credo che sia stato il suo vero grande errore, quello veramente imperdonabile, perché per l'errore umano, magari con qualche cerotto in corrispondenza dell'ano, ma se la sarebbe pur cavata...
Per il suo futuro, dopo un paio d'anni di domiciliari, non riesco a vedere di meglio x lui che l'impersonificazione del tipico Trinchetto che agguanta le cime delle barche a vela nella speranza che i proprietari generosi gli allunghino la mancia per farsi una bevuta al bar del porto... Tutto sommato mi fa più pena che altro...
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Io penso che volesse sbarcare il prima possibile dalla nave perché lui per primo sapeva benissimo che queste baracche da crociera hanno la stabilità di un truzzo alle 5 della domenica mattina e che poteva capovolgersi da un momento all'altro. A suo discarico si può solo dire che la manovra che ha fatto per portare la nave ad incagliarsi, dando fondo alle ancore per farvi perno e virare prima di quanto avrebbe potuto fare solo con macchine e timone, è stata magistrale ed ha senz'altro salvato la vita di molti. Fosse stato altrettanto bravo ad evitare la secca, non avrei proprio avuto nulla da rimproverargli.